CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 aprile 2017
805.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 155

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 aprile 2017. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.30.

Documento di economia e finanza 2017.
Doc. LVII, n. 5 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione dell'impianto.
  Avverte che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alla Commissione Bilancio entro la giornata di domani, 20 aprile. Dà quindi la parola al relatore, onorevole Cova.

  Paolo COVA (PD), relatore, fa presente, preliminarmente, che il Documento in esame è composto di tre sezioni, concernenti, rispettivamente, il Programma di stabilità dell'Italia (sezione I), l'analisi e le tendenze della finanza pubblica, con l'allegata nota metodologica sui criteri di formazione delle previsioni tendenziali (sezione II) e il Programma nazionale di riforma (sezione III). Segnala inoltre che esso reca 7 allegati: sullo stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica; sugli interventi nelle aree sottoutilizzate; sui fabbisogni e progetti infrastrutturali; sull'attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra; sulle spese dello Stato nelle regioni e nelle province autonome; sul benessere equo e sostenibile nel processo decisionale; sui fabbisogni annuali di beni e servizi della pubblica amministrazione e sui risparmi conseguiti con il sistema delle convenzioni Consip.
  Avverte che la relazione si sofferma sugli aspetti generali rappresentati nel DEF 2017, per poi analizzare le questioni più strettamente attinenti alla competenza della XIII Commissione.
   Con riferimento al contesto generale, in relazione alle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica, il DEF 2017 rileva che l'economia italiana è entrata nel terzo anno di ripresa, una ripresa graduale, Pag. 156ma non per questo meno significativa, considerati i non pochi fattori di freno e di incertezza a livello globale ed europeo. Secondo i dati più recenti – prosegue il Documento – l'occupazione è aumentata di 734 mila unità rispetto al punto minimo toccato nel settembre 2013. Il PIL è cresciuto in termini reali dello 0,1 per cento nel 2014, dello 0,8 per cento nel 2015 e dello 0,9 per cento nel 2016 (1 per cento secondo i dati corretti per i giorni lavorati). L'obiettivo del Governo è di innalzare il tasso di crescita del PIL verso un ritmo che consenta di recuperare il terreno perduto nel periodo 2009-2013, anni in cui si è verificata una perdita di prodotto senza precedenti nella storia recente, contribuendo così a sostenere l'occupazione e facilitare la discesa del debito in rapporto al PIL.
  La previsione tendenziale di crescita del PIL reale, nel 2017, è quindi posta all'1,1 per cento. La previsione aggiornata per i prossimi due anni è pari a 1,0 per cento nel 2018 e 1,1 per cento nel 2019. La previsione di crescita per il 2020 è di 1,1 per cento.
  Nella predisposizione del DEF 2017 sono state tenute in considerazione le misure di politica fiscale e di controllo della spesa che vengono contestualmente attuate, che ridurranno l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in misura pari allo 0,2 per cento del PIL, nel 2017, in termini strutturali. Considerato il profilo temporale e la composizione della manovra, e al netto di arrotondamenti, la previsione aggiornata di crescita programmatica è pari a quella tendenziale, ovvero – come anticipato – all'1,1 per cento per il 2017. Si ricorda che l'11 aprile scorso il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge recante appunto disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo. In esso, oltre a essere previste misure volte ad accrescere le entrate dello Stato e, comunque, a contenere i costi per la finanza pubblica, vengono disposti – tra l'altro – interventi in favore delle zone terremotate.
  Nello scenario programmatico illustrato nel DEF 2017 si prevede la discesa dell'indebitamento netto al 2,1 per cento nel 2017, quindi all'1,2 nel 2018, allo 0,2 nel 2019, fino a raggiungere un saldo nullo nel 2020: le previsioni incorporano le citate misure di politica fiscale e di controllo della spesa tese – come ricordato – a ridurre l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche dello 0,2 per cento del PIL nel 2017.
  In merito alle clausole di salvaguardia, tuttora previste in termini di aumento delle aliquote IVA e delle accise, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all'evasione. Tale obiettivo – afferma il DEF – sarà perseguito nella legge di bilancio per il 2018, la cui composizione verrà definita nei prossimi mesi, anche sulla scorta della riforma delle procedure di formazione del bilancio che faciliterà la revisione della spesa.
  La previsione del rapporto debito/PIL formulata per il 2017 è pari al 132,5 per cento; incorpora eventuali interventi di ricapitalizzazione precauzionale di alcune banche e proventi da dismissioni immobiliari e di quote di aziende pubbliche. Dopo la stabilizzazione conseguita negli ultimi esercizi, si tratterebbe del primo lieve decremento dell'indicatore dall'avvio della crisi.
  Accanto al rilancio degli investimenti pubblici – prosegue il Documento – il Governo intende proseguire nell'azione di rafforzamento della capacità competitiva delle imprese italiane, nel solco degli interventi disposti negli ultimi tre anni. Viene, tra l'altro, richiamato il Piano nazionale industria 4.0, oggetto di alcune disposizioni presenti nella legge di bilancio 2017 (articolo 1, commi 9, 115, e 314).
  Come per il 2015, anche per il 2016 i dati sul mercato del lavoro – secondo il Documento in esame – sono confortanti e dimostrano che le misure introdotte (Jobs Pag. 157Act e decontribuzione) hanno avuto effetti positivi sull'occupazione. Gli occupati indipendenti hanno registrato un calo. Il miglioramento dell'occupazione è stato accompagnato da una accelerazione della partecipazione al mercato del lavoro: di conseguenza il tasso di disoccupazione si è ridotto solamente di 0,2 punti percentuali, attestandosi all'11,7 per cento.
  A seguito del perdurare dei bassi prezzi dei beni energetici, l'inflazione è stata prossima allo zero: l'indice dei prezzi al consumo in media d'anno si è ridotto nel 2016 (-0,1 per cento) per la prima volta dal 1959, mentre l'inflazione core (ovvero l'inflazione di fondo calcolata al netto dei beni alimentari freschi e dei prodotti energetici) nel 2016 è rimasta in territorio positivo pur rallentando rispetto al 2015 (0,5 per cento dal precedente 0,7 per cento). Maggiore la variazione del deflatore del PIL, che è aumentato, nel 2016, dello 0,8 per cento riflettendo il miglioramento delle ragioni di scambio.
  L'andamento delle esportazioni – prosegue il Documento in esame – è risultato migliore delle attese; anche grazie all'accelerazione del commercio mondiale alla fine del 2016 e al deprezzamento dell'euro, l'export è cresciuto del 2,4 per cento. La dinamica delle importazioni è risultata più vivace (2,9 per cento) grazie al recupero della domanda interna e del ciclo produttivo industriale. Da un punto di vista settoriale, le esportazioni dei prodotti farmaceutici hanno registrato l'incremento più rilevante (6 per cento), insieme ai prodotti chimici e agli alimentari, bevande e tabacchi (4,3 per cento) e ai mezzi di trasporto (4,2 per cento).
  Venendo ai profili di diretto interesse per la XIII Commissione, osserva che la prima sezione del DEF, con riferimento ai dati dell'economia italiana nel 2016, dopo avere ricordato che il prodotto interno lordo è cresciuto in termini reali, lo scorso anno, dello 0,9 per cento, rileva una contrazione del valore aggiunto dell'agricoltura, pur precisando che questa componente del PIL ha un peso limitato sullo stesso, mentre l'industria manifatturiera si è confermata in ripresa, con un aumento della produzione industriale dell'1,7 per cento sul 2015.
  Nella Tavola V.11 del Programma di stabilità dell'Italia (sezione I) sono indicati gli effetti finanziari complessivi della manovra di finanza pubblica 2017-2019 sull'indebitamento netto della PA, prodotti sia dalla legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016) sia dal cosiddetto decreto-fiscale n. 193 del 2016 (legge n. 225 del 2016). In essa sono quantificati, in particolare, sgravi fiscali e contributivi per gli imprenditori agricoli e coltivatori diretti per 10 milioni di euro per il corrente anno, 253 milioni di euro per il 2018, 161 milioni di euro per il 2019 e 157 milioni di euro per il 2020.
  Nel medesimo Programma di stabilità dell'Italia grande rilevanza assume il «benessere equo e sostenibile» (BES): un set di indicatori, sviluppato dall'ISTAT e dal CNEL, per valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico, come ad esempio fa il PIL, ma anche sociale e ambientale e corredato da misure di disuguaglianza e sostenibilità.
  Tali indicatori di benessere equo e sostenibile sono entrati nell'ordinamento, venendo inclusi tra gli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale, per la prima volta, con la riforma della legge di contabilità n.196 del 2009 operata dalla legge n.163/2016, entrata in vigore nel settembre scorso. L'articolo 14 della legge n. 163/2016 prevede infatti che un Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES), costituito presso l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), selezioni gli indicatori utili alla valutazione del benessere sulla base dell'esperienza maturata a livello nazionale e internazionale.
  In attesa della selezione finale degli indicatori da parte del Comitato, il Governo ha scelto di anticipare in via sperimentale l'inserimento di un primo gruppo di indicatori nel processo di bilancio. Nel DEF 2017 in esame si è dunque condotto un primo esercizio sperimentale Pag. 158su un sottoinsieme di quattro indicatori di benessere equo e sostenibile selezionati dal Comitato, costituiti dai seguenti: il reddito medio disponibile aggiustato pro capite, dato dal rapporto tra il reddito disponibile delle famiglie aggiustato (vale a dire inclusivo del valore dei servizi in natura forniti dalle istituzioni pubbliche e senza fini di lucro) e il numero totale di persone residenti; un indice di disuguaglianza del reddito, dato dal rapporto tra il reddito equivalente totale percepito dal 20 per cento della popolazione con più alto reddito e quello percepito dal 20 per cento della popolazione con più basso reddito. Una riduzione di tale rapporto indica pertanto una maggiore equità nella distribuzione delle risorse; il tasso di mancata partecipazione al lavoro, corrispondente al rapporto tra il totale di disoccupati e le forze di lavoro potenziali tra i 15 e i 74 anni e la forza lavoro effettiva e potenziale. Rispetto al tasso di disoccupazione tale indicatore consente di tener conto anche del fenomeno dello scoraggiamento; l'indicatore delle emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti, già considerato dalla strategia Europa 2020, che traccia l'andamento della qualità dell'ambiente e il relativo impatto delle politiche.
  In relazione al quarto indicatore, quello «ambientale», osserva che la tabella 1.4 (contenuta a pag. 34 della I Sezione) mostra che nel 2016 ogni abitante “ha generato” in media 7,4 tonnellate di CO2 equivalenti. Le emissioni rimangono sostanzialmente stabili nel periodo considerato, pur in presenza di una ripresa del ciclo produttivo ed industriale, evidenziando – secondo il DEF – un progressivo processo di decarbonizzazione del sistema economico, frutto – rileva il DEF – delle misure che hanno portato alla rapida crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili, delle detrazioni fiscali al 65 per cento degli interventi di riqualificazione energetica degli immobili privati (Ecobonus) e, più in generale, delle numerose azioni volte a migliorare l'efficienza energetica. Nello scenario programmatico, dal 2017, le emissioni sono previste ridursi ulteriormente grazie ad alcune misure tra cui il DEF segnala la proroga ed il potenziamento dell'Ecobonus, le norme sui requisiti minimi degli edifici, nonché la realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi che incoraggerà il processo di diffusione dei carburanti a più basso contenuto emissivo.
  Con riferimento al sisma che ha colpito ripetutamente, negli scorsi mesi, vasti territori dell'Italia centrale – oggetto, come noto, di tre decreti legge ad hoc, e di una parte significativa dell'ultimo decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri contestualmente all'approvazione del presente Documento – la sezione I ricorda che ai soggetti residenti nei Comuni interessati dal sisma titolari di reddito d'impresa e di reddito di lavoro autonomo, nonché esercenti attività agricole è stata da ultimo riconosciuta (dall'articolo 11, comma 3 del decreto-legge n. 8 del 2017) la facoltà di chiedere ad istituti di credito finanziamenti assistiti da garanzia dello Stato, nel limite complessivo di 380 milioni di euro per l'anno 2017, per il pagamento dei tributi sospesi fino al 30 novembre 2017 e per quelli dovuti nell'anno 2017. Gli interessi relativi ai finanziamenti erogati, a carico dello Stato, sono corrisposti agli istituti di credito sotto forma di credito d'imposta. Infine – prosegue il DEF 2017 – per i contribuenti delle zone interessate dal sisma del 2016 sono prorogati di un anno i termini per la definizione agevolata dei carichi fiscali iscritti a ruolo nel periodo 2000-2016.
  Nella sezione II del Documento in esame, relativa all'analisi e alle tendenze della finanza pubblica, si rileva, tra l'altro, che per il periodo di programmazione 2014/2020 sono state assegnate per i programmi finanziati dal fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) risorse comunitarie complessive per circa 11 miliardi di euro, mentre le risorse di cofinanziamento nazionale ammontano a circa 10,9 miliardi di euro, per un ammontare Pag. 159complessivo di 21,9 miliardi di euro. Nella prima sezione del DEF si rileva che i progetti cofinanziati dai suddetti fondi hanno operato in sinergia con le altre fonti finanziarie e contribuito a sostenere la competitività delle piccole e medie imprese nei due specifici settori di riferimento.
  La sezione III del DEF 2017 (Programma di stabilità dell'Italia) ricorda che la legge di bilancio per il 2017 è intervenuta nel settore agricolo riconoscendo un esonero contributivo – per un massimo di 36 mesi – ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under 40, le cui aziende siano ubicate in territori montani o in zone agricole svantaggiate (articolo 1, comma 344 della legge n. 232 del 2016).
  Si sottolinea inoltre che, al fine di contrastare comportamenti lesivi della dignità dei lavoratori e aumentare la leale concorrenza tra le imprese, è stata approvata la legge n. 199 del 2016 per il contrasto al caporalato e al lavoro sommerso in agricoltura. In particolare, si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato come la confisca dei beni, l'arresto in flagranza, l'estensione della responsabilità degli enti. Inoltre, la predetta legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull'azienda che consentirà di non interrompere l'attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento. Viene rafforzata l'operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, attiva dal 1o settembre 2015, ampliando i soggetti che possono aderire alla stessa. In sostanza – prosegue il DEF – si introducono nuove vie sperimentali di intermediazione del lavoro agricolo, affinché si promuovano la legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Allo stesso tempo, si stabilisce l'estensione dell'ambito delle funzioni svolte dalla Cabina di regia della Rete stessa, che è presieduta dall'INPS e composta da rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni. Infine, le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l'accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli.
  Il cronoprogramma per le riforme – contenuto anch'esso nella sezione III del DEF – indica che con la medesima legge di bilancio per il 2017 è stata «abolita» la cosiddetta IRPEF agricola (l'articolo 1, comma 44 della legge n. 232 del 2016 prevede l'esenzione ai fini Irpef, per il triennio 2017-2019, dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola).
  Il medesimo cronoprogramma ricorda che è in corso il processo di attuazione e semplificazione della PAC e che si prevede di emanare, entro maggio 2017, la normativa di attuazione del decreto-legge n. 51 del 2015 concernente la disciplina dell'organizzazione delle commissioni uniche nazionali per ciascuna tipologia di prodotto agricolo, al fine di incrementare i livelli di trasparenza e di oggettività nella definizione dei prezzi (articolo 6-bis).
  Esso rammenta, inoltre, che è stato istituto, con l'articolo 23-bis del decreto-legge n. 133 del 2016, il Fondo per la qualità e la competitività delle imprese cerealicole e che è stato approvato – sempre lo scorso anno – il cosiddetto collegato agricolo, contenente – tra l'altro – alcune deleghe al Governo (legge n. 154 del 2016), il quale dovrebbe essere attuato, entro febbraio 2018, con la predisposizione di decreti legislativi nei seguenti settori: a) riordino e semplificazione della normativa in materia di agricoltura, silvicoltura e filiere forestali e di controlli nel settore biologico; b) riordino e riduzione degli enti, società e agenzie vigilati dal MIPAAF; c) riassetto del settore ippico, riordino dell'assistenza tecnica agli allevatori e revisione della disciplina della riproduzione animale; d) riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e per la regolazione Pag. 160dei mercati; e) tracciabilità del prodotto e del processo produttivo nel settore del riso.
  Il cronoprogramma ricorda, altresì – nella parte dedicata al settore dell'agricoltura – l'approvazione della legge n. 166 del 2016 concernente la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi e l'importante testo unico sul vino, anch'esso approvato lo scorso anno (legge n. 238 del 2016).
  Viene inoltre rilevato che è stato emanato il decreto interministeriale 9 dicembre 2016 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 gennaio 2017) concernente l'indicazione in etichetta dell'origine della materia prima per il latte e i prodotti lattiero caseari e che, entro il 2017, sarà predisposto un piano straordinario triennale di ricerca per lo sviluppo di un sistema informatico integrato di trasferimento tecnologico, analisi e monitoraggio delle produzioni agricole attraverso strumenti di sensoristica, diagnostica, meccanica di precisione, biotecnologie e bioinformatica.
  Nell'allegato al DEF dedicato agli interventi nelle aree sottoutilizzate, si segnala – in particolare – il Piano operativo per le politiche agricole, approvato dal CIPE il 1o dicembre 2016, nell'ambito del riparto del Fondo sviluppo e coesione, della consistenza di 400 milioni di euro, articolati principalmente in: infrastrutture irrigue, per 250 milioni di euro; contratti di filiera e di distretto, per 60 milioni di euro; multifunzionalità della foresta, per 5 milioni di euro; agricoltura 2.0, per 40 milioni di euro.

  Luciano AGOSTINI (PD) soffermandosi sulla parte del Documento relativa agli interventi previsti a favore delle aree colpite dai recenti eventi sismici, giudica del tutto inadeguato l'ammontare delle risorse destinate a finanziare la ricostruzione: si è previsto infatti un finanziamento triennale da un miliardo di euro, a fronte di danni che, secondo le stime effettuate dalla Protezione civile, ammontano a quasi 24 miliardi di euro, con l'ulteriore prevedibile conseguenza di un eccessivo allungamento dei tempi della ricostruzione.
  Con specifico riferimento agli interventi a favore delle aziende agricole danneggiate dagli eventi sismici, sottolinea che nel DEF non trova adeguata considerazione la necessità di implementare ulteriormente le risorse a tal fine destinate, attraverso, ad esempio, il ricorso al Fondo di solidarietà. Ritiene inoltre che, come è stato fatto per il 2017, anche per il triennio debba essere ripristinato da parte delle regioni il taglio del PSR pro quota da mettere a disposizione degli interventi per la ricostruzione.
  Invita pertanto il relatore a tenere conto di tali aspetti nella proposta di parere che sottoporrà alla Commissione.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE ringrazia il relatore per l'esaustiva e puntuale relazione che dà conto di tutti gli impegni mantenuti dall'Esecutivo, sia sotto il profilo della previsione tendenziale di crescita del PIL reale nel 2017 all'1,1, per cento, sia con riferimento alle numerose e significative misure che riguardano nello specifico il comparto agricolo.
  A tal proposito, rammenta che il DEF conferma l'esenzione ai fini IRPEF, per il triennio 2017-2019, dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, che era uno dei punti più qualificanti dell'attività del Governo, che fa seguito alle agevolazioni in materia di IMU per il settore agricolo e l'abolizione dell'IRAP per le imprese che operano nel medesimo settore e per le cooperative della piccola pesca e loro consorzi.
  Con riferimento al cronoprogramma per le riforme, molte delle quali sono state ampiamente discusse in occasione dell'approvazione del così detto collegato agricolo, rimarca l'importanza degli impegni assunti dal Governo con riferimento alla semplificazione della normativa del settore – su cui molto è già stato fatto grazie anche al lavoro della Commissione – e dei controlli; al riordino degli enti; al riassetto del settore Pag. 161ippico e al riordino degli strumenti di gestione del rischio, tema su cui il Governo ha investito individuando tra gli obiettivi principali del Piano di sviluppo rurale nazionale quello della gestione del rischio.
  Sottolinea l'importanza del testo unico sul vino e del provvedimento in materia di agricoltura biologica, attualmente all'esame dell'Assemblea.
  Ricorda infine l'attenzione posta dall'Esecutivo alle problematiche create dalle emergenze climatiche e dai recenti eventi sismici, nonché al tema della tracciabilità dell'origine della materia prima per il latte e i prodotti lattiero caseari.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 14.50.