Legislatura: 17Seduta di annuncio: 61 del 30/07/2013
Primo firmatario: BORGHESI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 30/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013 RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 30/07/2013
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/07/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 31/07/2013 Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE RISPOSTA GOVERNO 31/07/2013 Resoconto ZANONATO FLAVIO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 31/07/2013 Resoconto BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE
DISCUSSIONE IL 31/07/2013
SVOLTO IL 31/07/2013
CONCLUSO IL 31/07/2013
BORGHESI, ALLASIA, ATTAGUILE, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, BUSIN, CAON, CAPARINI, FEDRIGA, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA e RONDINI. —
Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
la multinazionale belga Agfa, che produce lastre per il settore fotografico ed il settore medicale con 12 mila dipendenti nel mondo, sembrerebbe essere intenzionata a chiudere lo stabilimento di Manerbio, in provincia di Brescia, lasciando a casa, con molta probabilità, circa 123 dipendenti;
le strategie dell'azienda rimangono al momento inspiegabili, anche alla luce del fatto che la stessa sembra trovarsi in stato di salute, avendo, ad esempio, soltanto da parte della regione Lombardia commesse per oltre 20 milioni di euro l'anno;
la chiusura dello stabilimento contribuirebbe ad aggravare le condizioni economiche di molte famiglie che vedono nell'azienda l'unica fonte di sostentamento, comportando poi una grave perdita di know how maturato da oltre un centinaio di dipendenti;
l'azienda riterrebbe il sito di Manerbio poco competitivo e, a detta dei lavoratori, sembrerebbe vi siano concrete possibilità di un prossimo spostamento della produzione all'estero, verso realtà dove i costi di produzione sono più bassi;
sono molte, infatti, le aziende italiane che negli ultimi hanno cessato la propria attività, delocalizzando la produzione non verso siti produttivi asiatici o africani, ma a pochi chilometri, in Paesi e regioni confinanti, come il Canton Ticino, la Carinzia e la Slovenia, con gravi ripercussioni sull'economia del Paese;
nello specifico, nel caso dell’Agfa, sarebbe opportuno da parte del Ministro interrogato, soprattutto nei confronti delle 123 famiglie coinvolte direttamente, chiarire se esista da parte del Ministero dello sviluppo economico la concreta volontà di convocare al più presto un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti coinvolti, al fine di arrivare ad una soluzione il più possibile condivisa che impedisca la chiusura dello stabilimento di Manerbio ed il conseguente licenziamento dei dipendenti;
è, inoltre, importante capire se, in generale, il Ministero dello sviluppo economico abbia approfondito in maniera adeguata il grave problema rappresentato dalla delocalizzazione delle aziende italiane in regioni confinanti in cerca di migliori condizioni fiscali, burocratiche e di mercato del lavoro –:
se il Ministro interrogato possa fornire dati certi riguardo agli effetti della delocalizzazione di aziende dal territorio nazionale verso regioni confinanti, in termini di perdita di posti di lavoro, di punti di prodotto interno lordo e di gettito fiscale. (3-00245)
(30 luglio 2013)
GEO-POLITICO:MANERBIO,BRESCIA - Prov,LOMBARDIA
EUROVOC :cessazione d'attivita'
trasferimento d'impresa
condizioni di lavoro
delocalizzazione
soppressione di posti di lavoro
contrattazione collettiva