ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01620

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 461 del 14/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 14/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/07/2015
Stato iter:
15/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/07/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/07/2015
Resoconto GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 15/07/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/07/2015

SVOLTO IL 15/07/2015

CONCLUSO IL 15/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01620
presentato da
GALGANO Adriana
testo presentato
Martedì 14 luglio 2015
modificato
Mercoledì 15 luglio 2015, seduta n. 462

   GALGANO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Acciai speciali Terni spa, nota anche come Ast, è una società italiana operante nel settore della metallurgia, siderurgia e informatica, fondata il 10 marzo 1884 con il nome di Società degli alti forni, fonderie e acciaierie di Terni;
   l'azienda, attraverso società controllate e partecipate in Italia e all'estero, è specializzata nella lavorazione e distribuzione di acciai (inox, basso legati e al carbonio, fucinati e titanio) destinati principalmente ai settori alimentari, edili, casalinghi, elettrodomestici, energetici e alle industrie di base, siderurgiche e meccaniche;
   ad oggi, Acciai speciali Terni spa si qualifica come gruppo industriale leader per l'impiantistica moderna e sofisticata, per le innovazioni tecnologiche e produttive e per la qualità dei propri processi e prodotti, classificandosi come uno dei maggiori poli siderurgici mondiali;
   si sono create ulteriori prospettive di mercato per Acciai speciali Terni spa grazie all'imposizione di dazi all'importazione di acciaio dalla Cina (che, però, attualmente è temporanea) e alla chiusura da parte di Outokumpu dello stabilimento europeo concorrente sito a Bokum;
   pertanto, Acciai speciali Terni spa ricopre un ruolo strategico nel panorama non solo nazionale, ma anche europeo e mondiale nella produzione di acciai speciali, essendo tra i primi produttori mondiali di laminati piani inossidabili e costituendo un imprescindibile pilastro economico per l'intera regione umbra e per il Centro Italia;
   il polo siderurgico di Terni rappresenta il più grande sito industriale dell'Italia centrale e produce il 15 per cento del prodotto interno lordo umbro, occupando fra manodopera e indotto circa 5.000 lavoratori; a fine 2014, infatti, il totale degli addetti era di circa 2.750 unità: di questi 2.230 erano impiegati in Acciai speciali Terni spa, di cui circa 1.690 operai, 530 impiegati e 26 dirigenti, e circa 520 nelle società controllate;
   dal 2014 Acciai speciali Terni spa è controllata nuovamente dalla ThyssenKrupp, che nel novembre 2013 ha riacquisito, tra le altre, le attività di parte di Inoxum, di Acciai speciali Terni spa e delle sue società controllate (Sdf, Tubificio e Aspasiel). Il passaggio è avvenuto dopo un periodo di due anni per effetto della cessione della proprietà da parte della multinazionale finlandese Outokumpu, che ebbe ad acquistare la proprietà del polo dalla stessa ThyssenKrupp il 7 novembre 2012; l'operazione, che si è resa necessaria a seguito della richiesta della Commissione europea per evitare la costituzione di imprese aventi posizioni dominanti sul mercato europeo, si è perfezionata con l'approvazione dell'Unione europea in data 13 gennaio 2014;
   in ragione di tale perfezionamento, ThyssenKrupp ha fornito alla Commissione europea un piano di attività sugli investimenti in Acciai speciali Terni spa e sugli interventi per migliorarne la redditività, sulla base del quale la Commissione europea ha ritenuto che l'acquisizione avrebbe preservato una concorrenza effettiva, mantenendo una quarta forza competitiva nel mercato dello spazio economico europeo dell'inox;
   successivamente ThyssenKrupp ha annunciato lo sviluppo e la presentazione entro il mese di luglio 2014 di un nuovo piano industriale, al fine di rendere profittevole il sito di Terni, risanando i conti degli ultimi esercizi;
   nel luglio 2014 Thyssenkrupp-Acciai speciali Terni spa ha presentato un piano di rilancio che, al fine di rendere profittevole il sito di Terni, ne prevedeva un drastico ridimensionamento. Secondo le previsioni del management tedesco (nella persona dell'amministratore delegato Lucia Morselli e di Joachim Limberg in qualità di amministratore delegato dell'area materials services di ThyssenKrupp), il piano ipotizzava, entro l'anno fiscale 2015-2016, lo spegnimento di uno dei forni elettrici dello stabilimento e la riduzione dei livelli occupazionali di circa 550 unità, prevedendo altresì interventi sui costi in tutte le aree, per un risparmio stimato di 100 milioni di euro in 5 anni (39 milioni di euro nei primi due anni, più altri 61 da spalmare nel quinquennio);
   i licenziamenti previsti dal primo piano Thyssenkrupp-Acciai speciali Terni spa erano così distribuiti: 220 nei primi due anni e 330 alla fine dei due anni; a questi si sarebbero aggiunti poi altri 400 dipendenti delle ditte esterne e dell'indotto. L'azienda ThyssenKrupp aveva, infatti, proposto anche un taglio del 20 per cento dei contratti stipulati con le ditte esterne, dalla manutenzione ai trasporti, passando per la vigilanza, la pulizia e l'edilizia industriale, per arrivare ad un licenziamento complessivo di circa 900-950 dipendenti dell'intero sito ternano, con prevedibili effetti sull'intero tessuto economico e sociale del ternano, che verrebbe sottoposto ad un forte depauperamento di risorse produttive ed occupazionali;
   i sindacati locali e nazionali hanno ritenuto «inaccettabile» il piano Thyssenkrupp-Acciai speciali Terni spa e all'incontro del 25 luglio 2014 presso la camera del lavoro di Terni gli stessi hanno definito il piano industriale dell'azienda come un piano finanziario che puntava al ridimensionamento e che sanciva la deindustrializzazione di Terni e dell'Umbria intera;
   il piano di licenziamenti presentato da ThyssenKrupp per Acciai speciali Terni spa avrebbe implicato costi sociali ed industriali elevatissimi, in termini di impatto sia sull'occupazione diretta delle imprese del gruppo sia sulla riduzione dei volumi di produzione, sulle attività e sulle imprese dell'indotto;
   nel corso della successiva trattativa sindacale è intervenuta da ultima la proposta dell'amministratore delegato Morselli, la quale proponeva una mobilità agevolata per circa 300 addetti con un incentivo economico di circa 80.000 euro, ma i sindacati locali ritennero inaccettabile questa condizione rigettando l'ipotesi di accordo sulla mobilità agevolata;
   in data 5 settembre 2014, dopo un confronto durato oltre quattordici ore, presso il Ministero dello sviluppo economico, la proprietà delle Acciai speciali Terni spa ha sottoscritto un'intesa con le organizzazioni sindacali in base alla quale la ThyssenKrupp ha ritirato la procedura di mobilità per circa 550 lavoratori dipendenti, nonché la disdetta del contratto collettivo integrativo sociale ed ha stabilito il termine del 5 ottobre 2014 entro il quale trovare una soluzione condivisa in merito al piano di ristrutturazione proposto dall'azienda a tutela dei livelli occupazionali e della capacità produttiva del sito umbro;
   purtroppo, il 9 ottobre 2014 il «fitto calendario di incontri» deciso al tavolo del Ministero per discutere il piano industriale di ThyssenKrupp, nella speranza di trovare una composizione tra gli interessi di efficientamento dell'azienda e la richiesta di tutele dei lavoratori e dei livelli occupazionali, è sfociato in un nulla di fatto e il 10 ottobre 2014 l'azienda ha riattivato la procedura di mobilità per 537 lavoratori dipendenti (fra operai, quadri e impiegati: 473 per la sola Acciai speciali Terni spa, i restanti distribuiti nelle società controllate);
   l'annosa vicenda dell'azienda di Terni, prima in mani finlandesi che l'avrebbero voluta come centro produttivo dell'area mediterranea e poi, a causa di un abuso di posizione dominante nella produzione dell'acciaio inossidabile riconosciuto dall'autorità europea antitrust, nuovamente in mani tedesche, che hanno ribaltato il piano espansivo dei finlandesi, rafforzando gli stabilimenti in Germania a scapito di quelli italiani, ha provocato lunghi scioperi da parte dei lavoratori, nonché scontri di piazza fra le forze dell'ordine e i manifestanti a partire dal mese di agosto 2014;
   in data 3 dicembre 2014, dopo quattro mesi di una delle vertenze più dure degli ultimi trent'anni, è stato siglato il nuovo accordo per l’Acciai speciali Terni spa e le controllate Aspasiel, Sdf e Tubificio;
   tale accordo modifica profondamente il piano industriale di ridimensionamento del 17 luglio 2014, prevedendo un piano di ristrutturazione, rilancio e sviluppo su quattro anni che si pone l'obiettivo di garantire almeno un milione di tonnellate di fuso, il mantenimento dei 2 forni, un significativo piano di investimenti, una politica commerciale adeguata, la gestione delle eccedenze attraverso la fuoriuscita esclusivamente volontaria e incentivata, evitando di fatto licenziamenti coatti, la tutela dei contratti a tempo determinato e degli apprendisti e il nuovo contratto integrativo, che prevede: il mantenimento delle maggiorazioni notturne e dell'indennità domenicale, un premio per tutti di 723 euro detassati e decontribuiti che non è stato ancora erogato, un percorso che garantisce la tutela anche ai lavoratori delle ditte terze. Nel corso dell'ultima fase della trattativa è stato respinto il tentativo dell'azienda di introdurre la cassa integrazione guadagni straordinaria per 400 lavoratori per 24 mesi;
   a seguito del recente annuncio della vendita della controllata Vdm (società specializzata nel business delle leghe speciali) da parte della Thyssenkrupp, nei giorni scorsi i sindacati nazionali e locali, preoccupati per le possibili pericolose ripercussioni su Acciai speciali Terni spa, hanno chiesto al Ministro dello sviluppo economico un urgente incontro in sede governativa per la verifica dell'accordo del 3 dicembre 2014. Nella nota congiunta firmata da Fiom, Fim, Uilm, FismiceUgl si legge: «Tale richiesta, già inoltrata, ha assunto un carattere di urgenza a fronte di quanto determinatosi negli ultimi giorni che dal nostro punto di vista non è in linea con quanto concordato nell'accordo del 3 dicembre 2014. La suddetta richiesta è ancor più necessaria in considerazione del fatto della ferma volontà, da parte del management di Acciai speciali Terni spa, di non voler ripristinare le corrette relazioni sindacali. Ciò è dimostrabile dall'improvviso sottrarsi, in sede locale, al confronto sulle tematiche dell'accordo stesso»;
   sono quindi, due i motivi alla base della richiesta: l'improvvisa vendita da parte della multinazionale della controllata Vdm e la riorganizzazione aziendale che sarebbe stata decisa dal management al di fuori della contrattazione sindacale, mettendo a repentaglio sia la sicurezza, sia gli obiettivi di produzione aziendali sottoscritti nell'accordo;
   nel comunicato della ThyssenKrupp che ha annunciato la vendita di Vdm, riacquistata a fine 2013 dai tedeschi da Outokumpu, la multinazionale è tornata a dire di aver sempre sottolineato di non aver intenzione di mantenere le due società (Vdm e Acciai speciali Terni spa) «nel medio-lungo termine»; tuttavia, la cessione della società specializzata nel business delle leghe speciali potrebbe avere ripercussioni sul brevissimo termine;
   ThyssenKrupp ha annunciato la vendita di Vdm group a Lindsay Goldberg, un fondo americano con sede in Europa a Düsseldorf. Il valore dell'operazione non è stato divulgato, ma il colosso industriale tedesco ha sottolineato che influirà positivamente sulla sua situazione finanziaria. La vendita consentirà, inoltre, al colosso tedesco dell'acciaio di ridurre «l'esposizione al settore volatile dei materiali supportando l'obiettivo strategico di rendere ThyssenKrupp un gruppo industriale diversificato e portando a una correzione del book value di circa 100 milioni di euro»;
   i sindacati hanno sottolineato: «Oltre alla necessità di mantenere in equilibrio le produzioni tra area a caldo e area a freddo, abbiamo sempre chiesto al management aziendale quale futuro potesse avere il titanio. Negli ultimi anni Acciai speciali Terni spa ha eseguito la produzione in conto lavorazione per Vdm fino allo scorso autunno. Come sindacato denunciammo che il mercato che aveva in passato Titania, per le scelte poco lungimiranti effettuate in Germania anni orsono, in poco tempo fosse andato distrutto, con i clienti che si sono dispersi». «Dall'accordo del Ministero dello sviluppo economico, Acciai speciali Terni spa ha affermato in più di una circostanza la volontà di rimanere nel mercato del titanio. Come sindacato abbiamo chiesto al management aziendale cosa abbia messo in campo per valorizzarne la strategia commerciale, quali azioni siano state elaborate per creare gli stock strategici, senza ottenere risposte esaustive e di prospettiva. Ora il tempo sta scadendo. Il sito di Terni deve attrezzarsi il più velocemente possibile per non perdere questo business sicuramente di nicchia ma dall'elevato valore aggiunto, che per anni è rimasto strategico nelle logiche aziendali»;
   nell'accordo firmato il 3 dicembre 2014 le parti si erano impegnate a rilanciare la produzione del titanio, che ora è a rischio smantellamento, nonostante si sia acquisita una nuova commessa, ed è una delle produzioni di Acciai speciali Terni spa che hanno fatto la forza del sito siderurgico di Terni;
   in una fase come questa, poi, sarebbe necessario rafforzare le opportunità formative per i soggetti più deboli, anche fortificando la cultura dell'apprendimento nel luogo di lavoro;
   ad oggi non esiste un piano di investimenti nel settore della formazione e della ricerca e sviluppo, anzi si stanno perdendo risorse interne ed esterne, come il centro sviluppo materiale;
   il prossimo semestre diventa determinante per Acciai speciali Terni spa perché è assolutamente necessario recuperare i volumi, facendo attenzione sempre alla qualità;
   relativamente all'imposizione di dazi, la misura è provvisoria, mentre la decisione definitiva sarà presa alla fine dell'inchiesta che era stata aperta a giugno 2015 dalla Commissione europea su richiesta di alcune aziende europee rappresentate da Eurofer; i vantaggi che potrebbero derivarne per Terni e il sistema Italia sarebbero notevoli;
   un segnale importante potrebbe arrivare anche dall'investimento sulla linea 6, che garantirebbe performance migliori, consentendo un'ottimale gestione delle linee a freddo, dando slancio all'area a caldo –:
   quali urgenti iniziative intenda il Governo assumere per assicurare il rispetto dell'accordo del 3 dicembre 2014, supportare il rilancio della realtà produttiva ed occupazionale di Acciai speciali Terni spa e tutelare il patrimonio di competenze produttive acquisite negli anni, salvaguardando il valore strategico che Acciai speciali Terni spa ricopre per l'economia umbra e italiana, scoraggiando fenomeni di smantellamento e delocalizzazione industriale che provocano il depauperamento delle risorse dell'intero settore dell'acciaio, la cui perdita rappresenterebbe un duro colpo per la politica industriale italiana. (3-01620)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

acciai speciali

politica industriale

industria siderurgica