CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 giugno 2017
835.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 giugno 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 9.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartentenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2017.
C. 4505 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o giugno 2017.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che, a seguito di ritardi nell'attuazione della delega da parte del Governo, è emersa la necessità di intervenire per evitare l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, presentando un emendamento al disegno di legge europea, volto ad attuare la direttiva (UE) 2015/720 sulla riduzione dell'utilizzo di borse di plastica in materiale leggero. Rileva peraltro l'importanza di un tempestivo intervento, viste le resistenze sull'argomento, anche da parte di alcuni settori dell'industria europea in considerazione della posizione avanzata assunta dall'Italia.

  Alessandro MAZZOLI (PD), relatore, rileva che, come anticipato dal presidente, Pag. 54considerati i tempi ristretti, sarebbe opportuno intervenire in sede di disegno di legge europea, dando diretta attuazione alla direttiva (UE) 2015/720, invece di conferire una nuova delega al Governo nel prossimo disegno di legge di delegazione europea. Pertanto, ritiene che andrebbe valutata l'ipotesi di presentare un emendamento di tal genere, inserendo al contempo una considerazione di carattere generale sul tema in questione nel parere della Commissione Ambiente.

  Federica DAGA (M5S) propone che si colga l'occasione rappresentata dai due articoli del disegno di legge europea di competenza della Commissione Ambiente per affrontare elementi di criticità di carattere più generale in materia di acque. Con riferimento all'articolo 11, che reca la corretta attuazione della direttiva 91/271/CEE in materia di acque reflue urbane, con riferimento all'applicazione dei limiti di emissione degli scarichi idrici, sottolinea il fatto che il Governo si limita ad intervenire su una questione circoscritta relativamente ad un tema, come quello delle acque reflue, sui cui sono aperte ben tre procedure di infrazione. Rileva pertanto che si è persa l'occasione per introdurre norme più stringenti in materia, rispondendo ai rilievi che la Commissione europea sottopone all'Italia da oltre 15 anni e che sono dovuti, oltre che alla negligenza dei gestori dei servizi idrici integrati, anche alla mancata vigilanza da parte delle regioni, del Ministero dell'ambiente e dell'Autorità competente, alla quale dal 2011 sono attribuiti compiti di regolazione e controllo dei servizi idrici. Nel considerare favorevolmente l'intervento volto a migliorare i livelli di emissione degli scarichi idrici di 55 aree sensibili del nostro Paese, ricorda tuttavia che le contestazioni della Commissione europea riguardano, considerate le tre procedure di infrazione nel complesso, un totale di oltre 1.000 agglomerati. Sottolinea quindi la necessità che il monitoraggio dei livelli di azoto e fosforo venga correttamente effettuato dovunque, senza comportare oneri, oltre che per la fiscalità generale, anche per i cittadini. Stigmatizza infatti che tali presunti interventi determinino un incremento delle tariffe senza che a ciò corrisponda un miglioramento del servizio fornito, ventilando pertanto la possibilità che le convenzioni di affidamento stipulate con i gestori possano essere rescisse in caso di mancato adempimento degli obblighi previsti. Quanto all'articolo 10, valutando positivamente l'intervento volto a garantire, per i corpi idrici comuni a più regioni ricadenti nel medesimo distretto idrografico, l'uniformità nei metodi di analisi utilizzati e la comparabilità dei dati del monitoraggio, segnala tuttavia il ben più grave problema della scarsità progressiva della risorsa idrica, che rappresenta un bene finito e che richiederebbe una maggiore attenzione. Pertanto, preannuncia la presentazione da parte del gruppo M5S di alcuni emendamenti volti ad affrontare le questioni poste.

  Alessandro MAZZOLI (PD), relatore, nel ringraziare la collega per il contributo fornito, pur consapevole dell'importanza della questione della distribuzione degli oneri del servizio idrico sulle tariffe pagate dai cittadini, segnala che la previsione in tal senso è contenuta in una legge dello Stato, rilevando dunque la non idoneità del disegno di legge europea per un intervento in materia.

  Ermete REALACCI, presidente, evidenzia alcune considerazioni di carattere generale in tema di risorsa idrica, la prima delle quali relativa alla necessità per il futuro di disporre di aggiornate tipologie di monitoraggio della qualità delle acque, in considerazione della diffusione di sempre nuove e diverse sostanze chimiche. In secondo luogo, nel sottolineare gli elementi di criticità connessi con la sempre minore disponibilità di acqua, in considerazione dei lunghi periodi di siccità degli ultimi anni, evidenzia l'esigenza di affrontare tale argomento in maniera compiuta e complessiva, anche allo scopo di verificare se le autorità di bacino si stiano ponendo il problema.

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  Federica DAGA (M5S), sul tema della scarsità della risorsa idrica posto dal presidente, segnala che la causa è da addebitarsi, oltre che alla siccità, anche allo stato delle nostre reti idriche, considerato che, come evidenziato dal documento pubblicato dall'ISTAT a marzo scorso, si registrano fino al 40-50 per cento di perdite di acqua, in assenza di interventi da parte dei gestori dei servizi idrici. Pertanto ritiene che si debba procedere ad un'attenta valutazione della situazione, anche con riguardo agli eventuali investimenti effettuati dai gestori, in linea con la sollecitazione indirizzata al Ministero competente in occasione dell'interrogazione presentata dal M5S sul livello delle acque del lago di Bracciano.

  Ermete REALACCI, presidente, nell'invitare i colleghi a sottoporre eventuali considerazioni di carattere generale al relatore ai fini del loro inserimento nella proposta di parere, rinvia all’ dell'Ufficio di presidenza ogni valutazione circa forme di monitoraggio in ordine alla questione della scarsa disponibilità della risorsa idrica.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici.
C. 55-341-440-741-761-1125-1399-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere il prescritto parere sulla proposta di legge C. 55-341-440-741-761-1125-1399-B, concernente disposizioni per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici, già approvata, in un testo unificato, dalla Commissione agricoltura della Camera e modificata dal Senato il 23 maggio 2017.
  Il provvedimento – composto da 8 articoli – è volto a promuovere interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia degli agrumeti caratteristici, con l'obiettivo di sostenere e valorizzare una delle coltivazioni caratteristiche del nostro territorio costiero e insulare di ambito mediterraneo, in considerazione del ruolo che la conduzione degli agrumeti tradizionali svolge dal punto di vista produttivo e dal punto di vista della difesa del territorio e del paesaggio.
  Venendo alle modifiche apportate a tale testo dall'altro ramo del Parlamento, fa presente che, all'articolo 1, che reca le finalità del provvedimento, il Senato, al comma 1, ha soppresso la specifica che gli agrumeti caratteristici debbano trovarsi in aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o che abbiano particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale. Segnala, tuttavia, che tale precisazione è in buona parte recuperata al comma 2 dove è specificato che per agrumeti caratteristici si intendono quelli che hanno particolare pregio varietale paesaggistico, storico e ambientale. Osserva poi che è stato confermato il testo del comma 2 approvato dalla Camera, dove si prevede che essi debbano essere situati in aree vocate alla coltivazione di specie agrumicole dove le caratteristiche climatiche ed ambientali siano capaci di conferire al prodotto specifiche caratteristiche.
  L'articolo 2 disciplina gli interventi previsti, demandando ad un decreto del Ministro delle politiche agricole, di concerto con i Ministri per i beni e le attività culturali e dell'ambiente, l'individuazione dei territori in cui sono situati gli agrumeti caratteristici, la definizione dei criteri e delle tipologie di interventi ammessi ai contributi di cui successivi articoli 3 e 4, nonché la misura di detti contributi. Mentre il comma 1 è rimasto immutato, al comma 2, è stato precisato che nell'ambito degli interventi ammessi al contributo deve essere data priorità alle tecniche di allevamento tradizionale e all'agricoltura integrata e biologica. Pag. 56
  L'articolo 3 prevede per l'anno 2017 (invece che per il triennio 2014-2016 originariamente presente nel testo) un contributo a copertura parziale degli investimenti volti al recupero e alla salvaguardia degli agrumeti caratteristici situati nei territori individuati con il citato decreto mentre è stato soppresso il riferimento (presente nel testo licenziato dalla Camera) alla manutenzione tra le attività che formano oggetto dell'intervento finanziario. Segnala che nel corso dell'esame al Senato è stata inoltre sostituita, così come nell'articolo 4, la formulazione che prevedeva che avessero diritto a tale contributo i proprietari e i conduttori a qualsiasi titolo degli agrumeti caratteristici, con preferenza per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali, prevedendo esclusivamente che il contributo è concesso prioritariamente agli stessi coltivatori diretti ed agli imprenditori agricoli professionali.
  L'articolo 4 prevede, altresì, che sia concesso un contributo per gli interventi di ripristino degli agrumeti caratteristici abbandonati articolato per il solo 2017 e secondo le modalità richiamate nell'articolo precedente.
  L'articolo 5, che disciplina le modalità di attuazione degli interventi, al comma 1, è rimasto pressoché immutato, essendo stato unicamente soppresso il riferimento agli interventi di manutenzione, in conformità a quanto già previsto al precedente articolo 3. Il comma 2 – già in origine relativo alla compatibilità delle misure con la normativa europea in materia di aiuti di Stato – è stato in parte modificato esplicitando che i contributi previsti dal presente provvedimento sono notificati alla Commissione europea ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
  L'articolo 6 istituisce il Fondo per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici. Al comma 1 è stato modificato l'importo costituente la dotazione del Fondo, pari a 3 milioni di euro per il 2017 (nel testo approvato dalla Camera erano invece previsti 2 milioni per il 2014, 1 milione per il 2015 e 1 milione per il 2016), mentre al comma 2 è stata rivista la relativa copertura finanziaria, stabilendo che si provvedesse mediante utilizzo del Fondo relativo al riaccertamento dei residui passivi, relativamente ai trasferimenti e alle compartecipazioni statutarie alle regioni, alle province autonome e agli altri territoriali. I commi 3 e 4 sono rimasti identici e riguardano le modalità di riparto del Fondo.
  L'articolo 7, che prevedeva che i consorzi di tutela della produzione di agrumi potessero predisporre un progetto rivolto ad aggiornare le aree di produzione tutelata di qualità, a predisporre interventi per il miglioramento della resa produttiva, anche attraverso il sistema di irrigazione e di raccolta delle acque, nonché a favorire la stipula di convenzioni nel caso di agrumeti abbandonati, è stato soppresso.
  Il nuovo articolo 7, identico all'articolo 8 del testo approvato dalla Camera, disciplina la procedura per l'assegnazione dei contributi. L'articolo 8, identico all'articolo 9 del testo approvato dalla Camera, prevede il regime di controlli sull'effettiva e puntuale realizzazione degli interventi e le sanzioni in caso di non realizzazione degli interventi per i quali sono stati erogati i contributi, i controlli e le sanzioni.
  Ciò premesso, anche in considerazione dell'irrilevanza delle modifiche introdotte dal Senato per i profili di competenza della VIII Commissione, propone di esprimere anche sul testo trasmesso dal Senato il parere favorevole già pronunciato sul precedente testo.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

  La seduta termina alle 9.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 7 giugno 2017.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.20 alle 12.30.

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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 7 giugno 2017.

Audizione del dottor Fausto Giovanelli, nell'ambito dell'esame della proposta di nomina a presidente dell'Ente parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano (Nomina n. 106).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.30 alle 13.05.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 7 giugno 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 13.10.

Proposta di nomina del dottor Fausto Giovanelli a presidente dell'Ente parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nomina n. 106.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno, rinviata nella seduta del 30 maggio 2017.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che il relatore ha formulato una proposta di parere favorevole sulla proposta di nomina. Nell'avvertire che la votazione avrà luogo a scrutinio segreto mediante il sistema delle palline bianche e nere, precisa che porrà in votazione la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, la quale risulterà approvata se conseguirà la maggioranza dei voti validamente espressi.
  Dà quindi conto delle sostituzioni comunicate alla presidenza e dei deputati in missione.

  La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere del relatore.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica il risultato della votazione:
   Presenti e votanti  28   
   Maggioranza  15   
    Hanno votato  28    

  (La Commissione approva).

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.
   Hanno preso parte alla votazione i deputati: Bergonzi, Stella Bianchi, Braga, Carrescia, Cominelli, Daga, D'Agostino, De Rosa, Gadda, Ginoble, Cristian Iannuzzi, Tino Iannuzzi, Kronbichler, Manfredi, Mariani, Marroni, Massa, Matarrese, Mazzoli, Micillo, Morassut, Realacci, Giovanna Sanna, Segoni, Valiante, Zaratti, Manzi, in sostituzione del deputato Zardini, e Zolezzi.

  La seduta termina alle 13.25.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 828 del 30 maggio 2017:
   a pagina 59, seconda colonna, quarta riga, le parole: «– il più recente dei quattro parchi nazionali italiani –» devono intendersi soppresse.