CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 luglio 2017
850.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 6 luglio 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 9.

5-10909 Fanucci: Misure per facilitare la partecipazione a percorsi rieducativi di soggetti coinvolti in lavori di pubblica utilità, in relazione all'obbligo dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Patrizia MAESTRI (PD), in qualità di sottoscrittrice dell'atto di sindacato ispettivo, ringrazia il sottosegretario per l'esauriente risposta, di cui prende atto, e si augura che il processo di semplificazione prospettato possa, effettivamente, favorire l'inserimento nella pubblica amministrazione dei soggetti coinvolti in lavori di pubblica utilità.

5-11461 Lombardi: Iniziative volte a salvaguardare i livelli occupazionali nella società Wind 3 in relazione alla previsione dell'esternalizzazione del customer care della società Tre.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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  Claudio COMINARDI (M5S), in qualità di sottoscrittore dell'interrogazione, si chiede, preliminarmente, se lo svolgimento dell'interrogazione, rinviato rispetto alla prevista calendarizzazione, proprio il giorno successivo all'avvio della procedura di cessione del ramo di azienda possa avere ancora una qualche utilità ai fini di impedire il processo di esternalizzazione. Ripercorre, quindi, i capitoli salienti della vicenda e sottolinea che, stando al piano industriale presentato ai sindacati da Wind Tre lo scorso maggio, la situazione della società sembrerebbe positiva e con buone prospettive. Ciò appare in contraddizione con l'annunciata cessione del ramo di azienda del call center 133 e con le conseguenti ricadute occupazionali. Stigmatizza il fatto che, ancora una volta, i costi di operazioni di ristrutturazione aziendale si scarichino sui lavoratori, attraverso la pratica, sempre più diffusa e abusata, dell’outsourcing. Tali scelte aziendali vengono sempre adottate senza tenere in alcun conto non solo i lavoratori ma anche le loro famiglie. Chiede, quindi al Governo, in primo luogo, di verificare la correttezza delle scelte di politica industriale adottate da Wind Tre e, in secondo luogo, di adottare misure che impegnino, nei casi di trasferimento di azienda, alla tutela dei livelli occupazionali. A suo giudizio, inoltre, sarebbe opportuno introdurre ulteriori misure che scoraggino le imprese dal ricorrere alla esternalizzazione, se non giustificata da obiettive necessità. Potrebbe essere utile, a tale proposito, la creazione di un fondo in cui cedente e cessionario versino, per tutta la durata della commessa, contributi volti a indennizzare i lavoratori ceduti nel caso di interruzione della commessa prima della scadenza. Tale misura dovrebbe essere accompagnata da opportuni sgravi fiscali e contributivi a favore dell'azienda committente e a incentivi di carattere premiale per favorire il mantenimento in house dell'attività di call center.

5-11611 Damiano: Trasferimenti di lavoratori della società Vodafone con problemi di salute ovvero reintegrati nel posto di lavoro a seguito di pronunce giurisdizionali.
5-11614 Fassina: Trasferimenti di lavoratori della società Vodafone con problemi di salute ovvero reintegrati nel posto di lavoro a seguito di pronunce giurisdizionali.
5-11702 Lombardi: Trasferimenti di lavoratori della società Vodafone con problemi di salute ovvero reintegrati nel posto di lavoro a seguito di pronunce giurisdizionali.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che le interrogazioni, vertendo su analogo argomento, saranno svolte congiuntamente. Fa presente, quindi, che, dopo la risposta unica del rappresentante del Governo, ciascun interrogante potrà replicare in maniera autonoma.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde alle interrogazioni nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Marco MICCOLI (PD), in qualità di sottoscrittore dell'interrogazione n. 5-11611, manifesta il suo stupore nel constatare la spudoratezza con la quale la società Vodafone ha dichiarato apertamente la sua intenzione di creare sedi dedicate appositamente ad accogliere personale non gradito, perché malato o reintegrato a seguito di pronunce giudiziali. La cosa appare ancora più preoccupante in quanto evidenzia la necessità di colmare le lacune legislative che hanno permesso all'azienda l'assunzione di tale decisione. È necessario tuttavia dare segnali immediati per evitare che si producano ulteriori danni per i lavoratori coinvolti, fermo restando il valore dell'attività ispettiva attualmente in corso.

  Stefano FASSINA (SI-SEL-POS) si dichiara sorpreso del tenore della risposta del sottosegretario, che non ha sufficientemente stigmatizzato, a suo avviso, la gravità della palese violazione dei diritti dei lavoratori. A suo avviso, è chiaro che occorre permettere agli ispettori di proseguire nella loro attività di accertamento ma è altrettanto evidente l'urgenza di intervenire per ripristinare il rispetto delle sentenze di reintegro e porre fine ad una Pag. 103situazione punitiva e ritorsiva. Oltretutto, quella assegnata a tali lavoratori è un'attività standard che, potendo essere svolta da qualunque postazione, non necessita certo di sedi appositamente dedicate. Nel presentare la sua interrogazione, si sarebbe aspettato una ferma presa di posizione del Governo per l'ottenimento della sospensione dei trasferimenti da parte dell'azienda, in attesa della conclusione del lavoro degli ispettori. Si duole dell'indifferenza diffusa verso l'evidente violazione delle tutele dei lavoratori, ancora più stridente se si considerano le affermazioni che si possono leggere sul sito istituzionale della Vodafone in favore delle pari opportunità e contro ogni forma di discriminazione. Assicura pertanto che la sua parte politica continuerà a vigilare e a segnalare la condotta scorretta dell'azienda, sollecitando il Governo ad adottare provvedimenti concreti per la sospensione dei trasferimenti.

  Claudio COMINARDI (M5S), in qualità di sottoscrittore dell'interrogazione n. 5-11702, evidenzia la contraddizione tra l'immagine, innovativa e moderna, che Vodafone cerca di dare di sé e la negazione, da parte dell'azienda, delle più elementari tutele dei dipendenti. Sottolinea l'irrazionalità del trasferimento di lavoratori da Ivrea a Milano per lo svolgimento di un'attività di back office che, per la sua estrema semplicità, potrebbe essere addirittura esercitata dalla propria abitazione. Oltretutto, per realizzare il decentramento di tale attività, Vodafone si è assunta il costo dei viaggi giornalieri della navetta per il trasporto dei dipendenti nella nuova sede di lavoro. Non è un caso, a suo avviso, che i lavoratori costretti al trasferimento abbiano problemi di salute o siano stati beneficiari di provvedimenti giudiziari di reintegro a seguito della condanna della società per condotta discriminatoria e ritorsiva. Si tratta, infatti, a suo avviso, dell'inizio della realizzazione di un vero e proprio piano organizzativo di Vodafone, che intende creare due poli, uno a Milano per il nord e un altro nel sud in una sede ancora da individuare, in cui concentrare i dipendenti a qualsiasi titolo sgraditi.

5-10736 Tripiedi: Salvaguardia dei livelli occupazionali e riconoscimento di adeguate tutele sul piano lavorativo dei dipendenti della società Consulmarketing SpA.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Matteo DALL'OSSO (M5S), in qualità di sottoscrittore dell'atto di sindacato ispettivo, osserva che la vicenda oggetto dell'interrogazione non rappresenta un caso isolato e evidenzia che la società, in sede di elaborazione dei nuovi contratti, si è avvalsa della consulenza dello studio Ichino, Brugnatelli e associati, di cui per lungo tempo è stato contitolare il Senatore Ichino. Auspica l'adozione di misure correttive delle norme che regolano il ricorso ai contratti di collaborazione, in primo luogo il decreto legislativo n. 81 del 2015, per ridurre il rischio che i datori di lavoro facciano ricorso a tali tipologie di contratti con il solo scopo di ridurre le tutele dei lavoratori, dai quali pretendono, invece, le prestazioni richieste ai lavoratori dipendenti.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.45.

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