CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 agosto 2017
867.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 56

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 3 agosto 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 9.15.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio: Contributo dell'UE al progetto ITER riformato.
COM(2017) 319.
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, illustra i contenuti della Comunicazione della Commissione presentata lo scorso 14 giugno.
  ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è un progetto innovativo senza precedenti per dimensioni e importanza strategica che si propone di realizzare un impianto sperimentale a Cadarache (Francia) per dimostrare a livello scientifico la possibilità di utilizzare la fusione nucleare come fonte di energia sostenibile per il futuro. Il processo di fusione nucleare consentirebbe, infatti, di disporre di una fonte di energia sostanzialmente inesauribile, in grado di produrre energia sicura e pulita, senza emissioni Pag. 57di CO2. A differenza delle attuali centrali nucleari basate sulla reazione della fissione nucleare, inoltre, la fusione nucleare permetterebbe di produrre elettricità dall'energia nucleare senza scorie radioattive. La produzione e lo smaltimento delle scorie rappresenta, infatti, un serio problema, che anche nel nostro Paese non ha ancora trovato un'adeguata soluzione e che costituisce una delle remore più forti all'utilizzo dell'energia nucleare. Con la progressiva eliminazione dei combustibili fossili dal mix energetico la fusione nucleare, quindi, potrebbe diventare in futuro un idoneo complemento dell'energia da fonti rinnovabili, in linea con l'impegno assunto dall'Unione europea, nell'ambito dell'accordo di Parigi, di guidare un processo di decarbonizzazione dell'economia e di lotta ai cambiamenti climatici mondiali. In particolare, il progetto si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale, che funziona grazie al confinamento del plasma (gas ionizzato, simile a quello di una stella). Per innescare una reazione di fusione nucleare è necessario confinare il plasma in un campo magnetico e poi riscaldarlo ad altissime temperature (100-150 milioni di gradi). Il cuore di ITER è un enorme contenitore (tokamak) al cui interno sarà collocato il plasma di due isotopi dell'idrogeno (deuterio e trizio), circondato da potenti magneti superconduttori, acceleratori di particelle e generatori di microonde per riscaldare il tutto. Una volta operativo, ITER diverrà il più grande esperimento di confinamento magnetico del plasma in uso con un volume di plasma di 840 metri cubi.
  ITER è una cooperazione mondiale unica nel suo genere: un'iniziativa pilota, che vede impegnati tutti i Paesi tecnologicamente più avanzati, che intende dimostrare la possibilità di soluzioni tecnologiche condivise a problemi mondiali. La costruzione di ITER è tecnicamente molto impegnativa per dimensioni e complessità. Si tratta di una grande opera ingegneristica che dovrà fare appello a una combinazione senza precedenti di risorse industriali su vasta scala nel settore dell'ingegneria civile, meccanica, elettrica e nucleare.
  Più in dettaglio, il progetto è stato avviato nel 2005 da sette partner a livello mondiale (UE-Euratom, Stati Uniti, Russia, Giappone, Cina, Corea del Sud e India), sulla base di un accordo internazionale (ITER Agreement) concluso nel 2006, con il quale si sono impegnati a condividere i costi di costruzione e operativi del progetto, nonché i risultati e i diritti di proprietà intellettuale. Attualmente collaborano al progetto circa 3.500 ricercatori di 140 istituti di ricerca di 35 Paesi.
  Secondo le stime iniziali per il progetto si sarebbero dovuti spendere 5 miliardi di euro, ma le cifre si sono triplicate una volta avviati i lavori per il sito di sperimentazione. Nel 2009, i costi di costruzione fino al completamento della prima fase di costruzione sono stati stimati al rialzo in circa 15 miliardi di euro, con costi operativi di circa 290 milioni di euro l'anno da quando il primo impianto sarà a regime.
  L'UE ha assunto la guida del progetto, con una partecipazione ai costi di costruzione pari a circa il 46 per cento, di cui l'80 per cento è finanziato dal bilancio dell'UE e il 20 per cento dalla Francia, in quanto Paese ospitante di ITER (gli altri partner partecipano a ITER ciascuno per il 9 per cento circa).
  Il Consiglio dell'UE ha fissato la dotazione massima di Euratom per la fase di costruzione in 6,6 miliardi di euro fino al 2020, che coprono anche i costi amministrativi di Fusion for Energy (F4E), l'Agenzia responsabile di fornire a ITER il contributo di Euratom, istituita sotto forma di impresa comune, con sede a Barcellona, alla quale partecipano, oltre ad Euratom, gli Stati membri dell'UE e la Svizzera.
  I contributi di ogni Stato aderente ad ITER sono forniti, oltre che in denaro, attraverso contributi al bilancio dell'Organizzazione ITER necessari al suo funzionamento, anche in natura, attraverso la fornitura dei componenti della macchina Pag. 58ITER. Nella fase operativa la partecipazione dell'UE passerà al 34 per cento, mentre gli altri membri aumenteranno i loro contributi dal 9,09 per cento al 10 per cento, con l'eccezione degli Stati Uniti e del Giappone, che contribuiranno con il 13 per cento.
  Ciò premesso, la comunicazione in oggetto specifica le risorse necessarie per la costruzione di ITER dopo il 2020 secondo una base di riferimento aggiornata e sollecita il sostegno del Parlamento europeo e un mandato del Consiglio dell'UE alla Commissione ad approvare la nuova base di riferimento, a nome di Euratom, nel corso di una riunione del Consiglio ITER a livello ministeriale, che potrebbe svolgersi nel corso del 2017.
  La determinazione di un nuovo calendario e di una stima dei costi aggiornata si è resa necessaria per effetto dei ritardi e degli sforamenti dei costi che si sono verificati nel corso degli anni. Per quanto riguarda i tempi, infatti, la prima base di riferimento prevedeva che la prima fase di costruzione si concludesse nel 2020 (con il cosiddetto primo plasma), a seguito della quale avrebbe avuto inizio la fase operativa. La fase successiva a ITER, che si colloca alla fine della tabella di marcia, sarebbe stata DEMO, (Demonstration Fusion Power Reactor), che consiste nella realizzazione di una centrale nucleare a fusione in grado di fornire energia elettrica alla rete entro il 2050.
  Dall'adozione della base di riferimento del 2010 si sono accumulati ritardi e sforamenti dei costi, principalmente a causa delle modifiche alla progettazione e dei problemi di fabbricazione, dovuti al fatto che ITER è il primo progetto nel suo genere, ma anche a causa di carenze gestionali e di governance, conseguenti alla pluralità degli Stati aderenti e alla mancanza di una leadership. Non è stato pertanto possibile completare la costruzione entro i tempi previsti. A fronte di tale situazione, dal 2015 è stato avviato un processo di revisione volto a migliorare la gestione del progetto e a contenere tempi e costi. In particolare, sono stati nominati i nuovi direttori generali dell'Organizzazione ITER e di «Fusion for Energy», che hanno allineato gli obiettivi delle due organizzazioni, dedicando molta attenzione alla gestione dei rischi e alle misure di contenimento dei costi. Inoltre, al fine di rafforzare il livello di cooperazione tra l'Organizzazione ITER e le agenzie nazionali, recentemente sono stati introdotti nuovi strumenti, concepiti per far fronte più efficacemente alle modifiche del progetto, che altrimenti potrebbero generare ritardi o spese supplementari. Si tratta, in particolare, del fondo di riserva per far fronte ai costi delle modifiche del progetto di un componente introdotte dall'Organizzazione ITER e della creazione di gruppi di progetto congiunti Organizzazione ITER – agenzie nazionali in settori chiave del progetto, sotto il controllo di un organismo congiunto di gestione del progetto (il comitato esecutivo di progetto), per individuare i problemi e proporre soluzioni efficaci. Conseguentemente, l'Organizzazione ITER ha presentato al Consiglio ITER un nuovo calendario e la stima dei costi connessi per il completamento della costruzione della macchina di fusione fino al primo plasma.
  La prima data tecnicamente possibile per la realizzazione del primo plasma è, secondo le stime attuali, dicembre 2025, stima che peraltro non tiene conto degli imprevisti, che secondo la Commissione europea dovrebbero essere calcolati nella misura di 24 mesi in termini di calendario e del 10-20 per cento in termini di dotazione di bilancio. Nel novembre 2016 l'Organizzazione ITER ha presentato, inoltre, il calendario per il periodo dal primo plasma nel dicembre 2025 al funzionamento a pieno regime (la cosiddetta fase deuterio-trizio) previsto nel 2035. Il nuovo calendario segue un approccio in più fasi, che si concentra, in primo luogo, sulla costruzione dei componenti essenziali per completare il primo plasma nel 2025, seguita da successive fasi di installazione e collaudo, prima di avviare la fase del funzionamento a pieno regime (funzionamento a deuterio-trizio) nel 2035. Il nuovo calendario dovrebbe offrire la possibilità Pag. 59di gestire meglio i rischi del progetto affrontando in più fasi i problemi tecnici.
  Per quanto riguarda i partner internazionali di ITER, a seguito del completamento del nuovo calendario e della stima delle risorse connesse, devono ora avviare le loro procedure interne per l'approvazione degli obblighi di bilancio. Diversi membri di ITER hanno già segnalato la disponibilità a finanziare i propri contributi (Cina, Corea del Sud, Giappone e Russia) ma, ad avviso della Commissione europea, verosimilmente non s'impegneranno formalmente prima che la Commissione riceva l'approvazione del Parlamento europeo e il mandato del Consiglio ad approvare la nuova base di riferimento a nome di Euratom.
  Il calendario aggiornato e la stima dei costi consentono comunque a Euratom di non superare l'attuale dotazione massima di bilancio di 6,6 miliardi di euro fino al 2020. Si stima che l'Italia abbia contribuito per il 12 per cento-13 per cento ai 6,6 miliardi di euro stanziati dall'Unione Europea, tramite l'apposito programma comunitario di ricerca e formazione di Euratom. Per il periodo 2014-2020 il finanziamento delle attività dell'impresa comune avviene attingendo dal bilancio generale dell'Unione europea e non più dai programmi Euratom di ricerca e formazione, assicurando in tal modo il trasferimento di fondi dalla Commissione a Fusion for Energy evitando i requisiti specifici dei programmi di ricerca. In particolare, il trasferimento dei fondi avrà il vantaggio di non essere più limitato ai cinque anni previsti dal programma di ricerca, ma sarà allineato con il periodo coperto dal quadro finanziario pluriennale e durerà sette anni. Conseguentemente, il contributo italiano sarà in linea con la quota di partecipazione dell'Italia al bilancio dell'UE, pari a circa il 9,7 per cento nel 2015. Combinando gli importi complessivi del contributo in denaro e in natura all'Organizzazione ITER, i costi operativi e le altre attività di Fusion for Energy e i costi amministrativi a carico della Commissione europea, il totale delle risorse necessarie per il periodo 2021-2035 è stimato in 7,1 miliardi di euro.
  Per quanto riguarda il finanziamento di ITER, un aspetto importante da valutare saranno anche gli esiti dei negoziati sulla Brexit e l'impatto che potranno avere sul progetto. In particolare, si possono prefigurare diversi scenari, che inciderebbero in misura diversa sul finanziamento di ITER. Il Regno Unito, infatti, a seguito del recesso da Euratom, potrebbe decidere di non partecipare al finanziamento del progetto, determinando un possibile aggravio di costi a carico degli altri Stati membri dell'UE, oltre che un depauperamento sotto il profilo delle competenze professionali e dei contributi in natura al progetto. In alternativa, il Regno Unito, che è un soggetto attivo nel settore della ricerca sulla fusione, potrebbe chiedere di essere associato alle attività ITER di Euratom mediante Fusion for Energy, analogamente alla Svizzera, ovvero potrebbe chiedere di partecipare direttamente al progetto ITER, previa decisione unanime dei partner di ITER, il che comporterebbe presumibilmente una nuova stima dei contributi a carico dei partner.
  A fronte dell'ingente impegno finanziario, tuttavia, si sono registrati negli anni anche una serie di benefici. In particolare, nel periodo compreso tra gennaio 2008 (inizio delle attività di ITER) e dicembre 2016, Fusion for Energy ha aggiudicato 839 contratti e sovvenzioni per un valore di circa 3,8 miliardi di euro in tutta Europa, di cui hanno beneficiato circa 300 imprese e sessanta enti di ricerca impegnati in attività di punta nei settori di ricerca e sviluppo, tecnologia, progettazione e fabbricazione di componenti per ITER. Per il futuro, si prevede che da qui al 2025 l'Organizzazione ITER commissionerà all'esterno lavori per un totale di 1,8 miliardi di euro per soluzioni ad elevata tecnologia, offrendo nuove opportunità all'industria e alle PMI nelle regioni europee.
  Infine, un breve accenno ad un altro progetto complementare al progetto ITER, che dovrebbe essere realizzato in Italia. Si Pag. 60tratta del progetto di un tokamak denominato «DTT (Divertor Tokamak Test)», con il compito di individuare soluzioni alternative in grado di integrarsi con le specifiche condizioni fisiche e le soluzioni tecnologiche previste in DEMO, in particolare al fine di trovare una soluzione al problema dei carichi termici sul divertore (il principale componente dell'impianto per lo smaltimento della potenza termica del plasma in una centrale a fusione).
  Il Governo italiano ha presentato un progetto per la realizzazione dell'infrastruttura in Italia, nell'ambito dei progetti presentati per accedere al finanziamento tramite il cd. «Piano Juncker» (EFSI: Fondo europeo per gli investimenti strategici). Il DTT è da considerarsi per la scienza, la tecnologia e l'industria italiana un progetto di alto valore strategico, visto che ad oggi l'industria italiana nell'ambito del progetto ITER ha ottenuto contratti per quasi un miliardo di euro, pari a oltre il 55 per cento di quanto assegnato. Le aziende italiane che partecipano a ITER con contratti diretti sono circa venti, più un vasto indotto di subcontraenti. In particolare, in Italia, nello stabilimento della ASG Superconductors a La Spezia, vengono costruiti dieci dei diciotto magneti superconduttori di ITER.
  Secondo quanto comunicato nell'audizione del presidente dell'Enea, Federico Testa, tenutasi presso la X Commissione il 1o febbraio 2017, l'investimento complessivo risulterebbe essere di circa 500 milioni di euro, con l'attesa di un altissimo ritorno in termini sociali, economici ed industriali in quanto la ricaduta occupazionale annuale prevista è di 620 persone per la fase di costruzione, che durerà 7 anni, e di 1.250 persone ogni anno per la fase operativa, che dovrebbe durare 25 anni, cui si aggiungono altre 150 persone impiegate per la sperimentazione per almeno 25 anni. In termini di ritorno atteso dell'investimento, sono stimati circa 2 miliardi di euro a fronte dei 500 milioni investiti.
  Ricordo che in virtù del rischio concreto che l'intero progetto si fermasse, ove non fossero state adottate con la dovuta urgenza le decisioni dell'Italia relative alla sua partecipazione, insieme ad altri colleghi del gruppo del Partito democratico abbiamo presentato una risoluzione in X Commissione, approvata il 6 aprile scorso, con la quale si è impegnato il Governo ad assumere iniziative per favorire la realizzazione in Italia di tale infrastruttura di ricerca e ad operare per reperire le risorse nazionali necessarie per l'avvio e l'implementazione del progetto DTT, nel quadro dei programmi di ricerca e sviluppo delle fonti energetiche non rinnovabili. Rispetto al costo complessivo di 500 milioni di euro – sempre in base ai dati forniti dal Presidente dell'Enea – 40 milioni di euro saranno stanziati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 40 milioni dal Ministero dello sviluppo economico, 35 milioni (a partire dal 2019) dall'Agenzia per la coesione territoriale, 15 milioni saranno resi disponibili dalle regioni, mentre l'ENEA dovrebbe contribuire con risorse proprie per 20 milioni di euro.
  Ricorda che il 19 e 20 giugno 2017, presso il centro ENEA di Frascati, si è svolto l'EUROfusion DTT Workshop, nel quale è emersa la prima conferma da parte di EUROfusion che DTT ha le caratteristiche necessarie per gli esperimenti che dovranno essere effettuati. Siamo quindi sulla buona strada affinché il progetto possa realizzarsi in Italia, anche con il contributo della regione ospitante. Le prime regioni ad aver presentato la loro candidatura sono state il Piemonte e l'Emilia-Romagna.
  Sottolinea quindi l'assoluta importanza del progetto a livello mondiale, che conseguentemente richiede un impegno cospicuo a livello finanziario da parte di tutti gli Stati aderenti. Nel corso degli anni, dal suo avvio si sono accumulati continui ritardi e incrementi di costi che hanno comportato diversi slittamenti nei tempi di realizzazione, tanto da portare alla presentazione di un nuovo calendario e di una nuova stima dei costi. Sottolineato che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere sulla nuova base di riferimento temporale e finanziaria del progetto, ritiene che occorre valutare bene, a fronte Pag. 61del nuovo notevole impegno finanziario richiesto, se le misure adottate negli ultimi anni possano fornire sufficienti e idonee garanzie che in futuro non si verifichino nuovamente le criticità progettuali, di gestione e di coordinamento tra le parti, che hanno finora ostacolato e rallentato la realizzazione dell'opera.
  Propone infine di effettuare nel prossimo mese di settembre un ciclo di audizioni che comprendano la struttura del Progetto ITER con la partecipazione del direttore generale Bernard Bigot, l'Associazione Euratom-Enea e una rappresentanza delle industrie operanti nel settore della fusione.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessuno chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 3 agosto 2017.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.40 alle 9.55.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 3 agosto 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Dorina Bianchi.

  La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori

  Guglielmo EPIFANI, presidente, comunica che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-12060 Fantinati: Sviluppo delle tecnologie e della digitalizzazione nel settore del turismo.
5-12062 Ricciatti: Sviluppo delle tecnologie e della digitalizzazione nel settore del turismo.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stesso argomento, saranno svolte congiuntamente.

  Mattia FANTINATI (M5S) illustra la sua interrogazione 5-12060.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, cofirmatario dell'interrogazione Ricciatti n. 5-12062, rinuncia ad illustrarla.

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Mattia FANTINATI (M5S) replicando, ringrazia la sottosegretaria per la risposta che certamente contiene utili elementi informativi, ma non prevede un quadro programmatorio di ampio respiro. Osserva in particolare che non è previsto un adeguato ruolo di coordinamento di una struttura centrale che possa efficacemente coordinare le politiche e gli interventi di uno dei settori più fiorenti dell'economia italiana. Lamenta quindi il ritardo dei processi di digitalizzazione e il difficile avvio del progetto WIFI Italia dal momento che la mancanza di connessioni gratuite rappresenta una delle più diffuse lamentele dei turisti nel nostro Paese. Sottolinea infine che sarebbe opportuno incrementare l'attività dell'Osservatorio nazionale sul turismo al fine di un monitoraggio costante delle best practices a livello internazionale.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, prende atto della risposta all'interrogazione Ricciatti 5-12062. Osserva che il Governo è spesso positivamente intervenuto per incentivare e sostenere lo sviluppo del turismo, Pag. 62ma le imprese del settore dovrebbero attivarsi per migliorare e accrescere l'offerta turistica del Paese.

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI precisa che le risorse stanziate negli anni precedenti per la digitalizzazione delle imprese turistiche sono state solo parzialmente utilizzate dalle aziende.

5-12061 Galgano: Sostegno del turismo nelle regioni colpite dagli ultimi eventi sismici.

  Adriana GALGANO (Misto-CI) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Adriana GALGANO (Misto-CI), replicando, ringrazia per la risposta che contiene elementi informativi importanti. Esprime apprezzamento per le risorse stanziate, ma sottolinea l'urgenza di realizzare gli interventi annunciati in quanto le presenze turistiche nelle zone interessate dagli ultimi eventi sismici sono ancora in notevole calo rispetto agli anni precedenti. Chiede infine la massima attenzione nella comunicazione di eventuali ulteriori scosse nei territori colpiti, sottolineando l'importanza di dare notizie precise sugli eventi evitando inutili allarmismi.

5-12063 Benamati: Adozione del decreto interministeriale per il riconoscimento del credito di imposta per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione delle strutture alberghiere.

  Vanessa CAMANI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Tiziano ARLOTTI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Sottolinea come la misura dell'Art-Bonus abbia rappresentato un'operazione di successo che ha prodotto importanti risultati in termini di riqualificazione del patrimonio edilizio delle imprese alberghiere: per il tax credit riqualificazione 2015 sono pervenute più di 4.700 istanze per oltre 90 milioni di euro; per il tax credit 2016 più di 3.000 per più di 90 milioni e per il tax credit 2017 più di 3.500 istanze per oltre 100 milioni. Il valore complessivo degli interventi oggetto di finanziamento è di oltre 1 miliardo di euro. Espresso apprezzamento che tra i beneficiari delle agevolazioni previste siano stati compresi anche gli agriturismi, sollecita l'introduzione di misure incentivanti per il turismo all'aria aperta che rappresenta un settore in forte crescita con l'Italia al quarto posto (dopo Francia, Gran Bretagna e Germania) quale meta europea dei camperisti e un giro d'affari che sfiora i 3 miliardi euro. Aggiunge che l'industria italiana nel 2016 ha registrato un + 22 per cento nella produzione di autocaravan con circa 750 milioni di euro di fatturato industriale e 5.500 posti di lavoro impegnati. Al riguardo, ricorda che nello scorso mese di maggio la Commissione ha iniziato l'esame delle proposte di legge C. 4427 Cancelleri, C. 4435 Arlotti e C. 4497 Ricciatti che auspica possa essere concluso nei due rami del Parlamento nel corso della presente legislatura. Sottolinea, infine, come sia necessario stanziare risorse finanziare adeguate ed assicurare una tempistica congrua rispetto agli obiettivi annunciati e perseguiti dallo stesso Governo per lo sviluppo di un settore strategico come il turismo.

5-12064 Vignali: Stato di avanzamento del DPCM per favorire la conversione degli esercizi alberghieri in «condhotel».

  Guglielmo EPIFANI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'interrogazione in titolo: si intende vi abbia rinunciato.

Pag. 63

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI, nell'impossibilità di svolgere l'interrogazione in titolo, intende comunicare che lo schema di decreto richiamato nell'interrogazione del deputato Vignali ha acquisito la formale intesa della Conferenza Unificata nella seduta del 22 giugno 2017 ed è stato successivamente trasmesso al Consiglio di Stato. Ritiene pertanto che il DPCM possa essere adottato nel prossimo mese di settembre.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.25.

Pag. 64