CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 giugno 2017
835.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 107

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 giugno 2017. – Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 13.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2017.
C. 4505 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o giugno scorso.

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella seduta del 1o giugno scorso l'onorevole Cova, in qualità di relatore, ha svolto la relazione introduttiva e che ha poi avuto inizio il dibattito di carattere generale. Ricorda inoltre che l'Ufficio di presidenza ha fissato il termine per la presentazione Pag. 108di proposte emendative al disegno di legge in esame per lunedì 12 giugno 2017, alle ore 14.

  Paolo COVA (PD), relatore, intervenendo in relazione alle questioni sollevate nella precedente seduta dai colleghi Carra e Romanini in ordine alle disposizioni in materia di acque reflue e ad aspetti connessi alla così detta direttiva nitrati, fa presente di aver verificato che sussiste la possibilità, nella proposta di parere che sottoporrà alla Commissione, di formulare rilievi aventi ad oggetto tali profili.
  Ritiene, infatti, che le disposizioni contenute all'articolo 10 del disegno di legge europea non siano idonee a superare in maniera completa le contestazioni mosse dalla Commissione europea nell'ambito del caso EU-Pilot 7304/15/ENVI con specifico riferimento al settore agricolo e, segnatamente, al prezzo dell'acqua in agricoltura e alle altre questioni legate all'inquinamento delle acque impiegate nel settore.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro C 188 sul lavoro nel settore della pesca, fatta a Ginevra il 14 giugno 2007.
C. 3537 Venittelli.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Luca SANI, presidente e relatore, fa presente che la proposta di legge C. 3537, a prima firma della deputata Venittelli, concerne l'autorizzazione alla ratifica della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) sul lavoro nel settore della pesca – Convenzione C 188 – fatta a Ginevra il 14 giugno 2007. La Convenzione entrerà in vigore a livello internazionale il 16 novembre 2017, avendo raggiunto lo scorso 16 novembre il prescritto numero di ratifiche.
  Osserva che nella relazione illustrativa che accompagna la proposta di legge, si evidenzia l'opportunità della ratifica anche da parte italiana, in quanto la Convenzione – l'applicazione dei cui standard di uniformità riveste particolare importanza in un settore mondiale della pesca profondamente investito negli ultimi anni dai processi di globalizzazione – può contribuire a migliorare la situazione settoriale nel nostro Paese, ove si assiste a un calo del numero di infortuni, ma ad un preoccupante incremento delle malattie professionali correlate alla pesantezza del lavoro in tutte le fasi della pesca.
  Al riguardo, la relazione menziona anzitutto i danni alla colonna vertebrale e agli arti superiori, ma anche patologie dell'udito da continua esposizione al rumore, nonché patologie della pelle per l'esposizione alla radiazione solare e patologie pleuriche correlate alla presenza dell'amianto – in passato ampiamente utilizzato dall'ingegneria delle costruzioni navali.
  Evidenzia, in sintesi, che la Convenzione mira a garantire condizioni di lavoro dignitose, definendo le condizioni minime di lavoro a bordo, incluso il vitto e l'alloggio dei pescatori; importanti previsioni riguardano poi le misure di sicurezza e quelle volte alla salute dei lavoratori del mare, come anche l'assistenza sanitaria e la protezione sociale. Completano il nucleo di garanzie assicurate dalla Convenzione le misure contro il lavoro minorile e forzato, lo sfruttamento dei migranti, la tratta di esseri umani e la pesca illegale. Le disposizioni della Convenzione si fondano dal punto di vista giuridico – sempre secondo la relazione introduttiva – sulla Convenzione ONU sul diritto del mare del 1982, sulla Dichiarazione OIL sui principi e diritti fondamentali nel lavoro del 18 giugno 1998 e sul quadro dei diritti e delle garanzie risultante da numerose convenzioni internazionali sul lavoro.
  Più nel dettaglio, osserva che la Convenzione sul lavoro nel settore della pesca, Pag. 109si compone di un preambolo e di 54 articoli, raggruppati in nove parti, nonché di tre allegati.
  La parte prima (articoli 1-5) definisce il campo di applicazione della Convenzione, che si riferisce a tutti i pescatori e a tutti i pescherecci impegnati in operazioni di pesca commerciale, ferma la possibilità che uno Stato membro escluda dall'applicazione di tutta la Convenzione o di parti di essa i pescherecci impegnati in operazioni di pesca su corsi d'acqua, laghi e canali, e che applichi gradualmente alcune disposizioni, esplicitamente elencate, nel caso di insufficiente sviluppo delle infrastrutture o delle istituzioni.
  La parte seconda (articoli 6-8) reca i principi generali, stabilendo che nessuna delle disposizioni della Convenzione in esame possa pregiudicare normative, sentenze, o intese tra armatori e pescatori che assicurino condizioni più favorevoli di quelle previste dalla Convenzione e disponendo che ciascuna delle Parti dovrà individuare l'autorità o le autorità competenti. Si stabilisce altresì che all'armatore spetta la responsabilità generale di assicurare che il comandante del peschereccio sia posto in grado di adempiere gli obblighi della Convenzione in esame, senza ostacoli posti eventualmente dall'armatore medesimo. I pescatori dovranno eseguire gli ordini legali del comandante e le misure urgenti in materia di sicurezza e di salute.
  La parte terza (articoli 9-12) concerne le condizioni minime richieste per il lavoro a bordo dei pescherecci: in particolare l'età minima è di 16 anni, con possibilità di scendere a 15 per coloro che non siano più sottoposti all'obbligo scolastico imposto dalla legislazione nazionale e seguano una formazione professionale nel settore della pesca. In nessun caso l'età minima può essere inferiore a 18 anni, qualora le attività a bordo del peschereccio siano di natura tale da poter compromettere la salute, la sicurezza o la moralità dei giovani. Sarà altresì vietato assumere pescatori di età inferiore ai 18 anni per lavori notturni, salvo eccezioni esplicitamente contemplate. D'altra parte nessun pescatore potrà lavorare a bordo di un peschereccio senza essere provvisto di un certificato medico che ne attesti l'attitudine allo specifico lavoro.
  Le condizioni di servizio sono oggetto della parte quarta (articoli 13-24). È previsto che le normative nazionali prevedano qualità e numero sufficienti di effettivi a bordo dei pescherecci, sì da assicurare la sicurezza della navigazione e del funzionamento della nave. Dovranno essere concessi ai pescatori periodi di riposo regolari, di durata sufficiente a preservarne la sicurezza e la salute. I pescatori impiegati a bordo delle navi dovranno essere reclutati attraverso un accordo di assunzione a loro comprensibile e contenente standard minimi di informazione, in conformità di quanto disposto dall'allegato II alla Convenzione.
  Ulteriori disposizioni riguardano il reclutamento e il collocamento dei pescatori – anche mediante agenzie private per l'impiego – e la possibilità che ciascuna delle Parti stabilisca per i pescatori la corresponsione del salario ad intervalli regolari e la possibilità di inviare senza spese alle proprie famiglie in tutto o in parte gli emolumenti ricevuti.
  Le condizioni di alloggio e di alimentazione dei pescatori sono riportate nella parte quinta (articoli 25-28).
  La parte sesta (articoli 29-39) riguarda le cure mediche, la protezione della salute e la sicurezza sociale. Per quanto concerne le cure mediche, ciascuno Stato membro potrà stabilire la presenza di materiale medico a bordo del peschereccio, tenuto conto del numero dei pescatori, nonché della zona e della durata delle operazioni di pesca. Sarà inoltre necessario prevedere la presenza a bordo di un pescatore formato per il primo soccorso e capace di utilizzare il materiale medico presente a bordo della nave. Altre disposizioni riguardano la prevenzione degli infortuni sul lavoro e più in generale la sicurezza e la salute dei pescatori, nonché la sicurezza sociale, in ordine alla quale ciascuno Stato membro dovrà assicurare che i pescatori di propria giurisdizione e le persone a loro carico beneficino della sicurezza sociale a Pag. 110condizioni non meno favorevoli di quelle applicate ai lavoratori dipendenti o autonomi nazionali. Vengono inoltre previste garanzie in caso di malattia, lesioni o decesso conseguenti all'attività di lavoro sui pescherecci.
  La parte settima (articoli 40-44) concerne le condizioni stabilite per il rispetto e l'applicazione della Convenzione in esame, prevedendo tra l'altro che ogni Stato membro eserciti il controllo sulle navi di sua competenza tramite ispezioni, stesura di rapporti, esame di denunce, imposizione di misure correttive adeguate.
  La parte ottava stabilisce le procedure di emendamento dei tre allegati alla Convenzione, mentre la parte nona (articoli 46-54) contiene le disposizioni finali della Convenzione, prevedendo, tra l'altro, che la Convenzione entrerà in vigore, per ciascuno Stato membro, 12 mesi dopo la registrazione della relativa ratifica. È prevista la possibilità di denunciare la Convenzione dopo 10 anni dalla sua entrata in vigore, diversamente è previsto il rinnovo automatico per ulteriori 10 anni.
  Segnala infine che sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 25 del 31 gennaio 2017 è stata pubblicata la direttiva del Consiglio UE 2017/159 del 19 dicembre 2016 recante attuazione dell'accordo relativo all'attuazione della Convenzione sul lavoro nel settore della pesca del 2007 dell'OIL, concluso il 21 maggio 2012, tra la Confederazione generale delle cooperative agricole nell'Unione europea (Cogeca), la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti e l'Associazione delle organizzazioni nazionali delle imprese di pesca dell'Unione europea (Europêche). La direttiva contempla prescrizioni minime in materia di orario di lavoro e periodi di riposo dei pescatori marittimi, condizioni di servizio, sicurezza sul lavoro, protezione contro le malattie professionali, procedure in caso di infortuni o decesso, cure mediche a bordo, salari, nonché vitto e alloggio. La direttiva allinea la vigente normativa dell'UE alle nuove disposizioni contenute nella convenzione dell'OIL. Il termine per la sua attuazione è fissato al 15 novembre 2019.
  Si riserva conclusivamente di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito in Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 7 giugno 2017. – Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 13.10.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2016, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 420.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte che il termine per l'espressione del parere è fissato al 19 giugno 2017.

  Giovanni FALCONE (PD), relatore, fa presente che lo schema di decreto ministeriale all'esame dispone il riparto dei fondi stanziati per l'anno 2016 nello stato di previsione della spesa del MIPAAF, sul capitolo 2200, a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi.
  Osserva che lo schema è stato adottato di concerto con il Ministro dell'economia e finanze ed è sottoposto al parere parlamentare sulla base di quanto previsto dall'articolo 1, comma 40, della legge n. 549 del 1995, come modificato dall'articolo 32, comma 2, della legge 23 dicembre Pag. 1112001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che ha ridisciplinato il sistema di riparto delle risorse che lo Stato assegna agli enti ed organismi indicati dalla legge medesima.
  Ricorda che l'ultimo schema di riparto della tipologia oggi in esame, riferita al 2015, è stato presentato alle Camere nel dicembre 2016 (atto del Governo n. 364). Su di esso, la XIII Commissione della Camera ha espresso parere favorevole il 20 dicembre 2016 e la 9a Commissione agricoltura del Senato ha espresso parere favorevole il 10 gennaio 2017.
  Evidenzia che le somme ammesse a riparto, per il 2016, dallo schema di decreto in esame, sono pari a 380.881 euro, mantenute in bilancio, al termine dell'esercizio finanziario di riferimento, a seguito dell'impegno di tali somme avvenuto con decreto ministeriale 30 dicembre 2016, n. 32017.
  Fa presente, quindi, che, in base a quanto dispone lo schema di decreto, le somme ammesse a riparto per il 2016, pari a 380.881 euro, sono assegnate: al CREA (ex INEA), per 157.380 euro; a tre Organismi internazionali che operano nel settore agricolo (Organisation Europeenne et Mediterraneenne pour la Protection des Plantes – OEPP; ITAL-ICID – Comitato italiano per l'irrigazione e la Bonifica Idraulica (che aderisce all'ICID internazionale – International Commission on Irrigation and Drainage); Europeenne Federation de Zootechnie – EAPP), e a tre dipartimenti universitari italiani (quello di economia dell'Università degli studi di Parma, quello di scienze agrarie e forestali dell'Università degli studi di Palermo e quello di scienze agro-ambientali e territoriali – DISAAT – dell'Università degli studi di Bari, per complessivi 223.501 euro.
  In relazione all'assegnazione delle risorse al CREA, sottolinea che nelle premesse allo schema di decreto ministeriale in esame – e più diffusamente nella relazione tecnica annessa – si evidenzia, a motivazione di tale finanziamento, la necessità di attivare proposte progettuali redatte dal CREA, con la partecipazione di altri organismi di ricerca e dei Servizi fitosanitari, volte ad individuare criteri per la valutazione dei rischi derivanti dalle attività di import ed export di avversità di quarantena o emergenti e di definire le azioni al fine di ridurne i rischi (Pest Risk Analysis – PRA), di concerto con il Servizio fitosanitario centrale.
  Con riferimento ai finanziamenti erogati agli altri soggetti sopra menzionati, segnala, in particolare, che all'OEPP è assegnata la somma di 99.960 euro; all'ITAL-ICID sono assegnati 30.000 euro; alla Europeenne Federation de Zootechnie – EAPP viene corrisposta la somma di 14.641 euro; al dipartimento di economia dell'Università degli studi di Parma vengono concessi 34.700 euro; al dipartimento di scienze agrarie e forestali dell'Università degli studi di Palermo 14.200 euro; al dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali – DISAAT – dell'Università degli studi di Bari 30.000 euro.
  Al riguardo, osserva – come peraltro già segnalato in occasione del riparto 2015 – che, mentre nei passati riparti la denominazione dei primi due organismi di rilievo internazionale sopra indicati (OEPP e ITAL-ICID) era la stessa di quella indicata nel presente provvedimento, la denominazione del terzo ente di rilievo internazionale indicata nel riparto 2014 quale Federazione Europea di zootecnia (ovvero Federation Europeenne de Zootechnie – FEZ ovvero European Federation of Animal Science – EAAP) appare coincidere nella sostanza a quella riportata nel presente riparto 2016 quale «Europeenne Federation de Zootechnie – EAPP». Gli uffici competenti del MIPAAF hanno confermato che la corretta denominazione del predetto ente beneficiario – sia per il riparto 2015 che per quello 2016 – è quella, precedentemente indicata, presente nel riparto 2014.
  Come già evidenziato in occasione dell'esame dello schema di decreto del 2014, ricorda che l'OEPP (o EPPO – European Plant Protection Organization) è l'Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione fitosanitaria internazionale nelle regioni europee e mediterranee, responsabile Pag. 112per l'Europa in base all'articolo IX della Convenzione internazionale FAO per la protezione delle piante. Tale Organizzazione è stata fondata nel 1951 da 15 Stati membri mentre, ad oggi, ne annovera 51. Le funzioni cui è chiamata prevedono: la protezione della salute delle piante in agricoltura, nelle foreste o in ambienti non coltivati; lo sviluppo di una strategia internazionale contro il diffondersi di parassiti; l'armonizzazione della normativa fitosanitaria; la promozione di metodi e strategie per il controllo dei parassiti. In particolare, l'EPPO coopera con il Segretariato dell'IPPC (Convenzione internazionale sulla protezione delle piante) della FAO per sviluppare gli standard internazionali sulle misure fitosanitarie e coopera inoltre con la Commissione UE a supporto della risoluzione delle problematiche fitosanitarie internazionali e la predisposizione della Pest risk analysis. L'organizzazione è finanziata tramite i contributi annuali degli Stati membri. Come ricordato, nel presente schema di decreto, per il 2016, l'OEPP si vede assegnare – su sua richiesta – un contributo di 99.960 euro (162.200 euro gli sono stati assegnati nel riparto 2015 e 97.080 euro nel riparto 2014).
  La FEZ (Federation Europeenne de Zootechnie) – come anche ricordato nello schema di riparto del 2014 – è una federazione internazionale di organizzazioni nazionali del comparto zootecnico, provenienti da 34 Paesi prevalentemente europei; nata nel 1949 a Parigi dietro gli auspici della FAO. Tale organizzazione ha sede in Italia. Scopi principali della federazione sono: promuovere la ricerca scientifica avanzata, sviluppare sistemi di produzione sostenibili, migliorare le condizioni tecniche ed economiche nel settore del bestiame, promuovere il benessere degli animali, preservando l'ambiente rurale ed ottimizzando l'utilizzo delle risorse genetiche. La FEZ ha anche il ruolo di sostenere tecnicamente le decisioni e le politiche zootecniche europee. La quota associativa permette di avere diritto di accesso al network della ricerca e dell'industria zootecnica. Come per il 2014 e il 2015, per il 2016 sono assegnati a questo ente 14.641 euro.
  ITAL-ICID è il Comitato nazionale italiano dell'ICID, la Commissione internazionale per l'irrigazione ed il drenaggio, fondata nel 1950 da undici Paesi fondatori tra cui l'Italia ed è composta da circa 60 Paesi membri presso i quali opera attraverso i rispettivi Comitati nazionali. Organo direttivo è il Consiglio esecutivo internazionale (CEI) composto dai rappresenti dei Comitati nazionali. L'ICID è un'organizzazione non governativa, a carattere tecnico scientifico che svolge ricerca in materia di irrigazione e gestione delle acque. Per l'anno 2016 oggetto del presente schema di decreto, l'ITAL-ICID ha chiesto – come anticipato – un contributo di 30.000 euro (come per il 2015, mentre per il riparto 2014 erano stati assegnati 8.409,73 euro) per poter far fronte alle spese riguardanti sia le attività tecnico-scientifiche del Comitato, che la partecipazione a congressi ed eventi.
  Osserva che, per quanto concerne il dipartimento di economia dell'Università degli studi di Parma, lo schema di decreto in esame, nelle premesse, fa riferimento alla relativa richiesta – da parte del presidente del comitato organizzatore locale – di un contributo di 34.700 euro, finalizzandola alla copertura delle spese relative all'organizzazione della XV edizione del Congresso dell'Associazione europea degli economisti agrari (EAAE), che si svolgerà a Parma – come riportato dal sito dell'Università – dal 28 agosto al 1o settembre 2017.
  Con riferimento, poi, al dipartimento di scienze agrarie e forestali dell'Università degli studi di Palermo, la richiesta di contribuito, per 14.200 euro, viene motivata con la copertura delle spese relative allo svolgimento dell'International Symposium on Flowering, Fruit Set and Alternate Bearing, che si terrà a Palermo dal 19 al 23 giugno 2017.
  In relazione, infine, al dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali – DISAAT – dell'Università degli studi di Bari, la relativa richiesta di concessione di Pag. 113un contributo di 30.000 euro è finalizzata alla copertura delle spese relative allo svolgimento dell'XI Conferenza dell'Associazione italiana di ingegneria agraria (AIIA 2017) che – come riportato dal sito dell'Università di Bari – si terrà in tale università dal 5 all'8 luglio 2017.
  Segnala inoltre che la relazione tecnica allegata al provvedimento in esame riferisce – tra l'altro – che la ripartizione delle citate risorse indirizzate ai suddetti enti verrebbe effettuata sulla base delle richieste avanzate dagli stessi (nella fattispecie si tratta di Enti e Comitati italiani di vari settori della ricerca e della sperimentazione) aderenti ad Organizzazioni internazionali, principalmente per il pagamento delle relative quote di partecipazione e delle missioni dei propri agenti, nonché per l'organizzazione di congressi e convegni di rilevanza internazionale «in continuità con quanto stabilito in anni precedenti per assicurare una adeguata realizzazione delle finalità oggetto di finanziamento».
  Infine, segnala che allo schema di decreto in esame, riferito all'anno 2016, sono allegati: una relazione tecnica, la quale svolge anche la funzione di relazione illustrativa; una nota della Ragioneria generale dello Stato del 24 marzo 2017, la quale non rileva osservazioni di competenza da formulare sullo schema di decreto; il decreto ministeriale n. 32017 del 30 dicembre 2016, con il quale sono impegnate le somme sopra indicate per l'anno 2016; una ulteriore nota della Ragioneria generale dello Stato, del 26 gennaio 2017, che attesta il superamento del riscontro preventivo amministrativo contabile del predetto decreto ministeriale di impegno.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) dopo aver espresso apprezzamento per l'ampia relazione svolta dall'onorevole Falcone, chiede al relatore di svolgere un approfondimento per chiarire quali criteri il Governo abbia adottato per individuare i tre dipartimenti universitari italiani che, per finanziare iniziative particolari (quali il Congresso dell'Associazione europea degli economisti agrari, che si svolgerà a Parma, o la Conferenza dell'Associazione italiana di ingegneria agraria, che si terrà a Bari) beneficeranno – sebbene per importi molto limitati – di una parte delle somme ammesse a riparto per il 2016.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.20.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 7 giugno 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 13.20.

7-01273 Luciano Agostini: Iniziative per la tutela della quota di pesca italiana dei pesce spada nell'ambito dei negoziati all'interno dell'Unione europea.
(Discussione e rinvio).

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto.

  Luciano AGOSTINI (PD), nell'illustrare i contenuti della sua risoluzione, evidenzia che la presentazione dell'atto d'indirizzo nasce dalle sollecitazioni pervenutegli da alcune marinerie italiane in relazione ai negoziati in corso per la ridefinizione, nell'ambito dell'Unione europea, delle quote di pesce spada da attribuire ai singoli Stati membri, che potrebbero penalizzare l'Italia.
  Fa presente, infatti, che da diverse fonti sembrerebbe che, durante lo svolgimento dei negoziati europei, la delegazione spagnola, rappresentativa del Paese che, dopo l'Italia, ha il maggiore interesse alla cattura del pesce spada, avrebbe chiesto alla Pag. 114Commissione europea di modificare la serie storica utilizzata in sede Iccat (2010-2014) per poi indurre l'esecutivo comunitario a prendere in considerazione la serie storica 2012-2014. Da ciò discenderebbe una penalizzazione per il nostro Paese con una riduzione della quota di pesca italiana di pesce spada di oltre il 5 per cento, in luogo della riduzione del 3 per cento annuo dal 2018 al 2022, prevista dal piano di ricostituzione per il pesce spada.
  La risoluzione a sua firma mira, pertanto, ad impegnare il Governo ad adoperarsi, con determinazione, in tutte le sedi competenti, per la tutela della quota di pesca italiana dei pesce spada basata sulla chiave di ripartizione già utilizzata dall'Iccat per il riparto tra Parti contraenti e, cioè, sui dati di cattura del periodo 2010-2014.

  Silvia BENEDETTI (M5S) nel concordare sull'importanza della questione trattata dalla risoluzione presentata dall'onorevole Agostini, preannuncia che il MoVimento 5 Stelle presenterà una proprio atto d'indirizzo vertente sullo stesso argomento.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.