CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 aprile 2017
806.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 79

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 aprile 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene il viceministro dell'Economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 13.50.

Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5 e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 aprile scorso.

Pag. 80

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che nella precedente seduta di esame il relatore, Pelillo, ha illustrato i contenuti del Documento e ha successivamente formulato una proposta di parere favorevole con alcune osservazioni (vedi allegato 1), la quale è già stata trasmessa via email a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

  Michele PELILLO (PD), relatore, illustra brevemente la sua proposta di parere, che contiene tre osservazioni, le quali affrontano alcune rilevanti questioni.
  In particolare, l'osservazione di cui alla lettera a) segnala l'esigenza di definire le prospettive della preannunciata riorganizzazione delle Agenzie, fiscali, con l'obiettivo di massimizzare l'efficienza delle Agenzie e di migliorarne il grado di autonomia nello svolgimento delle rispettive funzioni, l'osservazione di cui alla lettera b) richiama la necessità di completare il quadro normativo al fine di realizzare il superamento degli studi di settore sostituendoli con gli indici sintetici di affidabilità fiscale, mentre la lettera c) sottolinea l'opportunità di dedicare attenzione alla tematica dell'introduzione di meccanismi di tassazione sulle transazioni via web, verificando a tale riguardo la possibilità di intervenire a livello nazionale in materia.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 13.55.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 20 aprile 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 13.55.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-11105 Giacomoni: Estensione delle agevolazioni fiscali relative ai piani individuali di risparmio a lungo termine.

  Sestino GIACOMONI (FI-PdL) illustra la propria interrogazione, sottolineando, innanzitutto, come il Governo Renzi, negli ultimi tre anni, in materia di risparmio, abbia fatto l'opposto di ciò che avrebbe dovuto fare un Governo saggio e lungimirante.
  In particolare, evidenzia, come l'Esecutivo, per fare cassa, abbia tartassato il risparmio attraverso numerose misure: l'aumento della tassazione sui redditi di natura finanziaria dal 20 al 26 per cento; l'aumento dell'aliquota della tassazione sui fondi pensione dall'11 al 20 per cento; l'aumento dell'aliquota della tassazione per la rivalutazione del TFR dall'11 al 17 per cento; l'introduzione di una patrimoniale sui risparmi, attraverso un'imposta di bollo del 2 per mille su tutti i prodotti finanziari, ivi compresi i depositi bancari e postali.
  Rileva inoltre come l'Esecutivo abbia minato la credibilità stessa del sistema bancario italiano, accettando supinamente dall'Europa l'imposizione del bail in, e prevedendo che, in caso di fallimento di una banca, a pagare siano non solo gli azionisti della banca stessa, ma anche gli obbligazionisti e i correntisti.
  Nel sottolineare come l'insieme di tali interventi abbia rischiato di scatenare il panico finanziario, evidenzia come gli italiani preferiscano ormai tenere i loro risparmi sotto il letto, oppure, peggio ancora, portarli all'estero.
  Rileva, altresì, le difficoltà per le aziende a ricevere liquidità dalle banche, che stanno vivendo uno dei momenti peggiori della loro storia e come, di fatto, gli italiani non siano stati incoraggiati ad investire i loro risparmi nell'economia reale.
  In questo contesto, finalmente, il Governo ha deciso di utilizzare la leva fiscale Pag. 81non più per fare cassa, ma per indirizzare risparmi verso le PMI. La legge di bilancio 2017, infatti, ha introdotto nuove forme di agevolazioni fiscali dirette a incentivare gli investimenti del capitale delle PMI italiane ed europee, prevedendo, in particolare, due nuovi strumenti: la detassazione per i redditi derivanti dagli investimenti a lungo termine nel capitale delle imprese, nel limite del 5 per cento del loro patrimonio, a favore delle casse previdenziali e dei fondi pensione; l'esenzione fiscale per i redditi di capitale e i redditi diversi derivanti dagli investimenti effettuati in piani individuali di risparmio a lungo termine (cosiddetti PIR), a favore delle persone fisiche, prevedendo in tale ambito una riserva per le piccole e medie imprese, nei limiti di 30.000 euro all'anno e di complessivi 150.000 euro.
  Più in dettaglio, per ciascun anno di durata dei PIR, le somme nel piano di risparmio devono essere investite, per almeno il 70 per cento, in strumenti finanziari emessi o stipulati con imprese che svolgono attività diverse da quella immobiliare, fiscalmente residenti in Italia o in un Paese dell'Unione europea o aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo con stabili organizzazioni in Italia; mentre la restante quota del 30 per cento può essere investita in qualsiasi strumento finanziario.
  Al riguardo evidenzia come, nelle ultime settimane, molte società di gestione abbiano lanciato strumenti PIR e come il mercato abbia reagito positivamente, veicolando abbastanza celermente patrimoni sui predetti strumenti. In particolare rileva come la raccolta del mercato sembri ammontare a 300 milioni di euro a settimana, e si preveda che gli italiani investiranno in tali strumenti circa 2 miliardi di euro per quest'anno e 10 miliardi in cinque anni.
  Sottolinea, invece, come le agevolazioni per investimenti a lungo termine da parte di enti previdenziali e fondi pensione non sembrino ancora utilizzabili, mentre sarebbe opportuno consentire a tali soggetti di investire una parte della loro raccolta nei PIR, come strumento di investimento diretto. A tal fine i predetti PIR potrebbero essere rinominati come Programmi istituzionali di risparmio a lungo termine, consentendo l'investimento anche da parte degli investitori istituzionali.
  In tale contesto l'interrogazione chiede al Governo se intenda permettere l'investimento nei PIR anche agli investitori istituzionali e se intenda includere tra gli investimenti agevolabili a favore di enti previdenziali e fondi pensione quelli in private equity, nel venture capital e in titoli di debito delle imprese.

  Il viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Sestino GIACOMONI (FI-PdL), nel ringraziare il Viceministro per la dettagliata risposta, auspica che essa possa tradursi, in tempi brevi, nell'adozione di misure concrete da parte del Governo.

5-11175 Paglia: Dati concernenti le concessioni di sfruttamento di beni del demanio relative alle acque minerali.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL-POS) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL-POS) si dichiara soddisfatto della risposta, a condizione che, come indicato dal Governo, sia dato seguito alla richiesta, alla Conferenza delle Regioni, dei dati relativi ai canoni versati dai concessionari per lo sfruttamento dei beni del demanio relativi alle acque minerali e che tali dati siano poi messi a disposizione del Parlamento.

5-11176 Sottanelli: Iniziative per la revisione dell'istituto della transazione fiscale.

  Enrico ZANETTI (SC-ALA CLP-MAIE) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Pag. 82

  Il viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
  Ricorda quindi come il Governo sia di recente intervenuto, nell'ambito della legge di Bilancio 2017, riformulando la disciplina dei crediti tributari e previdenziali contenuta all'articolo 182-ter della legge fallimentare con la soppressione della regola della cosiddetta «infalcidiabilità» dell'IVA e delle ritenute alla fonte.
  In tale quadro ritiene utile approfondire la questione dell'estensione dello strumento della transazione fiscale ai piani di risanamento asseverati, di cui all'articolo 67, comma 2, lettera d), della legge fallimentare, nell'ottica generale di ampliare la possibilità di utilizzo degli strumenti di natura transattiva relativamente ai crediti tributari.

  Enrico ZANETTI (SC-ALA CLP-MAIE) ringrazia in primo luogo il Viceministro per la risposta fornita. Con riferimento alla revisione dell'istituto della transazione fiscale, ritiene che essa non ponga alcuna problematica di minor gettito per l'Erario, mentre comporta certamente la necessità che il Governo effettui, come auspicato dall'interrogazione, le opportune valutazioni politiche.
  Al riguardo ricorda come l'istituto della transazione fiscale si conformi a un'impostazione di tipo difensivo adottata dallo Stato con riguardo ai meccanismi di definizione transattiva dei crediti tributari e sottolinea come tale impostazione, la quale era giustificata in una fase di prima applicazione degli strumenti stessi, costituisca ormai un limite e una rigidità da superare. Rileva infatti come l'istituto della transazione fiscale, se debitamente esteso, possa consentire a una platea molto più ampia di contribuenti di relazionarsi in termini propositivi con l'Erario, permettendo, al contempo, all'Erario, di accedere a forme negoziate di recupero dei crediti fiscali in una fase non ancora patologica, con conseguenti maggiore prospettive di recupero dei crediti stessi.
  Nell'evidenziare come l'estensione di tale tipologia di strumenti transattivi si inserisca nella prospettiva di una complessiva trasformazione, in termini maggiormente collaborativi, dei rapporti tra contribuenti e Fisco, preannuncia quindi la presentazione di una proposta normativa in tal senso.

5-11177 Villarosa: Dati concernenti il volume degli strumenti monetari creati dal sistema bancario italiano.

  Daniele PESCO (M5S) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, la quale fa parte di un gruppo di interrogazioni presentate dal gruppo M5S sulle tematiche concernenti la creazione della moneta bancaria.
  In tale contesto ricorda che gli elementi già acquisiti su tale materia indichino come non esista una disciplina specifica relativa alla creazione di moneta bancaria, ma come tale fenomeno costituisca un dato di fatto, il quale presenta taluni elementi di criticità. In proposito richiama in particolare il fatto che, rispetto alla complessiva massa monetaria, solo il 15,8 per cento sia costituito dalla moneta legale creata dalla Banca centrale, cioè dalle banconote e monete in circolazione più le riserve della stessa Banca centrale, mentre la restante massa monetaria è costituita da moneta bancaria. In questo quadro, che considera per molti versi allarmante, l'atto di sindacato ispettivo chiede di conoscere quale sia il dato disaggregato annuo relativo al volume della moneta bancaria dal 1981 a oggi, e la relativa percentuale di incremento annuo, domandando altresì se la creazione di un conto deposito da parte di una banca in conseguenza dell'erogazione di un mutuo rientri nella definizione di raccolta fondi recata dal Testo unico bancario, annoverandosi quindi nel computo della stessa moneta bancaria.

  Il viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Daniele PESCO (M5S) prende atto che, dopo l'introduzione dell'euro, non è più Pag. 83possibile conoscere quale sia la quantità di banconote e monete effettivamente detenuta in ciascun Paese appartenente all'area euro, riservandosi altresì di approfondire il tema sotto ulteriori profili.
  Prende altresì atto degli altri elementi forniti dal Governo in risposta all'atto di sindacato ispettivo, sottolineando altresì come da essi emerga che le banche hanno la possibilità di ampliare i loro bilanci, creando moneta bancaria in conseguenza della richiesta di credito da parte dei clienti, in assenza di qualsivoglia previsione normativa in merito.

5-11178 Fragomeli: Chiarimenti circa le modalità di sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali nel caso di soggetti impossibilitati alla firma.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
  Sottolinea quindi come l'interrogazione sia risultata particolarmente utile per sollevare una problematica importante, rilevando di aver già dato indicazione agli uffici competenti di costituire un gruppo di lavoro per individuare una soluzione adeguata, attraverso forme di coordinamento della normativa in materia di attestazione dello status di impossibilità alla firma per la sottoscrizione di dichiarazioni fiscali, che consenta ai contribuenti e ai professionisti interessati di uscire dalla situazione paradossale venutasi a creare.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), nel ringraziare il Viceministro per la risposta fornita, auspica che la soluzione di coordinamento normativo, richiamata nella risposta del Governo, possa essere adottata in tempi molto brevi, in considerazione della prossima scadenza del termine per la trasmissione, da parte dei CAF e dei professionisti abilitati, delle dichiarazioni fiscali e previdenziali.

  Maurizio BERNARDO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

  Giovedì 20 aprile 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene il viceministro dell'Economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-01209 Alberti: Problematiche relative all'applicazione dell'IVA alla tariffa di igiene ambientale (TIA 1) e alla tariffa integrata ambientale (TIA 2).
7-01230 Ribaudo: Problematiche relative all'applicazione dell'IVA alla tariffa di igiene ambientale (TIA 1) e alla tariffa integrata ambientale (TIA 2).
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Maurizio BERNARDO, presidente, avverte che la risoluzione 7-01230 Ribaudo, vertendo sulla medesima materia, sarà discussa congiuntamente alla risoluzione 7-01209 Alberti.

  Francesco RIBAUDO (PD) illustra la propria risoluzione, la quale sottopone all'attenzione del Governo le problematiche relative all'applicazione dell'IVA alla tariffa di igiene ambientale (TIA 1) e alla tariffa integrata ambientale (TIA 2).
  Al riguardo rammenta innanzitutto che la qualificazione della natura giuridica della prestazione patrimoniale dovuta a fronte dei servizi di smaltimento dei rifiuti è stata oggetto di diverse interpretazioni e di un ampio contenzioso, Pag. 84ricorso soprattutto per quanto riguarda l'applicazione, o meno, dell'obbligo di assoggettare le somme all'imposta sul valore aggiunto (IVA), ricordando inoltre che con il cosiddetto «decreto Ronchi» di cui al decreto legislativo n. 22 del 1997 è stato sancito il passaggio dal sistema della tassa a quello della tariffa.
  In particolare rileva come l'articolo 49, comma 1, del citato decreto legislativo, istitutivo della «tariffa d'igiene ambientale» (anche indicata come TIA1 o «Tariffa Ronchi»), abbia soppresso la Tassa per lo smaltimento dei rifiuti (TARSU); ricorda inoltre che, successivamente, l'articolo 238 del decreto n. 152 del 2006 ha introdotto la «tariffa per la gestione dei rifiuti urbani», comunemente indicata come «tariffa integrata ambientale» (o TIA2) e contemporaneamente ha disposto l'abrogazione della precedente «tariffa Ronchi». L'attuazione concreta della TIA2 è stata tuttavia differita, fino all'emanazione di un apposito decreto attuativo (che non è mai stato emanato) e, nelle more dell'emanazione di tale decreto, è stata disposta l'applicazione delle norme regolamentari vigenti, facendo quindi salva l'applicazione della «tariffa Ronchi» nei comuni che l'avevano già adottata.
  In tale contesto segnala come la questione della natura tributaria piuttosto che di «corrispettivo per il servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani» della cosiddetta TIA1 sia stata oggetto di diverse, e talora contrastanti, pronunce giurisdizionali, nonché di differenti interpretazioni dottrinali. Rammenta, in particolare, che la Corte costituzionale ha riconosciuto la natura tributaria della TIA1, determinando, di fatto, l'esclusione dalla imponibilità ai fini IVA delle somme dovute e la conseguente presentazione di numerosi ricorsi da parte dei contribuenti per il rimborso dell'IVA pagata.
  La TIA1 è stata abrogata con effetto dal 1o gennaio 2013, ad opera dell'articolo 14, comma 1, del decreto-legge n. 201 del 2011, che ha istituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi TARES, destinato a coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani avviati allo smaltimento e per tali fattispecie l'IVA viene limitata ai casi dei comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti.
  Dal 1o gennaio 2014, l'articolo 1, commi 639 e seguenti, della legge di stabilità 2014 ha introdotto un'analoga disciplina con la quale è istituita la tassa sui rifiuti TARI, articolazione, insieme alla TASI, della componente servizi della nuova Imposta unica comunale – IUC attualmente in vigore, individuando il presupposto, i soggetti tenuti al pagamento, le riduzioni e le esclusioni, riprendendo, in larga parte, quanto previsto in materia di TARES non assoggettabile all'IVA.
  Evidenzia inoltre come, in merito alla TIA2, sia intervenuto l'articolo 14, comma 33, del decreto-legge n. 78 del 2010 che, con norma di interpretazione autentica, ha riconosciuto alla TIA2 natura non tributaria, come tale assoggettata all'IVA.
  In tale quadro, con circolare n. 3/DF del 2010, il Ministero dell'economia e delle finanze si è espresso attribuendo alla TIA1 e alla TIA2 la medesima natura giuridica, in quanto regolate dalle stesse fonti normative e, di conseguenza, indicando per entrambe la loro assoggettabilità all'IVA.
  Rileva quindi come la Corte di Cassazione, sin dalla sentenza del n. 3756 del 2012, abbia considerato una forzatura inaccettabile l'assimilazione della TIA1 alla TIA2 e come il Governo si sia assunto, in più occasioni, l'impegno di intraprendere ogni iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a definire la controversa applicazione dell'IVA alla TIA1, privilegiandone la natura tributaria in armonia con i principi sanciti dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità; parimenti il Governo si è assunto l'impegno di individuare misure volte a garantire il rimborso di quanto non dovuto da parte dei contribuenti, tenendo conto degli effetti di assoluto rilievo che la restituzione dell'IVA sulla TIA1 potrebbe avere sui saldi di finanza pubblica.Pag. 85
  Al riguardo sottolinea come, ai fini del computo dei citati rimborsi, sia necessaria un'analisi complessiva dei rapporti che sono intercorsi tra le società di gestione e gli enti locali negli anni di applicazione della TIA1, necessaria al fine di recuperare le informazioni dei pagamenti effettuate dai contribuenti.
  Alla luce delle considerazioni svolte, la risoluzione impegna il Governo ad assumere le necessarie iniziative, anche di carattere normativo, volte a definire, in ossequio ai princìpi stabiliti dalla giurisprudenza costituzionale e di legittimità, la natura tributaria e la conseguente non applicazione dell'IVA alla tariffa di igiene ambientale (cosiddetta TIA1), ferma restando al contempo la natura non tributaria – in quanto tale assoggettabile all'IVA – della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (cosiddetta TIA2), nonché ad assumere iniziative per prevedere modalità di rimborso di quanto non dovuto da parte dei contribuenti, per il tramite dell'amministrazione finanziaria, escludendo il coinvolgimento diretto degli enti locali e nel rispetto dei saldi di finanza pubblica.

  Maurizio BERNARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta degli atti di indirizzo ad altra seduta.

7-01214 Barbanti: Revisione delle regole europee sulla vigilanza bancaria relativamente alle metodologie di stress test.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 28 marzo scorso.

  Il viceministro Luigi CASERO dichiara la disponibilità del Governo ad affrontare la questione sollevata dalla risoluzione, fermo restando, comunque, che la definizione delle regole europee sulla vigilanza bancaria sono affidate totalmente alle autonome decisioni della Banca centrale europea. Pertanto tale tematica dovrà essere affrontata nel quadro di un dibattito nelle competenti sede europee, non potendo invece essere oggetto di un intervento diretto di livello nazionale.

  Sebastiano BARBANTI (PD) condivide le osservazioni del Viceministro secondo cui la questione sollevata dalla sua risoluzione deve essere affrontata nelle competenti sedi europee, riservandosi quindi di riformulare l'atto di indirizzo in tal senso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

Pag. 86