CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 settembre 2017
880.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 130

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 21 settembre 2017. — Presidenza del vicepresidente Tino IANNUZZI.

  La seduta comincia alle 14.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2016.
C. 4638 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2017.
C. 4639 Governo, approvato dal Senato.

Pag. 131

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2017 (relativamente alle parti di competenza).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2017.
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2017 (relativamente alle parti di competenza).
(Alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Enrico BORGHI (PD), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad approvare le relazioni, per le parti di competenza, sui disegni di legge recanti il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2016 e l'assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2017.
  Di seguito richiama i dati più significativi e le informazioni più rilevanti con riguardo ai due provvedimenti, rinviando per tutti i dettagli alla documentazione predisposta dagli uffici.
  Per quanto riguarda il rendiconto, fa presente che l'analisi del rendiconto relativo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) viene svolta, come di consueto, con riferimento alle sole missioni di competenza della Commissione, ossia le missioni n. 14 e n. 19.
  Per quanto riguarda la missione n. 14 Infrastrutture pubbliche e logistica, lo stanziamento di competenza definitivo è pari a 5.242,5 milioni di euro, al cui interno si segnalano, per la rilevanza dello stanziamento, i programmi 14.10 Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità (2.499,2 milioni) e 14.11 Sistemi stradali e autostradali (2.662,8 milioni). Come evidenziato nella relazione della Corte dei conti sul rendiconto generale dello Stato, rispetto all'esercizio 2015, nel quale gli stanziamenti iniziali di competenza del Ministero sono stati pari a 13,3 miliardi, gli stanziamenti 2016 ammontano a 13,8 miliardi, comprensivi anche delle risorse iscritte in bilancio (nell'esercizio precedente anche nello stato di previsione del MEF) a qualunque titolo destinate ad ANAS.
  L'analisi dei programmi della missione 14 evidenzia come il programma 14.10 Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità presenta un ammontare di stanziamenti definitivi di competenza pari a 2,5 miliardi (il 47,7 per cento del totale previsto per l'intera missione nel MIT), in diminuzione rispetto ai 3,4 miliardi del 2015, ascrivibile all'istituzione del Fondo unico ANAS, le cui risorse in precedenza allocate su capitoli di questo programma sono successivamente confluite nel programma 14.11. Più della metà dello stanziamento del programma risulta destinato al capitolo 7060, «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale nonché per opere di captazione e adduzione di risorse idriche».
  La Corte dei conti, nella sua relazione, evidenzia come il programma 14.10 sia contraddistinto dal formarsi di un cospicuo ammontare di residui passivi, che, quantunque in diminuzione rispetto all'esercizio 2015, trovano ragione nell'usuale disallineamento temporale tra procedure contabili di spesa e di rendicontazione degli stati di avanzamento lavori relativo alle opere pubbliche. In merito al Programma delle infrastrutture strategiche, la Corte svolge alcune considerazioni legate all'evoluzione della programmazione considerato che, da un lato, non sono stati ancora adottati il Documento pluriennale di pianificazione e il Piano generale dei trasporti e della logistica e che l'ultimo allegato al DEF 2017 ha rinviato la definizione dei fabbisogni finanziari per ciascuna opera al DPP e che, dall'altro, è in corso la project review presso il Ministero delle infrastrutture.
  Relativamente al programma 14.11 Sistemi stradali e autostradali, gli stanziamenti definitivi di competenza ammontano a poco meno di 2,7 miliardi. In tale Pag. 132programma risulta allocato il Fondo unico ANAS (cap. 7002), in cui confluiscono gli stanziamenti precedentemente presenti in vari capitoli di bilancio del MIT e di altri stati di previsione (MEF), con risorse pari a 2,2 miliardi.
  Nella missione n. 19 Casa e assetto urbanistico, in cui risultano allocate risorse definitive in conto competenza per il 2016 pari a 2.283.9 milioni (nel 2015 risultavano 1.872,8 milioni), insistono due programmi di spesa. Le risorse stanziate nell'esercizio 2016 nel programma 19.2 Politiche abitative, urbane e territoriali, nell'ambito dello stato di previsione del MIT, pari a circa 393 milioni, risultano quasi interamente impegnate, sia per la parte corrente sia per la parte in conto capitale. Il programma è volto all'attuazione di piani e programmi a valenza pluriennale di intervento nel settore delle politiche abitative e urbane (Piano nazionale per le città, Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, Piano nazionale di edilizia abitativa), oltre che alla gestione del Fondo per gli inquilini morosi.
  La missione 19, inoltre, include un altro programma nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF): si tratta del programma 19.1, pari a 1.890,3 milioni (invariato rispetto al dato iniziale), che risulta, per il 67,3 per cento, destinato ai territori colpiti dal sisma dell'aprile 2009 e, per la restante parte, alle risorse destinate all'attuazione del programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, nonché al Fondo di garanzia per la prima casa, per la concessione di garanzie, a prima richiesta su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari.
  L'analisi del rendiconto relativo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) per l'anno 2016 evidenzia che lo stanziamento iniziale di competenza iscritto nello stato di previsione per il 2016 ammontava a 774,9 milioni (con un incremento rispetto al dato iniziale 2015 pari al 17,6 per cento), mentre quello definitivo si attesta a 1.402,8 milioni (+81 per cento in raffronto alla previsione iniziale e +35 per cento in confronto al dato assestato 2015), di cui il 67 per cento destinato alla spesa in conto capitale (946,2 milioni) e il 32 per cento riguarda la spesa corrente (446,2 milioni). L'analisi del rendiconto evidenzia 1.172,1 milioni di residui finali al 31/12, di cui i residui di nuova formazione ammontano a 778,5 milioni.
  Sottolinea che gran parte dello stanziamento del Ministero è collocata nella missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente che assorbe il 92,2 per cento dell'intero stanziamento del Ministero e il cui stanziamento definitivo di competenza è pari a 1.293,8 milioni di euro. Nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente segnalo, inoltre, anche il programma 17.3 Ricerca ambientale, a cui è attribuito circa il 5,8 per cento dello stanziamento complessivo corrispondente a uno stanziamento di 81,4 milioni di euro.
  Nell'ambito della missione 18, il programma 18.5 Sviluppo sostenibile può contare su uno stanziamento definitivo di 192,7 milioni di euro. In proposito, la Corte sottolinea che tali risorse sono prevalentemente destinate all'erogazione dei relativi contributi obbligatori, a favore di progetti di cooperazione internazionale e del contributo al green climate fund in esecuzione dell'accordo di Parigi collegato alla convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
  Nell'ambito dello stanziamento di competenza del programma 18.12 Tutela e conservazione del territorio e delle risorse idriche, trattamento e smaltimento rifiuti, bonifiche, in conto competenza sono previste risorse definitive pari a 497,5 milioni (+14,4 per cento rispetto ai 434,9 milioni nel 2015), con residui al 31/12 pari a 390,35 milioni, di cui 226,3 milioni di residui di nuova formazione. In tale ambito, la Corte evidenzia che le risorse assegnate al programma riguardano per circa il 64 per cento gli investimenti ed, in particolare, gli interventi di messa in sicurezza del territorio contro il dissesto Pag. 133idrogeologico, i piani di disinquinamento per il recupero ambientale, gli interventi relativi all'attuazione del servizio idrico integrato. Dette risorse risultano interamente impegnate, mentre i pagamenti si attestano al 50 per cento. Le risorse per il contrasto al dissesto idrogeologico, contenute nei capitoli 7511 (147 milioni), 7513 (24 milioni), 7517 (10 milioni), 8531 (12,1 milioni), 8551 (7,9 milioni) e 8631 (5,1 milioni), per un totale di 206,1 milioni di euro, rappresentano lo stanziamento più rilevante dell'intero programma, pari al 41,4 per cento del totale delle risorse previste.
  Relativamente al programma 18.13 Tutela e conservazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino, con una dotazione definitiva in conto competenza pari a 168,6 milioni, segnalo che la gran parte delle risorse (vale a dire 126,1 milioni, pari al 74,8 per cento del totale del programma) è allocata nei capitoli 1551 e 1552 riguardanti le erogazioni per enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi e 1644 per la protezione dell'ambiente marino e la lotta dell'inquinamento del mare.
  Il programma 18.15 Prevenzione e gestione dei rifiuti, prevenzione degli inquinamenti, in conto competenza, prevede risorse definitive pari a 274,6 milioni (in notevole aumento rispetto ai 60,3 milioni del 2015), con residui finali al 31/12 pari a 238,1 milioni, di cui 222,1 milioni per residui di nuova formazione.
  Il programma 18.16 Programmi ed interventi per il governo dei cambiamenti climatici, gestione ambientale ed energie rinnovabili presenta una dotazione definitiva in conto competenza pari a 116,5 milioni (+ 36,1 per cento rispetto ai 85,6 milioni del 2015), con 199,3 milioni di residui finali al 31/12, di cui 101,1 milioni per residui di nuova formazione.
  Nell'ambito della missione 18, inoltre, insistono risorse allocate nei programmi di altri ministeri tra cui quelle del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Corpo Forestale dello Stato), a cui sono stati assegnati 214,4 milioni.
  Dal cosiddetto eco-rendiconto, in cui sono esposte le risultanze delle spese ambientali sulla base dei dati forniti dalle amministrazioni, risulta che la spesa primaria destinata dallo Stato per la protezione dell'ambiente e l'uso e gestione delle risorse naturali ammonta, nel 2016 (in termini di massa spendibile, cioè di somma dei residui passivi accertati provenienti dagli esercizi precedenti e delle risorse definitive stanziate in conto competenza nell'anno), a circa 4,8 miliardi di euro, pari allo 0,7 per cento della spesa primaria complessiva del bilancio statale. Rispetto al dato del 2015, pari a circa 4,3 miliardi, tale spesa è aumentata di circa 459 milioni di euro.
   Per quanto riguarda la protezione civile, segnala che le risorse del programma 8.5 sono tutte concentrate nel rendiconto del Ministero dell'economia e delle finanze per un importo pari a 1.819,2 milioni di euro (con una lieve riduzione rispetto al consuntivo 2015, pari a 1.868,2 milioni), in gran parte (56,3 per cento) ascrivibili a stanziamenti in conto capitale allocati, tra l'altro, nel Fondo per le emergenze nazionali (cap. 7441), con una dotazione di competenza di 249 milioni, nel Fondo per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 20-29 maggio 2012 con 265 milioni e nel Fondo per la prevenzione del rischio sismico con una dotazione di 44 milioni. Nel rendiconto del MEF è presente anche il programma 8.4 Interventi per pubbliche calamità con una dotazione di competenza di 353,1 milioni (nel 2015 era di 148,2 milioni), prevalentemente allocati nel capitolo 7095 (72,4 milioni), relativo agli interventi di ricostruzione nei territori delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria colpiti dagli eventi sismici verificatisi nel periodo 1980-1982 e nel nuovo capitolo 7436 (197 milioni), relativo al Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, istituito dall'articolo 4, comma 1, del decreto-legge n. 189 del 2016 a favore delle popolazione colpite dagli eventi sismici del 2016-2017.
  Passando al disegno di legge di assestamento, segnala che lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e Pag. 134dei trasporti (MIT) per l'esercizio 2017, approvato con la legge n. 232 del 2016, reca spese iniziali per complessivi 13.409,1 milioni di euro in conto competenza e 14.311,2 milioni in conto cassa. Le medesime previsioni vengono assestate rispettivamente, a 13.581 Meuro e a 14.393 Meuro.
  Relativamente ai residui, la previsione iniziale di 6.967,4 Meuro viene assestata a 9.748 Meuro.
  Lo stanziamento assestato di competenza afferente al programma 14.10 Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità (1.996,7 milioni) è per oltre la metà (65 per cento) allocato nel capitolo 7060 «Fondo da ripartire per la progettazione e la realizzazione delle opere strategiche» avente una dotazione assestata di 1.305,8 milioni. Nel programma 14.10 i residui registrano un incremento di quasi mezzo miliardo, che è imputabile in larga parte proprio al citato capitolo 7060.
  Quanto al programma 14.11 Sistemi stradali, autostradali e intermodali, che ha una dotazione definitiva di competenza di 2.836,2, gli stanziamenti maggiori si registrano nel capitolo 7002 Fondo per gli investimenti dell'Anas, istituito in attuazione dei commi da 868 a 874 della legge di stabilità 2016 (L. 208/2015) al fine di farvi confluire tutte le risorse destinate all'ANAS. Lo stanziamento assestato di competenza di tale capitolo è pari a 2.164,4 Meuro (pari al 76 per cento del totale del programma) con un volume di residui che si assesta a 2.732,8 milioni di euro.
  Relativamente alla missione 14, segnala, inoltre, lo stanziamento di competenza assestato di 250 Meuro, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), nel programma 14.8 Opere pubbliche e infrastrutture, collocato interamente nel cap. 7464 Interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica.
  Nell'ambito della missione 19, fa presente che nello stato di previsione del MIT è incardinato il solo programma 19.2 Politiche abitative, urbane e territoriali, con uno stanziamento di competenza che viene assestato a 278,6 milioni; di questi 116,3 milioni sono imputabili al capitolo 7442 «Programma recupero edilizia residenziale pubblica comuni e IACP» (avviato dal decreto-legge 47/2014). Il programma 19.1 Edilizia abitativa e politiche territoriali, iscritto nello stato di previsione del MEF, è nullo in conseguenza dell'azzeramento della dotazione del capitolo 7077 (Fondo di garanzia per la prima casa, per la concessione di garanzie, a prima richiesta su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari) previsto dalla legge di bilancio 2017.
  Lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM) per l'esercizio 2017, approvato con la L. 232/2016, reca spese iniziali per complessivi 651,4 Meuro in conto competenza e 937 milioni in conto cassa. Gli importi assestati risultano pari a 923,2 Meuro (competenza) e a 1.224,1 Meuro (cassa). Relativamente ai residui, la previsione iniziale di 585,6 Meuro viene assestata a 1.172,1 Meuro, con un incremento pari a 586,5 Meuro. Gran parte delle risorse (88,6 per cento), in termini di stanziamenti assestati di competenza, è concentrata nella missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (817,8 Meuro) a cui è imputabile la predetta variazione dei residui.
  Per quanto riguarda i singoli programmi, segnalo che il programma 18.12 Gestione delle risorse idriche, tutela del territorio e bonifiche, rappresenta il programma principale della missione 18, il cui stanziamento assestato di competenza è pari a 300,5 milioni di euro. Lo stanziamento di competenza del programma 18.13 Tutela e conservazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino è pari a 156,8 milioni di euro, mentre il programma 18.15 Prevenzione e gestione dei rifiuti, prevenzione degli inquinanti reca uno stanziamento assestato di competenza pari a 211,8 milioni, imputabili in gran parte al capitolo 7520 «Somma per la realizzazione degli interventi previsti dal piano straordinario di interventi approvato dalla Pag. 135Regione Campania da effettuare nei territori dei comuni ricadenti nella Terra dei fuochi», ove si registra un aumento di 147 milioni di euro per tutte e tre le voci (residui, competenza e cassa).
  Relativamente alla missione 18, nello stato di previsione del MEF, il programma 18.14 Sostegno allo sviluppo sostenibile fa registrare una netta diminuzione dello stanziamento di competenza, che si riduce di 150 milioni, assestandosi all'importo di 25,9 Meuro. Tale riduzione, che sembra connessa al precedente aumento del programma 18.15, è interamente ascrivibile al capitolo 3025 «Fondo da ripartire per interventi di carattere economico, sociale e ambientale nei territori della Terra dei fuochi» dove lo stanziamento iniziale di competenza (pari a 150 milioni) si azzera.
  Nessuna variazione di rilievo si registra invece nel programma 18.17 Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare (18.17), contenuto all'interno dello stato di previsione del Ministero della difesa, che ha uno stanziamento assestato di competenza di 505,5 Meuro.
  All'interno dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) sono allocate le risorse del programma 8.5 Protezione civile, concentrate principalmente nei capitoli 9500 Somme per il pagamento degli oneri di ammortamento dei mutui e 2187, la cui dotazione complessiva è pari a 634,2 milioni di euro (pari al 63 per cento del totale). Il capitolo 7441 Fondo per le emergenze nazionali ha una dotazione di competenza di 240 milioni. Nello stato di previsione del MEF è presente anche il programma 8.4 Interventi per pubbliche calamità con uno stanziamento assestato di competenza di 1.918,1 milioni di euro. Più della metà dello stanziamento (per la precisione il 68 per cento) è collocata nel capitolo 8005 «Somma da destinare agli uffici speciali per la città dell'Aquila» (il dato assestato in conto competenza è pari a 1.297,2 Meuro). A tale capitolo è dovuta la consistente variazione che si registra, nel programma in questione, nei residui e in conto cassa.
  In conclusione, si riserva di presentare le proposte di relazione all'esito dell'esame che si svolgerà in Commissione.

  Raffaella MARIANI (PD), nel sottolineare come per alcune missioni rilevanti, quali il contrasto al dissesto idrogeologico del territorio o gli investimenti in infrastrutture, si riscontri una evidente incapacità di spesa, sollecita il relatore a tenere in considerazione la questione nella predisposizione della proposta di relazione. Ritiene infatti necessario acquisire chiarimenti dal Governo in merito alle ragioni per cui la capacità di spesa si è ridotta invece che incrementarsi, nonostante le richieste avanzate da molti gruppi parlamentari, anche della maggioranza, in considerazione delle esigenze dei territori in termini di prevenzione ambientale.

  Tino IANNUZZI, presidente, ricorda ai colleghi che, come concordato in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il seguito dell'esame è previsto per la giornata di martedì 26 settembre. Avverte altresì che il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2017 è fissato alle ore 13 di lunedì 25 settembre. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017.
C. 4620 Governo, approvato dal Senato.

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2016.
(Doc. LXXXVII, n. 5).

(Alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

Pag. 136

  Alessandro MAZZOLI (PD), relatore, ricorda che la Commissione, nella seduta odierna, è chiamata ad avviare l'esame del disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – legge di delegazione europea 2016 e 2017 (C. 4260), già approvato dal Senato, e la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 Doc. LXXXVII, n. 5. Al riguardo, ricorda che la legge di delegazione è, insieme alla legge europea, uno dei due nuovi strumenti di adeguamento all'ordinamento dell'Unione europea, introdotto dalla legge 24 dicembre 2012, n. 234, la quale ha attuato una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, procedendo allo sdoppiamento della legge comunitaria annuale, precedentemente prevista, in due distinti provvedimenti. In particolare, ai sensi dell'articolo 30, comma 2, della citata legge n. 234 del 2012, con la legge di delegazione europea viene conferita al Governo la delega legislativa per dare attuazione alle direttive europee e alle decisioni quadro, nonché agli obblighi direttamente riconducibili al recepimento di atti legislativi europei.
  Nel passare all'esame del contenuto del disegno di legge, rileva che esso consta di 15 articoli che recano disposizioni di delega riguardanti il recepimento di 6 direttive europee nonché l'adeguamento della normativa nazionale a 8 regolamenti europei. L'articolo 4 contiene inoltre norme per il coordinamento ed il raccordo con le disposizioni dell'Accordo su un tribunale unificato dei brevetti. L'Allegato A elenca invece 28 direttive, da recepire con decreto legislativo.
  Nel rinviare per gli aspetti di dettaglio alla documentazione predisposta dagli uffici, con riferimento specifico alle disposizioni di interesse della VIII Commissione, segnala la direttiva (UE) 2016/2284 del 14 dicembre 2016, concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, contenuta nell'allegato A al disegno di legge di delegazione (il cui termine di recepimento scade il 1o luglio 2018). La direttiva in questione rivede i limiti nazionali di emissione annuali di una serie di inquinanti particolarmente dannosi definiti dalla direttiva 2001/81/CE per il periodo compreso tra il 2010 e il 2020. Tali limiti erano stati fissati per ridurre l'inquinamento atmosferico e il suo impatto sulla salute pubblica e sull'ambiente in tutta l'UE, ma anche per conformarsi agli impegni internazionali assunti con il Protocollo di Göteborg sull'inquinamento atmosferico a grande distanza adottato nel 1999. La successiva modifica del Protocollo di Göteborg, nel 2012, ha comportato nuovi impegni internazionali di riduzione dal 2020 in poi, a cui la direttiva (UE) 2016/2284 si allinea. In particolare, la direttiva stabilisce impegni di riduzione delle emissioni per gli Stati membri dei seguenti inquinanti: biossido di zolfo; ossidi di azoto; composti organici volatili non metanici; ammoniaca e particolato fine (PM 2,5).
  Per i suddetti inquinanti, e per altri elencati nell'Allegato I, è prevista l'elaborazione e l'attuazione di piani nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico e sono stabiliti obblighi di monitoraggio e comunicazione (articolo 1). Per ciascuno degli inquinanti sopraelencati sono stabiliti dei limiti di emissione («impegni di riduzione») riferiti al periodo 2020-2029 conformemente al Protocollo di Göteborg, e dal 2030 in poi (articolo 4). L'Allegato II riporta, per ogni Stato membro, le percentuali di riduzione delle emissioni rispetto all'anno di riferimento 2005. Sono previsti inoltre meccanismi di flessibilità che, in determinate circostanze e a determinate condizioni, consentono agli Stati membri di discostarsi dai loro impegni di riduzione. Tali meccanismi possono essere applicati ad esempio in presenza di un inverno particolarmente freddo e di un'estate particolarmente calda, oppure quando gli impegni di riduzione non risultano efficienti sotto il profilo dei costi, o ancora al verificarsi di un'improvvisa ed eccezionale interruzione o perdita di capacità nel sistema di produzione o di Pag. 137fornitura di elettricità e/o di calore (articolo 5). Come anticipato, agli Stati membri spetta l'obbligo di elaborare e attuare dei piani nazionali di controllo, da aggiornare ogni 4 anni, nei quali dovrà essere precisato, tra l'altro, in quale modo essi soddisferanno i loro impegni di riduzione. Tali programmi, prima della loro adozione, dovranno essere sottoposti ad una consultazione pubblica. Le consultazioni, se del caso, dovranno essere condotte anche a livello transfrontaliero. I primi piani saranno presentati entro il 1o aprile 2019 (articolo 6). Gli Stati membri dovranno inoltre: elaborare inventari delle emissioni, proiezioni delle emissioni e relazioni di inventario (articolo 8); monitorare gli impatti negativi dell'inquinamento atmosferico sugli ecosistemi (articolo 9); trasmettere i programmi nazionali di controllo, gli inventari delle emissioni e le relazioni di inventario alla Commissione europea che provvederà ad esaminarli (articolo 10). La Commissione europea, dal canto suo, dovrà: trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della direttiva (la prima entro il entro il 1o aprile 2020 e successivamente ogni 4 anni) (articolo 11); facilitare l'accesso ai fondi dell'Unione (articolo 7); facilitare l'attuazione coordinata della legislazione dell'Ue in materia di qualità dell'aria (articolo 12); provvedere al riesame della direttiva entro il 31 dicembre 2025 (articolo 13).
  Nel passare all'esame della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (Doc. LXXXVII, n. 5), relativa all'anno 2016, ricorda che la stessa è stata presentata dal Governo ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012. In base a tale disposizione, la relazione è trasmessa alle Camere, entro il 28 febbraio di ogni anno, «al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea» nell'anno precedente. In sostanza, a differenza della relazione programmatica, che indica le grandi priorità e linee di azione che il Governo intende perseguire a livello europeo nell'anno di riferimento, il documento in questione dovrebbe recare un rendiconto dettagliato delle attività svolte e delle posizioni assunte dall'Italia nell'anno precedente, al fine di consentire alle Camere di verificare l'adeguatezza e l'efficacia dell'azione negoziale italiana e la sua rispondenza rispetto agli indirizzi parlamentari. La relazione è articolata in una premessa, che delinea in modo sintetico la posizione assunta dall'Italia sui grandi temi e politiche dell'UE, ed in quattro parti. La prima tratta degli sviluppi del processo di integrazione europea e si compone, a sua volta, di tre capitoli (relativi, rispettivamente, ai semestri di Presidenza, al nuovo quadro istituzionale dell'Unione europea e al coordinamento delle politiche macroeconomiche). La seconda parte illustra la partecipazione dell'Italia alla formazione delle principali politiche settoriali. La terza parte, rivolta al tema delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, illustra, tra le altre, le azioni governative per l'attuazione del Piano di Azione Coesione con particolare riguardo al ruolo e al valore europeo della politica di coesione. La quarta parte, infine, è dedicata alle attività di coordinamento nazionale delle politiche europee ed espone, tra le altre, le attività del CIAE (Comitato Interministeriale per gli Affari Europei), le tematiche concernenti l'attuazione della normativa UE e il contenzioso davanti alla Corte di Giustizia. Completano il testo cinque Allegati con specifici riferimenti ai Consigli dell'UE e ai Consigli europei, ai flussi finanziari dall'UE all'Italia nel 2015, al recepimento delle direttive nell'anno di riferimento, ai seguiti dati dal Governo agli atti di indirizzo del Parlamento. Il quinto Allegato si riferisce all'elenco degli acronimi.
  Relativamente alle politiche ambientali, l'attività del Governo nel corso del 2016 è stata volta a favorire l'attuazione a livello europeo della strategia per l'economia circolare, assicurando nel contempo la coerenza delle politiche nazionali nel settore. Secondo quanto riportato nella relazione, il Governo si è fortemente impegnato a facilitare l'adozione del piano europeo di Pag. 138azione per l'economia circolare da parte del Consiglio Ambiente del 20 giugno 2016, tenendo conto delle risoluzioni e dei documenti finali adottati dal Senato e dalla Camera nel corso dell'anno scorso. In particolare, con riguardo alle osservazioni espresse dalla nostra Commissione nel documento finale adottato il 20 gennaio 2016 sulla comunicazione «Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti» (Doc. XVIII n. 30), il Governo ha sostenuto come il processo di transizione verso un modello economico circolare, richiederà importanti investimenti in infrastrutture strategiche e sia pertanto necessario, prevedere adeguate allocazioni economiche e finanziarie.
  A livello nazionale, nel quadro delle iniziative volte a favorire l'economia circolare e in linea con l'omologa strategia europea, la relazione segnala che particolare attenzione è stata dedicata alla definizione di linee strategiche per lo sviluppo della bio-economia, vale a dire di tutte quelle attività economiche che utilizzano bio-risorse rinnovabili del suolo e del mare – come colture agricole, foreste, animali e micro-organismi terrestri e marini – per produrre cibo, materiali ed energia. L'obiettivo è quello di individuare linee di ricerca e progetti in grado di presentare soluzioni innovative che attirino investimenti pubblici e privati in modo da garantire maggiori sinergie tra i settori economici al fine di favorire la transizione verso l'economia circolare. La strategia, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed elaborata con la collaborazione di diversi soggetti istituzionali, a cominciare dai Ministeri competenti, ha tenuto conto anche degli esiti della consultazione pubblica svolta alla fine del 2016. Come riportato nel documento finale, accessibile dal sito web dell'Agenzia per la coesione territoriale, dovrebbe seguire a breve un piano di dettaglio delle misure di attuazione della strategia.
  In merito alla revisione della normativa europea sui rifiuti – su cui la VIII Commissione ha approvato quattro documenti finali – la relazione evidenzia che l'attuale proposta di compromesso dalla Presidenza dell'UE, pur caratterizzata da un minor livello di ambizione rispetto alla proposta originale della Commissione, vede accolte diverse osservazioni e richieste avanzate dal Governo, che continuerà per tutto il 2017 ad essere impegnato nel negoziato, ancora in corso, al fine dell'accoglimento delle ulteriori istanze italiane. Rinviando per i dettagli alla relazione consuntiva, segnala che tali richieste appaiono in parte in linea con le posizioni espresse dal Parlamento italiano, con particolare riguardo alla risoluzione approvata il 4 giugno 2016 dalla 13a Commissione permanente del Senato (territorio, ambiente, beni ambientali).
  In tema di inquinamento atmosferico il Governo è stato impegnato nell'ultima fase dei negoziati sulla revisione della direttiva riguardante i limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici, il cui iter si è ormai concluso con l'approvazione della Direttiva (UE) 2016/2284, che per l'Italia prevede obiettivi di riduzione al 2030 ambiziosi ma sostenibili. Ricorda che, come anticipato, la direttiva contiene, in aggiunta agli obiettivi di riduzione, prescrizioni circa i programmi di controllo che dovranno essere adottati ai fini della limitazione delle emissioni degli inquinanti. Non è stato concluso invece il negoziato sulla proposta di regolamento in materia di riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli (COM(2014)0028). Il Governo riferisce circa la fase di stallo dovuta alle divergenti posizioni del Parlamento europeo e del Consiglio in materia di conferimento dei poteri di delega alla Commissione europea per la modifica di alcune parti particolarmente delicate della legislazione UE vigente.
  Per quanto riguarda i cambiamenti climatici il Governo, insieme all'Unione europea e agli Stati membri, è stato impegnato nella sottoscrizione dell'Accordo di Parigi sul clima adottato nel dicembre 2015. L'Accordo è entrato in vigore in via anticipata nel novembre 2016 grazie ad una procedura accelerata di ratifica concordata, in via del tutto eccezionale, dalla Commissione europea e dagli Stati membri. Pag. 139Tale procedura ha consentito all'UE di procedere alla ratifica in modo disgiunto senza attendere quindi che fossero completati i singoli processi a livello nazionale. L'Italia, che ha firmando e ratificato l'Accordo rispettivamente il 22 aprile e l'11 novembre 2016, continua a fornire il suo contributo al livello internazionale al processo di definizione delle regole necessarie ai fini dell'implementazione dell'Accordo stesso. Nel luglio 2016 ha inoltre ratificato l'emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto, definendo gli strumenti da applicare ai fini del raggiungimento degli obiettivi vincolanti per il secondo periodo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (2021-2030).
  Sempre in materia di politiche per il clima e di attuazione degli impegni assunti con il pacchetto Clima-Energia al 2030, adottato dal Consiglio europeo di ottobre 2014, la relazione ricorda che il 20 luglio 2016 è stato presentato il cosiddetto pacchetto estivo che comprende, tra l'altro, due proposte di regolamento, la prima (regolamento Effort Sharing) volta a definire le riduzioni annuali vincolanti per ciascun Stato Membro delle emissioni di gas serra per il periodo 2021-2030 nei settori non sottoposti al sistema dello scambio di quote di emissione, cosiddetto ETS (vale a dire agricoltura, trasporti, processi industriali, uso dei prodotti e rifiuti); la seconda (regolamento LULUCF) relativa all'inclusione delle emissioni e degli assorbimenti di gas ad effetto serra risultanti dall'uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo e dalla silvicoltura (COM(2016)479)). Per l'esame delle due proposte di regolamento, con particolare riguardo alle valutazioni di impatto che le accompagnano, è stato avviato un coordinamento interministeriale, istituzionale e tecnico, volto a sostenere la definizione da parte del Governo della propria posizione negoziale. Quest'ultima, volta a garantire il conseguimento dell'obiettivo dell'UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 mantenendo nel contempo le salvaguardie necessarie per proteggere la competitività industriale europea e nazionale, tiene conto anche degli indirizzi forniti dal Parlamento, con particolare riguardo alle risoluzioni approvate il 26 ottobre 2016 dalla 13a Commissione permanente del Senato (territorio, ambiente, beni ambientali).
  Il Governo informa poi sulla posizione assunta riguardo alla proposta di direttiva recante la modifica del sistema di scambio delle quote di emissione di C02 (ETS) (COM(2015)337), sulla quale sono ancora in corso i negoziati. La posizione italiana, concordata a livello interministeriale, tiene conto degli indirizzi forniti dalla Camera, con il documento finale che le Commissioni VIII e X hanno approvato il 2 febbraio 2016, in tema di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (carbon leakage) e di costi indiretti del sistema ETS derivanti dal trasferimento del costo della C02 nei prezzi dell'energia elettrica e termica. Tra essi, inoltre, la necessità di un sistema più dinamico di assegnazione delle quote e l'istituzione di un fondo per l'innovazione e di un fondo per la modernizzazione.
  In materia di biodiversità l'attività del Governo è stata caratterizzata dalla partecipazione ai negoziati internazionali nell'ambito di varie Convenzioni, tra cui la Convenzione sulla biodiversità biologica. Sul fronte europeo, invece, il Governo, accogliendo con favore la decisione della Commissione europea di non procedere alla revisione delle due direttive Natura (vale a dire la direttiva 92/43/CEE, che ha istituito la rete Natura 2000 e che rappresenta il principale strumento dell'UE per la conservazione della biodiversità e la direttiva 2009/147/CEE in materia di conservazione degli uccelli selvatici), è pronto a fornire il proprio contributo alla predisposizione del piano d'azione dell'UE volto a migliorarne l'attuazione.
  Nell'ambito delle politiche per lo sviluppo sostenibile il Governo ha rafforzato il proprio impegno per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile adottata dalle Nazioni unite nel settembre 2015, sostenendo l'importanza di elaborare una strategia a livello UE. Nelle more di tale processo, l'Italia unitamente agli Stati europei più virtuosi, ha avviato, ai Pag. 140sensi dell'articolo 3 della legge n. 221 del 2015, un processo interistituzionale di aggiornamento della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile.
  Infine, con riferimento al settore degli appalti pubblici, nella relazione si ricorda che nel 2016, con l'adozione del decreto legislativo n. 50 si è data attuazione alle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
  Ciò premesso, si riserva di presentare una proposta di relazione sul disegno di legge di delegazione europea 2016-2017, nonché una proposta di parere sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2016, all'esito degli eventuali rilievi e delle osservazioni che dovessero emergere nel corso del dibattito.

  Tino IANNUZZI, presidente, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017, è fissato alle ore 14 di lunedì 25 settembre. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 21 settembre 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti, Umberto Del Basso De Caro

  La seduta comincia alle 15.30.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che, come concordato nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna avrà luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 135-ter del Regolamento, aventi ad oggetto questioni di competenza del Ministero dell'ambiente.
  Ricorda altresì che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Comunica che, a norma del parere della Giunta del Regolamento del 14 luglio 2012, la pubblicità sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare e attraverso la web-tv della Camera dei Deputati, secondo quanto convenuto dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-12228 Zaratti: sulla revisione del progetto della strada pedemontana in territorio marchigiano, nel tratto Matelica-Castel Raimondo.

  Lara RICCIATTI (MDP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Lara RICCIATTI (MDP), nel ringraziare il sottosegretario per la risposta, rileva che le motivazioni dell'interrogazione in questione risiedono nel fatto che il progetto esecutivo risale a ormai 40 anni fa e che molti dei comuni interessati si trovano in aree terremotate. Su tali presupposti, nel ritenere necessari chiarimenti da parte del Governo sulla realizzazione di un'infrastruttura di grande rilevanza per lo sviluppo economico dell'area e la promozione dei prodotti locali, preannuncia l'intenzione Pag. 141del suo gruppo di perseverare nel monitoraggio della vicenda.

5-12232 Pastorelli: Sull'ipotesi di collegamento tra la E78 e la E45, in territorio umbro.

  Adriana GALGANO (Misto-CIpI) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Adriana GALGANO (Misto-CIpI) replicando si dichiara parzialmente soddisfatta per il fatto che, come risulta dalla risposta del sottosegretario, il collegamento stradale tra la E78 e la E45 verrà realizzato, per quanto a 2 corsie rispetto alle 3 originariamente preventivate. Sottolinea d'altro canto la mancanza di chiarezza in ordine alla copertura finanziaria, considerato che, sulla base della risposta fornita dal sottosegretario, a fronte di un investimento complessivo previsto di 552 milioni di euro, risulterebbero reperiti poco più di 300 milioni di euro. Preannuncia pertanto una nuova interrogazione al fine di ottenere chiarimenti in merito.

5-12229 Castiello: Sul finanziamento dell'infrastruttura viaria Intervalliva Tolentino-San Severino Marche.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, a seguito di accordi intercorsi fra l'interrogante e il Governo, lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-12229, presentata dalla deputata Castiello, è rinviata ad altra seduta.

5-12230 Borghi: Sulla messa in sicurezza della strada statale 34 del Lago Maggiore.

  Enrico BORGHI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Enrico BORGHI (PD), nel dichiararsi soddisfatto per la risposta, ringrazia il Governo per aver compreso la gravità e la rilevanza dell'intervento in oggetto, che riguarda non un collegamento marginale, ma una importante via di comunicazione a livello internazionale. Ritiene pertanto significativo l'impegno assunto dal Governo in sede parlamentare di garantire la copertura finanziaria per la messa in sicurezza della statale 34 del Lago Maggiore, in linea con le aspettative e le esigenze delle amministrazioni e delle comunità locali. Auspica infine che le strutture tecniche coinvolte concludano nel più breve tempo possibile le procedure necessarie per consentire un rapido avvio dei lavori.

5-12231 Daga: Sulla revisione del progetto di tracciato della strada statale 675 umbro-laziale, nel tratto Monte Romano est – Civitavecchia.

  Federica DAGA (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Federica DAGA (M5S), nel ringraziare per la risposta, esprime le perplessità sue e dei componenti del gruppo M5S per il fatto che si decida di procedere con il completamento dell'opera in questione, nonostante il parere negativo della Commissione di valutazione di impatto ambientale e l'opposizione delle associazioni ambientaliste e dei comitati locali. Nel rilevare che l'intervento è considerato strategico, essendo inserito nell'elenco delle opere della cosiddetta legge obiettivo del 2001, ricorda tuttavia l'intenzione manifestata in più occasioni dal ministro Delrio di superare una simile impostazione. Nel ribadire la propria preoccupazione per il Pag. 142fatto che si intenda proseguire anche a dispetto della particolarità e vulnerabilità del territorio interessato, preannuncia l'impegno suo e dei componenti del gruppo M5S a seguire costantemente l'evoluzione della vicenda.

  Ermete REALACCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.

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