Legislatura: 17Seduta di annuncio: 120 del 18/11/2013
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 18/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013 PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 18/11/2013
Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 18/11/2013 18/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013 Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) INTERVENTO GOVERNO 19/11/2013 Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013 Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013 Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA DICHIARAZIONE GOVERNO 19/11/2013 Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013 Resoconto BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013 Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013 Resoconto CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013 Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013 Resoconto BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE PARERE GOVERNO 19/11/2013 Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/11/2013
DISCUSSIONE IL 19/11/2013
NON ACCOLTO IL 19/11/2013
PARERE GOVERNO IL 19/11/2013
RESPINTO IL 19/11/2013
CONCLUSO IL 19/11/2013
La Camera,
premesso che:
il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Questo è il giorno in cui l'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata oggi da oltre 190 Paesi nel mondo;
ad oltre vent'anni dalla entrata in vigore della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, purtroppo, ancora in tutto il mondo i bambini patiscono violenze, sfruttamento e abusi. Sono costretti a combattere guerre o a lavorare in condizioni intollerabili; vengono sottoposti ad abusi sessuali o a violenze punitive; cadono vittime di traffici che li condannano a lavorare in condizioni di sfruttamento. I bambini che vivono in circostanze del genere vedono i loro diritti umani infranti nei modi più gravi e patiscono danni fisici e psicologici, con effetti talvolta irreparabili. Gli elementi di un'infanzia sana, così come sono specificati nella Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, vengono negati perché il mondo non riesce a fornire ai bambini la protezione a cui hanno diritto;
al contrario di quanto si crede, i diritti dei bambini non sono violati esclusivamente in quella parte del mondo che vive in situazioni di grave sottosviluppo, ma anche in quei Paesi che hanno raggiunto livelli di industrializzazione e benessere elevati;
il progresso della società moderna è stato viziato dalla rinuncia a quei riferimenti valoriali, che rappresentavano le fondamenta di una comunità capace di comprendere l'importanza della tutela dei propri figli quale bene primario, seminando il dubbio del significato stesso della verità e del bene, in ultima analisi della bontà della vita. L'accelerazione dei fenomeni di degenerazione nell'educazione sfocia, oggigiorno, in un vero e proprio allarme educativo. Sempre più in modo repentino si diffonde un pensiero unico laicista che trova sostegno anche in iniziative legislative assurde, come, ad esempio, quelle volte a cancellare dai documenti ufficiali i riferimenti alla madre e al padre per sostituirli con surrogati asettici. Scelte dettate da un'idiozia ideologica che non possono essere sottovalutate e produrranno gravi danni nel medio lungo periodo;
i genitori evidenziano maggiori difficoltà nell'assolvimento delle competenze di cura e di educazione dei figli, le conflittualità intraconiugali e intrafamiliari sfociano in sofferti procedimenti di separazione e di divorzio, sono sempre più evidenti gli episodi di maltrattamento e di violenza intrafamiliare. La frantumazione dell'istituto familiare, in una comunità sempre meno capace di farsi carico della crescita sana dei bambini, è il primo fattore che pone i giovani adolescenti in una condizione di precario equilibrio ed estrema fragilità, rendendoli soggetti a rischio. È spaventosa, difatti, la crescita esponenziale di fenomeni quali: uso di droga e alcol, violenza, bullismo, gravi disturbi alimentari, emarginazione, disturbi comportamentali affettivi, che degenerano anche in situazioni di vera e propria prostituzione minorile;
nel mondo industrializzato i problemi dell'infanzia sono, inoltre, spesso, connessi all'ondata dei flussi migratori. I minori, sradicati dal proprio ambiente naturale, in condizioni di povertà, divengono facilmente preda di situazioni di violazione dei diritti fondamentali, dallo sfruttamento del lavoro minorile, all'accattonaggio, allo sfruttamento sessuale e all'utilizzo a fini di microcriminalità;
l'affermazione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza è inderogabile;
se, da un lato, a livello legislativo si possono annoverare numerosi provvedimenti adottati in nome dell'interesse superiore dei bambini e degli adolescenti, animati dalle più convinte intenzioni di dar vita ad un reale sistema di tutela e promozione dei loro diritti, dall'altro lato, è unanime la consapevolezza che si è ben lontani dal poter affermare di essere stati in grado di creare una vera e propria politica per l'infanzia;
il nostro Paese è agli ultimi posti tra i Paesi dell'Unione europea per la spesa per la famiglia e per l'infanzia: si spende l'1,2 per cento del prodotto interno lordo, uno dei livelli più bassi, rispetto al resto d'Europa, dove si spende il 2,1 per cento. Un punto di prodotto interno lordo vale circa 16 miliardi di euro, le spese militari ci costano 30 miliardi di euro l'anno. Destinare anche solo mezzo punto di prodotto interno lordo significherebbe ben 8 miliardi di euro in più. Inoltre, è doveroso ricordare che negli ultimi anni il fondo nazionale per le politiche sociali ha subito continue decurtazioni;
i punti cardine sui quali incentrare le politiche di tutela per l'infanzia debbono essere: la conoscenza del problema, il rilancio della scuola come centro di promozione culturale e sociale nel territorio e la centralità del sostegno alla famiglia. La famiglia e la scuola, infatti, sono certamente i primi ambiti dove i bambini possono conoscere il valore e il senso della partecipazione;
l'introduzione del federalismo fiscale, che nella sua applicazione reale fa registrare ancora un ritardo ingiustificabile, segna una netta inversione di rotta in merito alle politiche a tutela della famiglia. Questa nuova autonomia regionale e locale dovrà, infatti, essere guidata in base ai principi di coordinamento che sono elencati nella legge delega. Tra questi principi di delega vi è, infatti, quello del favor familiae: «individuazione di strumenti idonei a favorire la piena attuazione degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione, con riguardo ai diritti e alla formazione della famiglia e all'adempimento dei relativi compiti»;
in Italia il sistema fiscale si ostina ad operare come se la capacità contributiva delle famiglie non fosse influenzata dalla presenza di figli e dall'eventuale scelta di uno dei due coniugi di dedicare parte del proprio tempo a curare, crescere ed educare i figli, mentre, di norma, in tutti gli altri Paesi europei a parità di reddito la differenza tra chi ha e chi non ha figli a carico è consistente. Investire nelle politiche familiari significa, pertanto, investire sulla qualità della struttura sociale e, di conseguenza, sul futuro stesso della nostra società;
dai dati sul tasso di abbandono scolastico diffusi dall'Istat il 12 marzo 2012 si rileva che il 13 per cento dei giovani italiani lascia la scuola per il lavoro, mentre il dato sale a più del 40 per cento per i giovani stranieri presenti in Italia, a causa del grande deficit di competenze in ambito linguistico;
gli obiettivi fissati a Lisbona prevedono che il 33 per cento dei minori al di sotto dei tre anni di età possa usufruire del servizio di asilo nido. Dai dati risulta che in media nel nostro Paese solo il 18,7 per cento dei bambini di 0-2 anni frequenta un asilo nido pubblico o privato;
in tutta la loro gravità si presentano oggi i casi di pedofilia, abuso e violenza sessuale. In Italia 2 bambini al giorno vengono fatti oggetto di abusi sessuali, negli ultimi anni le violenze sui minori sono cresciute di oltre il 90 per cento, i casi di pedofilia nel nostro Paese sono circa 21.000 all'anno e più di 50.000 i siti a sfondo pedofilo stimati che possono essere contattati su internet. Questi dati, che vanno considerati per difetto perché, come è ovvio, molti casi sfuggono alle statistiche, mostrano evidentemente la gravità del fenomeno;
l'approvazione della Convenzione di Lanzarote segna un traguardo importante nella lotta contro la pedofilia. Il nostro Paese fu, nel 2007, non solo tra i primi Paesi a sottoscrivere la Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, ma anche tra i maggiori contribuenti, con una cinquantina di articoli, alla sua stesura;
è urgente una riforma processuale che introduca il giusto processo civile minorile, che integri il rito camerale e tenga presente le caratteristiche della giurisdizione civile minorile, che differisce da quella civile, perché non è giurisdizione solo di torti e ragioni, ma mira alla ricostruzione delle relazioni familiari su piani giuridici diversi, in funzione dei figli;
occorre una riforma di sistema, con alcune caratteristiche già individuate a livello europeo, la prima delle quali è che il giudice deve essere specializzato con la previsione dell'esclusività delle competenze e una riforma processuale che ponga la centralità della persona minore di età come parte processuale;
è matura ormai e non più rinviabile anche una riflessione sui temi legati all'adozione e all'affidamento e le stesse comunità di tipo familiare devono poter avere risorse certe e criteri definiti del loro ruolo. Il diritto universale di un minore è quello di avere una famiglia;
è necessario impegnarsi al fine di creare i presupposti per sviluppare e potenziare al meglio il ruolo esercitato dal mondo del no profit in perfetta sinergia con l'evoluzione che in questi ultimi anni ha visto riformata l'organizzazione dello Stato in un'ottica sempre più federalista. Infatti, il ruolo del volontariato, caratterizzato dalla gratuità e dalla solidarietà, assume un rilievo importantissimo nell'attuazione del principio di sussidiarietà, determinando un plusvalore che risulta decisivo per la qualità della vita di una comunità e per la salvaguardia dei diritti dei soggetti deboli, primi tra tutti i minori;
una società incapace di garantire i diritti dei minori è una società destinata ad implodere. Come insegna Aristotele, una buona politica non afferma principi, ma propone risposte fattibili a problemi concreti,
impegna il Governo:
a promuovere una politica a sostegno della famiglia, quale nucleo fondamentale della società, nel riconoscimento del ruolo primario che essa riveste nell'educazione e nella crescita dei bambini e dei giovani adolescenti;
a non farsi promotore di iniziative volte a diffondere posizioni ideologiche che scardinano i riferimenti valoriali che appartengono, da sempre, alla tradizione culturale, sociale e religiosa del nostro Paese;
a promuovere iniziative volte a contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e a contrastare le associazioni criminali straniere che traggono profitto dalla tratta delle persone;
a promuovere, anche attraverso iniziative normative, misure effettive di contrasto al fenomeno dell'accattonaggio minorile;
ad adottare tutte le iniziative utili al sostegno delle scuole di ogni ordine e grado;
a promuovere nuove politiche volte a disincentivare l'abbandono scolastico;
a promuovere nelle scuole specifici corsi per l'alfabetizzazione linguistica, al fine di elevare il livello di integrazione dei bambini stranieri;
a realizzare un'indagine conoscitiva che quantifichi puntualmente l'effettiva domanda di servizi di asili nido, in modo tale da predisporre una programmazione di nuovi posti, in funzione della richiesta effettiva e non soltanto in base al numero complessivo dei bambini;
a promuovere l'incremento delle risorse destinate al fondo nazionale delle politiche sociali, verificandone, inoltre, l'equa ripartizione, ponendo attenzione alla reale ricaduta che tale risorse hanno sui minori, garantendo che in tutte le città italiane vi sia la medesima accessibilità ai servizi;
a porre in essere iniziative, anche di natura normativa, finalizzate ad istituire il tribunale della famiglia, al fine di adeguare il sistema della giustizia minorile alle «Linee guida per una giustizia a misura di minore», approvate dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa il 17 novembre 2010, garantendo, in particolare, il diritto all'ascolto del minore e il diritto del minore a mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche se separati o divorziati, salvo nel caso di impedimenti che giustifichino l'allontanamento di un genitore dal proprio figlio.
(1-00251) «Rondini, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera».
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