CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 agosto 2017
866.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 2 agosto 2017. — Presidenza della presidente della VII Commissione Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonello Giacomelli.

  La seduta comincia alle 14.10.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali.
Atto n. 429.
(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 luglio 2017.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita anche dal circuito chiuso. Comunica che la Commissione Bilancio, ai sensi del comma 2, dell'articolo 96-ter, del Regolamento della Camera, ha espresso i rilievi di competenza sulle conseguenze di carattere finanziario, valutando favorevolmente l'atto del Governo. Comunica, altresì, che il 1o agosto è pervenuto un parere alternativo da parte del gruppo M5S che è in distribuzione (vedi allegato 1). Rammenta, infine, che, nel pomeriggio di ieri, è stato inviato a tutti il testo di una bozza di parere predisposta dai relatori. Anch'essa è in distribuzione.

  Giuseppe BRESCIA (M5S), dopo aver ricordato la posizione generale del Movimento 5 Stelle di assoluta contrarietà a forme di finanziamento pubblico all'editoria, illustra i punti salienti contenuti nel parere alternativo presentato. Osserva, in particolare, che la destinazione del 95 per cento delle risorse disponibili alle prime 100 emittenti in graduatoria – proposta nelle condizioni del parere di maggioranza Pag. 16– rivela l'esistenza di un accordo preconfezionato tra i soggetti più forti, che penalizza gli operatori meno affermati e dunque vanifica ogni forma di indipendenza dell'informazione. A conferma di ciò, rileva che nel corso delle audizioni svoltesi, alcuni soggetti ascoltati hanno persino rifiutato il consenso alla diretta web del loro intervento nelle Commissioni. Quanto alla rilevazione Auditel dei dati, quale indice per l'assegnazione del punteggio, osserva che – trattandosi di una società privata pagata dagli stessi operatori – la sua attendibilità è da considerarsi limitata.

  Roberto RAMPI (PD), relatore per la VII Commissione, pur non condividendo il contenuto del parere alternativo presentato dal Movimento 5 Stelle, ne apprezza l'onestà intellettuale. Considera necessario il sostegno finanziario dello Stato alle emittenti radiotelevisive, purché questo avvenga con metodi trasparenti e si basi su dati oggettivi. Non condivide invece quanto affermato dal collega Brescia in merito alla segretezza di un accordo tra le emittenti, visto che il sottosegretario Giacomelli ne aveva accennato nel corso della seduta del 20 luglio e aveva riferito che questo era il frutto di un confronto schietto e trasparente. Poiché il bene comune sta nella composizione dei diversi interessi in gioco – e non già un'aprioristica verità di cui ci si senta depositari – il contenuto del parere è composito e modificativo di un testo che non è mai stato considerato blindato. La bozza di parere ha un contenuto assai tecnico, che tiene conto di diversi aspetti tra i quali il rafforzamento della tutela dei lavoratori dipendenti, nonché il bacino territoriale di copertura delle emittenti. Esso riflette la posizione contraria della maggioranza rispetto ad una modalità di finanziamento «a pioggia». Auspica quindi un l'approvazione della bozza di parere predisposta da lui e dal collega Anzaldi.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), riferendosi alle considerazioni del collega Brescia, osserva che con questo regolamento il Governo ha preso una posizione ben precisa: poiché non ci si può permettere di sostenere un numero eccessivo di emittenti locali, si è scelto di rafforzare le realtà che hanno i requisiti per assicurare un servizio di livello. Propone che si verifichi il buon funzionamento del meccanismo individuato, al fine di valutarne l'efficacia per le finalità della legge e di riferirne ogni 12 mesi alle Camere. In merito al sistema Auditel, ne rileva anch'egli la debolezza. Preannuncia nondimeno il voto favorevole sul parere.

  Michele ANZALDI (PD), relatore per la IX Commissione, osserva che le valutazioni dei colleghi del Gruppo del Movimento 5 Stelle non tengono conto che, su questa tematica estremamente delicata e importante, è stato condotto negli anni recenti un lavoro trasparente che ha conseguito risultati evidenti. Uno degli obiettivi necessari da raggiungere è stato quello di ridurre la platea dei soggetti beneficiari dei contributi, evitando la parcellizzazione dei finanziamenti. In questo senso, si comprende il rilievo formulato nella proposta di parere volto a privilegiare coloro che si collocano nella graduatoria dei punteggi di merito tra i primi cento posti. A suo avviso, infatti, ciò risponde alle esigenze degli attori di un settore nel quale – a fronte di ingenti costi di esercizio – devono essere tutelati coloro che fanno più investimenti in termini di sviluppo tecnologico, di formazione dei lavoratori e di crescita dimensionale ed occupazionale. Quanto alle osservazioni sul sistema Auditel, ritiene anch'egli che esso sia perfettibile. Tuttavia, sottolinea che al momento gli risulta non vi siano strumenti alternativi diffusi di misurazione degli ascolti e, in tal senso, crede che abbia comunque una sua intrinseca utilità. Condivide, inoltre, la proposta del collega Palmieri di inserire la previsione di un adeguato sistema di monitoraggio dell'impatto del regolamento sul settore al fine di valutarne l'efficacia per le finalità della legge e di riferirne ogni anno al Parlamento. Ritiene, inoltre, che possa essere accolto il suggerimento contenuto nella proposta di Pag. 17parere alternativo del gruppo del MoVimento 5 Stelle, volto a rafforzare l'impegno nella produzione di programmi di informazione delle emittenti. In tal senso, anche a nome del collega Rampi, propone di inserire un'ulteriore condizione nella proposta di parere oggetto di esame, al fine di precisare all'articolo 4, comma 1, lettera d) dello schema di regolamento che le due edizioni giornaliere di telegiornali con valenza locale debbano essere trasmesse in distinte fasce orarie e per una durata adeguata. Conclusivamente, nel giudicare positivamente il lavoro svolto, ricorda che il provvedimento all'esame costituisce una misura di riordino normativo richiesta da tempo dagli operatori del settore, in quanto volta a garantire una maggiore selettività ed efficacia dei contributi erogati, anche a tutela degli utenti finali del servizio.

  Marisa NICCHI (MDP) si dichiara critica rispetto alla posizione del Movimento 5 Stelle espressa nel parere alternativo. È infatti d'accordo sull'individuazione di criteri selettivi che valorizzino la qualità delle informazioni e ne tutelino l'indipendenza e la libertà senza rispondere a logiche puramente quantitative. Ritiene tuttavia che il sistema nel suo complesso tuteli troppo le tv locali a danno delle radio. Si associa al collega Palmieri sull'opportunità di una verifica annuale dell'impatto del nuovo meccanismo.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalle Commissioni e dai relatori che, inoltre, ha anche tenuto conto dell'urgenza sentita dagli operatori del settore e rappresentata al Governo per un rapido iter del provvedimento. Replicando a quanto esposto dal deputato Brescia, osserva che, a suo parere, nel settore non ci sono risposte precostituite ma si registrano tra gli operatori punti di vista tra di loro molto diversificati: una parte di essi, per esempio, è convinta che le risposte debbano essere decise dal mercato, mentre altri ritengono che la tutela del pluralismo informativo sia rafforzata dall'intervento pubblico. Personalmente è dell'avviso che i costi di esercizio, i decrescenti ricavi pubblicitari e i ridotti contributi degli enti di governo locale probabilmente non consentirebbero oggi la sopravvivenza di emittenti locali senza tale intervento. Sottolinea che, con il regolamento, non si intende sostenere un comparto di attività in sé, ma una funzione ritenuta di interesse pubblico e quindi solo coloro che effettivamente la svolgono. Si è parimenti cercato di evitare che acceda ai finanziamenti una platea indistinta di soggetti, ma ciò non vuol dire – riferendosi a quanto osservato dal collega Palmieri – che si aiutino i soggetti più forti: in un certo senso si è semplicemente tenuto conto dell'evoluzione del settore. Inoltre, quando diverse associazioni, portatrici di interessi non coincidenti, producono uno sforzo comune per arrivare ad una sintesi condivisa delle proprie richieste di modifica al provvedimento, è del tutto legittimo e condivisibile che le Commissioni ed il Governo ne tengano conto e, per quanto possibile, tendano ad accoglierle. Condivide quindi la proposta di prevedere un adeguato sistema di monitoraggio e di valutare l'efficacia delle disposizioni. Esprime infine rammarico per la posizione assunta dal Dipartimento per gli affari giuridici della Presidenza del Consiglio, contraria a disciplinare i requisiti per l'accesso ai finanziamenti non all'interno del regolamento ma in un apposito allegato, in modo da rendere più flessibile la regolamentazione in merito per il futuro. Circa le perplessità ascoltate sul ruolo dei dati Auditel, si dichiara convinto che si tratta di uno strumento perfettibile ma, ricorda, al momento è l'unico disponibile. È infatti convinto che valutazioni basate sulle autodichiarazioni degli editori siano difficilmente misurabili e pensa altresì che il giudizio del pubblico sulla programmazione delle emittenti debba avere pur sempre un'incidenza e sia, in qualche modo, indicativo. Ritiene, quindi, che in questo modo si introduca uno strumento volto a misurare il valore delle emittenti per le finalità che si pone il provvedimento. Esprime pertanto, un orientamento Pag. 18favorevole alla proposta di parere formulata dai relatori, con le modifiche annunciate in seduta, che ritiene contenere elementi migliorativi del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, mette ai voti la proposta di parere dei relatori, come integrata dai suggerimenti emersi in seduta, avvertendo che, in caso di approvazione, si intende preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal MoVimento 5 Stelle.

  La Commissione l'approva (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.15.

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