CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 maggio 2017
810.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 2 maggio 2017. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

  La seduta comincia alle 13.45.

Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione dell'articolo 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015 n. 124.
Atto n. 391.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 aprile 2017.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda preliminarmente che sulla base di quanto convenuto nella seduta dello scorso 27 aprile con il rappresentante del Governo, l'espressione del parere avrà luogo entro la seduta convocata per domani, 3 maggio 2017.
  Nel comunicare che sono pervenuti i rilievi espressi dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali, fa presente che i relatori hanno presentato una riformulazione della propria proposta di parere (vedi allegato 1) e che i deputati Ciprini, Cecconi, Chimienti, Cominardi, Dall'Osso, Lombardi, Tripiedi, Dieni, Cozzolino, Dadone, D'Ambrosio e Toninelli hanno presentato una proposta di parere alternativa a quella dei relatori (vedi allegato 2).
  Chiede, quindi, ai relatori se intendono illustrare le modifiche apportate alla proposta di parere illustrata nella seduta dello scorso 27 aprile.

  Alan FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, on. Tinagli, illustra Pag. 5la nuova proposta di parere elaborata (vedi allegato 1).
  Rileva, in particolare, che la nuova proposta, rispetto alla precedente, presenta due elementi nuovi. Il primo, nelle premesse, è il richiamo ai rilievi formulati dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Il secondo riguarda la modifica dell'osservazione di cui alla lettera p), nel senso di dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 60, comma 2, del decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, recante «Modifiche ed integrazioni al Codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai sensi dell'articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124», al fine di realizzare la banca dati degli obiettivi e degli indicatori delle performance nell'ambito del Portale della performance, già Portale della trasparenza.

  Tiziana CIPRINI (M5S) esprime il suo apprezzamento per il fatto che i relatori hanno accolto nella loro proposta di parere anche tre questioni contenute nella proposta alternativa di parere di cui è prima firmataria.
   Si rammarica, però, che altrettanta apertura non sia stata manifestata con riferimento alle premesse, in cui non ha trovato posto nessuna delle critiche espresse dal suo gruppo nella citata proposta di parere.

  Alan FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, desidera illustrare la logica che è sottesa alla costruzione della proposta di parere dei relatori che è quella dell'interpretazione delle norme esistenti, in linea con le indicazioni del Consiglio di Stato. Questo, in concreto, significa valutare norme precedenti, comprese quelle del decreto legislativo n. 150 del 2009, il cosiddetto «decreto Brunetta», alla luce di un differente paradigma, riferito in particolare, alla valorizzazione e alla non vessazione dei dipendenti pubblici. Osserva che sia la proposta di parere sia tutti i provvedimenti adottati in questa legislatura in materia di pubblico impiego si muovono nella ricerca di alcuni punti di equilibrio: quello tra omogeneizzazione e differenziazione, quello tra centro e periferia e, infine, quello tra vigilanza e responsabilizzazione. In questa chiave generale, la logica del provvedimento in esame è indicata, a suo avviso, da alcuni elementi. Prima di tutto il concetto di valutazione individuale, poi la previsione di una rendicontazione più chiara rispetto a quanto stabilito dal cosiddetto «decreto Brunetta», una maggiore specificazione del carattere di indipendenza degli organi di valutazione e, infine, una definizione della governance in relazione alla performance che affida al Dipartimento della funzione pubblica non soltanto un ruolo di osservazione delle altre amministrazioni, ma anche, e principalmente, un ruolo di ausilio.
  Nel far presente che la proposta di parere elaborata è ispirata alle osservazioni appena svolte, sottolinea, in particolare, l'osservazione di cui lettera e), numero 1), in cui si chiede al Governo di valutare l'opportunità di ampliare il concetto di utenza finale, che non coincide necessariamente e sempre con i cittadini, e si crea una simmetria tra programmazione e valutazione.
  Ricorda anche l'osservazione di cui lettera m), con la quale, al fine di rafforzare l'indipendenza sostanziale e formale degli Organismi indipendenti di valutazione e di ottenere organismi caratterizzati dalla presenza di diverse competenze, si chiede al Governo di verificare le modalità più adeguate ed efficaci di reclutamento e selezione dei valutatori.
  Richiama infine la già citata osservazione di cui alla lettera p),concernente una banca dati degli obiettivi e degli indicatori delle performance nel contesto di governance sopra indicato.

  Andrea CECCONI (M5S) ritiene che il provvedimento all'esame delle Commissioni abbia degli aspetti sicuramente apprezzabili, pur mantenendo alcune riserve e segnalando talune criticità. Prima di tutto, sottolinea come sia sostanzialmente inefficace il ruolo degli organismi di valutazione, specialmente alla luce dell'intesa Pag. 6sancita nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, che, in pratica, smantella la logica dello schema di decreto. Altro elemento che depotenzia lo schema di decreto è costituito dalla mancanza di investimenti e dalla previsione che non ci siano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Si augura che, specialmente rispetto alla questione del ruolo degli organismi indipendenti di valutazione, il Governo trovi, nella stesura definitiva del decreto, un punto di equilibrio con le Regioni che lo valorizzi e non lo depauperi. Rileva, poi, come sia poco chiaro il meccanismo del superamento delle fasce di merito. Lasciare la determinazione di premi alla contrattazione non è, a suo avviso, la soluzione giusta per evitare una distribuzione a pioggia dei premi, mentre le fasce di merito, anche se solo teoricamente, rappresentavano un paletto in tal senso. Con la contrattazione si va, infatti, in senso contrario a quella standardizzazione necessaria per un efficace sistema di controllo e alla previsione di un sistema di agevolazioni e di sanzioni. Sotto un altro profilo, non condivide il collegamento temporale che lo schema di decreto definisce tra l'adozione del piano della performance, attualmente prevista per la fine di gennaio, e il Documento di economia e finanza, predisposto nel mese di aprile. Non lo condivide e lo trova incomprensibile, in quanto il piano della performance riguarda tutto l'anno e in quanto il Documento di economia e finanza è un insieme di buoni propositi e non un elemento oggettivo, quale invece i bilanci approvati annualmente. Un altro elemento di difficile comprensione è lo stralcio dal sistema di valutazione di tutto il personale del comparto scuola, università e ricerca, compreso quello amministrativo, la cui valutazione è affidata all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). Si crea, così, un divario ingiusto tra dipendenti della pubblica amministrazione, sottraendo i dipendenti amministrativi del comparto scuola, università e ricerca da una valutazione omogenea. Infine rileva che nel parere dovrebbe essere indicato in modo più netto il rapporto tra performance organizzativa e performance individuale, per evitare che sia valutato positivamente sul piano individuale un dirigente a capo di un'organizzazione giudicata invece negativamente.

  Il sottosegretario Angelo RUGHETTI esprime il suo ringraziamento ai relatori e a tutti i componenti delle Commissioni per l'importante lavoro svolto per l'arricchimento e la migliore definizione dei contenuti dello schema di decreto, che si affianca al contributo altrettanto prezioso degli altri organi coinvolti nel procedimento. Tiene a sottolineare che, anche in questa occasione, il Governo, in sede di approvazione definitiva del decreto, terrà nel debito conto tutte le osservazioni che le Commissioni vorranno esprimere. Quindi, passando a considerazioni più generali riguardanti l'impianto e la filosofia dello schema in esame e condividendo quanto testé affermato dal relatore per la I Commissione, on. Ferrari, osserva che, per la prima volta, viene prevista una stretta connessione tra la valutazione della performance e la qualità dei servizi erogati, dal momento che, sulla base di quanto previsto dallo schema di decreto, la prima finisce per essere uno strumento per misurare la seconda. Sottolinea, ancora, che lo schema in esame introduce finalmente un raccordo tra le priorità delle politiche a livello nazionale, indicate dal Parlamento e dal Governo, con quelle dei singoli enti, facendo così fronte a una esigenza diffusa e manifestata anche dai relatori nella loro proposta di parere. A tale proposito, ricorda che lo schema, disciplinando una materia che, nel disegno di riforma costituzionale bocciato dal referendum dello scorso 4 dicembre, avrebbe dovuto consentire l'attivazione di una clausola di supremazia a favore dello Stato, attribuisce rilevanti compiti agli Organismi indipendenti di valutazione (OIV). Sottolinea, tuttavia, che nel quadro costituzionale, confermato dal referendum, alle Regioni resta attribuita ampia autonomia in ordine alla disciplina dei propri assetti organizzativi. In tale ottica, nel provvedimento Pag. 7è, quindi, prevista una cornice generale comune, alla quale i singoli enti dovranno fare riferimento nella loro attività di valutazione, al fine di permettere, sulla base di parametri uniformi, una rendicontazione della qualità dei servizi erogati. Si dichiara d'accordo con i relatori, ma anche con i deputati intervenuti, sia per l'apprezzamento del crescente ruolo attribuito agli utenti nel processo di valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni sia sulla necessità di prevedere un collegamento tra la valutazione della performance organizzativa e la valutazione della performance individuale. Condivide le riserve espresse dai deputati intervenuti sull'esclusione dalla disciplina in esame del settore della scuola e della ricerca, ma osserva che, oltre alla necessità di tenere in debito conto le peculiarità del settore, la legge delega ha posto in tal senso limiti precisi. Auspica, pertanto, che, con riferimento ai servizi amministrativi erogati in tali settori, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Dipartimento della funzione pubblica trovino un accordo per la definizione di criteri di valutazione omogenei. Infine, dopo avere espresso apprezzamento per lo sforzo compiuto dai relatori di redigere una proposta di parere che, accogliendo le sollecitazioni provenienti da tutti i gruppi, sia il più possibile condivisa, ne auspica l'approvazione già nella seduta odierna.

  Danilo TONINELLI (M5S) chiede di non procedere alla votazione del parere nella seduta odierna, per permettere ai relatori di valutare se integrare la loro proposta con le osservazioni avanzate dei colleghi del suo gruppo che sono intervenuti prima di lui. In particolare, ritiene che nel parere debba essere previsto un collegamento tra l'adozione del piano della performance e la legge di bilancio, e non il Documento di economia e finanza. A suo avviso, inoltre, andrebbe reso più stringente il legame tra valutazione individuale e valutazione organizzativa, ponendo una condizione, al fine di evitare che le buone intenzioni espresse si tramutino in un nulla di fatto in sede di adozione definitiva del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, chiede ai relatori quali proposte intendano formulare in ordine al prosieguo dell'esame dello schema di decreto.

  Alan FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, on. Tinagli, ritiene di non dover mutare ulteriormente la proposta di parere in quanto, a suo avviso, la logica delle osservazioni dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle è già ricompresa nella medesima proposta. Sul legame tra adozione del piano della performance e legge di bilancio, osserva come si tratti di una questione complessa, dato il carattere anche pluriennale dei bilanci e il fatto che nelle amministrazioni locali spesso gli stessi siano adottati in ritardo, questione a cui si sta però ponendo mano. Il problema, a suo avviso, è quello complessivo di assicurare una buona capacità di programmazione e la predisposizione di un buon piano della performance. Sotto un altro profilo, sottolinea come con l'osservazione di cui alla lettera g), si chieda al Governo di valutare l'opportunità di apportare modifiche allo schema di decreto nel senso di evidenziare la rilevanza dei comportamenti organizzativi anche al fine della valutazione individuale.
  In conclusione, nel ribadire che i relatori non ritengono di dover modificare la propria proposta di parere, evidenzia che vi sono le condizioni per procedere alla sua votazione già nella seduta odierna.

  Cesare DAMIANO, presidente, dopo avere osservato che la proposta di parere dei relatori raggiunge un buon equilibrio tra le istanze espresse dalla maggioranza e quelle manifestate dalle opposizioni, pone in votazione la proposta di parere dei relatori, avvertendo che, in caso di sua approvazione, la proposta alternativa presentata dai deputati del gruppo del MoVimento Pag. 85 Stelle risulterà preclusa e non sarà, pertanto, posta in votazione.

  Le Commissioni approvano la nuova proposta di parere dei relatori (vedi allegato 1), risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere dei deputati Ciprini ed altri.

  La seduta termina alle 14.20.

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