CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 novembre 2017
905.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 8 novembre 2017.

Audizione nell'ambito dell'esame degli schemi di decreto legislativo recanti: disposizioni di modifica della disciplina in materia di giudizi di impugnazione (Atto n. 465) del Capo Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per la Giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni di modifica della disciplina in materia di giudizi di impugnazione.
Atto n. 465.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 25 ottobre scorso.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel rammentare che è appena terminata l'audizione informale sull'atto in titolo del capo Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, chiede se vi siano interventi.

  Sofia AMODDIO (PD) fa notare che l'introduzione nel provvedimento in titolo della possibilità per il pubblico ministero di proporre appello incidentale significherebbe, di fatto, vanificare gli obiettivi dello schema di decreto legislativo.

  Donatella FERRANTI, presidente, ritiene che le considerazioni svolte dalla collega Amoddio, così come gli orientamenti emersi nel corso dell'audizione informale testé svoltasi, potranno essere oggetto di ampia valutazione da parte del relatore.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni di attuazione del principio della riserva di codice nella materia penale.
Atto n. 466.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 25 ottobre scorso.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatrice, presenta ed illustra una proposta di parere favorevole con alcune condizioni ed una osservazione (vedi allegato 1).
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il Sottosegretario di Stato per la Giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.55.

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Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, di attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale nonché della direttiva 2013/32/UE recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale.
Atto n. 464.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole con rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 7 novembre 2017.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatrice, rammenta di aver presentato, nella seduta di ieri, una proposta di deliberazione favorevole con alcuni rilievi. All'esito di una più approfondita valutazione, presenta una nuova proposta di deliberazione favorevole con alcuni rilievi che tiene conto della considerazione che ciascun tutore può espletare la propria attività in favore di non più di tre minori stranieri non accompagnati, «salvo che non ricorrano rilevanti e specifiche ragioni» (vedi allegato 2).

  Donatella AGOSTINELLI (M5S) preannuncia il voto favorevole del gruppo Movimento Cinque Stelle sulla proposta della presidente.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta della presidente e relatrice.

  La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato per la Giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 15.

Modifiche all'articolo 438 del codice di procedura penale, in materia di inapplicabilità e di svolgimento del giudizio abbreviato.
C. 4376 Molteni.

(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 4 ottobre 2017.

  Donatella FERRANTI, presidente, fa presente che la Commissione prosegue l'esame della proposta di legge, a prima firma del deputato Molteni, recante «Modifiche all'articolo 438 del codice di procedura penale in materia di giudizio abbreviato». Al riguardo, rammenta che nella seduta del 4 ottobre scorso, la correlatrice, onorevole Giuliani, si era impegnata ad ultimare le verifiche presso il proprio gruppo in ordine alle possibili linee di intervento sull'attuale disciplina in materia di rito abbreviato in relazione ai reati particolarmente efferati. Chiede, quindi, all'onorevole Giuliani di riferire in merito alle verifiche effettuate.

  Fabrizia GIULIANI (PD), relatrice, informa che, all'esito delle verifiche effettuate, come già aveva avuto modo di anticipare nella seduta del 4 ottobre scorso, sono stati individuati alcuni possibili percorsi per intervenire in modo efficace sulla disciplina relativa al rito abbreviato.
  Al riguardo, di intesa con il correlatore, Onorevole Molteni, ritiene preferibile, anche alla luce delle riflessioni di alcuni autorevoli processualisti con cui ci siamo confrontati, ritornare alla soluzione già approvata dai due rami del Parlamento nella scorsa legislatura, adottata dal legislatore in occasione della riforma del nuovo codice di procedura penale del 1989, che aveva superato il vaglio della Corte costituzionale (sentenza n. 176 del 1991). Tale disciplina prevedeva il divieto di accesso al rito abbreviato per tutti i reati per i quali è prevista la pena dell'ergastolo. Pag. 48
  Rileva che l'individuazione solo di alcune fattispecie di reato, di competenza della Corte di assise, per le quali escludere l'applicazione del rito abbreviato, nella direzione indicata dall'attuale formulazione della proposta di legge C. 4376 oggi in discussione, potrebbe, infatti, prestarsi a censure di irragionevolezza e non esaustività. Appare, pertanto, preferibile, sul piano tecnico-giuridico, la soluzione sopra proposta, peraltro oggetto dell'A.S. 2567, risalente alla XVI legislatura.
  Fa presente che ulteriore necessaria linea di intervento è quella diretta a consentire, per i restanti reati di competenza della Corte di assise, la celebrazione del giudizio abbreviato di fronte alla medesima Corte di assise. Tale soluzione è, peraltro, già presente nell'attuale testo della proposta di legge C. 4376. Sul punto, rammento che la stessa Corte Costituzionale, nella sentenza n. 102 del 2 aprile 1999, ha ritenuto che, nel caso del rito abbreviato, « l'attribuzione di competenza al giudice dell'udienza preliminare, con cui il legislatore, all'evidenza, ha valorizzato i connotati specifici del giudizio abbreviato quale giudizio a prova contratta, articolato su attività e cadenze comunque più semplici e spedite, al cui governo poteva bastare un giudice monocratico, costituisca una opzione non arbitraria né irragionevole, restando nell'area delle scelte discrezionali, semmai opinabili, ma non censurabili sul piano della legittimità costituzionale». Traspare da questa motivazione, pertanto, lo scarso apprezzamento degli stessi giudici costituzionali per una soluzione normativa certamente infelice, che sottrae discutibilmente ai giudici popolari, vale a dire al giudice naturale, sul solo presupposto della « semplicità» e «speditezza» della procedura, la competenza a giudicare comportamenti illeciti che devono essere valutati anche con la sensibilità propria dei giudici non togati.
   Fa presente che con il collega Molteni ha poi ritenuto necessario intervenire su un altro aspetto, strettamente connesso all'efficacia delle norme repressive relative ai reati contro la persona, prevedendo, analogamente alla scelta già effettuata dal legislatore in altri casi, l'esclusione del giudizio di equivalenza o prevalenza delle circostanze attenuanti, laddove concorrano con le aggravanti di cui all'articolo 61, numeri 1 (l'aver agito per motivi abietti futili) e 4 (l'aver adoperato sevizie, l'aver agito con crudeltà verso le persone) del codice penale.
  Ciò premesso, conformemente alle linee di intervento sopra illustrate, sottopone all'attenzione della Commissione, di intesa con l'Onorevole Molteni, una nuova formulazione del testo della proposta di legge C. 4376 (vedi allegato 3), facendo presente che tale nuova formulazione del testo, che specifica e modifica il perimetro di intervento della proposta di legge C. 4376, potrebbe essere adottata dalla Commissione come nuovo testo base per il prosieguo dell'esame.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, nel rammentare che la Camera dei deputati, nel luglio del 2015 aveva già approvato una proposta di legge a sua prima firma in materia di limiti da porre all'utilizzazione del rito abbreviato, stigmatizza la circostanza per cui la Commissione Giustizia del Senato, nonostante si trattasse di un testo avente ad oggetto una materia estremamente delicata ed importante per l'opinione pubblica, ne aveva «arenato» il percorso, abbinandolo ad altro provvedimento, il cui contenuto era ben più vasto, avendo ad oggetto la riforma del processo penale. Da tale riforma sono poi state escluse le disposizioni in materia di rito abbreviato. Evidenzia come il lavoro effettuato con la collega Giuliani tenga conto di quel testo, estendendone la formulazione e rendendola più completa e congrua. In particolare, fa presente che l'articolo 1, che modifica l'articolo 438 c.p.p. attraverso l'introduzione del comma 1-bis, esclude dall'applicazione del rito abbreviato i procedimenti per delitti puniti con l'ergastolo, secondo l'impostazione adottata dal legislatore del 1987, che ha superato il vaglio della Corte Costituzionale (sentenza n. 176 del 23 novembre 1991).
  L'articolo 2, che introduce un nuovo comma 4-bis nell'articolo 438 c.p.p. e Pag. 49modifica per coordinamento il comma 6 del medesimo articolo, consente la richiesta di rito abbreviato, subordinata a una diversa qualificazione del fatto come reato per il quale la legge non prevede la pena dell'ergastolo.
  Rileva che l'articolo 3, che introduce un nuovo articolo 438-bis del codice di procedura penale, consente il rito abbreviato nel dibattimento in tre casi: rigetto da parte del g.u.p. della richiesta di diversa qualificazione del fatto o di integrazione probatoria; diversa qualificazione, nel decreto di rinvio a giudizio, del fatto come reato non punito con l'ergastolo; modifica dell'imputazione nel dibattimento per reato diverso da quelli puniti con l'ergastolo. Sulle richieste decide con ordinanza il giudice del dibattimento. Il medesimo articolo introduce, inoltre, un nuovo articolo 438-ter del codice di procedura penale, prevedendo, in applicazione del principio del giudice naturale e dell'articolo 102 della Costituzione, un rito abbreviato davanti alla corte di assise, quando si procede per uno dei delitti su cui essa è competente, per i quali la legge non prevede la pena dell'ergastolo. In tal caso il giudice, dopo avere disposto il giudizio abbreviato, trasmette gli atti alla corte di assise per lo svolgimento del rito e provvede a indicare alle parti il giorno, il luogo e l'ora della comparizione. Si applicano le disposizioni di attuazione del c.p.p., relative al decreto che dispone il giudizio davanti alla corte di assise o al tribunale (articolo 5, che introduce l'articolo 134-ter delle disposizioni di attuazione del c.p.p.).
  Fa presente che l'articolo 4 modifica per coordinamento l'articolo 442 del codice di procedura penale nelle parti in cui presuppone la possibilità di giudizio abbreviato per reati puniti con l'ergastolo.
  Segnala l'opportunità di valutare, nel seguito dell'esame, l'introduzione di una disposizione di carattere transitorio relativa ai procedimenti in corso.
  Con riguardo al concorso di circostanze, fa presente che l'articolo 6 modifica l'articolo 69 c.p., stabilendo – con riguardo ai delitti contro la persona – il divieto di equivalenza o prevalenza delle circostanze attenuanti laddove concorrano con le aggravanti dell'articolo 61, primo comma, numeri 1(l'avere agito per motivi abbietti o futili) e 4 (l'aver adoperato sevizie o l'avere agito con crudeltà verso le persone) del codice penale.
  In considerazione dell'ampio lavoro istruttorio effettuato dalla Commissione sul tema nel corso degli anni e nel rammentare che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea per il prossimo 27 novembre, richiama l'attenzione sulla recrudescenza di gravi fatti di cronaca relativi a crimini particolarmente efferati ed auspica la rapida approvazione di quella che lui ritiene essere una proposta di giustizia e di civiltà giuridica.

  Daniele FARINA (SI-SEL-POS) ritiene che il testo illustrato dai relatori sia il frutto di un accordo di fine legislatura tra forze politiche di opposizione e di maggioranza che parte da assunti non veritieri. Nel replicare al collega Molteni, fa presente che le statistiche dimostrano che particolari tipi di reato non sono influenzati dalla gravità o meno della pena per essi prevista. Al riguardo, quindi, evidenzia che, nonostante nel corso di questa legislatura siano state approvate numerose disposizioni volte ad aggravare le pene, il numero di queste fattispecie di reato non tende a diminuire.

  Alessia MORANI (PD) nel ringraziare preliminarmente i colleghi Giuliani e Molteni per il lavoro svolto, replica al collega Farina osservando che tale lavoro non costituisce affatto il suggello di un «accordo» politico di fine legislatura, bensì un passo avanti nei confronti delle vittime di reati di particolare efferatezza troppo spesso puniti non adeguatamente. Auspica, pertanto, una rapida approvazione del provvedimento in discussione.

  Vittorio FERRARESI (M5S) nell'apprezzare la scelta fatta dai relatori di ritornare alla soluzione già approvata dai due rami del Parlamento nella scorsa legislatura, preannuncia che il testo presentato dagli onorevoli Giuliani e Molteni Pag. 50sarà oggetto di attenta valutazione da parte dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, al fine di proporre eventuali osservazioni costruttive che ne consentano una rapida approvazione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel replicare al collega Farina, precisa che con il provvedimento in discussione non intende aggravare alcuna pena, ma semplicemente prevedere che per certi reati, particolarmente efferati, per i quali è previsto l'ergastolo, sia sempre previsto il processo senza sconti per il rito. Rileva, inoltre, che nel corso della legislatura non sono state aggravate le pene di alcun reato, ad esclusione di quelli di corruzione e di associazione a delinquere di stampo mafioso che, a suo avviso, fanno parte di fenomeni che andavano comunque puniti con maggiore severità. Precisa che per quanto riguarda gli altri reati, ad eccezione dell'innalzamento del minimo della pena per il furto e per la rapina, non è stata approvata alcuna proposta di aggravamento della pena. Rammenta, inoltre, che già nella scorsa legislatura il Partito democratico aveva sostenuto con il proprio voto l'approvazione del provvedimento in discussione, che tuttavia non era riuscito a terminare il proprio iter presso l'altro ramo del Parlamento.
  Pone, quindi, in votazione la proposta dei relatori di adottare, come testo base per il prosieguo dei lavori, il nuovo testo della proposta di legge C.4376 Molteni, che modifica e specifica, rispetto alla formulazione originaria, il perimetro di intervento del provvedimento, estendendolo anche alla disciplina relativa al concorso delle circostanze in riferimento ai delitti contro la persona. Tale perimetro sarà considerato ai fini della valutazione di ammissibilità delle proposte emendative riferite al provvedimento in discussione.

  La Commissione adotta come testo base per il prosieguo dei lavori il nuovo testo della proposta di legge C. 4376 Molteni.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel dichiarare concluso l'esame preliminare della proposta di legge in titolo, fissa il termine di presentazione degli emendamenti alle ore 17 di lunedì 13 novembre prossimo.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 162-ter del codice penale, in materia di estinzione del reato per condotte riparatorie.
C. 4606 Carfagna e C. 4718 Verini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 novembre 2017.

  Donatella FERRANTI, presidente, rammenta che nella giornata di ieri l'Assemblea ha esaminato diverse mozioni (1-01727 Carfagna, 1-01732 Binetti, 1-01733 Saltamartini, 1-01734 Brignone e 1-01742 Di Salvo) presentate dai gruppi di maggioranza e di opposizione dirette ad impegnare l'Esecutivo ad assumere iniziative normative dirette a riconsiderare l'ambito di applicazione delle misure di giustizia ripartiva escludendovi il reato di stalking. Osserva di non aver rilevato, nel corso dell'esame, alcun intervento volto a stigmatizzare tale richiesta, sottolineando, invece, di essere stata accusata di aver sostenuto che la giustizia riparativa, se bene esercitata, possa valere anche per il reato di stalking, nel caso in cui è prevista la molestia.

  Vittorio FERRARESI (M5S) preannuncia la presentazione di una proposta di legge di contenuto analogo a quello dei provvedimenti in titolo.

  Donatella FERRANTI, presidente, informa che nella prossima seduta, una volta adottato il testo base, sarà fissato il termine per la presentazione degli emendamenti, verosimilmente, per la giornata di martedì 14 novembre prossimo.

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  Donatella AGOSTINELLI (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, chiede alla presidente se sia pervenuto l'assenso da parte del Governo al trasferimento dell'esame in sede legislativa della proposta di legge a sua firma C. 4299 recante «Modifica dell'articolo 403 del codice civile, in materia di intervento della pubblica autorità a favore dei minori».

  Donatella FERRANTI, presidente, nel replicare alla collega Agostinelli, fa presente che la Commissione è ancora in attesa di ricevere tale assenso.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla legge 24 marzo 1958, n. 195, in materia di equilibrio tra i sessi nella rappresentanza dei magistrati presso il Consiglio superiore della magistratura.
C. 4512 Ferranti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2017.

  Donatella FERRANTI, presidente, rammenta che sono pervenute da parte del relatore, onorevole Dambruoso, e dell'onorevole Ferraresi alcune richieste di audizione. In particolare, il relatore, ha chiesto che vengano auditi Valerio ONIDA, Presidente emerito della Corte costituzionale; Marilisa D'AMICO, professoressa di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano; Massimo LUCIANI, professore di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Roma «La Sapienza» e presidente dell'Associazione italiana dei costituzionalisti e Gaetano SILVESTRI, Presidente emerito della Corte costituzionale, oltre ai rappresentanti dell'Associazione nazionale magistrati (ANM), del Consiglio nazionale forense e dell'Associazione donne magistrato italiane. L'onorevole Ferraresi, invece, aveva indicato tra i soggetti da audire le correnti dell'Associazione nazionale magistrati.
  Ritiene quindi che dovrebbe essere valutata l'opportunità di procedere all'audizione dei rappresentanti di tutte le correnti interne dell'ANM, in conformità ai rispettivi statuti.

  Arcangelo SANNICANDRO (MDP) chiede al collega Ferraresi per quali ragioni ritenga opportuno audire le correnti dell'Associazione nazionale magistrati e non soltanto i rappresentanti dell'associazione stessa.

  Vittorio FERRARESI (M5S) rileva che, poiché il provvedimento si riferisce al sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura, appare a suo avviso opportuno audire gli organi che hanno una parte attiva in tale processo di elezione.

  Carlo SARRO (FI-PdL) nel ritenere che l'audizione dei rappresentanti delle correnti interne all'ANM costituirebbe un precedente che andrebbe poi esteso anche in caso di indagini conoscitive riferite ad altri provvedimenti, si dichiara contrario a che la Commissione proceda ad audire tali soggetti.

  Franco VAZIO (PD) nel ritenere che la Commissione, nello svolgere attività conoscitiva, debba audire i rappresentanti di associazioni e non delle correnti interne alle stesse, si dichiara contrario a che la Commissione proceda ad audire tali soggetti.

  Arcangelo SANNICANDRO (MDP) dichiara di non comprendere la ratio della richiesta del collega Ferraresi, ritenendo superfluo audire, oltre ai rappresentanti dell'ANM, anche quelli delle correnti presenti al suo interno.

  Donatella FERRANTI, presidente, fa presente che la legge elettorale del Consiglio superiore della magistratura non si menziona le correnti interne all'ANM. Ritiene, tuttavia, che potrebbe essere utile Pag. 52audire, oltre ai rappresentanti dell'ANM, anche i rappresentanti delle correnti che non sono presenti all'interno della giunta esecutiva centrale dell'associazione stessa.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) nel replicare ai colleghi testé intervenuti, ritiene che nei loro interventi gli stessi abbiano posto l'attenzione sulla forma tralasciando la sostanza.
  Osserva che è di tutta evidenza che, seppure non menzionate all'interno della legge elettorale del Consiglio superiore della magistratura, le correnti interne all'ANM siano parte attiva di tali elezioni sottolinea pertanto che i rappresentanti di tali correnti siano auditi dalla Commissione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul provvedimento in titolo.

  Stefano DAMBRUOSO (Misto-CIpI), relatore, ritiene che potrebbe essere un valido punto di sintesi prevedere l'audizione dei rappresentanti dell'Associazione Nazionale Magistrati nonché del procuratore Davigo, rappresentante dell'unica corrente che non fa parte della giunta esecutiva centrale.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) non concorda con la proposta del relatore.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel ricordare che l'ANM rappresenta la sintesi sindacale di tutte le correnti all'interno della magistratura, ritiene che, oltre al presidente dell'ANM, potrebbero essere auditi tutti i componenti della giunta esecutiva centrale. Nel riservarsi di effettuare la più equilibrata valutazione possibile in merito, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 8 novembre 2017. — Presidenza del Presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 15.55.

Indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 4605 Ferranti, recante modifiche all'articolo 5 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell'unione civile.
Audizione di Fernando Prodomo, presidente della prima sezione civile del Tribunale di Firenze e di rappresentanti dell'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (AIAF).
(Svolgimento e conclusione).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione. Introduce, quindi, l'audizione.

  Svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione Fernando PRODOMO, presidente della prima sezione civile del Tribunale di Firenze e Alessandro SIMEONE, componente della Giunta esecutiva dell'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (AIAF).

  Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Carlo SARRO (FI-PdL), Sofia AMODDIO (PD) e Arcangelo SANNICANDRO (MDP).

  Rispondono ai quesiti posti Fernando PRODOMO, presidente della prima sezione civile del Tribunale di Firenze e Alessandro SIMEONE, componente della Giunta esecutiva dell'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (AIAF).

  Donatella FERRANTI, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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