CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 27 giugno 2017
845.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 70

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 27 giugno 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che la deputata Vincenza LABRIOLA entra a far parte della Commissione come appartenente al gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la ripartizione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017).
Atto n. 421.

(Rilievi alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, secondo periodo, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Raffaella MARIANI (PD), relatrice, ricorda che la Commissione avvia oggi l'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che provvede alla ripartizione del Fondo istituito dall'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), ai fini della deliberazione dei rilievi alla V Commissione (Bilancio). Ricorda che il comma 140 ha previsto l'istituzione di un Fondo, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 7555), con una dotazione di 1.900 milioni di euro per l'anno 2017, 3.150 milioni per l'anno 2018, 3.500 milioni per l'anno 2019 e 3.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032, per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese nei settori di spesa relativi a: a) trasporti, viabilità, mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie; b) infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione; c) ricerca; d) difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche; e) edilizia pubblica, Pag. 71compresa quella scolastica; f) attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni; g) informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria; h) prevenzione del rischio sismico; i) investimenti per la riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia; l) eliminazione delle barriere architettoniche. Taluni settori di spesa riguardano ambiti di intervento di una certa rilevanza per le competenze della VIII Commissione. Reputa importante rilevare, oltre la consistenza del fondo nel suo complesso, l'utilità della definizione pluriennale cui seguirà una opportuna programmazione scandita negli anni e la certezza del riparto destinato. Tale organizzazione della spesa per investimenti favorirà la compartecipazione agli stessi di organismi bancari nazionali ed internazionali richiamati da una pianificazione verificabile e da una distribuzione costante e certa delle risorse.
  Per quanto riguarda le modalità di riparto del Fondo, il comma 140 prevede l'adozione di uno più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, in relazione ai programmi presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato, con i quali sono individuati gli interventi da finanziare e i relativi importi, indicando, ove necessario, le modalità di utilizzo dei contributi, sulla base di criteri di economicità e di contenimento della spesa, anche attraverso operazioni finanziarie con oneri di ammortamento a carico del bilancio dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa, con la Cassa depositi e prestiti Spa e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria e creditizia, compatibilmente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica.
  Lo schema in esame, che consta di un solo articolo, provvede in particolare alla ripartizione della rimanente quota del Fondo investimenti, ossia della quota al netto delle assegnazioni effettuate con il decreto-legge n. 50 del 2017 e con il D.P.C.M. relativo al finanziamento di interventi per il recupero delle periferie, sul quale si sono già espresse le competenti Commissioni parlamentari (atto del Governo n. 409). La dotazione residuale del Fondo, in termini di stanziamenti iscritti in bilancio, che viene ripartita dallo schema di decreto in esame ammonta a 46.043,9 milioni di euro, che sono suddivisi tra quote imputate alle annualità 2017-2032.
  Nella tabella allegata allo schema medesimo, sono ripartite le risorse tra le finalità indicate alle lettere da a) ad l) del comma 140 della legge n. 232 del 2016, e precedentemente elencate, con indicazione, nell'ambito di ciascun settore, della quota parte assegnata a ciascun Ministero.
  Fa notare come nella relazione illustrativa si precisi che la proposta di riparto del Fondo è stata definita anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri, dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna amministrazione, in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo e con la prevedibile effettiva spendibilità degli interventi proposti. Le indicazioni in merito agli interventi che ciascun Ministero intende perseguire con le risorse assegnate sono contenute nella relazione illustrativa.
  Passa quindi di seguito a dare conto delle quote assegnate agli ambiti di intervento rientranti nelle competenze della VIII Commissione e delle relative indicazioni riportate nella relazione illustrativa.
  Alla finalità di cui alla lettera a) concernente trasporti, viabilità, mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie, è assegnata la parte più consistente del Fondo, pari a circa 19.022 milioni di euro per il trasporto pubblico locale e per le ferrovie non interconnesse, nonché per infrastrutture stradali e ferroviarie.
  Alla finalità di cui alla lettera b) concernente infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione, sono complessivamente assegnati 3.005,1 milioni a vari Ministeri, di cui 233,9 milioni al Ministero dell'ambiente e 1.401 milioni di euro al Pag. 72Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per infrastrutture portuali, tra cui il progetto MOSE, e per incrementare il Fondo per la progettazione delle infrastrutture prioritarie (istituito dall'articolo 202 del codice degli appalti, di cui al decreto legislativo n. 50 del 2016). Una quota di 92 milioni è altresì assegnata al Ministero dell'agricoltura per il rinnovo e la manutenzione della rete idrica (canali, acquedotti).
  Alla finalità di cui alla lettera d) concernente la difesa del suolo, il dissesto idrogeologico, il risanamento ambientale e le bonifiche sono assegnati complessivamente circa 857 milioni di euro destinati a vari Ministeri. Al Ministero dell'economia e delle finanze sono destinati 44,3 milioni e al Ministero della difesa sono destinati 529 milioni per interventi di risanamento ambientale, riguardanti l'amianto e le sostanze inquinanti. Una quota di circa 15 milioni di euro è destinata al Ministero dell'agricoltura per interventi idrogeologici (regimazione delle acque, argini, ecc.). Al Ministero dell'ambiente sono destinati 268,7 milioni di euro sia per interventi di risanamento ambientale che per interventi idrogeologici.
  Alla finalità di cui alla lettera e) concernente l'edilizia pubblica, compresa quella scolastica, sono assegnati 5.640 milioni di euro, di cui: 1.102 milioni al Ministero dell'economia; 424 milioni al Ministero delle infrastrutture, destinati tra l'altro alla ristrutturazione del patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica; 341,5 milioni al Ministero dell'istruzione, per la messa in sicurezza e la prevenzione del rischio di crolli degli edifici scolastici; 2.615,5 milioni al Ministero della difesa; 264,2 milioni al Ministero della salute; 632,1 milioni al Ministero dell'interno; 15 milioni al Ministero degli affari esteri; 200,1 milioni di euro al Ministero dei beni culturali; 45,4 milioni di euro al Ministero della giustizia.
  Un importo di 5.239 milioni è riservato alla prevenzione del rischio sismico (finalità enucleata alla lettera h) suddiviso tra vari Ministeri: 2.950 milioni al Ministero dell'economia per la verifica di vulnerabilità sismica e interventi di miglioramento sismico di immobili statali; 13 milioni al Ministero delle infrastrutture e 972,7 milioni al Ministero dell'istruzione per interventi sugli edifici scolastici; 802,2 milioni di euro al Ministero della difesa per interventi su caserme e scuole militari; 129,1 milioni al Ministero dell'interno per interventi su commissariati e caserme; 372 milioni di euro al Ministero dei beni culturali per interventi rientranti nel programma Casa Italia e su musei.
  Agli investimenti per la riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie, di cui alla lettera l) del comma 140, sono assegnati 186,5 milioni, che saranno destinati al Ministero dell'economia e al Ministero dei beni culturali per la ristrutturazione di immobili dello Stato ubicati nelle periferie.
  Una quota di 150 milioni è destinata al Ministero delle infrastrutture per un unico intervento per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
  Segnala, inoltre, che il comma 2 dell'articolo 1 dello schema prevede, in linea con quanto previsto nel comma 142 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017, che, ai fini dell'erogazione del finanziamento, i programmi finanziati sono monitorati ai sensi del decreto legislativo n. 229 del 2011, nell'ambito della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). Conseguentemente, tali progetti devono essere corredati del codice unico di progetto (CUP) e del codice identificativo della gara (CIG) anche se non perfezionato ai sensi della delibera n. 1 del 2017 dell'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).
  In questo provvedimento come descritto sono richiamate per le somme complessive le disponibilità poste in capo ai diversi ministeri, che andranno a finanziare secondo programmi verificabili alcuni degli interventi prioritari attesi. Molte delle opportunità indicate riguardano competenze della VIII Commissione e sono state oggetto negli anni di sollecitazioni nei confronti del Governo per l'importanza attribuita ad una diffusa pianificazione su temi molto importanti quali la difesa del Pag. 73suolo, la prevenzione dal rischio idrogeologico e sismico, le bonifiche, la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio pubblico esistente, l'efficientamento delle infrastrutture viarie ferroviarie e idriche. Di fatto un grande piano di manutenzione cui è auspicabile le Commissioni parlamentari competenti, oltre che regioni ed enti locali, contribuiranno sia attraverso il monitoraggio della spesa sia nella verifica dell'efficacia delle procedure.
  Si riserva, infine, di presentare una proposta di parere, anche sulla base delle indicazioni che emergeranno nel corso dell'esame in Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, invita i colleghi a sottoporre alla relatrice eventuali rilievi allo schema in esame, ai fini della predisposizione della proposta di rilievi.

  La seduta termina alle 14.15.

RISOLUZIONI

  Martedì 27 giugno 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.15.

7-01287 Daga: Sulla gestione del servizio idrico integrato.
(Discussione e rinvio).

  Federica DAGA (M5S), illustra la risoluzione in titolo, sottolineando come il tema affrontato non si limiti alla gestione del servizio idrico integrato, ma riguardi anche la grave carenza di acqua potabile che i cittadini dell'Italia meridionale stanno sperimentando in questo periodo, come avviene ogni anno nei mesi estivi. Nel ricordare le recenti ordinanze emanate dai sindaci di diversi comuni al fine di ridurre l'uso di acqua potabile nonché i danni arrecati all'agricoltura dalla siccità, rileva, da un lato, che le cause della attuale carenza idrica non sono recenti e, dall'altro, che la situazione è aggravata dalla presenza di fattori inquinanti in prossimità di molte fonti di approvvigionamento di acqua potabile, tra le quali il serbatoio COVA dell'Eni presso la diga del Pertusillo, l'impianto SNAM vicino alla foce del Pescara, il progetto della Shell di ricerca degli idrocarburi nella catena montuosa della Maddalena, tra Campania e Basilicata, lo stabilimento industriale della Solvay a Cecina. Con particolare riguardo alla situazione del lago di Bracciano, segnala che la captazione di acqua per il fabbisogno della capitale e dei comuni limitrofi sta determinando un vero e proprio disastro ambientale. Nello stigmatizzare inoltre lo stato in cui versano reti ed acquedotti nazionali, la cui costruzione fu avviata alla fine dell'ottocento a spese del settore pubblico, lamenta che la gestione del servizio idrico sia stata trasferita alle società per azioni, che da vent'anni a fronte di un costante incremento delle tariffe non operano investimenti. Ricordando le ingenti perdite delle nostre reti, che ammontano al 40 percento del totale nell'Italia centro meridionale, come rilevato dallo studio pubblicato dall'Istat a marzo scorso, nonché le tre procedure di infrazione che la Commissione europea ha avviato nei confronti dell'Italia in tema di gestione delle acque, illustra gli impegni richiesti al Governo. Da ultimo, propone che venga svolto un ampio ciclo di audizioni dei soggetti interessanti, al fine di acquisire i necessari elementi conoscitivi, auspicando che si possa infine pervenire alla stesura di impegni al Governo condivisi dall'intera Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, nel concordare sulla complessità e gravità del tema, al quale sono stati dedicati diversi strumenti di sindacato ispettivo nel corso dell'attuale legislatura, rinvia all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la valutazione delle modalità più opportune per proseguire l'esame della risoluzione in oggetto.

  La seduta termina alle 14.25.