CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 4 dicembre 2017
922.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 2

AUDIZIONI INFORMALI

  Lunedì 4 dicembre 2017.

Audizione del prof. Giorgio Alleva, Presidente della Commissione di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 3 novembre 2017, n. 165, in relazione allo schema di decreto legislativo recante determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica (Atto n. 480).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 16.35.

ATTI DEL GOVERNO

  Lunedì 4 dicembre 2017. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 16.35.

Schema di decreto legislativo recante determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Atto n. 480.

(Seguito esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 30 novembre 2017.

  Andrea CECCONI (M5S) fa notare che l'audizione informale testé svolta in ordine al provvedimento in esame ha fornito importanti elementi di chiarimento rispetto alle scelte compiute dalla Commissione istituita ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 3 novembre 2017, n. 165. Pur permanendo dei dubbi rispetto ad alcuni dei casi più problematici, in relazione ai quali, a suo avviso, le argomentazioni svolte dal presidente Alleva sono risultate meno convincenti, ritiene che il lavoro tecnico svolto dalla sopracitata Commissione, tenuto conto della ristrettezza dei tempi e dei vincoli oggettivi Pag. 3della delega, sia da preservare, auspicando che il relatore presenti una proposta di parere che mantenga in sostanza tale impianto. Preannunciato, in proposito, che il suo gruppo proporrà un numero circoscritto di modifiche, si augura che il gruppo del PD faccia altrettanto, facendo notare che sarebbe paradossale trasmettere al Governo un parere recante un numero esteso di modifiche provenienti dalla maggioranza.

  Gregorio FONTANA (FI-PdL), associandosi alle considerazioni testé svolte dal deputato Cecconi, si augura che il relatore presenti una proposta di parere che non stravolga la struttura portante del lavoro svolto dalla Commissione tecnica e dal Governo, lavoro che si è basato, a suo avviso, su criteri oggettivi e tecnici. A fronte del poco tempo a disposizione, sarebbe sbagliato, a suo avviso, mettere in discussione le basi fondamentali del provvedimento in esame attraverso proposte di modifica che apparirebbero meramente strumentali al soddisfacimento di altre finalità non meglio precisate.

  Alfredo D'ATTORRE (MDP) condivide il fatto che la Commissione, nel rendere il suo parere, debba muoversi con circospezione e avanzare solo proposte di modifica circostanziate e basate su elementi oggettivi e non discrezionali. Ad esempio ribadisce la questione da lui già posta al Presidente Alleva nel corso della sua audizione, che riguarda la composizione dei tre collegi plurinominali del Lazio per il Senato. A suo avviso, infatti, è difficile comprendere il tipo di operazione che si è fatta con i cinque collegi uninominali in cui è stata suddivisa la città di Roma, che, riguardo ai collegi plurinominali, viene di fatto spezzata in tre. Infatti i collegi uninominali nn. 1, 2 e 3 tre sono stati accorpati in un unico collegio plurinominale, il n. 1, mentre il collegio uninominale n. 4 è stato accorpato con i collegi n. 5, comprendente i territori di Viterbo e Civitavecchia, e n. 6, comprendente i territori di Guidonia-Montecelio e Rieti. Si tratta di una scelta che si può condividere, in quanto finalizzata a riportare il collegio in soglia. Meno comprensibile, a suo avviso, la scelta di accorpare il collegio uninominale n. 8, riferito ai territori di Roma-Pomezia e Roma-Fiumicino, ai collegi uninominali nn. 7, 9 e 10, comprendenti i territori di Frosinone, Cassino, Latina, Terracina, Velletri e Marino. A suo avviso, infatti, il collegio uninominale n. 8 poteva benissimo essere inserito nel primo collegio plurinominale, intervenendo così in modo più limitato sull'integrità della città di Roma.
  Per quanto riguarda i collegi plurinominali della Sicilia per il Senato, ritiene che si sarebbe potuto benissimo valutare la scelta di disegnare due collegi, invece di tre, equiparando così il territorio alla suddivisione dei collegi della Camera, in linea, d'altronde, con quanto è stato fatto per il Piemonte.

  Emanuele FIANO (PD), relatore, si augura che i gruppi offrano un contributo positivo in vista dell'elaborazione della proposta di parere, suggerendo modifiche al provvedimento che siano sostenute da adeguate motivazioni tecniche e dalla formulazione precisa delle soluzioni proposte, indicando anche gli eventuali spostamenti a compensazione delle modifiche suggerite, nel rispetto dei criteri di delega. Preannuncia la presentazione nei prossimi giorni di una proposta di parere che terrà conto degli esiti del dibattito in Commissione.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.45.