Legislatura: 17Seduta di annuncio: 302 del 03/10/2014
Atto 1/00604 abbinato in data 13/10/2014
Atto 1/00605 abbinato in data 13/10/2014
Atto 1/00616 abbinato in data 13/10/2014
Atto 1/00617 abbinato in data 13/10/2014
Atto 1/00618 abbinato in data 13/10/2014
Atto 1/00619 abbinato in data 13/10/2014
Atto 1/00654 abbinato in data 18/12/2014
Atto 6/00105 abbinato in data 18/12/2014
Primo firmatario: NICOLETTI MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma SPERANZA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 BERLINGHIERI MARINA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 GUERINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 CAMPANA MICAELA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 MONACO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 MOSCATT ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 03/10/2014 PIAZZONI ILEANA CATHIA MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED) 09/10/2014 MIGLIORE GENNARO MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED) 09/10/2014 BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 14/10/2014 MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 16/10/2014 FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 30/10/2014 AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014 MALISANI GIANNA PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014 BRANDOLIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 11/11/2014 ALFREIDER DANIEL MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 03/12/2014 PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 03/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 13/10/2014 Resoconto NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 13/10/2014 Resoconto CHAOUKI KHALID PARTITO DEMOCRATICO DICHIARAZIONE VOTO 18/12/2014 Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) Resoconto SANTERINI MILENA PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto BIANCHI DORINA AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto NICOLETTI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO Resoconto BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE DICHIARAZIONE GOVERNO 18/12/2014 Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) PARERE GOVERNO 18/12/2014 Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 09/10/2014
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/10/2014
DISCUSSIONE IL 13/10/2014
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/10/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/10/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/10/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 30/10/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 11/11/2014
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/12/2014
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/12/2014
DISCUSSIONE IL 18/12/2014
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 18/12/2014
ACCOLTO IL 18/12/2014
PARERE GOVERNO IL 18/12/2014
APPROVATO IL 18/12/2014
CONCLUSO IL 18/12/2014
La Camera,
premesso che:
il fenomeno dei rifugiati e richiedenti asilo in Europa – a causa dei drammatici conflitti e delle violenze che stanno investendo l'area mediterranea e, più in generale, il continente africano – sta assumendo dimensioni terribili. Secondo il rapporto di Eurostat sul primo trimestre del 2014, le persone che, tra gennaio e marzo, hanno chiesto asilo sul territorio dei 28 Paesi dell'Unione europea sono state circa 108.300, quasi 25.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2013, con un aumento del 30 per cento; in particolare, l'Italia ha ricevuto 10.700 domande, risalendo così al quarto posto tra i Paesi dell'Unione europea come meta dei richiedenti asilo. Tra i Paesi di provenienza, la Siria continua ad occupare il primo posto (16.770), seguita da Afghanistan (7.895) e Serbia (5.960);
il numero delle vittime e delle violazioni dei diritti umani da parte dei trafficanti, negli anni, è considerevolmente aumentato (in generale, dal 2000 al 2013, sono morti più di 23 mila migranti nel tentativo di fuggire dai conflitti e di raggiungere l'Europa via mare o attraversando i confini del vecchio continente via terra: in media più di 1.600 l'anno);
nonostante lo straordinario impegno del Governo italiano con l'operazione di soccorso denominata Mare Nostrum, che ha salvato migliaia di vite umane, i drammi e le violazioni dei diritti umani continuano a perpetrarsi;
la gestione dell'accoglienza, dell'identificazione e dell'assistenza da parte di molti Paesi dell'Unione europea presenta numerose criticità, data la consistenza del fenomeno e considerate le talvolta difficili condizioni sociali ed economiche dei Paesi riceventi, difficoltà che si riflettono sia sulle popolazioni accoglienti che sui rifugiati e richiedenti asilo;
con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, le materie concernenti l'asilo, la protezione sussidiaria e la protezione temporanea hanno acquisito la qualifica di politica comune dell'Unione europea (articolo 78 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea); pertanto, la concreta regolamentazione di tali materie risulta un'applicazione del Trattato;
la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che con il Trattato di Lisbona ha acquisito la stessa portata e rilevanza giuridica del Trattato stesso: riconosce e garantisce il diritto di asilo nel rispetto delle norme stabilite dalla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e dal Protocollo del 31 gennaio 1967 sullo status dei rifugiati, e a norma del Trattato sull'Unione europea e del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (articolo 18); vieta le espulsioni collettive e le espulsioni ed estradizioni verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti (articolo 19);
le richieste di asilo nei Paesi dell'Unione europea sono disciplinate dal regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 (cosiddetto regolamento «Dublino III»), che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di Paese terzo o da un apolide;
il regolamento «Dublino III» intende assicurare il pieno rispetto del diritto d'asilo garantito dall'articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché dei diritti riconosciuti ai sensi degli articoli 1, 4, 7, 24 e 47 della Carta medesima (diritto alla dignità umana, proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, rispetto della vita privata e familiare, diritto del bambino e diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale);
l'obiettivo del regolamento «Dublino III» è quello di realizzare un sistema di asilo europeo basato su criteri omogenei di riconoscimento del diritto d'asilo dei richiedenti, sul rispetto dei diritti umani nei Paesi d'accoglienza e sulla solidarietà tra gli Stati membri e di consentire la rapida determinazione ed identificazione dello Stato membro competente al fine di garantire l'effettivo accesso alle procedure volte al riconoscimento della protezione internazionale, non pregiudicando l'obiettivo di un rapido espletamento delle domande di protezione internazionale;
nei fatti, l'applicazione del regolamento in questione è di difficile gestione e il principio generale in esso stabilito, secondo cui i Paesi responsabili dell'esame di una domanda di protezione internazionale «anche di coloro che hanno varcato illegalmente le frontiere di uno Stato membro» sono quelli di prima accoglienza, presenta notevoli criticità a causa del numero sempre crescente di migranti;
tra le principali criticità vi è la gestione nazionale, ossia in carico ai singoli Stati, delle richieste d'asilo, che induce in numerosi migranti il rifiuto di farsi identificare e il loro incontrollato movimento tra i Paesi europei;
come rilevato da alcune agenzie di protezione dei rifugiati, tra cui l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, alcune disposizioni del regolamento «Dublino III», in particolare quelle relative alle procedure da adottare per la presa in carico dei minori non accompagnati, stanno determinando seri problemi di interpretazione e di implementazione;
come rilevato da un report dell'Aida 2013, la regolamentazione sta diventando sempre più complicata e complessa e le garanzie a favore dei migranti (nell'espletamento della procedura di richiesta), tra cui il diritto all'assistenza legale, si stanno via via indebolendo;
a più riprese l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, da sempre particolarmente attenta al tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo e, in generale, del rispetto dei diritti umani dei più deboli, ha raccomandato, da ultimo nella risoluzione 2047 (2014), una profonda revisione del suddetto regolamento;
il Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2014, nel definire gli orientamenti strategici della programmazione legislativa e operativa nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per gli anni a venire, ha chiesto alle istituzioni dell'Unione europea e agli Stati membri: di dotarsi di una politica efficace in materia di migrazione, asilo e frontiere, guidata dai principi di solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità; di recepire ed attuare efficacemente, quale priorità assoluta, il sistema europeo comune di asilo (Ceas), adottando norme comuni di livello elevato e istituendo una maggiore cooperazione per creare condizioni di parità che assicurino ai richiedenti asilo le stesse garanzie di carattere procedurale e la stessa protezione in tutta l'Unione europea; di rafforzare il ruolo svolto dall'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (Easo), in particolare promuovendo l'applicazione uniforme dell’acquis; di intensificare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, anche attraverso l'assistenza volta a rafforzare le loro capacità di gestione della migrazione e delle frontiere; di potenziare ed espandere i programmi di protezione regionale, in particolare nelle vicinanze delle regioni di origine;
in considerazione del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea e in vista del prossimo Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2014, è opportuno che il nostro Paese ponga la necessità di mettere al centro dell'agenda europea la definizione di una politica solida e condivisa, improntata su solidarietà e responsabilità, in materia di immigrazione e diritto d'asilo,
impegna il Governo
a proporre nelle competenti sedi europee la necessità di una revisione del regolamento «Dublino III», che ponga al centro:
a) il rispetto e la protezione dei diritti umani dei rifugiati e dei richiedenti asilo, al fine di garantire un ambiente più favorevole a una loro accoglienza, compatibilmente con le possibilità dei Paesi ospitanti, e di provvedere efficacemente a una loro identificazione per evitare che finiscano vittime del traffico clandestino, fornendo loro un'adeguata assistenza;
b) un omogeneo sistema europeo che regoli la concessione del diritto di asilo secondo standard e procedure comuni e il coordinamento nella raccolta delle domande dei richiedenti, anche al di fuori del territorio dei Paesi membri e in collaborazione con l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, per permettere agli aventi diritto di raggiungere i Paesi di accoglienza in modo sicuro e prevenire ogni abuso del sistema con la presentazione di domande di asilo multiple da parte di una sola persona;
c) un sistema europeo di accoglienza che si basi sulla solidarietà tra i Paesi membri e che distribuisca la presenza dei rifugiati per quote definite sulla base degli indici demografici ed economici;
d) un sistema di mutuo riconoscimento tra gli Stati membri della concessione del diritto di asilo, tale da garantire la libertà di stabilimento del beneficiario in ogni Stato membro, per cui il riconoscimento della protezione internazionale ad un richiedente asilo all'interno di un determinato Stato sia valido nell'intero territorio dell'Unione europea, considerato che tale sistema, che presuppone la responsabilità condivisa di un piano comune europeo di protezione temporanea e di riconoscimento dell'asilo, risulta prodromico all'istituzione del sistema europeo di accoglienza;
e) favorire l'istituzione di sistemi di screening delle domande di asilo al di fuori del territorio UE di concerto con UNHCR, OIM, EASO e Stati membri.
(1-00603)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Nicoletti, Speranza, Berlinghieri, Amendola, Giuseppe Guerini, Quartapelle Procopio, Campana, Beni, Fiano, Monaco, Chaouki, Moscatt, Iacono, Scuvera, Piazzoni, Migliore, Bruno Bossio, Mattiello, Fabbri, Amoddio, Malisani, Brandolin, Alfreider, Patriarca».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):asilo politico
diritti umani
mercato comunitario