ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00367

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 187 del 11/03/2014
Abbinamenti
Atto 1/00340 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00354 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00364 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00365 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00370 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00385 abbinato in data 20/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 20/03/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
TURCO TANCREDI MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 11/03/2014 11/03/2014
Stato iter:
25/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/03/2014
Resoconto DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/03/2014
Resoconto BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 25/03/2014
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/03/2014
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto CATANIA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PIZZOLANTE SERGIO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto MILANATO LORENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 25/03/2014
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/03/2014
Resoconto DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 25/03/2014
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/03/2014

DISCUSSIONE IL 20/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/03/2014

DISCUSSIONE IL 25/03/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 25/03/2014

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 25/03/2014

PARERE GOVERNO IL 25/03/2014

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 25/03/2014

CONCLUSO IL 25/03/2014

Atto Camera

Mozione 1-00367
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo presentato
Martedì 11 marzo 2014
modificato
Martedì 25 marzo 2014, seduta n. 197

   La Camera,
   premesso che:
    nella mattinata di domenica 19 gennaio 2014 l'argine del fiume Secchia, in località San Matteo, ha ceduto aprendo una falla a circa 3 chilometri a valle della città di Modena; l'argine ha ceduto per problemi strutturali e l'acqua fuoriuscita ha invaso il territorio circostante interessando 8 comuni, per un'area che si estende per circa 75 chilometri quadrati; i comuni più colpiti sono stati quelli di Bomporto e di Bastiglia;
    si sono verificati i seguenti fatti: migliaia di sfollati, un morto tra i volontari immediatamente intervenuti, 1.800 aziende che hanno interrotto la produzione, oltre 5.000 addetti rimasti senza lavoro e 2.500 ettari di produzioni agricole invasi dall'acqua; la prima stima dei danni fatta dalla struttura regionale parla di 400 milioni di euro, ma al momento sono ancora in corso le opportune verifiche;
    il territorio interessato dall'evento è lo stesso già interessato dai terremoti del maggio 2012;
    il susseguirsi di eventi calamitosi sta mettendo in ginocchio l'economia di una parte rilevante della provincia di Modena e cresce l'esasperazione degli imprenditori e dei cittadini, molti dei quali già vittime dirette del sisma ed ora dell'alluvione;
    dai dati elaborati dall'Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires), il sisma del 2012 ha comportato un danno diretto di circa 6 miliardi di euro, a cui si aggiunge il danno indotto sull'intera economia regionale stimato in 8,25 miliardi di euro di fatturato: la prima stima fatta dalla struttura regionale dei danni diretti causati dall'alluvione parla di 400 milioni di euro, ma al momento sono ancora in corso le opportune verifiche;
    il ritardo nella ricostruzione e nell'erogazione delle risorse già stanziate a seguito del terremoto, sommato ai danni causati dall'alluvione che ha investito l'area a nord-est della provincia di Modena, sta seriamente compromettendo un tessuto produttivo tra i più avanzati a livello nazionale e tante piccole e medie imprese sono in ginocchio, senza la possibilità di ripartire; quello che si profila è l'affossamento di una parte importante dell'economia di questa provincia, con una riduzione conseguente del prodotto interno lordo nazionale;
    come affermato congiuntamente dal mondo imprenditoriale locale, in particolare da «Rete imprese Italia Modena», che raggruppa Ascom Confcommercio Fam, Confesercenti, Cna e Lapam Confartigianato, si ritiene assolutamente urgente e necessario prevedere da subito misure per il credito agevolato: c’è necessità di risorse immediate per far ripartire le aziende, gli impianti e i macchinari di produzione; si debbono ricostituire le scorte e per questo occorre uno sforzo finanziario che deve essere assolutamente sostenuto dal sistema creditizio, con costi azzerati, come in occasione dei sisma; occorre, inoltre, sospendere immediatamente le rate in scadenza di tutti i mutui in corso;
    è necessaria un'immediata proroga delle scadenze fiscali, così come devono essere rese disponibili le adeguate risorse per l'indennizzo dei danni, diretti ed indiretti, per le imprese e i cittadini; tutte le risorse necessarie devono essere rese disponibili attraverso sistemi semplificati e non gravati da quell'enorme carico burocratico che sta ora ostacolando la ricostruzione post sisma;
    eccezionali eventi atmosferici hanno colpito anche l'intero territorio del Veneto nel periodo dal 30 gennaio al 18 febbraio 2014: il maltempo e l'intensità della caduta di pioggia e neve hanno determinato varie situazioni di criticità, gravi disagi alla popolazione, danni consistenti ai beni pubblici e privati e alle attività economico-produttive (tetti delle abitazioni crollati, impianti di risalita inutilizzabili in montagna, capannoni allagati e spiagge invase dai detriti). Si sono verificati esondazioni di fiumi, fenomeni di dissesto idrogeologico, strutture arginali fortemente indebolite, innesco di valanghe e di movimenti franosi, interruzione di collegamenti viari e servizi essenziali, innalzamento delle falde freatiche e mareggiate sulla costa con erosione degli arenili, accompagnate da forti venti di scirocco;
    i comuni veneti coinvolti nell'alluvione sono almeno 130, in tutta la regione: le aree montane della provincia di Belluno e di parte delle province di Vicenza, Treviso e Verona, dove sono arrivate nevicate abbondanti sopra i 1200 metri, con accumuli di neve fino a oltre 4 metri; la pianura veneta, con allagamenti di più giorni sia in aree agricole che abitative, come nella zona di Legnago nella bassa veronese; i litorali dove sono state distrutte le infrastrutture e vengono raccolte tonnellate di materiali della più svariata natura portate a valle dai fiumi; ovunque con danni a argini, sistema idraulico, fiumi e affluenti. A ciò si aggiunga anche il blackout elettrico del bellunese con 35.000 utenze al buio, ripristinate in tre giorni di lavoro;
    a titolo esemplificativo, nel padovano si sono verificati i seguenti fatti: un'anziana è morta dopo una caduta a Montegrotto; 400 persone sono state sfollate dal centro di Bovolenta e altre 200 dalla zona di Ortazzo a Battaglia; ci sono state evacuazioni anche a Vighizzolo; è stata chiusa una scuola a Montegrotto; ci sono stati allagamenti a Selvazzano, Sarmeola e Merlara; le scuole sono state chiuse a Selvazzano, Piove di Sacco, Bovolenta, Brugine, Pontelongo Correzzola, Arzergrande e Codevigo;
    il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di crisi regionale con decreto 3 febbraio 2014, n. 15, stanziando due milioni di euro per le prime emergenze; poi è stato adottato il decreto dell'8 febbraio 2014 per integrarne l'ambito temporale e definire quello territoriale, che interessa la regione in quasi tutta la sua totalità;
    ad una prima stima del presidente della regione Veneto, i danni risultano essere superiori ai 550 milioni di euro. I danni sono stimabili: almeno in 75 milioni di euro per le famiglie e le attività produttive colpite dalle esondazioni, dalle nevicate e dalle valanghe; 145 milioni di euro per le infrastrutture pubbliche della viabilità e quelle destinate a servizio pubblico; 213 milioni di euro per la rete idraulica principale e secondaria (con riferimento all'area del padovano, del veneziano e delle coste); 37 milioni di euro per i territori a causa di dissesti idrogeologici; 10 milioni di euro per le aziende agricole. Vanno considerati, inoltre, 15 milioni di euro spesi dagli enti locali per attivare i servizi straordinari di smaltimento dei rifiuti e rimozione della neve e 5 milioni di euro per le spese delle operazioni di soccorso straordinarie. A ciò si aggiungono anche i danni indiretti, per gli impatti imprevisti sull'attività turistica della stagione invernale;
    con la decisione 2013/678/UE del Consiglio dell'Unione europea, l'Italia è stata autorizzata a esentare dall'iva i soggetti passivi il cui volume d'affari non superi i 65.000 euro annui, in quanto l'importo è compatibile con la proposta di modifica della direttiva presentata dalla Commissione europea il 29 ottobre 2004, che, allo scopo di semplificare gli obblighi dell'iva, intende permettere agli Stati membri di fissare fino a 100.000 euro la soglia di volume d'affari annuo per l'accesso al regime speciale di esenzione dall'iva per le piccole imprese;
    vi è l'urgenza, ormai improrogabile, di individuare per questo territorio un sistema di fiscalità di vantaggio, così come autorizzato dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue), articolo 107, paragrafo 2, lettera b), e coerentemente al regolamento (CE) n. 2204/2002 della Commissione europea del 5 dicembre 2002, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato agli aiuti di Stato a favore dell'occupazione, che possa incoraggiare gli imprenditori ad affrontare anche questa ennesima sfida, oltre che a dare un impulso ad una economia stremata da anni di crisi e da catastrofi di portata storica;
    i fenomeni di dissesto idrogeologico sono molto frequenti in Italia e gli eventi meteorologici così detti «straordinari» sono diventati ordinari con drammatiche conseguenze sul territorio italiano; negli ultimi 80 anni la superficie nazionale è stata interessata da 5.400 alluvioni e 11.000 frane, mentre negli ultimi 20 anni sono state coinvolte 70.000 persone e sono stati stimati 30.000 miliardi di euro di danni;
    in base al report del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel 2008 in ben 6.633 comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico, l'82 per cento del totale. La superficie delle aree ad alta criticità idrogeologica si estende per 29.517 chilometri quadrati, il 9,8 per cento dell'intero territorio nazionale, di cui 12.263 chilometri quadrati (4,1 per cento del territorio) a rischio alluvioni e 15.738 chilometri quadrati (5,2 per cento del territorio) a rischio di frana;
    anche i dati dell'indagine Ecosistema Rischio 2011 confermano l'elevata tendenza del territorio italiano al dissesto idrogeologico. Oltre 5 milioni di cittadini si trovano ogni giorno in zone esposte al pericolo di frane o alluvioni. In 1.121 comuni, corrispondenti all'85 per cento di quelli analizzati nell'indagine, sono presenti abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio frana, e nel 31 per cento dei casi in tali zone sono presenti addirittura interi quartieri. Nel 56 per cento dei comuni campione dell'indagine, in aree a rischio, sono presenti fabbricati industriali che, in caso di calamità, comportano un grave pericolo, oltre che per le vite dei dipendenti, per l'eventualità di sversamento di prodotti inquinanti nelle acque e nei terreni;
    il modo di procedere del Governo in occasione di interventi di emergenza dovuti a calamità naturali avanza, secondo i firmatari del presente atto di indirizzo, per approssimazioni ed è spesso troppo lento e farraginoso e, soprattutto, si rilevano estreme difformità di trattamento negli anni tra i vari territori; sarebbe importante ai fini della sicurezza, della trasparenza e della tempestività di azione e della semplificazione delle procedure individuare linee di indirizzo unitarie ed emanare un provvedimento organico che, da una parte, disciplini la gestione delle grandi emergenze, garantendo i diritti dei cittadini, definisca con chiarezza procedure e risorse in caso di eventi calamitosi uguali per tutti e, dall'altra parte, dia il via ad un serio ed organico piano per la riduzione del rischio idrogeologico in tutto il territorio nazionale, con tempi e fondi certi, per spostare gradualmente gli sforzi e le risorse dall'eterna emergenza alla prevenzione,

impegna il Governo:

  compatibilmente con le relative risorse stanziate:
   a garantire che le priorità indicate in premessa si traducano in iniziative concrete, anche normative, al fine di:
    a) disporre, in tempi rapidi, la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa e ad uso produttivo danneggiati dall'evento alluvionale, in relazione al danno effettivamente subito, in misura adeguata e sufficiente a coprire integralmente le spese sostenute;
    b) riconoscere alle persone fisiche proprietarie di beni mobili registrati, danneggiati in conseguenza dell'evento alluvionale, un indennizzo ma non strettamente legato al valore del bene medesimo;
    c) riconoscere alle persone fisiche proprietarie di beni mobili non registrati ubicati nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale, danneggiati in conseguenza dell'evento alluvionale, un indennizzo ma non strettamente legato al valore del bene medesimo;
    d) garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori costretti all'inattività a causa degli eventi alluvionali e disporre una moratoria sul pagamento dei contributi a favore dei datori di lavoro;
    e) assumere iniziative finalizzate ad escludere dal Patto di stabilità interno relativo agli anni 2014 e 2015 le risorse provenienti dallo Stato e le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dalla regione, dalla provincia e dai comuni, nonché le risorse proprie di tali enti impiegate per far fronte all'emergenza alluvionale, alle conseguenti opere di ripristino e ad opere di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico;
    f) rendere disponibili le risorse necessarie per far fronte ai danni dell'alluvione nel più breve tempo possibile, considerando anche l'ipotesi, nelle more delle specifiche coperture, di applicare i provvedimenti e le risorse già in essere e riferibili al terremoto del maggio 2012, armonizzando gli interventi di aiuto, dando mandato al commissario delegato, di cui all'articolo 1 del decreto-legge n. 74 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o agosto 2012, n. 122, di utilizzare nell'immediatezza dell'urgenza ogni provvedimento e risorsa già nelle sue disponibilità;
    g) predisporre un programma di prevenzione ambientale di medio e lungo termine, attraverso una normativa specifica nazionale di messa in sicurezza del territorio, e delineare una disciplina della gestione delle grandi emergenze che, garantendo i diritti dei cittadini, definisca con chiarezza procedure, tempistiche e risorse in caso di eventi calamitosi;
    h) migliorare il coordinamento dei vari enti ed organismi che hanno competenza in materia di rischio idrogeologico, anche mediante una coerente, razionale ed efficiente redistribuzione delle competenze e attraverso semplificazioni delle procedure burocratiche ed amministrative che riguardano la gestione delle emergenze e la pianificazione e realizzazione delle opere di prevenzione;
    i) far rientrare le misure e gli interventi da mettere in atto nella logica multidisciplinare e sistemica della pianificazione di bacino, coerentemente con quanto previsto dalla direttiva quadro sulle acque (direttiva 2000/60/CE) e dalla direttiva relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni (direttiva 2007/60/CE);
    l) promuovere una revisione dei piani di emergenza comunali da parte delle protezioni civili regionali, della protezione civile nazionale e dei relativi centri di competenza;
    m) prevedere che le risorse annualmente preposte dal Governo per il dissesto idrogeologico, prevedano un'adeguata ripartizione tra finanziamento di interventi per la prevenzione e finanziamento di interventi per le emergenze in modo da poter quantificare i finanziamenti in maniera certa e da favorire un graduale passaggio dall'emergenza alla prevenzione.
(1-00367)
(Testo modificato nel corso della seduta e risultante dalla votazione per parti separate) «Ferraresi, Dell'Orco, Businarolo, Brugnerotto, Segoni, Mucci, Spadoni, Sarti, Massimiliano Bernini, Dall'Osso, Spessotto, D'Incà, Da Villa, Benedetti, Rostellato, Turco, Fantinati, Cozzolino, Terzoni, De Rosa, Busto, Zolezzi, Daga, Mannino, Micillo».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2012 0074, FIUME SECCHIA

EUROVOC :

disastro naturale

inondazione

protezione delle acque

esenzione fiscale

formalita' amministrativa

protezione del consumatore

sisma