CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 aprile 2017
805.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 94

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 19 aprile 2017.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 19 aprile 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/52/UE che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
Atto n. 401.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 aprile scorso.

  Enrico BORGHI (PD) preannuncia che i componenti del gruppo PD si riservano di intervenire alla luce delle considerazioni che il ministro Galletti svolgerà nel corso dell'audizione prevista per domani.

  Maria Chiara GADDA (PD) relatrice, rinnova la richiesta di poter disporre della documentazione acquisita dal Senato durante le audizioni svolte in occasione dell'esame Pag. 95dello schema di decreto in oggetto. Sollecita inoltre i colleghi a farle pervenire al più presto eventuali osservazioni, ai fini della predisposizione della proposta di parere.

  Samuele SEGONI (Misto-AL-TIpI), nell'accogliere l'invito della relatrice, preannuncia la formulazione di eventuali rilievi, a conclusione dell'audizione del ministro Galletti.

  Ermete REALACCI, presidente, nel segnalare che i documenti citati dalla relatrice sono disponibili in formato digitale sul sito web del Senato, preannuncia che verranno al più presto messi in distribuzione anche in versione cartacea. Avverte inoltre che l'ISPRA renderà a breve disponibili ai membri della Commissione i dati richiesti sull'attuazione della procedura di VIA nei principali Paesi europei. Nel ricordare che il Governo ha manifestato la disponibilità ad attendere il 3 maggio per l'espressione del prescritto parere da parte della Commissione VIII, invita comunque i colleghi ad accelerare le proprie valutazioni, considerata la ristrettezza dei tempi e la delicatezza del tema. Rileva da ultimo che, a suo parere, gli aspetti critici del provvedimento riguardano la collocazione della procedura di VIA rispetto alle diverse fasi di progettazione dell'opera, l'individuazione degli interventi non soggetti a VIA nonché la sostanziale assenza del ricorso al dibattito pubblico, tema al quale la Commissione Ambiente ha dedicato molta attenzione nel corso della sua attività.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 305/2011 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE.
Atto n. 402.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 6 aprile scorso.

  Ermete REALACCI, presidente, nel ricordare che il Governo ha manifestato la propria disponibilità ad attendere il parere parlamentare entro la giornata di giovedì 27 aprile, sollecita i colleghi che non lo avessero fatto ad inviare al più presto eventuali rilievi al relatore, ai fini della predisposizione della proposta di parere.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 19 aprile 2017. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Documento di economia e finanza per l'anno 2017.
Doc. LVII, n. 5 e allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Tino IANNUZZI (PD), relatore, ricorda ai colleghi che la Commissione inizia oggi l'esame delle parti di competenza del Documento di economia e finanza (DEF) che costituisce il principale documento del Governo in tema di programmazione della politica economica e di bilancio del Paese.
  Rinviando per gli aspetti di dettaglio alla documentazione predisposta dagli uffici, si sofferma sugli aspetti principali delle diverse politiche di interesse della VIII Commissione prese in considerazione dal DEF, e segnatamente dal Programma nazionale di riforma (PNR) e dai relativi allegati.
  In primo luogo, rileva che, dall'analisi complessiva del quadro macroeconomico Pag. 96italiano relativo all'anno 2016 e dalle previsioni per l'anno in corso e per il periodo 2018-2020, emergono segnali di ripresa e un recupero di capacità competitiva della nostra economia. Ricorda che l'obiettivo prioritario perseguito dal Governo – e dalla politica di bilancio delineata nel DEF – resta quello di innalzare in misura significativa e stabile la crescita e l'occupazione, nel rispetto della sostenibilità delle finanze pubbliche. In tale ambito, segnala che assume rilevanza strategica l'azione di rilancio degli investimenti pubblici; a fronte della carenza di capacità di valutazione e progettazione delle stazioni appaltanti e delle Amministrazioni che programmano e finanziano la realizzazione di opere pubbliche, il Governo intende costituire organismi che a livello centrale svolgano attività di supporto tecnico e valutativo alle Amministrazioni anche locali. Sottolinea il particolare rilievo che, su questo fronte, assume la questione molto importante ed urgente di prevedere meccanismi efficaci e permanenti per finanziare la progettazione esecutiva da parte degli Enti locali, che molto spesso non sono in condizioni di bilancio per poter anticipare i costi, comunque consistenti, necessari per predisporre progetti esecutivi da porre a base delle gare di appalto pubblico, secondo la giusta innovazione introdotta dal Codice degli Appalti.
  Passa quindi ad esaminare i contenuti del Programma Nazionale di Riforma (PNR) e degli allegati al DEF, riguardanti le politiche di competenza e di interesse della Commissione. Ricorda che la terza sezione del DEF 2017 reca il Programma Nazionale di riforma che, in coerenza con il Programma di Stabilità, definisce gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla nuova Strategia «Europa 2020».
  Per quanto riguarda le infrastrutture, ricorda che le nuove strategie sono delineate nell'allegato al Documento di economia e finanza denominato «Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture», che presenta importanti elementi di novità rispetto a quello presentato negli scorsi anni per l'aggiornamento del Programma delle infrastrutture strategiche. L'allegato anticipa le linee di indirizzo strategico per l'individuazione dei fabbisogni infrastrutturali al 2030, che costituiranno parte integrante del primo Documento pluriennale di pianificazione – DPP (uno degli strumenti sui quali sarà impostata la nuova programmazione) e sulla base delle quali saranno individuate le priorità di intervento.
  Le linee strategiche, sulla scorta di quanto indicato nell'allegato al DEF 2016, si prefiggono quattro obiettivi di fondo: la realizzazione di infrastrutture utili e condivise, attraverso una pianificazione nazionale unitaria, la programmazione e il monitoraggio degli interventi, nonché il miglioramento della qualità della progettazione; lo sviluppo urbano sostenibile; la valorizzazione del patrimonio esistente; l'integrazione modale e l'intermodalità. Quattro obiettivi tutti decisivi per lo sviluppo sostenibile dell'intero Paese e per il miglioramento della vivibilità; nella consapevolezza che servono all'Italia in tutte le sue diverse aree territoriali tutte quelle infrastrutture materiali ed immateriali capaci di favorire e di stimolare nuove attività economiche e produttive, nuova e stabile occupazione, condizioni di vita adeguate nelle nostre Comunità e migliore e più funzionale mobilità.
  Al fine di perseguire gli obiettivi di maggiore efficienza degli investimenti pubblici e attenzione alla fattibilità economico-finanziaria delle opere, il PNR enuclea, inoltre, le azioni da attivare nel periodo 2017-2020 finalizzate a: definire un percorso di accompagnamento e di sostegno agli enti locali, per assicurare la piena e tempestiva applicabilità delle nuove regole del Codice dei contratti pubblici, risolvere alcune criticità legate alle centrali uniche di committenza, rafforzare lo strumento del partenariato pubblico privato (PPP), investire risorse aggiuntive da destinare alla progettazione definitiva ed esecutiva delle opere. Ricorda che la necessità di tali azioni è stata segnalata nei recenti pareri Pag. 97delle competenti Commissioni parlamentari sullo schema di decreto legislativo correttivo del codice dei contratti pubblici.
  La nuova disciplina degli appalti pubblici e delle concessioni rappresenta l'intervento di maggiore impatto sulle politiche infrastrutturali, in quanto è destinata a riformare in modo sostanziale e complessivo la normativa sui contratti pubblici, attraverso un miglioramento della qualità della progettazione e la previsione di nuovi strumenti sui quali definire la politica delle infrastrutture, che sono il piano generale dei trasporti e della logistica e il citato documento pluriennale di pianificazione. Il PNR prevede che, entro il 2017, sia perfezionato l'impianto normativo relativo agli appalti, attraverso l'operatività del predetto decreto legislativo correttivo e l'approvazione delle linee guida e dei provvedimenti di competenza dell'ANAC.
  Ai fini della prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari, l'allegato fornisce alcune linee di indirizzo strategico e un'analisi dei fabbisogni infrastrutturali al 2030, che saranno contenuti nell'ambito del primo DPP. Sulla base di tali fabbisogni, sono elencati i programmi di interventi e gli interventi prioritari suddivisi per le varie tipologie (ferrovie, strade e autostrade, città metropolitane, porti e interporti, aeroporti, ciclovie) con l'indicazione dei relativi strumenti di programmazione, della necessità del progetto di fattibilità, ovvero della sottoposizione del progetto alla sua revisione (project review). Segnala che sono in fase di revisione progettuale importanti opere infrastrutturali stradali e ferroviarie. Specifica rilevanza, con una scelta strategica che condivide, è attribuita agli interventi di manutenzione e adeguamento della rete stradale e al ripristino e alla messa in sicurezza delle infrastrutture a rischio sismico.
  Ritiene necessario, inoltre, sottolineare come debbano essere centrali nella politica del Paese, attraverso adeguati interventi ed investimenti, l'ammodernamento ed il potenziamento delle reti infrastrutturali nel Mezzogiorno, al fine di colmare il gap che continua ad esistere fra le diverse aree territoriali e che ostacola e penalizza la crescita del Sud.
   Il PNR prevede che, nel periodo 2017-2020, siano attivate misure di prevenzione sismica del patrimonio edilizio abitativo e produttivo, attraverso il progetto Casa Italia e l'applicazione delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell'adeguamento antisismico (cd. sisma bonus), che è stato disciplinato nei commi 2 e 3 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2017.
  Nell'ambito degli interventi destinati alle aree urbane, il PNR include, tra le misure adottate nel 2016, quelle importanti e riguardanti il Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia e, tra quelle in avanzamento da adottare entro il mese di maggio 2017, l'adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri di ripartizione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (istituito dal comma 140 della legge di bilancio per il 2017).
  Per quanto riguarda le politiche in materia di ambiente, tra gli strumenti d'azione strategici, il DEF 2017 annovera la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile 2017-2030, che rappresenta lo strumento attraverso il quale si intende dare attuazione a livello nazionale all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite nel settembre 2015. Un ulteriore strumento d'azione strategico è rappresentato dagli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) che la legge n. 163/2016 di riforma del bilancio dello Stato ha provveduto ad inserire nel ciclo di predisposizione dei documenti di programmazione economica del Governo. Per la prima volta il DEF contiene quindi un allegato tecnico contenente degli indicatori sperimentali, volti a cogliere l'impatto delle misure di politica economica sulla disuguaglianza sociale e economica, sull'ambiente e in generale sul benessere delle Persone e delle Comunità. In Pag. 98tali indicatori sono incluse le emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti, per la cui riduzione rivestono un ruolo importante talune misure, tra le quali innanzitutto la proroga e il potenziamento del cd. «ecobonus»: si tratta di una questione, relativa all'utilizzo mirato e virtuoso della leva fiscale, sulla quale la VIII Commissione da sempre pone un'attenzione strategica, che si è tradotta sia nella presentazione di proposte emendative approvate nel corso dell'esame dei provvedimenti, sia nella discussione di atti di indirizzo specificamente volti a sollecitare il Governo all'adozione di iniziative e provvedimenti nella direzione della conferma, del rafforzamento, dell'estensione e della stabilizzazione degli ecobonus. Un'azione svolta dalla VIII Commissione, costantemente negli anni e con tanti risultati importanti e positivi. Occorre valutare fin dall'esame del DEF la possibilità di introdurre nella normativa vigente alcuni circoscritti elementi integrativi ed ulteriori, a cominciare dalla possibilità per gli interessati di cedere anche a istituti di credito ed intermediari finanziari il credito di imposta riguardante la riqualificazione energetica, al fine di rendere questa misura più efficace e incisiva e di rafforzarne l'applicazione, nonché di estendere l'ambito di applicazione all'adozione di misure antisismiche (cd. sisma bonus). Si tratta di obiettivi fondamentali e prioritari per garantire la messa in sicurezza e l'adeguamento sismico del patrimonio immobiliare. Ribadisce inoltre la necessità, già segnalata in altre occasioni dalla Commissione, di rendere stabili le predette agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica, includendo in maniera permanente gli interventi relativi a operazioni di bonifica dall'amianto.
  Il PNR fornisce elementi di informazione con riguardo al Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico varato nel 2015, in attuazione del quale a marzo 2017 sono stati stanziati due miliardi che finanzieranno cinquecento progetti di intervento. Viene evidenziata la destinazione, così come previsto dalla normativa vigente, per l'80 per cento delle risorse alle regioni del Sud, e del 20 per cento alle regioni del Centro-Nord. Inoltre, viene sottolineato come il 20 per cento delle risorse di ciascuna regione sia riservato alla progettazione di interventi integrati, che non solo mitighino il rischio idrogeologico, ma tutelino e recuperino ecosistemi e biodiversità.
  Il PNR segnala, inoltre, che il Fondo per gli investimenti, istituito dall'ultima legge di bilancio, è destinato a finanziare, tra l'altro, interventi in materia di dissesto idrogeologico e prevenzione del rischio sismico, convogliando così giustamente risorse verso una grande priorità della intera politica nazionale.
  Aggiunge che nel PNR si fa riferimento, inoltre, nel cronoprogramma, al progetto di legge contenente la riforma della governance dei Parchi e delle aree protette, all'esame dell'Assemblea della Camera (A.C. 4144-A), nell'ambito del quale è stata reinserita la delega per l'introduzione di un sistema di remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali. Di tale provvedimento si prevede l'approvazione entro il 2017.
  Nel PNR si precisa che la Strategia Energetica Nazionale (SEN), nell'ambito del quadro di riferimento degli obblighi derivanti a livello internazionale dall'Accordo di Parigi sul clima, è in fase di definizione e che la SEN del 2017 costituirà anche la base per il Piano da inviare alla Commissione europea nel 2018, nel segno della nuova governance dell'energia, con riferimento agli obiettivi europei al 2030 in termini di fonti rinnovabili, efficienza energetica e riduzione CO2. Il Documento richiama poi un provvedimento quadro (c.d. «Decreto Energia») che, nel rispetto della sostenibilità delle finanze pubbliche, perseguirà la riduzione dei costi energetici delle imprese e dei divari con i competitor internazionali, mediante interventi strategici, quali nuovi criteri di sostegno alle energie rinnovabili.
  L'Allegato sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra sintetizza gli ultimi sviluppi del dibattito in materia di cambiamenti Pag. 99climatici nelle sedi internazionali ed europee dando conto, tra l'altro, dell'entrata in vigore dell'accordo adottato a Parigi nell'ambito della COP21 e delle conclusioni del Consiglio europeo del 23-24 ottobre 2014 con i nuovi obiettivi per il periodo 2020-2030 tra i quali la riduzione, sul piano europeo, delle emissioni di gas serra del 40 per cento rispetto ai livelli raggiunti nell'anno 1990, un obiettivo vincolante a livello europeo pari ad almeno il 27 per cento dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili ed un target indicativo di efficienza energetica.
  Rileva che le informazioni riportate nel documento considerano la Delibera CIPE 8 marzo 2013, n. 17, recante il Piano di Azione Nazionale per la riduzione dei gas serra per il periodo 2013-2020, e sono state aggiornate sulla base dei più recenti dati emissivi, degli scenari elaborati in sede europea e dello scenario di riferimento elaborato dal «Tavolo della Decarbonizzazione dell'Economia» della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della legislazione più recente approvata.
  Il documento presenta i dati che attestano che gli obiettivi stabiliti dal Protocollo di Kyoto (primo periodo di impegno) sono stati raggiunti, con una limitata quantità in eccedenza, traslata al secondo periodo di riferimento, quantificata in circa 800 mila AAU (assigned amount units), poco più di 2 milioni di CER (Certified Emissions Reductions – riduzioni di emissioni certificate) e di 1 milione di ERU (Emissions Reduction Units – Unità di riduzione di emissioni).
  Inoltre il documento valuta, con orizzonte temporale tracciato al 2020, gli scenari delle emissioni idonei al raggiungimento dell'obiettivo fissato per i settori «non ETS» (ossia il settore agricolo, trasporti, residenziale e civile) dalla Decisione 406/2009 del 23 aprile 2009 («effort sharing»), indicando le azioni da attuare prioritariamente per porre il Paese sul giusto percorso rispetto a tale obiettivo. La decisione effort sharing stabilisce per ogni Stato membro della UE un obiettivo obbligatorio di riduzione delle emissioni di gas serra da raggiungere nel 2020 nei settori precedentemente indicati. Per l'Italia l'obiettivo di riduzione al 2020, in questi settori, è del 13 per cento rispetto ai livelli del 2005.
  Il documento all'esame della Commissione riporta, per i settori non ETS, una stima delle emissioni nazionali di gas-serra per gli anni 2013-2015 e 2020 (c.d. scenario di riferimento) che tiene conto degli effetti, in termini di riduzione delle emissioni, delle misure attuate e adottate fino al dicembre 2014 ed elencate in Allegato 2 che riguardano: terzo conto energia; incentivi a fonti rinnovabili, cogenerazione e risparmio energetico; certificati bianchi; eco-design; detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici; alta velocità e ferrovie metropolitane; efficientamento del parco autovetture circolanti; biocarburanti; raccolta differenziata. Nel documento si sottolinea che «la piena attuazione degli impegni assunti in materia di efficienza energetica e fonti rinnovabili di cui alle Conclusioni del Consiglio Europeo dell'8-9 marzo 2007 permette al Paese di ottenere riduzioni di emissione superiori a quelle necessarie per adempiere agli obiettivi della Decisione Effort Sharing». Nel documento viene, altresì, fornito un elenco di provvedimenti ed atti, completati e in corso di definizione, su efficienza energetica e fonti rinnovabili tra i quali segnalo le misure in materia di efficienza energetica degli edifici, nonché la proroga e il potenziamento delle detrazioni fiscali degli interventi di riqualificazione energetica degli immobili privati (c.d. ecobonus) sino al 31 dicembre 2017.
  Il documento, inoltre, fornisce le stime delle emissioni dei settori ETS e non ETS fino al 2030, basate sull'attuale scenario di riferimento.
  Ulteriori interventi di interesse della Commissione riguardano le misure in materia di pubblica amministrazione e semplificazione, relativamente alle quali il Governo attribuisce carattere strategico al completamento e all'attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione entro Pag. 100l'anno, nonché la razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione.
  Per quanto riguarda l'edilizia scolastica, il documento ricorda, tra l'altro, che prosegue la riqualificazione del patrimonio edilizio destinato all'istruzione sotto il profilo della messa in sicurezza, dell'agibilità e della funzionalità, nell'ambito del piano triennale nazionale.
  Quanto alla programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento europei (SIE), il PNR sottolinea, infine, l'inversione di tendenza, senza dubbio rilevante, nel recupero della capacità di spesa dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione e la nuova fase, che si è aperta con la firma dei Patti per il Sud, la cui attuazione e monitoraggio saranno oggetto dell'attività dei prossimi anni, considerato che in tali patti si prevede la realizzazione di interventi di sviluppo e progetti infrastrutturali estremamente significativi per quella crescita economica e sociale complessiva del Mezzogiorno, sicuramente strategica per l'intero Paese.
  In conclusione, nel ricordare la ristrettezza dei tempi, sollecita i colleghi a sottoporgli eventuali rilievi entro le ore 9 della giornata di domani, per consentire la formulazione di una proposta di parere da sottoporre a votazione nei termini previsti.

  Ermete REALACCI, presidente, nel condividere le considerazioni svolte dal collega Iannuzzi, esprime la convinzione che nella proposta di parere vadano evidenziati alcuni aspetti. In primo luogo, nel considerare significativa l'introduzione nel DEF degli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES), rileva la necessità che essi siano utilizzati concretamente quali strumenti di orientamento e di valutazione delle politiche, anche attraverso la verifica annuale dei loro andamenti. In secondo luogo, invita a ribadire le posizioni assunte dalla Commissione VIII in sede di esame del disegno di legge di bilancio, per quanto riguarda la modifica del cosiddetto sisma-bonus – con l'introduzione di meccanismi finanziari o fiscali che possano facilitare l'accesso al credito di imposta per gli incapienti e per le imprese – nonché l'estensione dell’«eco-bonus» anche ad interventi sul verde annesso agli edifici, alla bonifica dall'amianto e alla certificazione statica dei fabbricati. Pur riconoscendo che l'Italia ha già raggiunto l'obiettivo del 17 per cento per la produzione di energia da fonti rinnovabili, fissato dall'Unione europea per il 2020, ritiene che la politica nazionale in materia vada sollecitata ad introdurre opportuni meccanismi volti a favorire l'autoproduzione di energia. Ricorda da ultimo che è atteso in tempi brevi un provvedimento del Governo sugli enti locali, che dovrebbe contenere misure rilevanti – tra le quali la definizione delle zone franche nelle aree colpite dagli ultimi eventi sismici – che la Commissione Ambiente ha fortemente sollecitato e che tuttavia, per problemi di copertura finanziaria, non è stato possibile inserire in sede di conversione nel decreto-legge n. 189 del 2016. In considerazione del fatto che il citato provvedimento sugli enti locali sarà presumibilmente assegnato in sede referente alla Commissione Bilancio, invita i colleghi ad evidenziare già in sede di formulazione del parere sul DEF le misure considerate rilevanti nelle materie di competenza della Commissione Ambiente che sarebbe preferibile inserire in tale provvedimento.

  Mauro PILI (Misto) rileva come la relazione del collega Iannuzzi, pur apprezzabile, non sia riuscita a nascondere la evidente evanescenza del provvedimento, che in linea con l'impostazione degli ultimi anni si presenta carente di visione strategica e progettuale in materia di infrastrutture, limitandosi a preannunciare interventi di manutenzione ordinaria. Stigmatizza inoltre a tale proposito il fatto che il DEF privilegi interventi su infrastrutture definite «snelle», delle quali – per stessa ammissione della scelta terminologica adottata – appare assai difficile misurare la consistenza. Con riferimento allo sviluppo sostenibile, segnala che l'impegno del Governo in tal senso è testimoniato nel DEF da un'unica pista ciclabile, peraltro dotata di scarse risorse finanziarie. Nel Pag. 101ricordare l'impegno che la Commissione Ambiente ha assunto nel corso degli ultimi anni, indipendentemente dall'appartenenza politica del suo presidente, in favore del riequilibrio dei divari infrastrutturali presenti nelle varie parti del Paese, sottolinea il fatto che nel DEF non si faccia alcun riferimento – né terminologico né contenutistico – all'obiettivo della coesione territoriale e del superamento di tali divari. Infine, stigmatizza l'assenza totale di interventi infrastrutturali portuali, volti a rafforzare le politiche per il Mediterraneo e la risposta alla pressione esercitata sulle coste italiane dai flussi migratori. Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, nel segnalare che, come evidenziato anche dalle ultime inchieste giudiziarie, gli incentivi finora concessi sono andati ai grandi gruppi imprenditoriali e alle lobby straniere piuttosto che ai consumatori di energia, ritiene che la Commissione Ambiente abbia gli strumenti per sollecitare un cambio di marcia.

  Ermete REALACCI, presidente, nel segnalare che la promozione dell'autoproduzione di energia da fonte rinnovabile precedentemente evidenziata risolverebbe anche il problema sollevato dal collega Pili, sollecita i colleghi a sottoporre eventuali rilievi al relatore Iannuzzi nei termini indicati.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 802 del 12 aprile 2017, a pagina 158, seconda colonna, ventisettesima riga, le parole: «e di rappresentanti della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.» devono intendersi soppresse.