CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 settembre 2017
875.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 13 settembre 2017. — Presidenza del presidente della III Commissione, Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa, Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.50.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.
Atto n. 439.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nel ricordare che lo Schema in titolo è stato assegnato il 12 settembre, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, alle Commissioni riunite III e IV, nonché alla Commissione Bilancio per l'esame delle conseguenze di carattere finanziario, fa presente che il termine previsto per l'espressione del parere da parte delle Commissioni, anche ai sensi della legge n. 145 del 2016 (ex articolo 4, comma 3), è di venti giorni, e scade il 2 ottobre prossimo.
  Sottolinea che lo Schema di decreto costituisce il provvedimento che dà prima attuazione all'articolo 4, comma 3, della legge n. 145 del 2016, a norma del quale con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell'interno e dell'economia e delle finanze, le risorse del Fondo per le missioni internazionali sono ripartite secondo quanto indicato nella relazione analitica del Governo al Parlamento e nelle relative deliberazioni parlamentari.
  Le deliberazioni in questione sono, per quanto riguarda la Camera, le risoluzioni nn. 6-00290 e 6-00292, approvate dall'Aula l'8 marzo 2016, e la n. 6-00338, approvata dall'Aula del 2 agosto 2017.
  Ricorda che il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con Pag. 5eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione. I pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia e per i profili finanziari sono espressi entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione e, decorso tale termine, i decreti possono essere comunque adottati.
  Ciò premesso, rinviando alle esposizioni dei due relatori per le parti di rispettiva competenza, osserva che il provvedimento, secondo quanto detta la relazione illustrativa, sulla base delle attuali disponibilità del Fondo finanzia le missioni dal 1o gennaio al 30 settembre 2017, con alcune eccezioni per le quali la copertura è prevista fino alla fine dell'anno.
  Tale impostazione è conforme alla legge n. 145 del 2016 che fa riferimento a «uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri». D'altra parte essa pone le Commissioni nella prospettiva di tornare ad esprimere un parere sulla materia per il periodo non coperto dal provvedimento (ottobre-dicembre 2017), prevedibilmente alla luce di reintegrazioni del Fondo missioni che dovrebbero essere operate nei prossimi mesi.
  Rivolgendosi al rappresentante del Governo, sottolinea come sia necessario che tale fase non si sovrapponga alla prossima sessione dedicata alle missioni per l'anno 2018, atteso che la legge prevede che la relazione al Parlamento sia presentata entro il 31 dicembre di ogni anno.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice per la III Commissione, anche a nome del relatore per la IV Commissione, onorevole Moscatt, ribadisce che il provvedimento in esame perfeziona il dispositivo di funzionamento delineato dalla nuova legge quadro sulle missioni internazionali, entrata in vigore alla fine del 2016. Segnala che esso definisce le risorse da porre a disposizione per la partecipazione alle missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per il periodo dal 1o gennaio 2017 al 30 settembre 2017 e, per specifiche missioni e interventi, per l'intero anno 2017.
  Ad integrazione di quanto richiamato dal presidente Cicchitto sul dettato della legge n. 145 del 2016, riferisce che la legge quadro ha anche previsto un meccanismo di flessibilità: fino all'emanazione dei decreti di riparto delle risorse, le amministrazioni competenti sono autorizzate, per la prosecuzione delle missioni in atto, a sostenere spese mensili determinate in proporzione alle risorse da assegnare a ciascuna missione autorizzata. Ricorda che, a tale scopo, su richiesta delle amministrazioni competenti, vengono disposte anticipazioni di tesoreria mensili, da estinguere entro trenta giorni dall'assegnazione delle risorse previste nel successivo decreto di riparto, e che di questa facoltà si sono avvalse le amministrazioni competenti per finanziare le missioni autorizzate nel periodo dal 1o gennaio ad oggi.
  Ricorda che, a seguito della nuova procedura autorizzativa configurata dalla legge quadro, lo scorso 14 gennaio il Governo ha trasmesso alle Camere una deliberazione del Consiglio dei ministri concernente la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali ed alle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.
  Evidenzia che l'attuale consistenza del Fondo missioni internazionali, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, è pari a circa 997 milioni di euro, a fronte di un fabbisogno finanziario autorizzato dalle Camere per le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione che ammonta a 1.428 milioni di euro.
  Ribadisce che, come coerentemente riportato nella relazione illustrativa, le risorse disponibili sul fondo consentono di finanziare la partecipazione alle missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per il periodo dal 1o gennaio 2017 al 30 settembre 2017 e, per particolari missioni e interventi, per l'intero anno 2017. Pag. 6
  Ricorda che l'irregolare afflusso delle risorse per le missioni internazionali non è una novità, ma ha caratterizzato quasi tutti gli esercizi finanziari anche in passato. Sottolinea che anche prima dell'adozione della legge quadro il finanziamento delle missioni internazionali veniva rinnovato almeno due volte l'anno: il Governo vi provvedeva emanando decreti-legge di rifinanziamento delle missioni. Segnala che la legge quadro ha separato il canale dell'autorizzazione politica delle missioni da quello del finanziamento delle stesse missioni: mentre l'autorizzazione politica si realizza con la deliberazione del Consiglio dei ministri e l'autorizzazione delle Camere (come accaduto a gennaio-marzo e, per la missione di supporto alla Guardia costiera libica, a luglio), il finanziamento delle missioni passa attraverso lo stanziamento di risorse nel fondo di riferimento e la successiva ripartizione delle stesse risorse con decreti del Presidente del Consiglio dei ministri.
  Ritiene importante segnalare che gli interventi oggetto di finanziamento corrispondono a quelli contemplati nella deliberazione del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2017 ed agli impegni assunti in attuazione delle risoluzioni parlamentari dell'8 marzo scorso. Segnala che, invece, la missione di supporto alla Guardia costiera libica, di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 28 luglio, non determina costi aggiuntivi in quanto la sua attuazione è prevista nell'ambito degli stanziamenti della missione Mare Sicuro, già contemplata nella deliberazione del 14 gennaio.
  Passando ad illustrare nello specifico il contenuto del provvedimento, segnala che, ai sensi dell'articolo 1, le risorse del richiamato fondo sono ripartite per un importo pari a euro 996.721.451 tra le missioni internazionali e gli interventi oggetto della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2017.
  Sottolinea che l'articolo 2 reca una specifica disposizione concernente l'indennità di missione da riconoscere al personale delle Forze armate che partecipa alle missioni internazionali oggetto dello schema di decreto in esame. In relazione a questa disposizione ricorda che l'articolo 5 della legge n. 145 del 2016 dispone che, in aggiunta allo stipendio o alla paga e agli altri emolumenti a carattere fisso e continuativo, sia corrisposta al personale impiegato nelle missioni internazionali un'indennità di missione.
  Evidenzia che, ai sensi del comma 3 dell'articolo 5 della legge, i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che ripartiscono le risorse tra le missioni internazionali possono individuare teatri operativi per i quali, in ragione del disagio ambientale, l'indennità è calcolata sulla diaria giornaliera di una località diversa da quella di destinazione, purché nello stesso continente.
  Per quanto attiene ai profili più strettamente di competenza della Commissione affari esteri, evidenzia che l'allegato al provvedimento prevede, per i primi nove mesi dell'anno, stanziamenti pari a: 69 milioni di euro destinati ad iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (corrispondenti all'impegno n. 17 delle risoluzioni dell'8 marzo); 7,5 milioni di euro per interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (corrispondenti all'impegno n. 18 delle risoluzioni); 18,4 milioni di euro per garantire la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza; 22,48 milioni di euro per interventi operativi di emergenza e di sicurezza (corrispondente all'impegno n. 19 delle risoluzioni).
  Ricorda, poi, che è previsto uno stanziamento di 120 milioni di euro a titolo di contributo a sostegno delle Forze di sicurezza afghane per tutto il 2017.
  Segnala, pertanto, che complessivamente al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sono destinati 237,38 milioni di euro.
  Rileva come il provvedimento in esame, pur a fronte di una limitatezza delle risorse disponibili, sappia rispondere a consolidati criteri di utilità per gli interessi nazionali del Paese, così come sono stati definiti nei documenti d'indirizzo approvati Pag. 7dalle Aule parlamentari in questi ultimi mesi. Al tempo stesso, esprime l'esigenza che la prossima legge di bilancio possa prevedere, sul Fondo missioni, risorse idonee a coprire un arco temporale annuale, in modo da consentire una più ordinata e coerente programmazione degli interventi.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI si riserva di intervenire in una fase successiva del dibattito.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-TIpI), dopo aver ricordato che l'8 marzo, a conclusione dell'esame della Deliberazione del Consiglio dei ministri concernente le missioni internazionali per l'anno 2017, le Camere hanno approvato risoluzioni che, oltre ad autorizzare le missioni, hanno stabilito impegni per il Governo, come consentito dalla cosiddetta «legge quadro» sulle missioni internazionali, chiede alla relatrice se ci sarà la possibilità per le Commissioni, in sede di espressione del parere sullo schema in esame, di determinare nuovi indirizzi per il Governo in relazione ad aspetti generali delle missioni.

  Maria Edera SPADONI (M5S), associandosi alla preoccupazione sollevata dalla relatrice rispetto alla copertura finanziaria delle missioni internazionali, prevista solo fino alla fine del mese di settembre, ritiene inutile che sia emanato un ulteriore decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per stanziare le somme necessarie, quando, invece, il Governo avrebbe dovuto provvedere in tal senso in precedenza.
  Inoltre, nel segnalare che la gran parte delle risorse stanziate a favore del Ministero della difesa sia destinata alla NATO Resolute Support Mission in Afghanistan, ricorda come tale missione non abbia avuto alcun successo e come la stessa Ministra Pinotti avesse parlato in passato di un ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan.
  Rispetto alle somme stanziate per il supporto della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh chiede che il Governo fornisca maggiori elementi, visto che si tratta di una voce di spesa non indifferente. Pur concordando sulla necessità che si contrasti la minaccia rappresentata dal Daesh anche per la sicurezza dell'Europa, ritiene opportuno che il Governo fornisca ulteriori elementi, ad esempio, rispetto al luogo in cui operano i militari italiani.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice per la III Commissione, auspica che le Commissioni giungano all'approvazione di un parere il più possibile condiviso dai gruppi parlamentari e preannuncia di lavorare affinché il parere preveda modalità di copertura finanziaria per l'intero anno. Replicando all'onorevole Artini, sottolinea che il parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che reca la ripartizione delle risorse del fondo per il finanziamento delle missioni internazionali non è lo strumento idoneo per determinare nuovi indirizzi rivolti al Governo in relazione a singole missioni internazionali.

  Andrea MANCIULLI (PD), associandosi a quanto detto dalla relatrice, segnala che le osservazioni dell'onorevole Artini andavano sollevate in occasione dell'esame della Deliberazione del Consiglio dei ministri sulla partecipazione dell'Italia a missioni internazionali, che si è svolta all'inizio dell'anno. Infine, ricorda che alla fine di luglio il Governo ha adottato una ulteriore deliberazione concernente la partecipazione dell'Italia alla missione di supporto alla Guardia costiera libica.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI condivide le considerazioni della relatrice per la III Commissione e del vicepresidente Manciulli, che ritiene esaustive rispetto alla questione sollevata dal deputato Artini. Aggiunge che l'obiettivo principale della legge n. 145 del 2016, condiviso da gran parte dei gruppi parlamentari sia di maggioranza che di opposizione, era quello di superare la logica precedente, che vedeva riunite in un unico momento di Pag. 8discussione parlamentare, in sede di conversione di decreti-legge, la fase dell'autorizzazione politica delle missioni e quella del loro finanziamento. Evidenzia, quindi, che il decreto in esame non potrebbe in alcun modo rimettere in discussione o modificare l'autorizzazione politica delle missioni internazionali, che è stata già disposta dalle Camere per l'intera durata dell'anno 2017.
  Quanto alla richiesta di dotare il fondo per le missioni internazionali fin dall'inizio dell'anno delle risorse occorrenti per l'intero anno, osserva che inevitabilmente gli stanziamenti disposti dalla legge di bilancio corrispondono ad ipotesi di fabbisogno formulate al momento della formazione del disegno di legge di bilancio, le quali possono in corso d'esercizio finanziario rivelarsi non congrue. Per questa ragione la stessa legge quadro ha previsto all'articolo 4 la possibilità di stanziare le risorse occorrenti, oltre che con la legge di bilancio, anche con altri «appositi provvedimenti», quale ad esempio la legge di assestamento. L'esigenza di stanziare nuove risorse, che non può mai essere esclusa a priori, esiste anche per l'anno in corso e il Governo vi provvederà appena possibile, in modo da assicurare la prosecuzione delle missioni autorizzate.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.