CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 settembre 2017
879.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 25

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 20 settembre 2017. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Intervengono il Ministro della giustizia Andrea Orlando e il sottosegretario di Stato per la giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.10.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni di modifica del Libro XI del Codice di procedura penale in materia di rapporti giurisdizionali con autorità straniere.
Atto n. 434.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 19 settembre 2017.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatrice, presenta e illustra una proposta di parere favorevole con alcune osservazioni sul provvedimento in titolo (vedi allegato). Avverte, inoltre, che sono pervenute alcune osservazioni da parte del gruppo Movimento 5 Stelle, delle quali si riserva di effettuare un'approfondita valutazione.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina 14.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 20 settembre 2017. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Intervengono il Ministro della giustizia Andrea Orlando e il sottosegretario di Stato per la giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.15.

Pag. 26

Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate.
C. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-B approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 settembre 2017.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che è stata messa a disposizione dei commissari la delibera in materia di attività degli uffici giudiziari nel settore delle misure di prevenzione antimafia e dell'aggressione ai patrimoni illeciti, approvata il 13 settembre scorso dal Consiglio superiore della magistratura, cui ha fatto riferimento il relatore, onorevole Mattiello, nella seduta di ieri. Dà, quindi, conto delle sostituzioni comunicate dai gruppi relativamente alla seduta odierna.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE, nel conformarsi al parere del relatore, onorevole Mattiello, espresso nel corso della seduta svoltasi nella giornata di ieri, invita al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, esprimendo altrimenti parere contrario. In proposito, precisa che, anche all'esito di un'ulteriore valutazione delle proposte emendative presentate dai gruppi di minoranza, interesse prevalente dell'Esecutivo è, comunque, quello di approvare rapidamente il provvedimento in titolo.

  Carlo SARRO (FI-PdL), nel prendere atto dei pareri espressi dal relatore e dal rappresentante del Governo su tutti gli emendamenti presentati, manifesta, per conto del suo gruppo parlamentare, la ferma opposizione a quelle parti del provvedimento che, a suo avviso, risultano in palese contrasto con i principi affermati in materia di misure di prevenzione dalla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo, nonché dalla Corte costituzionale e dalla Cassazione a sezioni riunite. Si riserva, quindi, di intervenire sul tema anche nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  Walter VERINI (PD), nel rammentare come il provvedimento in titolo rappresenti il punto di arrivo di un lungo ed articolato lavoro realizzato in entrambi i rami del Parlamento, ritiene che l'approvazione definitiva dello stesso costituisca un importante traguardo sul fronte del contrasto alle mafie ed alla criminalità organizzata. Per tale ragione, pur dimostrando sensibilità nei confronti dei contenuti di taluni emendamenti presentati dai colleghi dei gruppi di opposizione, e preannunciando la presentazione in Assemblea di alcuni ordini del giorno con i quali impegnare il Governo ad intervenire sui punti del provvedimento che ancora necessitano di correttivi, concorda con il relatore e con il rappresentante del Governo sulla necessità di approvare celermente lo stesso e auspica che le tutte forze politiche possano collaborare per il raggiungimento di un obiettivo così importante.

  Stefano DAMBRUOSO (SCpI), intervenendo sia sull'emendamento Sisto 1.1 che su quello successivo 1.3, diretti a modificare l'elenco dei soggetti cui sono applicabili misure di prevenzione per attività terroristiche, ritiene che l'approvazione di tali proposte emendative vanificherebbe l'attività svolta in Commissione e in Assemblea, nel corso di questa legislatura, per contrastare e prevenire le attività di terrorismo internazionale. In particolare, rammenta che le finalità perseguite dal legislatore attraverso il decreto-legge n. 7 del 2015, convertito nella legge 17 aprile 2015, n. 43, in materia di terrorismo sono, in tutta evidenza, dirette al rafforzamento del contrasto al terrorismo attraverso lo strumento delle misure di prevenzione. In particolare, fa notare come il riferimento ad «atti preparatori obiettivamente rilevanti», Pag. 27contenuto nell'emendamento Sisto 1.1, miri a restringere in misura eccessiva il campo di applicazione delle misure di prevenzione, presentandosi del tutto inadeguato rispetto alle nuove forme di manifestazioni di pericolosità del terrorismo di matrice jiadista, come ad esempio il proselitismo o la diffusione in rete di messaggi terroristici. Nel riferire di essersi confrontato sulla questione direttamente con il Procuratore nazionale antimafia, ritiene, inoltre, che non vada eliminato dal testo del provvedimento il riferimento agli « indiziati di uno dei delitti previsti dall'articolo 51, comma 3-quater del codice di procedura penale», dal momento che la ratio delle misure di prevenzione si fonda sul giudizio di pericolosità del soggetto che ne è destinatario, e non sulla commissione di un fatto di reato. Per tali ragioni, sottolinea la necessità di approvare il testo del provvedimento in discussione senza alcuna modifica.

  Giulia SARTI (M5S), nel replicare al collega Dambruoso, osserva che, a suo avviso, il testo unificato all'esame della Commissione, se non modificato, potrebbe pregiudicare l'applicazione delle misure di prevenzione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel concordare con il collega Dambruoso, fa presente che è stata rappresentata anche a lei, in qualità di presidente della Commissione giustizia, da parte del Procuratore nazionale antimafia, la necessità che sia rafforzato il sistema delle misure di prevenzione, rimuovendo gli ostacoli che limitano fortemente la sfera di operatività delle misure stesse in riferimento alla materia del terrorismo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sisto 1.1, 1.2,1.3, 1.51, 1.4, e 1.5.

  Giulia SARTI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.6, che estende ai meri indiziati di delitti contro la pubblica amministrazione la possibilità di applicare le misure di prevenzione, osservando che, a suo avviso, il Senato, introducendo la modifica che il suo emendamento mira a sopprimere, non abbia fatto un buon lavoro.

  Il Ministro della giustizia Andrea ORLANDO, nel replicare alla deputata Sarti, fa presente che, in base alle analisi svolte dal Ministero della Giustizia in merito alle possibili implicazioni derivanti dalle modifiche apportate al testo unificato nel corso dell'esame al Senato, non emerge in alcun modo il rischio che possa essere inficiata l'applicazione delle misure di prevenzione. Nel ritenere ragionevoli le modifiche apportate dal Senato, evidenzia che, comunque, come testé sottolineato dal sottosegretario Migliore, una eventuale modifica al testo in esame implicherebbe, in questa fase della legislatura, la decisione di non approvare il provvedimento stesso. Nel difendere la scelta compiuta di confermare il vincolo associativo, evidenzia che le misure di prevenzione sono comunque fondate sulla valutazione della pericolosità del soggetto che vi è sottoposto, rilevando come vi sia una diversa pericolosità tra chi agisce a titolo individuale e chi opera, invece, nell'ambito di una associazione. Nel replicare, infine, a coloro che hanno sottolineato l'eccessiva invasività degli interventi previsti, invita ad una lettura di carattere sistematico, e non parziale, delle norme in discussione, evidenziando come le misure di prevenzione non si applichino più, come nel vecchio sistema, inaudita altera parte, ma nell'ambito di un procedimento in cui è garantito il principio del contradditorio.

  Giulia SARTI (M5S) stigmatizza l'intervento testé svolto dal Ministro, definendolo «gravissimo» nel suo complesso. Ribadisce, quindi, come, a suo giudizio, modificare i presupposti e le modalità di applicazione delle misure di prevenzione significherebbe, di fatto, pregiudicarne l'utilizzo.

  Il Ministro della giustizia Andrea ORLANDO, fa presente alla deputata Sarti che il provvedimento è anche il risultato Pag. 28del lavoro della Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e della altre attività criminali.

  Giulia SARTI (M5S), nel replicare al Ministro Orlando, osserva che il testo approvato dalla Camera ha subito notevoli modifiche presso l'altro ramo del Parlamento e ribadisce che, a suo avviso, il testo unificato all'esame della Commissione trasforma la procedura di applicazione delle misure di prevenzione, che dovrebbe essere fondata sulla celerità, in una sorta di udienza preliminare.

  Il Ministro della giustizia Andrea ORLANDO, rammenta che nell'elaborazione del testo all'esame della Commissione si è tenuto conto anche delle indicazioni della Corte europea diritti uomo.

  Giulia SARTI (M5S) ribadisce che la previsione del vincolo dell'associazione a delinquere potrebbe, a suo avviso, determinare gravi problemi proprio per l'applicazione delle misure stesse e si rammarica del fatto che gli esperti del settore interpellati dall'Esecutivo non siano stati in grado di rilevare tali rischi.
  Giudica molto grave il tipo di intervento normativo che il Governo si accinge a varare con il provvedimento in esame, attraverso interventi che certamente contribuiranno ad «ingolfare» le relative procedure. Osserva altresì come quello in discussione non sia certo il testo approvato dalla Commissione antimafia.

  Donatella FERRANTI, presidente, ricorda come al testo elaborato dalla Commissione Antimafia abbiano contribuito tutti i gruppi parlamentari, con un risultato soddisfacente.

  Giulia SARTI (M5S) dichiara di non condividere il testo approvato dalla Commissione Antimafia, così come le ulteriori modifiche apportate in seconda lettura dal Senato.

  Marco DI LELLO (PD), intervenendo sull'emendamento Sarti 1.6, sottolinea come, pur nel massimo rispetto delle opinioni di tutti i colleghi, non ne condivida il contenuto, ricordando al contrario il testo ampiamente condiviso approvato in Commissione Antimafia. Pur esprimendo alcune limitate perplessità su alcune deroghe previste nel testo in esame in relazione alle misure preventive, sulle quali probabilmente sarà necessario intervenire nuovamente in un secondo momento, segnala come da parte di tutti gli operatori del settore sia stata sottolineata la necessità di una rapida approvazione del provvedimento.

  Stefano DAMBRUOSO (Misto-CIPI) sottolinea come la Commissione abbia sempre giudicato i Trattati internazionali come vincolanti, così come le pronunce della Corte europea per i diritti dell'uomo. Richiama, in particolare, la questione relativa al trattamento dei detenuti nelle carceri e dei condannati per atti di terrorismo.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), nel ringraziare il ministro Orlando ed il sottosegretario Migliore per la loro presenza, desidera esprimere una preoccupazione diversa da quella evidenziata dalla collega Sarti, ritenendo imprescindibile l'applicazione del principio del c.d. «doppio binario» fra fattispecie ordinarie e fattispecie di tipo mafioso. Esprime forti preoccupazioni anche per l'urgenza rappresentata dal Governo di procedere all'approvazione, senza modifiche, del provvedimento in discussione. Segnala altresì l'importanza di distinguere tra il concetto di «indiziato» e quello di «indagato» e di non erodere i diritti della difesa. Invita, quindi, il Governo a svolgere un'ulteriore riflessione sugli emendamenti presentati dal suo gruppo, volti a garantire il rispetto del doppio binario, consentendo alcune limitate modifiche. Si dichiara quindi storicamente contrario a norme preventive, che possano dar luogo ad interpretazioni arbitrarie, manifestando, fin da ora, la massima collaborazione per l'introduzione Pag. 29di misure realmente efficaci. Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo parlamentare sull'emendamento Sarti. 1.6.

  La Commissione respinge l'emendamento Sarti 1.6.

  Giulia SARTI (M5S), nell'illustrare le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.7, auspica l'ulteriore estensione dell'ambito soggettivo di applicazione delle misure di prevenzione, ricomprendendovi anche il reato di abuso d'ufficio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarti 1.7 e 1.8.

  Giulia SARTI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.9, sottolineando l'opportunità di acquisire ulteriori elementi di valutazione in riferimento ai reati contro la pubblica amministrazione, argomento quest'ultimo non affrontato nella delibera approvata dal Consiglio Superiore della Magistratura.

  Il Ministro Andrea ORLANDO rileva come non sia possibile prevedere sviluppi degli orientamenti giurisprudenziali prima ancora che le norme entrino in vigore. Sottolinea come, allo stato, nessuno abbia contestato che questo intervento normativo destrutturi le misure di prevenzione vigenti. Sottolinea altresì che la circostanza che il Consiglio Superiore della Magistratura, nella delibera testé richiamata, non affronti la specifica questione dei reati contro la pubblica amministrazione è da ricondursi unicamente a motivi di pura «cortesia istituzionale» nei confronti del Parlamento, non potendosi certo ritenere che tale organo non sia stato in grado di esprimere una valutazione sul provvedimento in discussione suo complesso.

  Giulia SARTI (M5S) si domanda se la richiamata delibera del 13 settembre scorso sia stata o meno votata all'unanimità dal predetto organo.

  Donatella FERRANTI, presidente, precisa che la delibera in questione è stata approvata con il voto unanime dei presenti. Precisa altresì che tale documento è stato acquisito dalla Presidente della Camera ed è stato messo a disposizione dei componenti della Commissione, ma che, tuttavia, lo stesso deve essere considerato un «dato storico», in quanto formalmente rivolto al Governo e non al Parlamento.

  Il Ministro Andrea ORLANDO non ritiene fondati i rilievi espressi dalla deputata Sarti, sottolineando come, in ogni caso, il Consiglio Superiore della Magistratura si esprima sempre sulla base di ponderate valutazioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Sarti 1.9.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) ritira l'emendamento a sua prima firma 1.10. Illustra quindi le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.11, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Sisto 1.11.

  Giulia SARTI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.12, sottolineando l'opportunità di estendere le misure di prevenzione anche al reato di abuso d'ufficio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarti 1.12 e 1.52.

  Donatella FERRANTI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento 1.13, avverte che si intende vi abbia rinunciato.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento 1.14 in qualità di cofirmatario, ne illustra le finalità, evidenziando come non vada prevista una misura di prevenzione patrimoniale per reati comuni. Intervenendo anche sul successivo emendamento a sua prima firma Pag. 301.15, sottolinea come tale misura debba essere disposta solo per reati procedibili d'ufficio ovvero in presenza di specifiche circostanze aggravanti. A suo giudizio, l'emendamento mira a realizzare un necessario intervento di razionalizzazione, al fine di evitare l'attivazione di meccanismi «contorti» nell'applicazione delle norme del Codice antimafia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Costa 1.14 e Sisto 1.15.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) illustra l'emendamento a sua firma 1.16, volto a limitare la portata della lettera i ter) del comma 1 dell'articolo 4 del codice delle leggi antimafia, sostituendo la parola «indiziati» con la parola «indagati». In proposito, ritiene che la disposizione contenuta nel testo unico, che la sua proposta emendativa mira ad emendare, di fatto parifichi i reati comuni a quelli di mafia. Per tali ragioni, raccomanda l'approvazione dell'emendamento in discussione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sisto 1.16, Sarti 2.1 e 2.2, Sisto 2.3, Costa 2.52 e Sarti 2.4.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) nel preannunciare di voler ripresentare nel corso dell'esame in Assemblea gli emendamenti respinti in sede referente, lamenta il fatto che la Commissione soffra, a suo avviso, di «ansia da prestazione», nel volersi affrettare ad approvare, senza modifiche, un testo che invece potrebbe essere ancora modificato ed approvato poi definitivamente nel corso della presente legislatura.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel replicare al collega Sisto, fa presente che i lavori della Commissione sono programmati in funzione del calendario dei lavori dell'Assemblea, che ha previsto l'iscrizione all'ordine del giorno del provvedimento in discussione per lunedì 25 settembre prossimo.

  La Commissione respinge l'emendamento Costa 3.1.

  Giulia SARTI (M5S) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 5.1, che, nel limitare le attribuzioni del procuratore circondariale, elimina la previsione del reato di stalking.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) auspica che il Governo e la maggioranza effettuino una ulteriore riflessione sul contenuto del provvedimento.

  Il Ministro della giustizia Andrea ORLANDO, intervenendo in merito alla questione del «doppio binario», osserva come le disposizioni contenute nel provvedimento in titolo siano rispondano pienamente alle indicazioni della Corte europea diritti uomo, delle quali l'Esecutivo non può non tenere conto. Al riguardo, sottolineando come l'attuale Governo abbia affrontato tutte le questioni sollevate dalla predetta Corte, rammenta che il provvedimento all'esame della Commissione risponde altresì ai rilevi della Corte costituzionale, che ha ravvisato, in più occasioni, profili di criticità nell'impianto normativo attuale. Nel ritenere che sia arrivato il momento di recepire le indicazioni della Corte costituzionale e della Corte europea, osserva come l'intervento in discussione non determini un «ingolfamento» della procedure di applicazione delle misure di prevenzione, bensì consenta di scongiurare il rischio di un utilizzo abnorme delle misure stesse. Desidera, infine, sottolineare che la scelta effettuata non mette comunque in discussione la tempestività del procedimento, salvo poi verificare successivamente, in fase di contraddittorio, la fondatezza delle misure applicate. Ritiene, pertanto, che con l'approvazione delle disposizioni in esame si introducono ulteriori garanzie, senza pregiudicare l'efficacia e la tempestività di questo tipo di interventi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarti 5.1 e 5.2.

Pag. 31

  Riccardo NUTI (Misto) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 10.4, volto a riscrivere il comma 1 dell'articolo 10 del Codice nazionale antimafia, introducendo la possibilità di l'amministrazione giudiziaria anche a seguito di accertamenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Nuti 10.4.

  Giulia SARTI (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 10.1, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Sarti 10.1.

  Riccardo NUTI (Misto) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 10.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nuti 10.2 e Sarti 10.3.

  Riccardo NUTI (Misto) illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 13.1, volto ad escludere la possibilità di avvalersi delle competenze dei soggetti dipendenti dell'Agenzia e chiede al rappresentante del Governo le ragioni dell'espressione del parere contrario espresso.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE, nel replicare all'onorevole Nuti, fa presente che la disposizione di cui al capoverso 2-ter della lettera a) del comma 1 dell'articolo 13 ha la finalità di consentire al giudice di scegliere le tipologie più adatte di amministratore giudiziario.

  La Commissione respinge l'emendamento Nuti 13.1.

  Riccardo NUTI (Misto), intervenendo sull'emendamento Sarti 13.2, ricorda lo scandalo di Palermo e sottolinea la necessità di prevedere sanzioni specifiche in presenza di reati compiuti dagli amministratori giudiziari, ivi compresa la revoca dell'incarico.

  Giulia SARTI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 13.2, sottolineando l'esigenza di prevedere sanzioni specifiche al fine di garantire l'efficacia delle norme in esame.

  Riccardo NUTI (Misto) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Sarti 13.2.

  Il Ministro Andrea ORLANDO segnala come per le fattispecie in esame la normativa vigente già preveda sanzioni disciplinari e che ulteriori verifiche circa responsabilità penali potranno essere condotte successivamente alla commissione del fatto.

  Riccardo NUTI (Misto) ribadisce la gravità dello scandalo di Palermo e più in generale del comportamento scorretto di alcuni magistrati, che, a suo avviso, richiederebbe la previsione di sanzioni di tipo diverso, oltre a quelle disciplinari.

  Il Ministro Andrea ORLANDO ricorda come, in seguito ai gravi episodi di Palermo, siano stati assunti provvedimenti di sospensione dal servizio. Evidenzia come, in ogni caso, sia possibile procedere anche sul piano penale, qualora ne sussistano i presupposti. Ritiene, quindi, che il sistema preveda un complesso di misure sufficienti a garantire la repressione di tali gravi comportamenti.

  Giulia SARTI (M5S) ribadisce la necessità di prevedere la revoca dell'incarico degli amministratori giudiziari.

  Donatella FERRANTI, presidente, suggerisce l'eventualità di presentare sulla questione un ordine del giorno nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  La Commissione respinge l'emendamento Sarti 13.2.

Pag. 32

  Riccardo NUTI (Misto) illustra le finalità dell'emendamento 18.50, soppressivo dell'articolo 18, che prevede la possibilità di destinare i beni direttamente alle Associazioni da parte dell'Agenzia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nuti 18.50, Sarti 18.1, 18.2, e gli articoli aggiuntivi Sarti 18.01.

  Carlo SARRO (FI-Pdl), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 18.02, ne illustra le finalità, chiarendo come esso sia volto a ripristinare il testo soppresso nel corso dell'esame del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarro 18.02, Sarti 24.1, 25.1.

  Giulia SARTI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 25.2, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarti 25.2, 25.3 e 25.4.

  Giulia SARTI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 25.5, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarti 25.5, 26.050 e 27.1.

  Giulia SARTI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 29.1, volto a prevedere la direzione dell'Agenzia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

  La Commissione respinge l'emendamento Sarti 29.1.

  Carlo SARRO (FI-Pdl), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 29.2, ne illustra le finalità, ritenendo sproporzionato lo stanziamento previsto a favore dell'Agenzia.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Sarro 29.2 e Sarti 29.3.

  Riccardo NUTI (Misto), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 29.4, volto a ripristinare la previsione che il direttore dell'Agenzia debba essere scelto tra prefetti provenienti dalla carriera prefettizia.

  La Commissione respinge l'emendamento Nuti 29.4.

  Riccardo NUTI (Misto), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 29.5, ne illustra le finalità, sottolineando come esso sia volto ad escludere il parere del Comitato consultivo di indirizzo, i cui componenti potrebbero avere non pochi interessi nella destinazione dei beni confiscati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nuti 29.5 e 29.9.

  Giulia SARTI (M5S), concordando con le osservazioni testé espresse dal collega Nuti, illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 29.6.

  Riccardo NUTI (Misto) ribadisce la sua netta contrarietà all'istituzione del Comitato consultivo di indirizzo dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sarti 29.6, Sarro 29.7 e 29.8 e Nuti 32.1.

  Giulia SARTI (M5S) ritira l'articolo aggiuntivo a suo firma 32.01, preannunciando Pag. 33la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea sulla materia oggetto della proposta emendativa.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che il testo del provvedimento in esame sarà trasmesso alle competenti Commissioni per l'espressione del parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina 16.25.

Pag. 34