Legislatura: 17Seduta di annuncio: 263 del 14/07/2014
Primo firmatario: CAUSIN ANDREA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 14/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 14/07/2014 MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 14/07/2014 MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 14/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 16/07/2014 Resoconto LEGNINI GIOVANNI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 16/07/2014 Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Resoconto CARUSO MARIO PER L'ITALIA Resoconto MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto SCOPELLITI ROSANNA NUOVO CENTRODESTRA Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/07/2014
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/07/2014
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 16/07/2014
ACCOLTO IL 16/07/2014
PARERE GOVERNO IL 16/07/2014
DISCUSSIONE IL 16/07/2014
APPROVATO IL 16/07/2014
CONCLUSO IL 16/07/2014
La Camera,
premesso che:
la proroga al 2014 del «blocco» delle retribuzioni del personale del comparto difesa-sicurezza e del connesso fenomeno delle cosiddette «promozioni bianche», in atto oramai dal 2011, sta incidendo in maniera significativa sulla qualità della vita del personale delle Forze armate e di tutto il comparto difesa-sicurezza, ripercuotendosi anche sul futuro trattamento pensionistico;
nonostante le numerose prese di posizione, fino a livello ministeriale, intese alla necessità di porre ordine alla problematica così generatasi e legata specificatamente al personale del comparto difesa-sicurezza, non sono stati ancora definiti tempi e modi per il suo «sblocco», causando incertezza nel personale e nelle loro famiglie;
i tagli lineari degli ultimi anni hanno complessivamente ridotto di oltre 4 miliardi di euro gli stanziamenti economici destinati al funzionamento e all'efficacia del sistema di sicurezza e protezione sociale del Paese, compromettendo l'efficienza degli apparati e diminuendo sensibilmente la capacità di intervento delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco sul territorio;
si tratta di tagli, originati dalla necessità, ma che hanno avuto delle gravi ripercussioni sulle funzioni attribuite ad un settore così delicato della pubblica amministrazione, quotidianamente impegnato a garantire la protezione della collettività e la salvaguardia dello sviluppo sociale del Paese, con conseguenze davvero pesanti che hanno prodotto un ulteriore peggioramento delle già precarie condizioni di lavoro e di vita degli operatori interessati, alle prese con crescenti mole di lavoro, da affrontare con minori risorse umane e strumentali a disposizione e con tutele sempre più ridotte;
la situazione contrattuale del comparto difesa-sicurezza, già bloccata dal 2006, ha subito un ulteriore aggravio per effetto del decreto-legge n. 78 del 2010, prevedendo al comma 21 dell'articolo 9 l'esclusione, per l'intero triennio 2011-2013, tanto dai meccanismi di adeguamento disposti per legge, quanto dall'applicazione degli aumenti retributivi (scatti e classi di stipendio), collegati all'anzianità di ruolo, e dei benefici economici correlati alle progressioni di carriera delle retribuzioni di tutto il personale della pubblica amministrazione. Il decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre 2013, n. 122, ha prorogato dette disposizioni fino al 31 dicembre 2014;
successivamente, nel documento di economia e finanze del 2014 il Governo ha messo in conto lo sblocco di alcune delle misure di congelamento stabilite dall'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010, in particolare il tetto individuale (comma 1) e alcuni effetti economici delle promozioni (comma 21, terzo e quarto periodo);
tuttavia, la Corte costituzionale, con la sentenza n. 154 del 2014, ha fornito la sua interpretazione con riferimento agli automatismi stipendiali del personale del comparto difesa-sicurezza: sono tutti bloccati dal comma 21, secondo periodo, dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010 e non dal comma 1 dello stesso articolo; dunque, il quadriennio 2011-2014 non ha valenza giuridica ai fini della maturazione degli automatismi stipendiali comunque denominati e non solo per le «classi e scatti» del personale dirigente. Tutto ciò a grave danno del personale del comparto difesa-sicurezza, che, nonostante siano riconosciuti professionalità e impegno nello svolgimento dei compiti di istituto, non ha visto rispettati i propri diritti contrattuali, nonché quelli giuridico-costituzionali;
nel corso della XVI legislatura, diverse sono state sia le proposte di legge, sia gli atti di sindacato ispettivo prodotti e condivisi che hanno evidenziato l'opportunità di avviare una serie di iniziative volte a favorire la funzionalità ed operatività dello strumento militare, con particolare riferimento alla salvaguardia della funzionalità e delle capacità operative di intervento;
uno degli obiettivi considerati prioritari e individuati a larga maggioranza attraverso gli atti di indirizzo approvati dalla Camera nella XVI legislatura, in occasione dell'esame delle mozioni 1-00093, 1-00126 e 1-00128, è quello di destinare in via prioritaria le risorse della difesa ai settori del reclutamento e dell'addestramento e ad assicurare, nel tempo, stabilità e coerenza all'assegnazione delle risorse per il comparto difesa;
il «collegato lavoro» (legge 4 novembre 2010, n. 183), all'articolo 19, ha disposto in merito alla specificità, riconoscendo il ruolo delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché lo stato giuridico del personale ad esse appartenente, in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti;
il decreto-legge n. 27 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2011, recante misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, attingendo a risorse finanziarie già stanziate per il comparto difesa-sicurezza e soccorso pubblico, ha previsto la corresponsione di assegni una tantum al citato personale interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali disposti con il decreto-legge n. 78 del 2010;
le iniziative normative positive, purtroppo, si sono alternate ad iniziative che non ne hanno permesso una tempestiva realizzazione. Il decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetto spending review), attraverso misure di contenimento della spesa, quali la riduzione del personale militare in misura non inferiore al 10 per cento e la riduzione di spesa per l'acquisto di beni e servizi del Ministero della difesa pari a 148 milioni di euro, ha dilazionato nel tempo l'attuazione degli impegni precedentemente assunti, in merito all'assegnazione di risorse adeguate per il comparto difesa-sicurezza e alle disposizioni in materia di blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti,
impegna il Governo
a valutare, in vista della predisposizione del disegno di legge di stabilità per il 2015, l'individuazione di misure finalizzate ad assicurare al personale di tutti i comparti il recupero, nella misura compatibile con l'andamento delle finanze pubbliche, dei trattamenti economici connessi con impiego e funzione, con l'effettiva presenza in servizio e con la maturazione dei requisiti di anzianità e di merito, ripristinando meccanismi di concertazione con le organizzazioni di rappresentanza del comparto stesso, al fine di riconoscere la giusta dignità professionale per gli operatori di questo comparto fondamentale per il Paese, anche con l'obiettivo di consentire una migliore e più moderna organizzazione sul territorio.
(1-00546)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Causin, Antimo Cesaro, Molea, Matarrese».
EUROVOC :determinazione del salario
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sicurezza sociale
soppressione di posti di lavoro
protezione civile
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