Legislatura: 17Seduta di annuncio: 190 del 14/03/2014
Primo firmatario: FIORIO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 VAZIO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 STUMPO NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 PASTORINO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 GANDOLFI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 SERENI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 FARAONE DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 BRAGANTINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 CARRESCIA PIERGIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 FONTANELLI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 13/03/2014 ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014 BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014 BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014 CARBONE ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014 COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014 FERRO ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014 MARROCU SIRO PARTITO DEMOCRATICO 14/03/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- MINISTERO DELLA SALUTE
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 21/03/2014 Resoconto FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 21/03/2014 Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 21/03/2014 Resoconto GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 21/03/2014
SVOLTO IL 21/03/2014
CONCLUSO IL 21/03/2014
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali – per sapere – premesso che:
Tirreno Power è oggi uno dei principali produttori di energia elettrica in Italia (la sesta azienda) presente su tutto il territorio nazionale;
la centrale di Vado Ligure-Quiliano (provincia di Savona) è costituita da un'unità a ciclo combinato di taglia pari a 800 megawatt (VL5), che utilizza due turbogas alimentati esclusivamente a gas naturale, in esercizio dal 2007 e realizzata sostituendo una vecchia unità alimentata a carbone ed olio combustibile, e da due unità da 330 megawatt cadauna (VL3 e VL4), alimentate a carbone (e a gasolio nelle fasi di accensione) entrate in esercizio nel 1971;
con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 14 dicembre 2012, n. 227, è stata rilasciata l'autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio della centrale;
tale autorizzazione integrata ambientale ha fatto seguito all'intesa tra la regione Liguria e l'azienda; quest'ultima aveva presentato un progetto di potenziamento dell'impianto, giudicato non accettabile, per la sua dimensione, da una parte delle forze del territorio e in assoluto da alcuni. L'intesa aveva previsto il ridimensionamento del progetto aziendale, con l'autorizzazione per un nuovo gruppo da 460 megawatt, previo rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per i due gruppi esistenti da 330 megawatt, quindi con interventi immediati sui due gruppi; all'entrata in esercizio della nuova unità, uno dei due vecchi gruppi sarebbe stato spento e ricostruito totalmente. La possibilità di realizzare un ulteriore gruppo (VL6), richiesta dall'azienda, sarebbe stata sottoposta ad una nuova valutazione, in un nuovo procedimento;
obiettivo dell'intesa, da parte pubblica, è stato quello di realizzare il massimo di riduzione dell'impatto ambientale dei gruppi, attraverso interventi che avrebbero anche prodotto un aumento dell'efficienza degli impianti. La vetustà degli impianti stessi, insieme alle condizioni di esercizio, costituisce ormai da tempo un fattore riconosciuto di grande criticità;
il possibile conflitto tra tutela della salute e difesa del lavoro ha caratterizzato non solo il dibattito pubblico, ma la storia stessa della presenza della centrale nel territorio di Vado Ligure e Quiliano;
proprio l'ambientalizzazione della centrale era intesa come un'occasione per creare possibilità di lavoro nella zona e opportunità di sviluppo del tessuto produttivo locale;
i comuni di Vado Ligure e Quiliano avevano, in ogni caso, espresso parere contrario perché non risultava sufficientemente chiarito che, allo scadere del periodo di otto anni per la cosiddetta fase 3, ovvero per la messa in esercizio del gruppo VL6, uno dei due gruppi esistenti a carbone sarebbe stato dismesso;
i comuni di Vado Ligure e Quiliano hanno presento ricorso amministrativo nei confronti dell'autorizzazione integrata ambientale;
la centrale dà lavoro a circa 700 persone, tra diretti ed indotto; i dipendenti dell'indotto lavorano in imprese di diverse classi dimensionali;
nei mesi scorsi, secondo quanto è emerso anche da esposti presentati da associazioni ambientaliste e comitati di residenti, in particolare nelle province di Asti e Cuneo, sarebbero state smaltite illegalmente ingenti quantità di «rifiuti speciali» prodotti dalla centrale elettrica a carbone «Tirreno Power» di Vado Ligure. Negli esposti veniva denunciato un elevato indice di tumori e di mortalità nelle zone interessate dallo smaltimento dei rifiuti, che sarebbero stati sotterrati nelle campagne. Nello specifico, enormi quantitativi di ceneri «bianche» e «nere» sarebbero state quindi «distrutte» illegalmente. Le ceneri «nere» provengono dalla combustione diretta del carbone, mentre quelle «bianche» sono il risultato dell'abbattimento dell'anidride solforosa e solforica mediante calce: si ottiene solfato di calcio (gesso comune). Entrambe le sostanze non sono pericolose per la salute umana e per l'ambiente solo se smaltite legalmente ed in impianti autorizzati;
il giudice per le indagini preliminari di Savona ha disposto il sequestro cautelativo dei gruppi VL3 e VL4 della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure-Quiliano, disponendone l'interruzione dell'esercizio; la centrale di Vado Ligure è oggetto da tempo di indagini da parte della magistratura: sull'attività di Tirreno Power sono aperte da tempo due filoni d'inchiesta: una per disastro ambientale e una per omicidio colposo;
il provvedimento del giudice per le indagini preliminari si fonda su una perizia sugli effetti dell'attività della centrale Tirreno Power sulla popolazione locale; gli organi di stampa riportano che secondo tale perizia le emissioni della centrale a carbone di Vado Ligure avrebbero causato oltre 400 morti tra il 2000 e il 2007. Ci sarebbero stati anche «tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d'asma tra il 2005 e il 2012». I consulenti della procura hanno mappato una «zona di ricaduta delle emissioni» della centrale ed hanno escluso come causa delle patologie il traffico automobilistico, altre aziende della zona e i fumi delle navi in porto. Il perimetro della mappa riguarda 23 comuni per un totale di circa 150.000 abitanti;
Tirreno Power ha contestato i dati resi noti dalla procura di Savona precisando, in una nota stampa, che le «consulenze a cui si fa riferimento sono consulenze di parte che non sono mai state sottoposte a un contraddittorio». L'azienda ha annunciato, inoltre, una controperizia sottolineando che «l'unico studio attendibile in materia» è quello relativo all'indagine dell'Ist di Genova e di Arpal del 2008 sullo «Stato dell'arte della salute nella provincia di Savona», dove si dichiara testualmente che «da un raffronto con dati nazionali le zone oggetto dell'indagine presentano una situazione analoga, ed in alcuni casi migliore, rispetto a zone dell'Italia simili per concentrazione di insediamenti urbani e industriali»;
tale situazione ha creato grave allarme nell'opinione pubblica locale e forti preoccupazioni tra i lavoratori coinvolti;
gli enti locali hanno chiesto immediata chiarezza sugli effetti della centrale termoelettrica; le associazioni sindacali, in attesa del nuovo piano industriale della Tirreno Power, hanno rimarcato la necessità di nuovi investimenti per poter coniugare l'occupazione e la produttività con la tutela della salute e dell'ambiente;
a seguito delle indagini, affidate alla direzione distrettuale antimafia di Genova, il responsabile della centrale «Tirreno Power» di Vado Ligure, Pasquale D'Elia, è stato raggiunto da un avviso di garanzia e si è successivamente dimesso; sono stati, inoltre, indagati altri dirigenti dell'azienda, autotrasportatori ed imprese specializzate nello smaltimento dei rifiuti;
nelle scorse settimane rappresentanti dell'Ispra e dell'Arpal hanno realizzato un sopralluogo presso gli impianti della centrale di Vado Ligure-Quiliano;
le vicende della centrale termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano si inseriscono in un quadro nel quale la vita dell'azienda presenta criticità da diversi punti di vista, rapporto tra gli azionisti, problemi occupazionali in diversi siti e il mercato dell'energia elettrica è condizionato dal ciclo economico negativo;
la definizione dei tempi e dei modi per il superamento dell'uso dei combustibili fossili, la garanzia dell'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili negli impianti ancora alimentati con tali combustibili a tutela delle popolazioni che accolgono nei propri territori tali insediamenti, devono essere oggetto di una precisa programmazione nazionale –:
se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative urgenti intendano assumere:
a) per attestare con assoluta certezza e validità scientifica i reali effetti sulla salute pubblica e sull'ambiente delle attività complessive della centrale termoelettrica di Vado Ligure;
b) predisporre strumenti per la tutela dell'occupazione e del reddito di tutti i lavoratori coinvolti;
se i Ministri interpellati non ritengano, inoltre, necessario intraprendere le iniziative urgenti di competenza (in particolare, nelle province di Savona, Asti e Cuneo interessate dall'attività e dallo smaltimento della centrale elettrica a carbone Tirreno Power) per garantire l'integrale rispetto dell'autorizzazione integrata ambientale per quanto riguarda sia le emissioni che i sistemi di monitoraggio, e per individuare e mettere in sicurezza le aree che risultassero contaminate;
se i Ministri interpellati intendano indicare, anche alla luce delle emergenze che si sono manifestate, più precise linee di programmazione e di indirizzo circa le prospettive nazionali in materia di produzione di energia.
(2-00457) «Fiorio, Braga, Giacobbe, Borghi, Mariani, Bratti, Tullo, Vazio, Carocci, Damiano, Giorgio Piccolo, Zoggia, Mognato, Stumpo, Gadda, Bargero, Pastorino, Ginato, Basso, Incerti, Gandolfi, Sereni, Tino Iannuzzi, Zardini, Cominelli, Faraone, Paola Bragantini, Carrescia, Ginoble, Fragomeli, Carra, Cenni, Morassut, Fregolent, Marchi, Fontanelli, Covello, Sani, Antezza, Baruffi, Bossa, Carbone, Cova, Ferro, Marrocu».
GEO-POLITICO:VADO LIGURE,SAVONA - Prov,LIGURIA
EUROVOC :protezione dell'ambiente
stazione energetica
diritto alla salute
eliminazione dei rifiuti
politica industriale
produzione d'energia