ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01130

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 506 del 20/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 20/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 20/10/2015
Stato iter:
23/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/10/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 23/10/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 23/10/2015
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/10/2015

SVOLTO IL 23/10/2015

CONCLUSO IL 23/10/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01130
presentato da
GALGANO Adriana
testo presentato
Martedì 20 ottobre 2015
modificato
Venerdì 23 ottobre 2015, seduta n. 509

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   l'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, prevede l'istituzione, coerentemente all'articolo 119 della Costituzione, dell'Agenzia per la coesione territoriale ed il trasferimento ad essa ed alla Presidenza del Consiglio dei ministri di competenze del dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica e, conseguentemente, delle unità di personale di ruolo e con rapporti di lavoro a tempo determinato per la loro residua durata, nonché le risorse finanziarie e strumentali del citato dipartimento, ad eccezione di quelle afferenti alla direzione generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali;
   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 luglio 2014 è stato approvato lo statuto dell'Agenzia per la coesione territoriale, che, sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri e al controllo della Corte dei conti, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, contabile e di bilancio. Il suo compito è assicurare il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 119, quinto comma, della Costituzione e, in particolare, sorvegliare e sostenere la politica di coesione di cui al decreto legislativo n. 88 del 2011, nonché rafforzare l'azione di programmazione e coordinamento degli investimenti finanziati dai fondi strutturali e di investimento europei e dal fondo per lo sviluppo e la coesione;
   l'Agenzia, ai sensi di quanto previsto dal menzionato articolo 10 del decreto-legge n. 101 del 2013 e dallo statuto, ha infatti l'obiettivo di sostenere, promuovere ed accompagnare, secondo criteri di efficacia ed efficienza, programmi e progetti per lo sviluppo e la coesione economica, nonché di rafforzare, al fine dell'attuazione degli interventi, l'azione di programmazione e sorveglianza di queste politiche;
   in particolare, obiettivo strategico dell'Agenzia è di fornire supporto all'attuazione della programmazione comunitaria e nazionale 2007-2013 e 2014-2020 attraverso azioni di accompagnamento alle amministrazioni pubbliche centrali, regionali e, locali titolari di programmi e agli enti beneficiari degli stessi, con particolare riferimento agli enti locali, nonché attività di monitoraggio e verifica degli investimenti e di supporto alla promozione e al miglioramento della progettualità e della qualità, della tempestività, dell'efficacia e della trasparenza delle attività di programmazione e attuazione degli interventi;
   fino alla sua piena operatività organizzativa, l'Agenzia si avvale delle strutture e del personale dell'ex dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica;
   ai sensi dell'articolo 10, comma 4, della legge istitutiva, gli organi dell'Agenzia sono: a) il direttore generale; b) il comitato direttivo; c) il collegio dei revisori dei conti;
   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 novembre 2014 è stata nominata direttore generale dell'Agenzia Maria Ludovica Agrò, attuale direttore generale per la politica regionale unitaria comunitaria del Ministero dello sviluppo economico;
   ai sensi dello statuto, l'organizzazione dell'Agenzia, articolata in settori di attività, è determinata con regolamento adottato, previo parere del comitato direttivo, dal direttore e approvato dal Presidente del Consiglio dei ministri. L'organico è fissato in 200 unità e può comprendere personale in posizione di comando, fuori ruolo, distacco o analogo istituto previsto dalle amministrazioni di provenienza e personale di ruolo assunto mediante concorso pubblico;
   con interpellanza urgente n. 2-00984 del 3 giugno 2015 la prima firmataria del presente atto evidenziava il rischio di perdere i circa 12 miliardi di euro non ancora utilizzati della programmazione dei fondi europei del 2007-2013, nonché il ritardo dei progetti riguardanti la programmazione 2014-2020, a causa della mancata operatività dell'Agenzia per la coesione, istituita dall'articolo 10 del decreto-legge n. 101 del 2013 proprio allo scopo di supportare le amministrazioni pubbliche nella realizzazione dei progetti cofinanziati dai fondi strutturali europei. La prima firmataria del presente atto lamentava che a due anni dalla sua istituzione l'Agenzia non era ancora nel pieno delle sue funzioni, in quanto non risultava ancora insediato il comitato direttivo e non era stato ancora adottato il regolamento organizzativo, e chiedeva pertanto interventi per velocizzare l'avvio dell'Agenzia che è stata creata apposta per far fronte alle inefficienze degli enti in relazione all'utilizzo dei fondi europei, nonché interventi per il tempestivo utilizzo dei fondi strutturali del periodo di programmazione in corso;
   in risposta all'interpellanza, il Viceministro dell'interno Filippo Bubbico ha annunciato che «dei circa 46,7 miliardi di fondi strutturali europei destinati all'Italia dalla programmazione 2007-2013, rimangono da spendere, entro il 31 dicembre 2015, 13,6 miliardi di euro (7,9 se si esclude la quota di cofinanziamento nazionale)» e che il nostro Paese è riuscito a limitare a 27,7 milioni di euro il disimpegno automatico in caso di mancata certificazione della spesa. «Il raggiungimento dell'obiettivo di fine anno richiede di essere monitorato con la massima attenzione. Al fine di sostenere tale impegno saranno intensificate le azioni di sostegno e accompagnamento alle amministrazioni responsabili della gestione, azioni volte a individuare le criticità che rallentano l'attuazione, al fine di evitare il disimpegno delle risorse, e per migliorare la qualità degli investimenti cofinanziati. Nello scorso mese di aprile, dopo un confronto con i servizi della Commissione europea, sono state condivise a livello politico le misure da adottare nel quadro dei piani di azione che, per ciascun programma operativo, indicano gli interventi necessari per la chiusura, con tabelle di marcia sull'attuazione della spesa, ivi incluse le eventuali riprogrammazioni, al fine di migliorare la qualità dei programmi e consentire il pieno assorbimento delle risorse programmate, anche ricorrendo al migliore uso delle flessibilità previste dagli orientamenti comunitari sulle procedure di chiusura dei programmi e di certificazione e rendicontazione degli stessi». «L'entrata a regime del nuovo assetto istituzionale di coordinamento e presidio delle politiche di coesione a livello centrale, con l'avvenuta istituzione delle due strutture, da una parte, il dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e, dall'altra, l'Agenzia per la coesione territoriale, rispettivamente titolari delle funzioni di programmazione e di attuazione della politica di coesione, contribuirà al migliore perseguimento di tale obiettivo»;
   sempre in occasione dello svolgimento dell'interpellanza urgente n. 2-00984, il Viceministro Bubbico ha riferito altresì che «con riguardo al funzionamento dell'Agenzia per la coesione territoriale, i relativi atti costitutivi sono stati registrati dalla Corte dei conti e il 29 maggio scorso si è insediato il comitato direttivo, previsto dallo statuto dell'ente. La bozza di regolamento organizzativo, già concordata con le amministrazioni concertanti, ha ricevuto parere positivo da parte del comitato direttivo ed è al momento oggetto della consultazione con i sindacati. L'Agenzia, la cui missione è incentrata sul presidio e sull'accompagnamento dell'attuazione dei programmi e interventi della politica di coesione, interverrà con particolare attenzione sul sostegno alla fase di progettualità, come previsto nell'ambito del regolamento organizzativo in via di adozione. Sarà, quindi, data risposta all'esigenza di miglioramento della qualità della spesa, oltre che all'accelerazione dell'attuazione dei programmi cofinanziati. L'attenzione ai tempi di attuazione dei programmi e interventi della politica di coesione rappresenta, peraltro, uno degli obiettivi strategici dell'Agenzia»;
   la Commissione europea, nelle raccomandazioni all'Italia sul programma di riforma 2015, chiede tra le azioni da mettere in atto «di assicurare la piena operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale in modo da determinare un sensibile miglioramento della gestione dei fondi dell'Unione europea»;
   dal rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014 si evince che, relativamente al Ministero dello sviluppo economico, i residui al 31 dicembre 2014 riguardanti la gestione del fondo per lo sviluppo e la coesione (capitolo 8425) ammontano a ben 12.715 milioni di euro e sono dovuti proprio alla non operatività della nuova Agenzia per la coesione territoriale, non essendo stati ancora adottati i regolamenti di organizzazione e di contabilità;
   il 23 settembre 2015 sul rendiconto 2014 la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati ha deliberato di riferire favorevolmente, in particolare con l'osservazione di segnalare al Governo «l'urgenza di dare piena operatività all'Agenzia per la coesione territoriale al fine di consentire l'avvio di tutte le attività relative alla gestione del fondo per lo sviluppo e la coesione» –:
   quale sia lo stato di operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale e quali misure intenda adottare il Governo per assicurare il suo pieno funzionamento, dal momento che l'Agenzia è chiamata a svolgere il delicato ruolo di garantire una maggiore efficienza nell'utilizzo dei fondi comunitari all'Italia e con tale finalità deve sostenere e monitorare l'attività di programmazione delle amministrazioni locali;
   quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire il pieno utilizzo dei fondi strutturali del periodo di programmazione in corso, con particolare riferimento ai programmi regionali a più elevato rischio di definanziamento, nonché quali misure intenda mettere in atto per impedire che vadano perduti i fondi europei in giacenza.
(2-01130) «Galgano, Monchiero».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

coesione economica e sociale

politica comunitaria dell'ambiente

politica regionale comunitaria