ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00327

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 164 del 31/01/2014
Abbinamenti
Atto 1/00388 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00395 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00397 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00396 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00394 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00401 abbinato in data 15/04/2014
Atto 1/00402 abbinato in data 15/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014
PAGANO ALESSANDRO NUOVO CENTRODESTRA 15/04/2014
SCHIRO' GEA PER L'ITALIA 15/04/2014
ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 15/04/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
CATANIA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
VITELLI PAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
CIMMINO LUCIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
LIBRANDI GIANFRANCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
ROMANO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 31/01/2014 15/04/2014
Stato iter:
15/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/03/2014
Resoconto MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/03/2014
Resoconto MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 24/03/2014
Resoconto RUGHETTI ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
PARERE GOVERNO 15/04/2014
Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
INTERVENTO GOVERNO 15/04/2014
Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/04/2014
Resoconto SCHIRO' GEA PER L'ITALIA
Resoconto TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PIZZOLANTE SERGIO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto LACQUANITI LUIGI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto ABRIGNANI IGNAZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto TARANTO LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PETITTI EMMA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/03/2014

DISCUSSIONE IL 24/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/03/2014

ATTO MODIFICATO IL 15/04/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/04/2014

NUOVO PRIMO FIRMATARIO IL 15/04/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/04/2014

ACCOLTO IL 15/04/2014

PARERE GOVERNO IL 15/04/2014

DISCUSSIONE IL 15/04/2014

APPROVATO IL 15/04/2014

CONCLUSO IL 15/04/2014

Atto Camera

Mozione 1-00327
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Martedì 15 aprile 2014, seduta n. 212

   La Camera,
   premesso che:
    l'economia turistica offre un contributo decisivo alla produzione della ricchezza italiana, allo sviluppo dell'occupazione e all'attivo della bilancia valutaria;
    il valore aggiunto prodotto dalle attività connesse al turismo è pari a circa 83 miliardi di euro, ovvero il 6 per cento del totale dell'economia;
    i consumi turistici interni ammontano a 114 miliardi di euro, buona parte dei quali (circa 30 miliardi di euro) è determinato dalle spese effettuate in Italia dai turisti stranieri;
    gli esercizi ricettivi italiani ospitano ogni anno 375 milioni di pernottamenti. Il settore offre lavoro a 1,5 milioni di persone, di cui circa 1 milione di lavoratori dipendenti;
    la stima di crescita del mercato turistico europeo per il 2014 è del 3,4 per cento di incremento del prodotto interno lordo globale, in virtù dei nuovi Paesi membri, nonché per il trend di crescita dei mercati asiatici e del sud del mondo, per i quali l'Europa costituisce una destinazione turistica;
    purtroppo, l'Italia cattura quote sempre minori di tali flussi, anche a causa della scarsa efficacia delle politiche di promozione; tra le regioni del sud dell'Europa le stime di crescita per l'anno 2014 sono per Malta, Portogallo e Croazia tra il 6-8 per cento, mentre per l'Italia sono del 2,5 per cento;
    secondo il rapporto dell'Unwto (World Tourism Organization) «Tourism Towards 2030», che presenta le prospettive a lungo termine del settore, il numero di arrivi dei turisti internazionali nel mondo aumenterà del 3,3 per cento per anno, tra il 2010 e il 2030, per raggiungere 1,8 miliardi al termine del periodo;
    anche per il 2013, l'Istat conferma il trend negativo del turismo italiano, avviatosi nel 2009, che nel corso del quinquennio ha comportato una perdita di quasi 60 milioni di viaggi (290 milioni di notti);
    nel 2012 il turismo internazionale nel mondo ha superato, per la prima volta nella storia, quota un miliardo di arrivi; i mercati emergenti come Cina, Russia e Brasile hanno mostrato un trend che continua a crescere per il turismo in uscita, cosiddetto outgoing, mentre Asia e Europa sono e continueranno ad essere le destinazioni turistiche leader per il cosiddetto turismo incoming;
    nel 2013 gli arrivi internazionali, secondo i dati provvisori dell'Organizzazione mondiale del turismo, si sono attestati a 1 miliardo e 87 milioni di euro, con un aumento del 5 per cento rispetto al 2012, un trend in continua crescita del quale l'Italia non beneficia;
    secondo la Banca d'Italia, nel periodo gennaio-dicembre 2013, il settore ha registrato, comunque, un avanzo di 12.830 milioni di euro (lo 0,8 per cento del prodotto interno lordo), a fronte di 11.543 milioni di euro nello stesso periodo dell'anno precedente;
    le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 32.989 milioni di euro, sono aumentate del 2,9 per cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 20.159 milioni di euro, si sono ridotte dell'1,7 per cento;
    secondo l'Osservatorio nazionale del turismo, tra gennaio e ottobre 2013, gli arrivi e le presenze di italiani sono calati dell'8,3 per cento, gli arrivi degli stranieri dello 0,1 per cento e le presenze dello 0,3 per cento;
    il 2013 per il turismo italiano è stato l'anno peggiore del passato quadriennio, in totale nei mesi indicati la perdita complessiva di arrivi si attesta a -4,3 per cento, quella delle presenze a 4,4 per cento;
    l'incertezza economica globale non ha fermato la crescita del turismo internazionale, che ha mostrato la sua capacità di adattamento alle mutevoli condizioni del mercato e, benché a un tasso inferiore, ci si aspetta un'ulteriore espansione del settore nel 2014;
    l'Europa rimane di gran lunga il continente con il più alto numero di turisti nel mondo e, nonostante le difficoltà dell'eurozona, ha registrato una crescita degli arrivi internazionali pari al 3,3 per cento, risultato da considerarsi tendenzialmente positivo per una destinazione matura;
    il report sull'impatto economico annuale del World Travel and Tourism Council (WTTC) indica ancora nel 2013 un contributo al prodotto interno lordo italiano derivante da viaggi e turismo pari al 10,3 per cento, percentuale tra le più elevate tra i Paesi membri del G20 con significative possibilità di miglioramento;
    se i flussi turistici internazionali crescono e quelli diretti verso l'Italia diminuiscono, è urgente che il turismo sia compiutamente riconosciuto come opportunità strategica di crescita per il Paese attraverso un conseguente salto di qualità delle politiche ad esso dedicate;
    la novità costituita dalla nuova collocazione del settore all'interno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con un ulteriore cambiamento nella gestione strategica del turismo italiano, può aprire nuove prospettive per il rilancio effettivo di immagine del turismo nazionale e per l'implementazione di nuove politiche di promozione del Paese a livello planetario;
    secondo la Banca d'Italia, infatti, il turismo culturale contribuisce in misura rilevante ai flussi di viaggiatori stranieri in Italia, pesando per circa un quarto sulla domanda estera complessiva di soggiorno e per quasi la metà su quella relativa ai soli viaggi per vacanza, poiché la spesa pro capite dei turisti interessati alle proposte culturali è più elevata della media e il loro contributo risulta anche maggiore in termini di risorse finanziarie;
    il saldo positivo tra entrate e uscite relative al turismo culturale è di circa 6 miliardi di euro l'anno, oltre la metà dell'attivo turistico complessivo;
    il confronto internazionale suggerisce l'esistenza di ampi margini di miglioramento nella valorizzazione e nella fruizione del patrimonio artistico e culturale e nel rafforzamento delle attività gestionali e promozionali, al fine di incrementare velocemente le quote di mercato nel settore del turismo culturale, nel quale l'Italia potrebbe ambire a collocarsi al primo posto nel mondo;
    l'ulteriore perdita di quote di mercato da parte del turismo italiano è un segnale molto negativo anche dentro la recessione che il Paese sta attraversando; se il turismo internazionale cresce nel mondo, non c’è alcuna ragione perché l'Italia perda in competitività internazionale, mentre il mercato nazionale affonda;
    le imprese turistiche italiane non possono vivere in solitudine questo momento difficile; a livello globale la maggior parte dei Paesi turistici e di quelli che intendono diventarlo si organizzano, investendo risorse importanti per intercettare i flussi internazionali previsti in crescita di qui al 2020;
    da molti anni non è più sufficiente il marchio «Italia», per vincere sul mercato globale, ma è necessaria una strategia nazionale forte, da realizzare d'intesa con le regioni, per il turismo internazionale, e si devono rafforzare gli strumenti a disposizione per incentivare la domanda interna, in particolare per le fasce più deboli, a cominciare da un nuovo ed efficiente sistema di buoni vacanze;
    le politiche per il turismo del dopo referendum e la riforma costituzionale sul Titolo V della Costituzione si sono caratterizzate per le continue oscillazioni tra difesa delle competenze regionali e momenti di accentramento nazionale;
    una delle poche novità positive è arrivata dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome che ha approvato nel 2010 un documento che rappresenta un valido punto di riferimento per realizzare le politiche nazionali necessarie per il rilancio del settore;
    il documento della Conferenza delle regioni e delle province autonome aveva anche lo scopo di evitare gli errori, poi commessi, nell'approvazione del codice del turismo, definito come una «riforma del settore» ma senza l'apporto delle regioni e delle organizzazioni di categoria, e successivamente bocciato ampiamente dalla Corte costituzionale;
    se il Governo intende mettere mano alla governance del turismo, non appare sufficiente il trasferimento delle competenze al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ma appare logico pensare a forme organizzate di coordinamento costante tra i Ministeri con deleghe che interessano il turismo, per redigere ed aggiornare annualmente il piano strategico nazionale per il turismo in condivisione con tutti i Ministri interessati e con le regioni, individuando le risorse necessarie per finanziarlo;
    appare, quindi, urgente riformare il Titolo V della Costituzione, ripensando l'attuale assetto di competenze, in modo da favorire l'emergere di una strategia nazionale per il settore e la cooperazione e il coordinamento di ogni livello istituzionale e amministrativo;
    un progetto adeguato di rilancio del turismo deve occuparsi, in primo luogo, della promozione dell'immagine del nostro Paese che non può più essere inquadrata come un'attività sganciata dalle altre iniziative promozionali e organizzative che lo Stato italiano, a vario titolo, svolge sul mercato internazionale;
    la promozione turistica è in piena evoluzione nei concetti, nei criteri e negli strumenti: il modo tradizionale di fare promozione (brochure, fiere, campagne di advertising) non è più sufficiente, il rapporto diretto, on-line, sta rivoluzionando l'intero comparto, le parole chiave del web 2.0 sono interazione e partecipazione, le strategie promozionali devono tramutarsi, velocemente, in strategie di marketing web;
   l'Enit-l'Agenzia nazionale del turismo ha innanzitutto un problema di risorse, che occorre risolvere, ma deve essere affrontata contestualmente la riforma radicale dell'ente per realizzare una struttura specializzata, che riesca a interpretare i grandi cambiamenti del settore e dare risposte innovative nei mercati internazionali con politiche di promo-commercializzazione;
    una struttura che risponda a precisi indirizzi programmatici, autonoma e giudicata sulla base dei risultati operativi conseguiti, obiettivo che potrebbe essere realizzato da una società per azioni a maggioranza pubblica che coinvolga pienamente l'insieme di soggetti, di territori e di prodotti destinati a comporre un sistema sotto il «marchio Italia»;
    la strategia del rilancio del turismo si fonda, sulla scorta di quanto fin qui analizzato, su un profondo rinnovamento ed efficientamento della governance e della promozione, così come di un sistema imprenditoriale le cui necessarie trasformazioni vanno accompagnate riprendendo l’iter del piano strategico nazionale che, migliorato nei contenuti e adattato alle esigenze delle regioni, può costituire un primo importante approccio sistemico al settore;
    tra i vari problemi del settore c’è anche la disciplina normativa, modificata con il decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, «codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo, a norma dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246, nonché attuazione della direttiva 2008/122/CE, relativa ai contratti di multiproprietà, contratti relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine, contratti di rivendita e di scambio», che è stato ampiamente bocciato dalla Corte costituzionale in 19 articoli per eccesso di delega del Governo;
    con il giudizio della Corte costituzionale sono state cancellate anche le norme in materia di classificazione e standard qualitativi delle strutture ricettive, la disciplina delle agenzie di viaggio e del tour operator, le norme sui sistemi turistici locali e quelle sulla gestione dei reclami da parte del dipartimento del turismo;
    quanto alle concessioni demaniali-marittime ad uso turistico-ricreativo va colto il segnale positivo arrivato dalla Commissaria europea per gli affari marittimi e le coste, Maria Damanaki, secondo la quale la Commissione europea sarebbe disponibile a modificare la direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, nella parte che riguarda proprio le spiagge, in quanto i vincoli applicati alle concessioni demaniali sono troppo rigidi, e a stendere una nuova direttiva che consenta maggiore flessibilità ai singoli Stati per tener conto delle peculiarità delle proprie coste; è, dunque, urgente risolvere alcune delle principali problematiche del settore rimaste inevase sostenendone la crescita con iniziative normative e finanziarie adeguate;
    la sfida del turismo, perno di un possibile rilancio della crescita del Paese, si concentra in poche mosse che attengono, tutte, alla capacità del nostro Paese di fare squadra;
    migliorare il turismo significa migliorare il Paese, valorizzare le straordinarie risorse italiane e creare nuova occupazione,

impegna il Governo:

   ad identificare una governance complessiva del turismo coordinata con la nuova collocazione del settore nel Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, anche attraverso la creazione di una cabina di regia unica per il turismo tra Governo, Ministeri e regioni;
   a cooperare strettamente col Parlamento al fine di individuare, nell'ottica più generale della riforma del Titolo V della Costituzione, le forme migliori per l'assetto delle competenze nel settore turistico, per una profonda riarticolazione delle competenze tra Stato e regioni, riportando a livello centrale le politiche a sostegno del marchio Italia e dei processi di ammodernamento e rilancio del sistema turistico nella prospettiva della definizione di un sistema turistico integrato;
   per quanto riguarda la relazione turismo-trasporti:
    a monitorare e ottimizzare le comunicazioni integrate aereo, treno, pullman, aliscafo;
    a migliorare i collegamenti intermodali tra i principali hub;
    a sbloccare le tariffe aeroportuali, vincolandone la destinazione allo sviluppo degli aeroporti;
    a promuovere, per quanto di competenza la possibilità di effettuare gli acquisti dei biglietti on line;
    a favorire i collegamenti con le mete cosiddette «minori»;
    a favorire una maggiore integrazione di servizi orientata allo sviluppo del turismo, su tutto il territorio nazionale e con particolare attenzione al sud dell'Italia, al fine di perseguire la raggiungibilità e la fruibilità dei luoghi e dell'immenso patrimonio naturalistico e culturale del Mezzogiorno;
   a rafforzare il ruolo degli enti turistici nazionali prevedendo, in particolare, un profondo rinnovamento dell'organizzazione e della missione dell'Agenzia nazionale del turismo ed una sua svolta digitale per favorire la competitività promo-commerciale internazionale dell'intero sistema culturale, turistico e della valorizzazione dei prodotti tipici e artigianali, anche contemplando in tale rinnovamento un maggiore apporto dei privati e dei vettori nazionali di trasporto alla definizione del piano di promozione nazionale;
   a sviluppare in tempi rapidi un brand Italia da promuovere a partire dai prossimi grandi eventi nazionali a regionali;
   a considerare il prossimo semestre europeo o la celebrazione di Expo 2015 quali occasioni imperdibili per promuovere il patrimonio nazionale, valorizzare al meglio le eccellenze del made in Italy e quelle artistiche, culturali e ambientali, recuperare credibilità tornando al centro dei processi di sviluppo internazionali del turismo e riaffermando l'Italia quale produttore di cultura;
   ad adottare iniziative normative urgenti di attuazione del piano strategico del turismo «Italia 2020», previsto ai sensi dell'articolo 34-quinquies del decreto-legge n. 179 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221 del 2012;
   ad individuare, risorse aggiuntive rispetto a quelle nazionali e locali per il rilancio del turismo, con particolare riguardo a una quota significativa del Fondo per lo sviluppo e la coesione, nell'ambito della programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, e a quote di ogni altro possibile programma comunitario di sostegno alle imprese, quale i programmi Cosme, Europa Creativa 2014-2020 e +Life+;
   ad assumere iniziative per assicurare la disponibilità della banda larga in tutte le località turistiche, a servizio delle imprese e della clientela e ad intervenire con un sistema organico di politiche economiche e fiscali a sostegno di un programma di digitalizzazione e d'informatizzazione per migliorare l'offerta turistica annullando il digital divide attualmente presente rispetto agli altri Paesi a vocazione turistica;
   a mettere il turismo al centro del piano giovani per sviluppare occupazione qualificata e a favorire lo start up di imprese, in particolar modo giovanili, finalizzate alla valorizzazione e gestione del patrimonio pubblico, culturale, turistico e naturalistico;
   ad assumere iniziative per prevedere contratti di apprendistato pluridatoriali, incentivando l'aggregazione di imprese turistiche al fine di gestire un unico contratto per accrescere la professionalità dei giovani svincolando il rapporto di lavoro dalla stagionalità delle attività turistiche;
   al fine di avviare i virtuosi processi di destagionalizzazione descritti in premessa, ad introdurre, in coordinamento con le esperienze regionali già in corso, un programma volto ad offrire progetti turistici agevolati in favore del turismo della terza età e del turismo sociale, sul modello degli analoghi programmi previsti dalla Spagna e dalla Francia;
   ad assumere iniziative per rivedere l'attuale «tassa di soggiorno» che ha prodotto scompensi sul territorio tra i comuni che l'hanno istituita e quelli che non l'hanno istituita;
   ad ammodernare e semplificare il sistema dei visti al fine di favorire l'afflusso di turisti dai Paesi emergenti;
   a favorire l'aggregazione tra imprese per la gestione in comune dei servizi turistici, assumendo, anche a tal fine iniziative volte ad estendere il bonus per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica anche agli immobili adibiti ad attività turistiche, finalizzandolo anche all'adeguamento alla sicurezza antincendio;
   ad assumere iniziative per rivedere la disciplina delle guide turistiche, inserendola nel contesto del quadro normativo europeo in materia di professioni e non di servizi;
   a verificare l'apertura della Commissione europea riguardo a una maggiore flessibilità nell'applicazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio alle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo e a definire l'attesa riforma della concessioni demaniali, per dare stabilità alle 30.000 aziende balneari e per fare ripartire i necessari investimenti;
   a rafforzare i circuiti nazionali di eccellenza di cui all'articolo 22 del decreto legislativo n. 79 del 2011 e a prevedere agevolazioni similari a quelle già previste per i distretti industriali in favore dei sistemi turistici locali, di cui al citato articolo 22, qualora gli operatori turistici e gli enti di settore ivi operanti si coordinino per avanzare offerte turistiche integrate;
   a recuperare e valorizzare le identità e le specificità dei territori e il loro patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico anche attraverso una pianificazione agricola di qualità, competitiva e rispettosa dell'ambiente e predisponendo progetti d'offerta territoriali;
   a concepire misure per il coinvolgimento dei privati nella valorizzazione di beni e siti turistici, compresi quelli minori per favorire lo sviluppo locale, anche attraverso soluzioni che agevolino le erogazioni liberali e le sponsorizzazioni;
   a reperire, nei limiti delle compatibilità di bilancio, le risorse finanziarie necessarie a realizzare una seria programmazione strutturale di interventi di manutenzione per tutti i principali siti archeologici a partire dai siti Unesco;
   a semplificare gli adempimenti a carico delle imprese, che rappresentano una forma di distorsione competitiva e che frenano gli investimenti e la crescita del settore;
   a promuovere la collaborazione con e tra gli enti territoriali interessati, al fine di dar vita a forme di coordinamento e razionalizzazione degli interventi nel settore del turismo, con particolare riferimento alla promozione dell'armonizzazione normativa e della semplificazione amministrativa;
   a portare sollecitamente a conclusione i lavori del tavolo volto alla definizione di standard di qualità per le strutture ricettive, tenendo conto degli orientamenti europei e, in particolare, dei temi dell'accessibilità e dell'accoglienza all'infanzia.
(1-00327)
(Testo modificato nel corso della seduta) (Nuova formulazione) «Benamati, Molea, Pagano, Schirò, Antezza».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

turismo

creazione di posti di lavoro

concorrenza internazionale

consumo

piccole e medie imprese