ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00610

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 166 del 04/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2014
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2014
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2014
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2014
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2014
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/02/2014
Stato iter:
05/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/02/2014
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 05/02/2014
Resoconto ZANONATO FLAVIO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 05/02/2014
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/02/2014

SVOLTO IL 05/02/2014

CONCLUSO IL 05/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00610
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo presentato
Martedì 4 febbraio 2014
modificato
Mercoledì 5 febbraio 2014, seduta n. 167

   PALAZZOTTO, LACQUANITI, AIRAUDO, DI SALVO, FERRARA, MATARRELLI e PLACIDO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   Almaviva contact è leader di mercato in Italia per aziende private ed enti pubblici nell’outsourcing di servizi. Propone una gamma estesa e innovativa di soluzioni ad alto valore aggiunto come consulting and process reengineering, inbound and outbound services, back office & document management, market analysis, adaptive front-end, multichannel customer solutions e case management & quality monitoring per aiutare i propri clienti a sviluppare una strategia di customer experience di successo;
   Almaviva contact fa parte del gruppo Almaviva, leader italiano nell’information & communication technology, e opera a livello globale con 35 sedi e 27.000 persone. È presente anche in Brasile, Tunisia e Cina. In Italia è presente nelle seguenti città: Trento, Milano, Padova, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Cosenza, Palermo, Catania;
   l'elemento distintivo dell'offerta di Almaviva contact è l'utilizzo di innovative tecnologie semantiche almawave, che consentono il riconoscimento del linguaggio naturale per ottimizzare i processi operativi;
   gli operatori di contact center diventano esperti nella gestione della singola problematica attraverso la valorizzazione dell'informazione destrutturata e grazie al presidio integrato di tutti i canali di contatto;
   i principali clienti di Almaviva contact sono: Alitalia, Poste italiane, American express, comune di Milano, comune di Roma, Enel, Eni, Fastweb, gruppo Ferrovie dello Stato italiane, Inpdap, Inps, Leasys, Mediaset, Tim, Equitalia, Sky, Vodafone e Wind;
   Almaviva contact è presente da oltre 12 anni nella città di Palermo con due sedi operative e occupa stabilmente oltre 4.500 persone;
   l'attuale situazione di crisi economica generale e le problematiche che affliggono il mercato specifico, come la crisi dei principali settori di riferimento, la contrazione dei volumi, l'abbattimento delle tariffe con riduzione dei margini, la delocalizzazione delle attività al di fuori del territorio italiano, hanno comportato da parte dell'azienda e delle organizzazioni sindacali una continua ricerca di maggiore efficienza e produttività, sia attraverso specifici accordi, sia tramite l'identificazione di più adeguate soluzioni logistiche;
   in questo senso sono stati sottoscritti da azienda e sindacati importanti accordi sindacali, sia a livello nazionale che locale, che hanno consentito sino ad ora di affrontare le criticità senza ricorrere a misure traumatiche nei confronti dell'organico e della salvaguardia dei livelli occupazionali;
   la tenuta degli accordi sindacali, in particolare per il tessuto produttivo di Palermo, si fonda su tre principi fondamentali:
    a) sostanziale stabilità dei volumi di attività, benché ridotti rispetto al passato;
    b) tenuta dei principali clienti e, in particolare, di Alitalia;
    c) risoluzione delle problematiche logistiche;
   rispetto ai volumi delle attività svolte a Palermo si riscontra una diminuzione del 30 per cento negli ultimi due anni su alcuni importanti clienti, solo parzialmente compensate dall'avvio di nuove attività portate dal gruppo. Tale tendenza al calo di volumi è in ulteriore accelerazione e le prospettive complessive evidenziano una situazione difficile da gestire;
   per quanto riguarda il cliente Alitalia, per il quale lavorano circa 1.000 persone assunte a tempo indeterminato, Almaviva contact continua ad operare in un clima di incertezza per le note vicende legate alle sorti della compagnia di bandiera e per le possibili evoluzioni future. Almaviva ha già assorbito perdite per 3 milioni di euro a seguito del fallimento della vecchia Alitalia e ha un credito di 4,4 milioni di euro residui;
   infine, per quanto riguarda la situazione logistica, nell'accordo sindacale di maggio 2013 è stata evidenziata la necessità di identificare un unico centro produttivo a Palermo, al fine di migliorare l'organizzazione del lavoro e garantire un beneficio economico di circa 2 milioni di euro all'anno;
   ad oggi non è stata ancora identificata una soluzione sostenibile. Nessuna ipotesi percorribile è pervenuta dalle istituzioni locali e gli immobili potenzialmente identificati dall'azienda necessitano, fra opere di ristrutturazione e di trasferimento, di ingenti e insostenibili investimenti. Infatti l'apertura di una nuova sede, tra gli immobili identificati, comportano un investimenti di oltre 7 milioni di euro, che l'azienda sostiene di non poter effettuare;
   in tre anni di relazioni tra l'azienda e le istituzioni locali, sia regione che comune, non è ancora emersa una soluzione realmente praticabile e confacente alle esigenze aziendali e dei lavoratori;
   da un articolo apparso sul quotidiano online Sì24.it si apprende come l'azienda Almaviva abbia chiesto l'assegnazione, da utilizzare come propria sede operativa, di un bene confiscato alla mafia, idoneo ad ospitare il call center Almaviva contact, e in cambio si era detta disponibile a mantenere gli attuali livelli occupazionali, trasferendo la propria sede legale in Sicilia;
   sul bene in questione, un ex edificio Telecom nella zona industriale ad ovest della città di Palermo, da più di un anno si assiste ad un rimpallo di responsabilità tra l'azienda e le istituzioni locali, comune di Palermo e regione Sicilia;
   nell'articolo di stampa citato, a prendere la parola è l'Agenzia nazionale per i beni confiscati, che dichiara come il dialogo con la regione Sicilia era stato avviato nel 2011 e come, «senza alcuna giustificazione», gli incontri per discutere dell'assegnazione del bene ad Almaviva siano andati deserti dai rappresentanti della regione stessa;
   nel frattempo, proprio in conseguenza dell'assenza della regione, la stessa Almaviva avrebbe dichiarato di non essere più interessata ai locali. Da qui la decisione dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati di assegnare il bene al comune di Palermo per destinarlo ad altre finalità;
   nei giorni successivi alla pubblicazione dell'articolo sul quotidiano online Sì24.it già richiamato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si è detto disponibile ad assegnare la sede ad Almaviva, qualora da questa scelta dipendesse la tenuta occupazionale dei 4.500 lavoratori del sito palermitano;
   da un comunicato sindacale del 24 gennaio 2014 e da uno successivo diramato dall'azienda il 27 gennaio 2014 si apprende, invece, che l'amministratore delegato Andrea Antonelli ha dichiarato che, anche qualora le istituzioni mettessero a disposizione di Almaviva una sede unica, i reali problemi dell'azienda rimarrebbero comunque, lasciando intendere che possibili interventi sull'organico non sono affatto esclusi;
   tale dichiarazione, oltre a dimostrare ancora una volta le incongruenze con cui Almaviva affronta quelle questioni che per i lavoratori sono di vitale importanza, sono da giudicare ancora più gravi, visto che per quasi 3 anni l'azienda ha sempre identificato il problema della sede unica come fondamentale per la sopravvivenza del sito di Palermo;
   proprio adesso che si potrebbe aprire uno spiraglio per la risoluzione della vertenza sulla sede, l'azienda sposta il tiro su questioni non di competenza delle istituzioni locali ma nazionali, quali il calo dei volumi che scaturisce dalla delocalizzazione e dal costo del lavoro;
   la causa della drastica diminuzione dei volumi di lavoro, denunciata da Almaviva, è dovuta all'elevato costo degli operatori italiani di Almaviva, rispetto a quello di altri competitor che hanno delocalizzato all'estero ed anche rispetto ad altri call center italiani, che inquadrano i lavoratori al primo e al secondo livello non rispettando il contratto collettivo nazionale di lavoro delle telecomunicazioni;
   su questi temi, gli interroganti ritengono che il Governo nazionale debba adoperarsi per trovare una soluzione legislativa per contrastare il fenomeno delle delocalizzazioni e del mancato rispetto dei contratti nazionali di lavoro in materia di inquadramento, che costringerà a breve alla chiusura di buona parte dei siti produttivi italiani o ad una gara al ribasso in tema di diritti, salario e occupazione;
   gli interroganti, considerando strumentali e provocatorie le motivazioni che esulano dal contesto territoriale addotte dall'azienda, ritengono, invece, che i tempi siano maturi per provare a dare una soluzione definitiva ai problemi logistici della sede Almaviva di Palermo;
   purtroppo, è sotto gli occhi di tutti che, alla fine di questo scaricabarile sulle responsabilità e la poca chiarezza dell'azienda rispetto alle sue reali volontà di mantenere il sito produttivo di Palermo, salvaguardando gli attuali livelli occupazionali, a rimetterci saranno i lavoratori, le loro famiglie e la città intera se non si trova una soluzione positiva alla vicenda. È assurdo che la politica industriale di questo Paese venga, di fatto, portata avanti con i salari e i diritti dei lavoratori che attraverso le loro fatiche dovrebbero garantire gli investimenti necessari e pagare di tasca propria il prezzo del loro lavoro –:
   se il Ministro interrogato, acquisiti gli elementi necessari, intenda interessarsi della vicenda descritta in premessa e convocare un tavolo nazionale con i vertici del gruppo Almaviva, la regione Sicilia, il comune di Palermo e le organizzazioni sindacali interessate, al fine di trovare una soluzione positiva sia alla situazione logistica del call center Almaviva contact di Palermo sia a quella produttiva, considerati gli effetti particolarmente pregiudizievoli che si potrebbero determinare in termini occupazionali per circa 4.500 dipendenti effettivi. (3-00610)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PALERMO - Prov,SICILIA

EUROVOC :

delocalizzazione

contratto di lavoro

diritto del lavoro

impresa in difficolta'

politica dell'impresa

ente pubblico