Legislatura: 17Seduta di annuncio: 95 del 11/10/2013
Primo firmatario: PIZZOLANTE SERGIO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma COSTA ENRICO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 BERNARDO MAURIZIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 BIASOTTI SANDRO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 BOSCO ANTONINO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 GIAMMANCO GABRIELLA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 LAINATI GIORGIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 POLVERINI RENATA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013 VIGNALI RAFFAELLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 11/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 14/10/2013 Resoconto POLVERINI RENATA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE INTERVENTO PARLAMENTARE 14/10/2013 Resoconto BECHIS ELEONORA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 14/10/2013
DISCUSSIONE IL 14/10/2013
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 14/10/2013
RITIRATO IL 22/10/2013
CONCLUSO IL 22/10/2013
La Camera,
premesso che:
è considerato frontaliero il soggetto residente in Italia che non soggiorna all'estero, ma che presta l'attività, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, nelle zone di frontiera e in altri Paesi limitrofi. Ad oggi, però, non esiste una definizione univoca di lavoro frontaliero. Ogni convenzione, che si stipula con Paesi stranieri al fine di disciplinare il suddetto fenomeno, detta, di volta in volta, una definizione, creando incertezza nel mondo del diritto;
da un punto di vista strettamente numerico la realtà dei lavoratori frontalieri non è certamente insignificante. Basti pensare che circa 80.000 sono le lavoratrici e i lavoratori italiani che ogni giorno attraversano i confini nazionali per prestare la loro attività lavorativa all'estero con il permesso di frontalieri; di questi 48.000 in Canton Ticino provenienti dalle province di Como, Varese e Verbano-Cusio-Ossola, 6.500 nei Grigioni, provenienti soprattutto dalla provincia di Sondrio e in piccola parte da quella di Bolzano, 1.500 nel Vallese, provenienti dalla zona di Verbano-Cusio-Ossola. A questi si aggiungono i più di 6.000 cittadini italiani che dall'Emilia-Romagna e dalle Marche si recano a lavorare nella Repubblica di San Marino, i 3.700 che giornalmente dalla provincia di Imperia si recano a lavorare, soprattutto, nel Principato di Monaco e in Francia (1.500), nonché altre centinaia di italiani che per lo stesso motivo si recano in Austria, in Slovenia e nella Città del Vaticano;
il lavoratore frontaliero è, come risulta anche dai dati sopra menzionati, un fenomeno strutturale del mercato del lavoro ed un aspetto rilevante nei rapporti dell'Italia con i Paesi di confine; ha rappresentato nel corso del tempo e rappresenta tuttora un importante contributo allo sviluppo di questi Paesi ed un'elevata risorsa per l'economia delle province italiane di confine;
la particolare condizione di vita e di lavoro dei frontalieri li espone, tuttavia, ad una serie complessa di problematiche di natura fiscale, previdenziale, di sicurezza sociale e regolazione del lavoro, derivanti dal fatto di essere a tutti gli effetti cittadini italiani ma prestatori di lavoro in uno Stato estero;
nonostante la rilevanza del fenomeno, il nostro Paese non dispone di una specifica disciplina legislativa in grado di riconoscere pienamente il valore e l'importanza del lavoro frontaliero per il contesto economico e sociale delle aree territoriali ove è presente;
al contrario, diversi provvedimenti governativi adottati negli ultimi anni hanno, in alcuni casi, ignorato la specificità dello status di lavoratore frontaliero, generando una sottovalutazione ovvero, in taluni casi, un aggravamento dei tanti problemi aperti che la questione pone. Basti pensare, al riguardo, alle recenti controversie maturate in ordine al riconoscimento dell'indennità di disoccupazione speciale per i frontalieri attivi in Svizzera, così come la questione della franchigia di esenzione per i redditi di lavoro dipendente prodotti all'estero in zone di frontiera;
tutte queste ragioni non possono che indurre a stimolare un più convinto impegno per arrivare al più presto all'approvazione di uno «statuto dei lavoratori frontalieri», che definisca un quadro di diritti e doveri chiari legati a questa peculiare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi in essere, generati principalmente dalla mancanza di una regolamentazione specifica,
impegna il Governo:
a promuovere l'apertura di un tavolo di confronto, con le rappresentanze delle associazioni sindacali e dei lavoratori dei territori di confine e le regioni territorialmente coinvolte, con l'obiettivo di predispone l'impianto di uno «statuto dei lavoratori frontalieri» che preveda una specifica ed appropriata disciplina del lavoro frontaliero;
a garantire, in attesa della definizione dello statuto, in continuità con gli anni passati, la franchigia prevista per i lavoratori frontalieri.
(1-00205) «Pizzolante, Costa, Bernardo, Biasotti, Bosco, Giammanco, Lainati, Mottola, Polverini, Vignali».
EUROVOC :lavoratore frontaliero
contratto di lavoro
regione di frontiera