Legislatura: 17Seduta di annuncio: 459 del 10/07/2015
Precedente numero assegnato: 5/04672
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 10/07/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 14/07/2015 Resoconto BELLANOVA TERESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) REPLICA 14/07/2015 Resoconto CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 14/07/2015
SVOLTO IL 14/07/2015
CONCLUSO IL 14/07/2015
CIPRINI e GALLINELLA. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico
. — Per sapere – premesso che:
la società Electrosys con sede in Orvieto (Terni), attiva nel settore dell'elettronica di precisione, si trova in concordato preventivo dal luglio 2014 e recentemente è stato siglato un accordo con la società Elenos per la cessione dell'azienda;
tuttavia, nonostante la conclusione dell'accordo, rimane forte l'incertezza e la preoccupazione per il futuro dell'azienda e, soprattutto, per la sorte dei lavoratori dipendenti;
infatti, come si apprende dalla stampa on line (www.orvieto24.it del 3 febbraio 2015), «l'ultimo stipendio, o meglio acconto sullo stipendio, lo hanno percepito a febbraio 2014. Circa 500 euro, poi più niente. Sono i circa ottanta dipendenti della Electrosys che da un anno non vengono pagati, ottanta famiglie che non possono più contare su uno stipendio, famiglie che da un anno non sanno più a che santo votarsi. Fa da sottofondo a tutto questo la spinosa vicenda del passaggio di proprietà: il giudice ha deciso per l'offerta di affitto di ramo di azienda proposta dalla Elenos, ma i dipendenti dicono che, al contrario di quanto affermato dal sindaco Giuseppe Germani, da Andrea Scopetti e Andrea Taddei, segretario e capogruppo del Partito democratico di Orvieto, “niente sarebbe definito poiché il giudice – secondo quanto riferito da un gruppo di dipendenti – starebbe valutando la congruità dell'offerta prima di dare il suo ok alla firma o di predisporre il fallimento di azienda”. Azienda che nel frattempo – dicono i dipendenti – sarebbe ancora aperta e nel cui stabilimento accoglierebbe ogni giorno una ventina di persone che – a detta dei dipendenti – nessuno sa cosa fanno, ma soprattutto nessuno sa come e se verranno pagati. E certamente non sono stati pagati gli ottanta dipendenti che dopo la firma del concordato di giugno si aspettavano almeno di ricevere la cassa integrazione. E invece no. E perché no? Perché sempre secondo quanto riferito dai dipendenti – alcuni vizi di forma evidenziati in alcuni documenti presentati dai sindacati e da Confindustria al Ministero sarebbero l'origine del blocco di tutta la procedura. Procedura che, ormai ferma da mesi, nessuno riesce a sbloccare»;
intanto, considerato il lasso di tempo trascorso, forte è il rischio che la Electrosys perda importanti commesse e i clienti acquisiti, con conseguente indebolimento della società e ricadute sui livelli occupazionali –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione descritta e se sia vero che i dipendenti della Electrosys non hanno percepito alcuna retribuzione, né goduto del trattamento di cassa integrazione e per quali motivi;
quali misure urgenti intendano adottare per favorire un rilancio dell'attività e per tutelare i livelli occupazionali, anche verificando la sussistenza dei presupposti per la concessione di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito. (3-01610)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):conservazione del posto di lavoro
cassa integrazione
industria elettronica