CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 giugno 2017
843.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 22 giugno 2017. — Presidenza del vicepresidente Vincenzo GAROFALO. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli.

  La seduta comincia alle 12.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Vincenzo GAROFALO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso nonché la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Non essendovi obiezioni ne dispone l'attivazione.

5-11634 De Lorenzis: Documento di bilancio Alitalia-SAI per il 2016.

  Diego DE LORENZIS (M5S), illustra l'interrogazione in titolo volta a chiedere se il Governo non ritenga di dissipare ogni dubbio rendendo quanto prima pubblico il bilancio 2016 di Alitalia SAI, anche nella versione non approvata dal precedente management, al fine di mettere in condizione i cittadini, che pure sono chiamati a fare uno sforzo visti i fondi pubblici che sono stati destinati nel tempo ad Alitalia, di comprendere le ragioni che hanno determinato il tracollo della compagnia aerea. Pag. 127
  Ritiene, peraltro, che i Commissari e il Governo non abbiano correttamente adempiuto a quanto richiesto dalla legge sull'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, che prevede l'ammissione alla predetta procedura attraverso l'intervento del tribunale e il deposito, tra gli altri documenti, dei bilanci relativi agli ultimi due esercizi.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Diego DE LORENZIS (M5S), replicando, esprime la propria insoddisfazione per la risposta del rappresentante del Governo da cui si deduce che il bilancio per l'anno 2016 non è reso pubblico solo perché non approvato. È, invece, dell'opinione che la sua pubblicazione sia comunque utile per capire le ragioni del rapido deterioramento delle condizioni societarie di un'azienda che operava in condizioni di mercato apparentemente favorevoli, considerati gli attuali bassi costi dei carburanti e il positivo trend del traffico aereo mondiale, e che, secondo quanto ha avuto modo di conoscere dall'attività del Tribunale di Civitavecchia, la perdita dell'anno precedente al tracollo, il 2015, era di un certo rilievo, 408 milioni, ma decisamente lontana da quella che si è poi verificata nel corso del 2016.
  Segnala, inoltre, che da una parte i Commissari straordinari stanno mettendo in atto operazioni di rilancio operativo della compagnia attraverso l'impegno su rotte a lungo raggio e misure volte a contenere i costi mentre dall'altra si sta aprendo la fase della data room per visionare i conti da parte di coloro che hanno avanzato le manifestazioni di interesse previste dalla procedura, accedendo alla seconda fase del processo di vendita di Alitalia. Ritiene che sia impensabile aprire tale fase informativa senza però avere una rappresentazione analitica del bilancio per il 2016, anche se dovrebbero essere disponibili le relazioni semestrali. È dell'avviso che in quel documento potrebbero trovarsi molte delle risposte sulla questione e ritiene, quindi, che il Governo ha perso l'occasione di fare un'operazione «trasparenza».

5-11633 Franco Bordo: Infrastrutturazione della banda ultra larga nelle cosiddette «aree bianche».

  Franco BORDO (MDP), illustra brevemente l'interrogazione in titolo soffermandosi in particolare sul pericolo, confermato dalle polemiche di questi giorni, che senza le opportune sinergie tra i vari soggetti coinvolti, anche privati, si possano verificare duplicazioni ed emergano extra costi finali per l'utenza.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), sottolineando che l'attività del Governo non prende le mosse dalle ultime polemiche sorte, ma dal «Rapporto Caio» del 2014 che certificava l'arretratezza del Paese in termini di connettività, tanto che l'Italia è collocata al 28o posto nella relativa graduatoria europea. L'azione dei Governi che si sono succeduti nel tempo ha cercato di stimolare le imprese al fine di recuperare il tempo perduto e superare la situazione preesistente.
  Nel corso della sua attività il Governo ha ascoltato tutti gli operatori del settore, ivi compresa TIM/Telecom, e la fase conoscitiva si è conclusa con la sconfortante consapevolezza che senza ulteriori interventi sarebbero rimasti privi di adeguata infrastrutturazione, ed esclusi dalle opportunità di sviluppo fornite dalla rete, ben 7.300 comuni italiani.
  Di fronte a questa evidenza nel 2015 è stato adottato un piano, concordandone i passaggi con le Authority di settore e con l'Unione europea, per mettere a gara la realizzazione delle infrastrutture necessarie nelle cosiddette aeree a fallimento di mercato, emanando appositi bandi. Peraltro, segnala che già i colleghi De Vicenti e Calenda hanno avuto modo di sottolineare che tali operazioni sono state rese necessarie per soddisfare interessi dei cittadini, senza altri motivi: lo Stato, in questo Pag. 128senso, interviene dove non lo fa il soggetto privato perché ritiene sia suo dovere assicurare una rete adeguata ai consumatori e ai cittadini – una rete in fibra capace di sostenere la tecnologia 5G –, anche quando il mercato sembra disinteressarsene.
  Quanto ad una eventuale interruzione delle procedure bandite, tale possibilità è da escludere in forza della normativa nazionale ed europea.
  D'altra parte, aggiunge, la notizia che soggetti industriali privati si rendano disponibili all'infrastrutturazione di zone del Paese per le quali il Governo non ha ancora avviato bandi di gara lo rende lieto: in tal caso l'Esecutivo è pronto a rivedere i propri piani nella considerazione che queste aeree saranno comunque connesse e non ci sarà bisogno di impiegare risorse pubbliche, che saranno destinate ad altri scopi, per farlo.

  Franco BORDO (MDP), replicando, osserva che ben comprende l'esigenza manifestata dal Governo di intraprendere un percorso volto a recuperare il deficit infrastrutturale in argomento. Tuttavia ricorda, e non per amor di polemica politica, che solo qualche settimana fa in risposta all'interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-11326 del suo Gruppo, il medesimo sottosegretario Giacomelli aveva dichiarato di vedere come assai improbabile il rischio di una duplicazione delle reti con l'ingresso di un altro soggetto che possa anche minimamente raggiungere le performance offerte dalla rete pubblica, mentre oggi viene affermato qualcosa che sembra il contrario.
  Ritiene che debba essere prestata molta attenzione sulla questione e ricorda che solo ieri, in audizione al Senato, l'amministratore delegato di TIM, Flavio Cattaneo, ha confermato l'intenzione della sua compagnia di investire in reti in fibra nelle zone che attualmente sono comprese nel bando di gara in corso emanato dal Governo. Sul punto osserva che se è vero che un bando di gara in corso non può essere arrestato per ragioni giuridiche – e su questo ritiene che si dovrebbero fare ulteriori riflessioni –, è anche vero che l'Unione europea obbliga gli Stati membri a verificare con continuità, e almeno con cadenza annuale, le intenzioni degli investitori privati.
  Segnala peraltro che quanto annunciato ieri in Assemblea, in sede di risposta ad un atto di sindacato ispettivo del collega Garofalo – interrogazione n. 3-03102 – da parte della Ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, circa la possibile disponibilità del Ministro dello Sviluppo economico ad avviare un confronto diretto con TIM e con tutti gli altri operatori, al fine di chiarire ogni aspetto in perfetta trasparenza, per costruire una rete efficiente per tempistica e livello di servizio, confermi in qualche modo che la situazione non sia del tutto pacifica. Ritiene, conclusivamente, che ciò possa rappresentare un'occasione per evitare eventuali sperperi di risorse pubbliche.

5-11635 Oliaro: Sviluppo della infrastruttura 5G.

  Ivan CATALANO (CI), in qualità di cofirmatario, rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo rinviando al testo pubblicato.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Ivan CATALANO (CI), replicando, ritiene soddisfacente la risposta ricevuta dal rappresentante del Governo. Peraltro ritiene che anche quanto risposto al collega Franco Bordo integri i temi oggetto della propria interrogazione in quanto condivide il discorso fatto sulla rete come precondizione di mercato, cosa che ritiene valida anche per il 5G.
  È convinto che ad essere molto importante in questa nuova frontiera sia la questione dello standard: auspica, quindi, che i progetti sui quali si lavorerà aiuteranno a definirne uno comune affinché gli operatori possano lavorare insieme senza rischi di inutili duplicazioni.Pag. 129
  Sottolinea che il 5G richiede un'infrastruttura molto costosa: in tal senso l'obiettivo dovrebbe essere, invece, quello di far risparmiare tutti realizzando un'unica infrastruttura e facendo in modo che la concorrenza nel settore non escluda un po’ di collaborazione tra operatori.
  Sottolinea che questo è l'impegno che richiede all'Esecutivo e conclude affermando che, nella risposta del suo rappresentante, gli sembra essere questa anche l'intenzione del Governo.

5-11636 Mura: Misure per lo sviluppo del settore dell'informatica e delle telecomunicazioni e per la tutela dei relativi livelli occupazionali, in specie nelle aree territoriali della Sardegna e Liguria.

  Romina MURA (PD), illustra brevemente l'interrogazione in titolo ricordando che c’è stato un periodo in cui si è pensato che alcuni territori potessero essere vocati allo sviluppo delle attività dell’information and communication technology (ICT) e delle telecomunicazioni, in specie la Sardegna e la Liguria. Terminato tale periodo di ambizione i posti di lavoro si sono trasformati in precariato. Ultimo caso la newco Wind Tre che ha deciso di esternalizzare il servizio del numero 133 con la conseguenza che se entro il 5 luglio non si trovano soluzioni alternative i lavoratori addetti – diverse centinaia di persone – avranno destino incerto. La richiesta fatta al Governo riguarda il fatto se esso abbia l'intenzione di rivitalizzare quei progetti di innovazione cui faceva riferimento anche attraverso un percorso di individuazione di distretti di specializzazione produttiva, potendosi eventualmente ipotizzare l'istituzione di zone economiche speciali, nel settore delle telecomunicazioni.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Romina MURA (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del governo per la risposta che considera esauriente. Pur restando, a suo avviso, tutte le preoccupazioni sull'operazione ma considera positivo, e motivo di tranquillità, l'impegno del Governo a continuare a vigilare nonché la disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e società protagoniste della vicenda.
  Osserva che per quanto riguarda la situazione dei lavoratori, fino a quando vigeranno i contratti vi sono tutte le garanzie del caso. Tuttavia la preoccupazione è per quando i contratti di servizio verranno ceduti e avranno fine: questa è l'incertezza che attanaglia tutti e, ovviamente, soprattutto i lavoratori.
  Per quanto riguarda la questione specifica della Sardegna come distretto ICT osserva che vi potranno essere altre occasione per discuterne, dicendosi convinta che il Ministero dello sviluppo economico saprà rendersi disponibile per approfondire la questione.

  Vincenzo GAROFALO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.30.

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