ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 84 del 25/09/2013
Abbinamenti
Atto 2/00569 abbinato in data 16/02/2016
Atto 3/00954 abbinato in data 16/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: GIULIETTI GIAMPIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/09/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2013
SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/09/2013
Stato iter:
08/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/03/2016
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 08/03/2016
Resoconto GIULIETTI GIAMPIERO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/02/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/02/2016

DISCUSSIONE IL 08/03/2016

SVOLTO IL 08/03/2016

CONCLUSO IL 08/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00345
presentato da
GIULIETTI Giampiero
testo presentato
Mercoledì 25 settembre 2013
modificato
Martedì 8 marzo 2016, seduta n. 585

   GIULIETTI, LODOLINI e SERENI. – Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:
   la Merloni è un'azienda chiusa rientrante nell'ambito della «legge Marzano-Prodi», che disciplina il percorso con cui grandi gruppi nazionali debbono essere assistiti anche nella fase di chiusura delle attività, percorso gestito dal commissariamento, che si è chiuso con un atto del Consiglio dei ministri ad esito del quale gli ultimi asset produttivi, quelli più importanti, quelli che riguardano l'Umbria e le Marche, a cui afferivano circa mille lavoratori umbri e millequattrocento-millecinquecento delle Marche ancora in carico, sono stati trasferiti in virtù di quell'atto a un investitore, la Jp industries, che ha avanzato l'unica proposta in questa direzione a fronte di un corrispettivo per legge non è solo di prezzo ma è soprattutto e prioritariamente, di impegno a sviluppare un progetto imprenditoriale che riassorba una parte almeno significativa del bacino occupazionale che la vicenda aveva determinato in negativo. La legge prevede che sulla proposta finale si esprima il comitato dei creditori, che deve dare parere favorevole. Si ritiene che le banche avessero un'esposizione di 450 milioni di euro con Antonio Merloni;
   il Consiglio dei ministri ha determinato la chiusura, provvedimento adottato con il parere favorevole delle banche, e l'assemblea dei creditori ha dato parere favorevole;
   un giorno dopo le banche hanno impugnato quel provvedimento del Consiglio dei ministri presso il giudice amministrativo;
   se viene annullato quel trasferimento, decade l'iniziativa di Jp industries, che prevede l'obbligo garantito, con strumenti fideiussori come previsto dalla legge, di riassunzione di 700 lavoratori e decade in prospettiva anche, come previsto dalla legge di quel tipo, la concessione degli stessi ammortizzatori sociali;
   dalle notizie che stanno arrivando sembra che l'azienda e i commissari impugnino immediatamente il provvedimento e che quindi esistano i presupposti giuridici perché la sentenza di primo grado non sia immediatamente esecutiva e che quindi nell'immediato non si producano gli effetti che si paventavano poc'anzi, se venisse confermata quella sentenza;
   gli interessi legittimi e i diritti connessi alla chiusura della vicenda Antonio Merloni e alla ripartenza di quel territorio, nonché la tutela dovuta per legge con gli ammortizzatori sociali per migliaia di lavoratori coinvolti, non possano subire nocumento alcuno dalle vicende giudiziarie; si crede che abbiano ragione i lavoratori quando dicono che in questo Paese gli interessi di quelle stesse banche che non hanno adeguatamente vigilato il credito quando c'era la vicenda Antonio Merloni, non possano essere più importanti degli interessi di chi là dentro lavora, produce e fa impresa. E di un territorio intero che da quello dipende anche la sua vita, il suo futuro, la sua prospettiva. C’è un ordine di priorità in questo Paese: prima di tutto viene il lavoro –:
   se intenda attivare un tavolo istituzionale tra la regione Umbria, regione Marche e rappresentanze dei lavoratori per individuare misure urgenti per scongiurare gli effetti della sentenza e per condividere un percorso di rilancio di un settore strategico quale quello dell'elettrodomestico, assicurando il rispetto dell'accordo di programma e la garanzia della continuità degli ammortizzatori sociali.
(3-00345)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

conservazione del posto di lavoro

impresa

industria elettrotecnica

regione

aiuto all'occupazione

procedimento giudiziario