CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 dicembre 2017
925.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 7 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 12.10.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 e relativa nota di variazioni.
C. 4768 Governo, approvato dal Senato e C. 4768/I Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 dicembre 2017.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Giuditta Pini 1.4 e Baruffi 1.19.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Fabbri 4768/I/1.1 e Giorgis 4768/I/1.2. Invita al ritiro dell'emendamento Cozzolino 4768/I/1.3, precisando che altrimenti il parere sarebbe contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Fabbri 4768/I/1.5, invitando al ritiro degli emendamenti Cozzolino 4768/I/1.6 e 4768/I/1.7, sui quali altrimenti il parere sarebbe Pag. 9contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Cozzolino 4768/I/1.8, invitando al ritiro degli emendamenti Cecconi 4768/I/1.9 e Mazziotti di Celso 4768/I/1.10, sui quali altrimenti il parere sarebbe contrario. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Mazziotti di Celso 4768/I/1.11, Fabbri 4768/I/1.12 e 4768/I/1.13, Mattiello 4768/I/1.14 e 4768/I/1.15. Esprime parere contrario sull'emendamento Frusone 4768/I/1.16, invitando al ritiro dell'emendamento Mazziotti di Celso 4768/I/1.17, sul quale altrimenti il parere sarebbe contrario. Esprime, infine, parere favorevole sull'emendamento Fabbri 4768/I/1.18.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Teresa PICCIONE (PD) dichiara di sottoscrivere tutte le proposte emendative presentate dal gruppo del PD.

  La Commissione, con distinte votazioni approva gli emendamenti Fabbri 4768/I/1.1 (vedi allegato 1) e Giorgis 4768/I/1.2 (vedi allegato 1). Respinge poi l'emendamento Cozzolino 4768/I/1.3.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, propone di accantonare l'emendamento Fabbri 4768/I/1.5.

  La Commissione accantona l'emendamento Fabbri 4768/I/1.5, respingendo, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Cozzolino 4768/I/1.6 e 4768/I/1.7. Approva, quindi, l'emendamento Cozzolino 4768/I/1.8 (vedi allegato 1).

  Emanuele FIANO (PD), relatore, pur condividendo la finalità dell'emendamento Cecconi 4768/I/1.9, fa notare che su di esso ha espresso un invito al ritiro, in quanto l'intervento proposto, che riguarda una parte specifica di dipendenti, s'innesterebbe nell'ambito di un processo di riordino complessivo delle carriere di tutto il personale, rischiando di metterne in discussione i criteri di pari ordinazione concordati con le parti.

  Andrea CECCONI (M5S) fa presente che intende insistere per la votazione di tale proposta emendativa volta a rimuovere una disparità che colpisce i vice ispettori della Polizia di Stato di cui al nono concorso, armonizzando le conseguenti immissioni in ruolo. Fa presente che, in ogni caso, intende ripresentare anche presso la V Commissione tale proposta emendativa, che, a suo avviso, consentirebbe anche di far conseguire un risparmio di risorse finanziarie pubbliche, atteso che scongiurerebbe l'instaurarsi di un contenzioso giurisdizionale nel quale risulterebbero molto probabilmente come vincitori i ricorrenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Cecconi 4768/I/1.9.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, ritira i propri emendamenti 4768/I/1.10 e 4768/I/1.17.
  Con riguardo al proprio emendamento 4768/I/1.11, desidera precisare che la copertura individuata deve intendersi riferita al dimezzamento delle risorse stanziate per il funzionamento del CNEL.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Mazziotti di Celso 4768/I/11, Fabbri 4768/I/12 e 4768/I/13, Mattiello 4768/I/14 e 4768/I/1.15 (vedi allegato 1).

  Emanuele COZZOLINO (M5S) sottoscrive l'emendamento Frusone 4768/I/1.16.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Frusone 4768/I/1.16 e approva l'emendamento Fabbri 4768/I/ 1.18 (vedi allegato 1).

  Emanuele FIANO (PD), relatore, conferma il parere favorevole sull'emendamento Fabbri 4768/I/ 1.5, precedentemente accantonato.

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  La Commissione approva l'emendamento Fabbri 4768/I/ 1.5 (vedi allegato 1).

  Emanuele FIANO (PD), relatore, formula una proposta di relazione favorevole sulle parti di competenza del disegno di legge C. 4768 Governo, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 e relativa nota di variazioni (C. 4768/I Governo) (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di relazione del relatore sulle parti di competenza del disegno di legge C. 4768 del Governo, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020» e relativa nota di variazioni (C. 4768/I Governo).
  Nomina, altresì, il deputato Emanuele Fiano, relatore presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 12.25.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 7 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 13.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione del circuito chiuso.

Schema di decreto legislativo recante determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Atto n. 480.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 dicembre 2017.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, presenta una nuova proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3), di cui illustra il contenuto, facendo notare che essa tiene conto del dibattito svolto in Commissione. Fa presente che rispetto alla versione precedente, la proposta in esame reca una nuova lettera e), che non riguarda più la circoscrizione della Camera Lombardia 1, bensì la circoscrizione della Camera Lombardia 3, nella quale si ritiene opportuno ridefinire i collegi uninominali 05 (Bergamo) e 07(Treviglio), in modo che modo che i comuni di Bonate Sopra, Bonate Sotto e Orio al Serio siano sottratti dal collegio uninominale 05 (Bergamo) per essere aggregati al collegio 07 (Treviglio). Evidenzia, inoltre, che, recependo l'orientamento prevalente dei gruppi, volto ad una diminuzione delle proposte di modifica da suggerire al Governo, nella nuova versione del suo parere è stata espunta la lettera f), che riguardava la circoscrizione del Senato Lombardia.

  Alfredo D'ATTORRE (MDP) chiede al relatore se, ad eccezione della modifica testé illustrata, la sua proposta di parere è identica a quella di ieri e se è identica al parere approvato dalla 1o Commissione del Senato, di cui peraltro si è a conoscenza ovviamente solo in modo informale.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, fa notare che le uniche modifiche apportate alla sua proposta di parere riguardano quelle testé citate a proposito della Lombardia, facendo presente, peraltro, che l'osservazione recata alla lettera e) della proposta in esame non è contenuta nel parere che secondo notizie informali è stato approvato al Senato questa mattina. Fa notare altresì che il parere approvato al Senato Pag. 11differisce dalla sua proposta di parere anche per altri aspetti, atteso che nel parere dell'altro ramo del Parlamento vi sono osservazioni riguardanti la circoscrizione del Senato Emilia Romagna e la circoscrizione del Senato Campania, non contenute nella sua proposta di parere. Mette a disposizione della Commissione anche una documentazione dettagliata con la quale fornisce delucidazioni circa i motivi prettamente tecnici alla base di tali modifiche proposte alla lettera e) delle sue osservazioni. Fa presente che tale documentazione si aggiunge a quelle già inoltrata per le vie brevi ai gruppi nella mattinata odierna, che faceva riferimento alla versione precedente della sua proposta di parere.

  Andrea CECCONI (M5S) condivide che nella nuova proposta di parere del relatore sia stata tolta la modifica che riguardava la circoscrizione Lombardia 1, nel quadro del riequilibrio tra i bacini elettorali di Camera e Senato. In questa chiave gli sembra che vada anche la modifica proposta della circoscrizione Lombardia 3. Più preoccupante, in base alle informazioni che si hanno, sembra il parere che sarebbe stato approvato dalla 1o Commissione del Senato, che riguarderebbe la modifica dell'Emilia Romagna e, in particolare, il ridisegno della circoscrizione Campania 1 con un intervento che definisce singolare e che desta sospetti di interessi elettorali. Ribadisce, quindi, l'invito al Governo che solitamente accetta le osservazioni del Parlamento, a non accettare integralmente le modifiche proposte o, perlomeno, a non tenere conto di quelle da ultimo proposte al Senato.

  Alfredo D'ATTORRE (MDP) esprime la sua netta contrarietà alla proposta di parere presentata dal relatore, facendo notare che l'unica modifica apportata nella nuova versione riguarda un punto sul quale i gruppi del Pd e di FI-PdL hanno raggiunto nel frattempo un accordo. Si tratta, a suo avviso, di uno scambio politico, per cui il gruppo di Fi-PdL, contrariamente a quanto dichiarato in Commissione, acconsente di dare il via libera ad un provvedimento insensato, pur di giungere ad una soluzione gradita in una regione, la Lombardia, ritenuta strategica per le prossime elezioni. Evidenzia come la nuova proposta di parere del relatore non affronta i nodi cruciali del provvedimento in esame.
  Ritiene, infatti, che si sia di fronte ad un'operazione di complessiva riscrittura dei collegi da parte della maggioranza, tesa a perseguire il proprio tornaconto elettorale. Dopo aver espresso rammarico per il fatto che non è stata accolta la sua proposta di accorpare taluni collegi nell'area urbana di Roma, fa notare che un'analoga operazione è stata invece portata avanti in Toscana, nell'area metropolitana di Firenze. Evidenzia come lo scopo perseguito dalla maggioranza e dal Governo sia stato quello di delineare una mappatura ad hoc dei collegi, al solo fine di propiziare la vittoria del candidato che probabilmente verrà presentato in certi territori. Cita, ad esempio, i casi di accorpamento di taluni comuni, spostati da un collegio ad un altro, in relazione alla circoscrizione Toscana, o quelli di alcuni comuni della Campania, spostati nel collegio di Salerno e Torre del Greco, al solo fine di favorire la vittoria dei propri candidati in zone tradizionalmente favorevoli al PD. Clamoroso poi è, a suo avviso, della Basilicata, riguardante Melfi, ricondotta nel collegio di Matera con un'operazione a suo avviso assurda, non supportata da alcuna valida motivazione tecnica o geografica e alimentata solo dalle proprie convenienze politiche. Ritiene, pertanto, che il provvedimento in esame rappresenti la degna conclusione di un percorso scellerato di riforme malriuscite, contrassegnato da forzature parlamentari, furbizie politiche e violenze istituzionali, che, a suo avviso, sarà probabilmente sanzionato, come sempre avvenuto sinora, dai cittadini elettori.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, fa notare che l'intervento del deputato D'Attorre sarebbe più adatto nell'ambito di un talk show svolto in tempi di campagna elettorale.

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  Alfredo D'ATTORRE (MDP) ritiene che le dichiarazioni testé rese dal deputato Fiano testimonino il suo imbarazzo rispetto al provvedimento in esame. Comprende, dunque, lo stato emotivo del deputato Fiano, al quale peraltro esprime solidarietà personale, avendo egli dovuto svolgere il ruolo di relatore su un provvedimento da lui giudicato a dir poco discutibile.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, sottolinea che il deputato D'Attorre nel suo intervento ha affrontato argomenti assolutamente fuori tema.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, auspica un andamento ordinato dei lavori e senza esasperazione dei toni.

  Alfredo D'ATTORRE (MDP), concludendo il suo intervento, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla nuova proposta di parere del relatore.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL-POS) constata la mancanza di margini per ridiscutere il parere proposto dal relatore. Ricorda che nella seduta di ieri aveva chiesto un'ulteriore riflessione su una osservazione di buon senso avanzata dal suo gruppo in merito alla suddivisione della città di Roma, ma il relatore ha ritenuto di non doverne tenere conto. Condivide quanto affermato dal deputato D'Attorre sul fatto che alcune modifiche, come ad esempio quelle riguardanti la Toscana e la Campania, siano dovute a scopi meramente elettorali e personalistici. Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che apporta modifiche peggiorative a una legge già di per sé pessima e che, lo dice ai deputati del Partito Democratico, non contribuiranno a far vincere le elezioni alla loro forza politica. A suo avviso, visto il risultato prodotto, sarebbe stato meglio lasciare inalterato il lavoro della Commissione tecnica.

  Giancarlo GIORGETTI (LNA) fa notare che nel dibattito odierno ci si è troppo concentrati sulle modifiche proposte dal relatore e poco sul lavoro svolto dalla Commissione tecnica, che ritiene sia stato oggettivo e basato su criteri meramente tecnici. Nonostante ritiene sia possibile muovere dei rilievi critici all'attuale configurazione dei collegi, soprattutto in relazione ai collegi di Bergamo e Varese, fa notare che le modifiche proposte nella proposta di parere sono volte a limare un lavoro in gran parte già definito e non appaiono suscettibili di alterare in modo sostanziale le sorti delle prossime elezioni, tenuto conto che peraltro non è ancora chiaro il quadro delle coalizioni dei diversi schieramenti. Manifesta dunque soddisfazione per il completamento del percorso legislativo che ha condotto ad una riforma che consentirà finalmente ai cittadini di votare.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) osserva che la discussione sullo schema di decreto in esame sia in linea con il senso di responsabilità dimostrato dal Parlamento con l'approvazione di una legge elettorale che ha consentito di non andare a votare con un sistema residuato da due sentenze della Corte costituzionale. Proprio in linea con questo senso di responsabilità, il suo gruppo non ha proposto modifiche allo schema di decreto, ritenendo valido il lavoro svolto dalla Commissione tecnica talmente oggettivo che, non a caso, ha scontentato molti. Forza Italia, tramite i deputati Occhiuto e Gregorio Fontana, aveva chiesto al relatore di diminuire le proposte di modifica, cosa avvenuta. Per questi motivi preannuncia il voto favorevole del gruppo di Forza Italia sulla proposta di parere del relatore.

  Danilo TONINELLI (M5S), nel ricordare che il suo gruppo non ha proposto alcuna modifica al provvedimento, ritiene che il testo in esame, che il relatore intende stravolgere con la sua nuova proposta di parere, rappresenti l'ultimo disperato atto attraverso il quale alcuni gruppi, apportando modifiche ai collegi fuori delega e senza alcuna giustificazione tecnica, tentano di recuperare terreno ai Pag. 13danni del M5S. Auspica che il Governo non recepisca i pareri parlamentari e mantenga inalterato l'impianto del lavoro svolto dalla Commissione tecnica. Fa presente che il suo gruppo vigilerà attentamente, intervenendo eventualmente nei territori, al fine di sensibilizzare le comunità interessate, portandole a conoscenza dei giochi politici attuati dai partiti di maggioranza.

  Francesco SANNA (PD) si sorprende della totale adesione del deputato Toninelli al lavoro della Commissione tecnica, una posizione, se gli si passa la battuta, da movimento situazionista e da rinuncia al ruolo parlamentare. Sottolinea infatti come il lavoro della Commissione tecnica sia stato condotto sulla traccia politica delineata dal Parlamento con la sua delega, fondata sul rispetto, ove possibile, dei collegi elettorali del 1993. È chiaro che la fotografia dell'Italia di oggi non può essere identica ai confini delineati nel 1993, che vanno ricostruiti con riguardo sia ai cambiamenti demografici sia al mutamento delle realtà territoriali. Il parere proposto dal relatore si muove in questa direzione, cercando di privilegiare, nei limiti del possibile, l'unità delle province o l'integrità dei sistemi locali. È un lavoro che si integra con quello condotto dalla Commissione tecnica che si è mossa, lo ribadisce, su un sentiero tracciato dal Parlamento e, quindi, dalla politica. Con riferimento alla sua regione, la Sardegna, condivide l'osservazione proposta dal relatore che va letta, ovviamente, nel rispetto del principio di delega. Per questi motivi, preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, si dichiara dispiaciuto per alcuni toni utilizzati nel dibattito odierno, rilevando, tuttavia, che talune considerazioni del deputato D'Attorre – verso il quale, in ogni caso, nutre stima e simpatia – non possono essere in alcun modo accettate, dal momento che mettono in discussione il suo ruolo di relatore. Ritiene di aver svolto un lavoro basato su criteri oggettivi e tecnici, senza alcuna finalità politica, tenendo conto delle questioni emerse nel dibattito. Ribadito, peraltro, come le limitate modifiche proposte riguardino solo una piccola percentuale dei territori coinvolti, incidendo solo su un numero ristretto di configurazioni territoriali rispetto alle 445 complessive, si chiede come sia possibile parlare, come ha testé fatto il deputato Toninelli, di stravolgimento del lavoro della Commissione tecnica. Si tratta, dunque, a suo avviso, di spostamenti talmente ridotti da far ritenere priva di fondamento qualsiasi teoria con la quale si intende far credere che dietro all'intervento della maggioranza si celino motivazioni politiche. Dopo aver ringraziato tutti i membri della Commissione per il lavoro svolto, fa notare che, nella stesura della nuova versione della sua proposta di parere, si è coordinato, per quanto possibile, con l'altro ramo del Parlamento, nel tentativo di elaborare proposte di parere il più possibile coerenti.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova proposta di parere del relatore (vedi allegato 3).

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione del Fondo per l'operatività del soccorso pubblico.
Atto n. 482.

(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, fa presente che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio in esame reca la ripartizione del Fondo per l'operatività del soccorso pubblico, istituito dall'articolo 15 del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, in ragione dell'ampliamento delle funzioni e delle responsabilità del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco introdotte dal medesimo decreto legislativo. Il Fondo, con un importo pari Pag. 14a 59 milioni di euro per il 2017 e a 103,03 milioni di euro a decorrere dal 2018, è destinato a dare un riconoscimento economico al personale non dirigente, mediante la corresponsione di una voce retributiva accessoria, di un incremento delle indennità e di un incremento della retribuzione accessoria una tantum, nonché a finanziare ulteriori interventi di riordino delle carriere, integrativi e correttivi di quelli già disposti dal citato decreto legislativo n. 97 del 2017.
  Ricorda che il decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97 recante la revisione e il riassetto delle strutture organizzative del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è stato emanato in attuazione della delega al Governo contenuta nell'articolo 8 della legge 7 agosto 2015, n. 124. La riforma ha accresciuto le funzioni e le responsabilità del Corpo dei vigili del fuoco, affidandogli, tra l'altro, il compito di assicurare la direzione e il coordinamento degli interventi tecnici di soccorso pubblico e concentrando sul Corpo i compiti in materia di spegnimento degli incendi boschivi. Per quanto riguarda questi ultimi, si tratta di compiti in precedenza svolti dal Corpo forestale dello Stato, trasferiti ai vigili del fuoco ad opera del decreto legislativo n. 177 del 2016, emanato in attuazione della medesima delega recata dalla legge n.124 del 2015. Al Corpo dei vigili del fuoco è stata, tra l'altro, trasferita la flotta aerea e una parte del personale del disciolto Corpo forestale dello Stato. Come già detto, l'articolo 15 del decreto legislativo n. 97 del 2015 ha istituito, a partire dall'anno 2017, il Fondo per l'operatività del soccorso pubblico per valorizzare i compiti di natura operativa del soccorso pubblico svolti dai Vigili del Fuoco, e le peculiari condizioni di impiego del personale del Corpo conseguenti appunto alla revisione ordinamentale operata dal medesimo decreto legislativo. Il nuovo Fondo è posto nello stato di previsione del Ministero dell'Interno, nell'ambito del programma di spesa «Prevenzione dal rischio e soccorso pubblico». Al Fondo è assegnata una dotazione di 39,7 milioni di euro per il 2017 e 81,730 milioni di euro a decorrere dal 2018; a questi sono da attribuirsi ulteriori importi da determinarsi con proprio decreto da parte del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'economia. In attuazione di tale disposizione è stato adottato il decreto interministeriale 17 novembre 2017 che ha incrementato la dotazione del fondo, rispettivamente per 19,3 e 21,3 milioni di euro e che risulta pertanto di 59 milioni di euro per il 2017 e di 103,3 milioni a decorrere dal 2018. Il medesimo articolo 15 del decreto legislativo n. 97 del 2015 demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottarsi entro tre mesi dall'entrata in vigore del decreto legislativo su proposta del Ministro dell'interno e d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, l'individuazione delle modalità di utilizzazione delle risorse disponibili nel nuovo fondo per l'operatività del soccorso pubblico. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri può prevedere l'aumento del valore delle componenti retributive – diverse dal trattamento stipendiale – in favore del personale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, con esclusione dei dirigenti, e la misura del suddetto incremento deve essere definita mediante procedure negoziali. Inoltre, può contenere la previsione di esenzioni fiscali del trattamento economico accessorio per gli appartenenti ai Vigili del Fuoco che percepiscono un reddito annuo utile a fini fiscali non superiore a 28 mila euro. Per questo intervento fiscale, viene esplicitamente messo un tetto di spesa massima annua, pari ad un milione di euro. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, peraltro, potrà riservare una quota del fondo, destinandola a finanziare ulteriori interventi di riordino delle carriere e di ruoli del Corpo dei Vigili del Fuoco. Lo schema di decreto è trasmesso alle Camere per l'espressione dei pareri delle commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che sono resi entro il termine di trenta giorni dalla trasmissione, decorsi i quali può essere comunque adottato. Pag. 15
  Lo schema di decreto in esame, emanato in ottemperanza alla normativa descritta, consta di tre articoli.
  L'articolo 1 definisce l'ambito di applicazione, l'oggetto e finalità del provvedimento, stabilendo che le risorse del Fondo per l'operatività del soccorso pubblico disponibili nel 2017 siano destinate alla valorizzazione, a livello retributivo, delle peculiari condizioni di impiego professionale e degli accresciuti compiti di natura operativa derivanti sia dalla revisione ordinamentale operata dal decreto legislativo n. 97 del 2017 sia, tra l'altro, dal trasferimento di alcune competenze dell'ex Corpo forestale dello Stato, tra cui la lotta attiva contro gli incendi boschivi, disposte dal decreto legislativo n. 177 del 2016. Le categorie interessate dalle misure economiche sono il personale non direttivo e non dirigente ed il personale direttivo del comparto autonomo di negoziazione «Vigili del fuoco e soccorso pubblico».
  L'articolo 2, comma 1, provvede alla ripartizione delle dotazioni del fondo. La lettera a) dispone che una prima quota, pari all'intera somma a disposizione per l'anno 2017, 59 milioni di euro – con decorrenza dal 1o ottobre 2017 – e buona parte di quella stanziata a decorrere dal 2018, 87 milioni di euro, è destinata all'incremento retributivo del personale non dirigenziale del Corpo dei vigili del fuoco, di cui all'articolo 1. L'attribuzione dei miglioramenti retributivi avverrà a seguito delle procedure negoziati di cui agli articoli 34 e 80 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217 e nel rispetto delle indicazioni recata dal comma 2. La lettera b) prevede che una seconda quota, pari a 16,03 milioni, a decorrere dall'anno 2018, è destinata invece al finanziamento di ulteriori interventi di riordino delle carriere e dei ruoli del personale del Corpo dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda la natura di tali interventi, la disposizione in commento fa espressamente riferimento alla possibilità di adottare un decreto legislativo correttivo e integrativo del decreto legislativo n. 97 del 2017 che può essere emanato entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, ossia entro l'8 luglio 2018, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge di delega, la legge n. 124 del 2017. I nuovi interventi dovranno tener conto delle osservazioni già espresse dalle competenti Commissioni parlamentari, dal Consiglio di Stato e dalla Conferenza delle regioni e delle province. Si ricorda al proposito che la I Commissione Affari Costituzionali della Camera si è espressa sullo schema di decreto legislativo con parere favorevole con condizioni e osservazioni il 3 maggio 2017. Il comma 2 dell'articolo 2, come già anticipato, individua alcune misure prioritarie di cui si dovrà tener conto nelle procedure negoziali volte a stabilire la destinazione della quota indicata nella lettera a) del comma 1: nell'ambito di tale quota, un importo massimo di 22 milioni per il 2017 e di 87 milioni dal 2018 dovrà essere destinato a: riconoscere una voce retributiva accessoria di natura fissa e continuativa, correlata al ruolo, all'anzianità e al grado di responsabilità del personale non dirigente del Corpo, volta a valorizzare l'ampliamento delle competenze e l'implementazione delle responsabilità professionali del personale, conseguenti alle previsioni del decreto legislativo n. 97 del 2017; incrementare l'indennità di rischio e quella mensile, in connessione ai nuovi compiti di natura operativa e alle condizioni di impiego previsto dal medesimo decreto legislativo n.97 del 2017. Il comma 3 precisa che, per il solo 2017, nell'ambito delle risorse di cui al comma 1, lettera a), pari a 59 milioni di euro, e nella misura minima di 37 milioni di euro secondo quanto riportato nella relazione tecnica, sempre attraverso le procedure negoziali di cui sopra, viene altresì valorizzato l'eccezionale impegno del Corpo in contesti emergenziali anche attraverso misure una tantum di incremento della retribuzione accessoria.
  Evidenzia, infine, che l'articolo 3 reca una clausola di neutralità finanziaria, secondo la quale dall'attuazione del provvedimento in esame non devono derivare Pag. 16nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, ulteriori rispetto a quelli previsti dalla norma di legge.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 7 dicembre 2017.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.

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