ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01926

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 848 del 12/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: GIAMMANCO GABRIELLA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 12/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 12/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/09/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/09/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/09/2017
Stato iter:
15/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/09/2017
Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 15/09/2017
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 15/09/2017
Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/09/2017

SVOLTO IL 15/09/2017

CONCLUSO IL 15/09/2017

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01926
presentato da
GIAMMANCO Gabriella
testo presentato
Martedì 12 settembre 2017
modificato
Venerdì 15 settembre 2017, seduta n. 851

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 febbraio 2011 e del 7 aprile 2011, è stato dichiarato lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa;
   per il territorio di Lampedusa, la successiva ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri (n. 3947 del 16 giugno 2011), disponeva la sospensione dei termini di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, ivi compresa la quota a carico dei lavoratori dipendenti;
   la sospensione «concessa ai datori di lavoro privati ed ai lavoratori autonomi, anche del settore agricolo, ed ai liberi professionisti e committenti tenuti al versamento dei contributi alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge n.  335 dell'8 agosto 1995, operanti nel territorio dell'isola di Lampedusa» esclude solamente il settore pubblico;
   il termine del periodo di sospensione, inizialmente fissato al 16 dicembre 2011, è stato successivamente prorogato di anno in anno, con altrettanti decreti, fino alla data del 15 dicembre 2017;
   il 7 agosto 2017 l'Agenzia delle entrate ha comunicato, tramite provvedimento pubblicato sul proprio sito (prot. n.  157040/2017), che entro il 31 gennaio del 2018 i cittadini di Lampedusa, che hanno usufruito della sospensione dal 2011 al 2017, devono presentare le ultime sette dichiarazioni dei redditi, e quindi pagare le tasse che per sette anni il Governo aveva congelato, con l'unica agevolazione probabile della rateizzazione (sulla base, probabilmente di 120 rate);
   è una decisione ad avviso degli interpellanti sconsiderata che rischia di cadere sulla testa e sulle vite degli abitanti di Lampedusa e che sembra dimenticare i caotici mesi successivi al 2011, anno in cui l'unico punto d'arrivo dei migranti in fuga da Libia e Tunisia (decine di migliaia di profughi sfuggiti alle conseguenze della Primavera araba) erano proprio le coste lampedusane, «assediate» a ritmo continuo dagli sbarchi;
   un'emergenza che ha cancellato per tantissimo tempo (più di 3 anni) la florida stagione turistica locale, prima fonte di reddito per i cittadini lampedusani;
   per questo motivo l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva concesso la sospensione delle imposte ai cittadini dell'isola per un anno con possibilità di proroga, che poi è avvenuta puntualmente come si auspicava già allora, in attesa di una soluzione definitiva in favore dei cittadini;
   quest'anno, però, il provvedimento dell'Agenzia delle entrate è arrivato a sorpresa in piena estate, con scadenza fissata a 5 mesi;
   il Governo è tornato praticamente a «battere cassa» all'improvviso e a tentare di riscuotere le somme pregresse in un'unica soluzione o al massimo con una rateizzazione che, dopo sette anni di proroghe, non agevola di certo gli abitanti di Lampedusa;
   alla luce della crisi del settore turistico degli anni successivi al 2011 è impensabile richiedere la rendicontazione ed il pagamento immediato delle precedenti annualità. È inconcepibile che i cittadini di Lampedusa paghino le tasse degli ultimi 7 anni, come avessero beneficiato di misure speciali, quando si è trattato, in ultima analisi, di misure minime necessarie per far fronte all'emergenza;
   l'Agenzia delle entrate ha precisato che «il termine per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi è stato fissato con provvedimento del direttore delle Entrate al 31 gennaio 2018 per consentire ai contribuenti di avere un congruo lasso di tempo per preparare le dichiarazioni relative a 7 anni» e che «questo provvedimento è analogo ai precedenti», quindi, «qualora sia stabilita dalla legge un'ulteriore proroga dei versamenti, l'Agenzia delle Entrate di conseguenza emanerà un nuovo provvedimento che stabilirà nuove scadenze per la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi»;
   si apprende dalla stampa che il Viceministro dell'economia e delle finanze, Enrico Morando, poche settimane fa, si sarebbe detto disponibile soltanto alla rateizzazione del pregresso partendo da una base di 120 rate, escludendo qualsiasi altra forma di incentivo;
   sulla questione, rimane controversa e poco chiara anche la destinazione dei fondi per effettuare lavori di risanamento del territorio di Lampedusa, stanziati dal Governo Berlusconi a seguito dell'emergenza esplosa nel 2011 (26 milioni di euro), lavori mai realizzati dagli Esecutivi successivi, nonché quella dei fondi stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), circa 20 milioni di euro destinati anch'essi al «piano di interventi per l'isola di Lampedusa» –:
   se il Governo non intenda adottare le opportune iniziative per prevedere un'ulteriore proroga della scadenza, ad oggi fissata al 15 dicembre 2017, del termine del periodo di sospensione degli adempimenti tributari dovuti dai cittadini di Lampedusa, i quali hanno usufruito del congelamento degli importi dovuti dal 16 giugno 2011 in poi a seguito dell'emergenza sbarchi, e se non intenda, altresì, fare chiarezza sull'impiego dei fondi stanziati dal Governo Berlusconi nel 2011 e dal Cipe nel piano di interventi per l'isola di Lampedusa, dei quali risultano agli interpellanti impegnati solo 500mila euro per uno studio del Ministero dell'economia e delle finanze, ma per nessun progetto esecutivo.
(2-01926) «Giammanco, Brunetta».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infortunio sul lavoro

isola

doveri del cittadino