ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 456 del 07/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/07/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/07/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 08/07/2015
Stato iter:
10/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/07/2015
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 10/07/2015
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 10/07/2015
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/07/2015

SVOLTO IL 10/07/2015

CONCLUSO IL 10/07/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01026
presentato da
PESCO Daniele
testo presentato
Martedì 7 luglio 2015
modificato
Venerdì 10 luglio 2015, seduta n. 459

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il 17 giugno 2015 sul sito della federazione del pubblico impiego www.dirpubblica.it esce un post dal titolo: «Lo strano caso di Miguel Martina», ove si legge «In data 15 giugno 2015 Dirpubblica ha depositato presso il tribunale di Civitavecchia (Roma) il ricorso per la repressione della condotta antisindacale compiuta dall'Agenzia delle dogane, ai danni del proprio dirigente sindacale Miguel Martina, attraverso tre consecutivi addebiti disciplinari per aver, questi, partecipato ad una serie di trasmissioni televisive di La Gabbia - La 7 durante le quali ha criticato l'attività dell'Agenzia delle entrate attraverso una meticolosa ricostruzione dei dati sul recupero dell'evasione fiscale;
   contestualmente, è stato diffidato il dirigente della dogana di Fiumicino (Roma 2), ove presenta servizio Miguel Martina, a desistere dall'ulteriore prosecuzione dei procedimenti disciplinari avviati in pregiudizio del predetto dirigente sindacale, avvertendolo espressamente che, nell'ipotesi in cui dovesse portare ad ulteriore compimento l'azione antisindacale già intrapresa ai danni di Dirpubblica, questa si riserva sin d'ora ad agire personalmente nei suoi confronti oltre il suo ente di appartenenza (l'Agenzia delle dogane)»;
   allegata al post, la lettera di diffida rivolta al direttore dell'ufficio delle dogane di Roma 2, il dottor Davide Miggiano, da parte dell'avvocato Carmine Medici, incaricato in tal senso da Dirpubblica, nella quale lo si invita a evitare il protrarsi di quella che viene ritenuta una condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge n. 300 del 1970 (statuto dei lavoratori), essendo il dottor Martina già stato raggiunto da tre procedimenti disciplinari con medesime contestazioni, a fronte dei quali è stato opposto, sempre il 15 giugno 2015, ricorso presso la cancelleria del tribunale di Civitavecchia;
   tra le informazioni fornite ai telespettatori dal dottor Martina in qualità di dirigente sindacale, risultano esserci i dati relativi alle commissioni tributarie provinciali del 2013 e del 2014 (fonte lo stesso Ministero dell'economia e delle finanze: http://www.mef.gov.it/documenti/indexNewsDf.html), da dove risultava e risulta tuttora che nel 2013 solo il 38,89 per cento delle sentenze presso le commissioni tributarie provinciali su accertamenti contestati risultava favorevole all'Agenzia delle entrate, il 9,75 per cento parzialmente favorevole (sui quali il cittadino ha dimostrato che solo parte delle contestazioni erano fondate), vedendosi avversi i rimanenti; nel 2014 la percentuale delle sentenze favorevoli all'Agenzia delle entrate presso le commissioni tributarie provinciali si attestavano al 42,46 per cento, mentre i giudizi intermedi all'11,28 per cento; nelle commissioni tributarie regionali le percentuali di sentenze favorevoli sono del 42,57 per cento e quelle intermedie del 9,74 per cento: su circa 250.000 ricorrenti, più della metà hanno dovuto affrontare costi e burocrazia per vedersi riconoscere il diritto a un corretto accertamento fiscale;
   tra gli altri dati forniti sull'Agenzia delle entrate, senza alcun commento da parte del dirigente sindacale della federazione Dirpubblica, vi sono:
    a) la percentuale di controlli espletati nei confronti della popolazione in relazione alla capacità contributiva e al reddito dichiarato, dimostrando come nei confronti delle fasce deboli vi sia una percentuale di controlli e di prelievo superiore alle fasce più ricche, dove la percentuale di accertamenti svolti nei confronti delle categorie più deboli sono di oltre il 90 per cento del totale, mentre per i contribuenti che abbiano dichiarato un volume di affari di oltre 100 milioni di euro (banche, trust, holding internazionali) i controlli si riduco a poco più dell'1 per cento;
    b) la convenzione tra il Ministro dell'economia e delle finanze e Agenzia delle entrate da cui ne consegue che i controlli siano di natura quantitativa, danneggiando di fatto le fasce più deboli verso le quali è più semplice attivare gli accertamenti e contestare addebiti connaturati alla scarsa capacità di opposizione di questi ultimi;
    c) il sistema di incentivi per i dirigenti dell'Agenzia delle entrate che li incoraggia a realizzare obiettivi soprattutto quantitativi e non qualitativi ed il presunto mancato raggiungimento dell'unico obiettivo che valuta la qualità del lavoro svolto, ossia quello relativo al contenzioso che, sia per il 2013 che per il 2014, prevede che la percentuale di vittorie unita alla percentuale di giudizi intermedi debba essere almeno pari al 59 per cento, mentre per il 2013 si attesta al 48,64 per cento presso le commissioni tributarie provinciali e al 47,14 per cento alle commissioni tributarie regionali; nel 2014, dai dati ufficiali forniti dal Ministro dell'economia e delle finanze (appendici statistiche trimestrali) tali percentuali si attestano al 53,74 per cento per le commissioni tributarie provinciali e del 52,31 per cento per le commissioni tributarie regionali, ben lontani, quindi, dal 59 per cento richiesto: dati, poi, pressoché confermati anche dalla «Relazione sul monitoraggio dello Stato del contenzioso tributario e sull'attività delle commissioni tributarie», pubblicata dal Ministero dell'economia e delle finanze (http://www.finanze.it/export/download/contenzioso2015/relazione monitoraggio contenzioso 2014.pdf), che attesta la percentuale finale, tra commissioni tributarie provinciali e commissioni tributarie regionali, favorevole all'ufficio e giudizi intermedi, al 54,41 per cento. Agli obiettivi, come da convenzione, viene assegnato un punteggio, sulla cui base vengono determinati i cospicui premi incentivanti dovuti per il risultato ottenuto;
   dalla citata «Relazione sul monitoraggio dello Stato del contenzioso tributario e sull'attività delle commissioni tributarie» pubblicata dal Ministero dell'economia e delle finanze si evincono una serie di dati interessanti;
   rispetto al 31 dicembre 2013, al 31 dicembre 2014 i giudici attivi nelle relative commissioni tributarie risultavano essere 3.293, ovvero 270 unità in meno rispetta al 2013 (-7,58 per cento) contro le previsioni del decreto ministeriale dell'11 aprile 2008 (4.668 unità previste); ciò nonostante, la diminuzione dei contenziosi tributari «definiti» (conclusi) è calata solo del 1,57 per cento, lasciando comunque ancora 573.522 contenziosi aperti, con una vita media pari a 836 giorni;
   il valore medio dei ricorsi definiti nel 2014 tra commissioni tributarie provinciali e commissioni tributarie regionali, sulla base del valore della controversia, risulta essere, per lo scaglione da 0 a 20.000 euro pari a euro 3.716,04 (su 213.847 casi), per lo scaglione da 20.000 a 1 milione di euro pari a euro 119.985,21 (su 72.957 casi) e per lo scaglione oltre il milione di euro pari a 6.622.109,25 euro (su 4.737 casi);
   va specificato, inoltre, che:
    a) il dirigente sindacale, dottor Miguel Martina, non è dipendente dell'Agenzia delle entrate. Davide Miggiano, direttore dell'Agenzia delle dogane presso cui lavora Martina, ha quindi attivato un procedimento disciplinare per fatti riferiti ad altra amministrazione pubblica, di carattere surrogatorio, non contemplato da alcuna normativa vigente, non avendo egli mai fatto alcun riferimento alla propria amministrazione o al proprio rapporto di servizio;
    b) la federazione sindacale Dirpubblica, da sempre impegnata sul fronte della legalità, è quella che ha presentato ricorso sui concorsi poi dichiarati illegittimi sia presso l'Agenzia delle entrate sia presso l'Agenzia delle dogane, che poi ha determinato la sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2014, che dichiara illegittima ed incostituzionale la pratica utilizzata presso le agenzie fiscali di conferire incarichi dirigenziali discrezionali senza alcun concorso;
    c) il dirigente sindacale di Dirpubblica Miguel Martina ha richiesto le tutele previste dall'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 per chi abbia denunciato fatti di concussione o corruzione interna, in quanto sempre lui è stato estensore di denuncia presso gli organi competenti per fatti di presunta concussione interna in capo a un soggetto citato dalle cronache come attiguo indirettamente agli indagati di Roma «mafia capitale»;
   l'attuale ordinamento giuridico presenta diverse lacune in tema di protezione dei diritti e di tutela del cosiddetto whistleblower, ossia di quel cittadino che all'interno delle amministrazioni pubbliche e private, grazie ad un alto senso civico e sociale, ha il coraggio e il merito, in presenza di situazioni di reato, di porre in essere denunce, rischiando ripercussioni lavorative;
   nello specifico l'articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001 dispone che: «L'adozione di misure discriminatorie è segnalata al dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di competenza, dall'interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere», ignorando che i «provvedimenti di competenza» sono quelli per i quali lo stesso dipartimento può solo segnalare la questione nella sua relazione annuale al Parlamento e chiedere che la stessa amministrazione, di cui il dipendente lamenti una discriminazione, disponga gli accertamenti e riferisca se essa stessa abbia adottato provvedimenti discriminatori in danno del denunciante: ciò comporta che il dipartimento della funzione pubblica, oltre a non aver alcun potere diretto sull'amministrazione autrice della discriminazione, lascia lo stesso lavoratore in balia della stessa amministrazione da esso denunciata –:
   se il Ministro interpellato sia a conoscenza di quanto esposto e se non intenda immediatamente agire presso gli uffici competenti al fine di:
    a) verificare se la condotta del direttore dell'ufficio delle dogane di Roma 2, dottor Davide Miggiano, nei confronti del dirigente sindacale di Dirpubblica Miguel Martina risulti consona a norme di legge;
    b) migliorare la qualità degli accertamenti emessi dall'Agenzia dell'entrate al fine di evitare l'onere della prova a una così vasta platea di cittadini ingiustamente vessati al fisco;
    c) verificare se i dirigenti dell'Agenzia delle entrate abbiano percepito il premio previsto per l'obiettivo prefissato al 59 per cento tra vittorie e giudizi intermedi nelle commissioni tributarie, ancorché sembri, dai dati ufficiali forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze, che non abbiano raggiunto neanche lontanamente tali obiettivi;
    d) attivare un reale controllo sui dati forniti dall'Agenzia delle entrate sugli obbiettivi raggiunti dai propri dirigenti, visto che lo stesso Governo ha stigmatizzato le cifre fornite per fini di marketing da parte dell'Agenzia delle entrate siano quantomeno discutibili ed in netta contraddizione con i dati ufficiali forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze;
    e) procedere, nel caso venisse riconosciuta la palese incongruenza dei dati forniti dall'Agenzia delle entrate rispetto a quelli pubblicati dal Ministero dell'economia e delle finanze e il legame di tali dati alla determinazione dei premi di produttività, alle opportune segnalazioni ai fini dell'accertamento di eventuali responsabilità e in merito all'eventuale danno erariale, qualora si trattasse di premi distribuiti senza l'avvenuto raggiungimento degli obbiettivi previsti;
   a quanto ammonti il controvalore complessivo delle controversie pendenti al 31 dicembre 2014;
   quando pensino di ottemperare alle disposizioni del decreto ministeriale dell'11 aprile 2008 in tema di giudici tributari, in modo da rispettare l'organico previsto e accelerare il recupero delle entrate fiscali dovute per controversie pendenti arretrate;
   quale sia il controvalore totale effettivamente sentenziato a favore della pubblica amministrazione, tra ricorsi favorevoli, giudizi intermedi, conciliazioni e condoni, definito dai 308.019 ricorsi del 2014, utilizzando gli scaglioni presenti nel documento citato del Ministero dell'economia e delle finanze (da 0 a 20 mila euro, da 20 mila euro a 1 milione, oltre 1 milione di euro e valore indeterminabile), a fronte dei 40.917.357.825 euro di valore della controversia indicati, tra le commissioni tributarie provinciali e le commissioni tributarie regionali;
   quali siano i costi diretti e indiretti complessivi imputabili alla giustizia tributaria per l'anno 2014;
   quale sia l'ammontare delle spese di giudizio per l'anno 2014 attribuite a carico della pubblica amministrazione e in compensazione, ripartite per i citati scaglioni basati sul valore della controversia;
   se non intendano favorire un rapido iter di ogni iniziativa normativa volta a tutelare in modo reale la figura del cosiddetto whistleblower (ovvero colui che, lavorando all'interno di un'organizzazione, di un'azienda pubblica o privata si trova ad essere testimone di un comportamento irregolare, illegale, potenzialmente dannoso per la collettività, decide di segnalarlo all'interno dell'azienda stessa o all'autorità giudiziaria o all'attenzione dei media, per porre fine a quel comportamento), come, ad esempio, la proposta di legge n. 1751 presentata il 30 ottobre 2013 alla Camera dei deputati, andando a colpire eventuali comportamenti intimidatori da parte del datore di lavoro o di altre figure apicali a volte tesi solo a intimidire i lavoratori per evitare ulteriori fughe di notizie su mala gestio o altro.
(2-01026) «Pesco, Ruocco, Alberti, Fico, Pisano, Villarosa, Baroni, Basilio, Battelli, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Brescia, Brugnerotto, Busto, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Ciprini, Colonnese, Cominardi, Corda, Cozzolino, Crippa, Da Villa».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

premio d'assicurazione

sindacato