CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 marzo 2017
779.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 215

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 marzo 2017. – Presidenza della vicepresidente Deborah BERGAMINI.

  La seduta comincia alle 13.30.

DL 14/2017: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città.
C. 4310 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Deborah BERGAMINI, presidente, come richiesto, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

  Ivan CATALANO (CI), relatore, illustrando brevemente il provvedimento, segnala che l'articolo 4 reca la definizione di «sicurezza urbana» come il bene pubblico afferente alla vivibilità e al decoro delle città da perseguire attraverso una pluralità di interventi di diversa tipologia. Alla loro realizzazione sono chiamati a concorrere tutti i livelli di governo secondo un modello di governance trasversale e integrato, attraverso la sottoscrizione di appositi accordi tra Stato e regioni e l'introduzione di patti con gli enti locali.
  Sottolinea che le disposizioni di interesse della Commissione contenute nel testo all'esame sono fondamentalmente due, entrambe riferite alla protezione del bene giuridico della sicurezza urbana. La prima è recata dall'articolo 9 e coinvolge solo indirettamente le competenze della Commissione. Essa prevede l'adozione, da parte del sindaco, di misure volte a sanzionare le condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico e delle relative pertinenze, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ivi previsti.
  Nella relazione illustrativa si evidenzia che i suddetti comportamenti, pur non integrando necessariamente violazioni di Pag. 216legge, compromettono la fruibilità di luoghi particolarmente sensibili in quanto costituiscono punti nevralgici della mobilità urbana. L'obiettivo, esplicitato nella relazione di accompagnamento, è dunque quello di contrastare fenomeni di degrado che possano rendere difficoltoso il libero utilizzo e la normale e sicura fruizione di spazi e infrastrutture pubbliche, con profili di rischio anche per la sicurezza relativamente ad alcuni ambiti a vario titolo legati ad una rilevante mobilità. A tal fine la disposizione consente l'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria, i cui proventi sono destinate ad interventi di recupero del degrado urbano, nonché l'adozione di un ordine di allontanamento dai luoghi indicati. L'allontanamento viene disposto anche nei confronti di chi – negli spazi indicati – viene trovato in stato di ubriachezza, compie atti contrari alla pubblica decenza o esercita il commercio abusivo.
  Le modalità esecutive della citata misura dell'allontanamento sono recate all'articolo 10 secondo cui la recidiva nelle condotte illecite comporta la possibile adozione da parte del questore di un divieto di accesso ad una o più delle aree espressamente indicate per un massimo di sei mesi, misura quest'ultima, modellata sul cosiddetto «Daspo» di cui alla legge 401 del 1989 per le manifestazioni sportive.
  La seconda norma di interesse della Commissione è prevista all'articolo 14. Tale articolo si propone di rendere effettiva e di potenziare l'operatività del numero unico europeo 112.
  Ricorda che il numero unico di emergenza europeo 112 era stato introdotto nel 1991 (direttiva 91/396/CEE) per mettere a disposizione un numero di emergenza unico per tutti gli Stati membri, in aggiunta ai numeri di emergenza nazionali, e rendere così più accessibili i servizi di emergenza, soprattutto per i viaggiatori. Di recente, l'articolo 8 della legge n. 124 del 2015 ha istituito il numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale, con centrali operative da realizzare in ambito regionale secondo modalità stabilite dai protocolli di intesa previsti dal Codice delle comunicazioni elettroniche; al contempo ha autorizzato la spesa di 10 milioni di euro per il 2015, 20 milioni per il 2016 e 28 milioni annui a decorrere dal 2017 e fino al 2024.
  La disposizione in commento consente quindi alle regioni che hanno rispettato gli obiettivi del pareggio di bilancio di bandire, nell'anno successivo, procedure concorsuali finalizzate all'assunzione di personale con contratti di lavoro a tempo indeterminato da utilizzare per le attività connesse al numero unico europeo 112 e alle relative centrali operative realizzate in ambito regionale in base ai protocolli d'intesa siglati ai sensi dell'articolo 75-bis del Codice delle comunicazioni elettroniche.
  In conclusione fornisce alcuni dati sulla diffusione sul territorio nazionale del «Numero unico di emergenza europeo 112». Sulla base del decreto del ministro delle comunicazioni 22 gennaio 2008, sono stati avviati i primi progetti relativi al numero e la regione Lombardia è riuscita ad attivare i primi call center per il numero 112 su tutto il territorio regionale a partire dal 2011. Successivamente, il Numero Unico Europeo 112 per le emergenze europee con localizzazione è stato attivato nel Lazio (solo per le zone coperte dalla numerazione 06), in Friuli Venezia Giulia, Liguria e nelle Province di Aosta, Cuneo e Torino.
  Ricorda, infine, che le altre regioni stanno ad oggi provvedendo ad infrastrutturare i sistemi telefonici ed informatici delle Centrali 118, dei Carabinieri, della Polizia e dei Vigili del Fuoco, rendendoli tra di loro interoperativi.
  In ragione del contenuto delle disposizioni di interesse della Commissione si riserva di formulare una proposta di parere favorevole sul decreto-legge in esame.

  Deborah BERGAMINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 7 marzo 2017. – Presidenza della vicepresidente Deborah BERGAMINI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Proposta di nomina del professor Ugo Patroni Griffi a presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale.
Nomina n. 97.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

  Deborah BERGAMINI, presidente, come richiesto, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

  Alberto PAGANI (PD), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimersi sulla proposta di nomina del professor Ugo Patroni Griffi a presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale (competente per i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli), assegnata alla Commissione in data 21 febbraio.
  Rammenta che il 15 settembre 2016 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 169/2016 recante norme per la riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali, che attua normativamente quanto delineato nel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica con riferimento alla riduzione del numero e alla riforma della governance delle autorità portuali, che vengono soppresse e sostituite dalle nuove 15 Autorità di Sistema Portuale.
  Il nuovo assetto normativo prevede che il Presidente dell'Autorità di sistema portuale è nominato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con il Presidente o i Presidenti delle regioni interessate, restando la nomina assoggettata al parere parlamentare ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 14 del 1978.
  Sottolinea, per quanto riguarda i requisiti di nomina, che il Presidente deve essere scelto fra soggetti aventi comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale.
  Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha quindi indicato – ai fini dell'acquisizione della prescritta intesa – il nome del professor Ugo Patroni Griffi, sul quale la regione Puglia ha espresso intesa il 9 novembre scorso.
  Il Ministro fa presente che il professor Patroni Griffi risulta in possesso dei requisiti prescritti vantando una rilevante carriera accademica e libero-professionale in materie giuridiche e contabili, nel corso della quale ha svolto numerose attività relative al settore trasportistico e portuale, con particolare riguardo allo sviluppo ed alla valorizzazione del territorio di riferimento. Nella lettera di proposta di nomina viene inoltre evidenziato che, a seguito del quesito posto dal medesimo Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), con delibera n. 1294 del 14 dicembre 2016, ha ritenuto l'insussistenza di cause di inconferibilità dell'interessato per l'assunzione dell'incarico in oggetto.
  Riassumendo brevemente la vicenda, segnala che il capo di Gabinetto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto all'ANAC un parere in merito alla nomina in oggetto con riferimento alle disposizioni del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 mentre, con successiva nota, l'ASSOCONSUM ha evidenziato che alcuni Senatori hanno presentato un'interrogazione parlamentare (atto di sindacato ispettivo n. 4-06217) nella quale hanno invocato l'intervento dell'ANAC sottolineando la qualifica di imputato dell'interessato per reati non previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale. Preliminarmente, nella delibera si Pag. 218sottolinea che tra le ipotesi di inconferibilità dell'incarico ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 39 del 2013) non rientra la mera qualifica di imputato per reati diversi da quelli previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale. Nella medesima delibera l'ANAC ha rilevato che non sussiste nemmeno l'inconferibilità ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 39 del 2013. Infatti, l'inconferibilità deriverebbe dalla provenienza da un incarico di amministratore di diritto privato regolato o finanziato e per prestazioni di attività di consulenza svolta in favore dell'amministrazione che conferisce l'incarico ovvero nel cui interesse è conferito l'incarico.
  Poiché il professor Patroni Griffi è stato consulente dell'Autorità portuale di Bari, nonché Presidente di enti di diritto privato regolati o finanziati ovvero in controllo pubblico, essa non sussiste a motivo dell'assenza di deleghe gestionali dirette allora conferite al candidato nonché della risalenza nel tempo degli incarichi professionali conferiti all'interessato.
  Infine, l'Autorità nazionale anticorruzione si è dichiara incompetente a valutare eventuali incompatibilità con il ruolo svolto in ambito universitario; al riguardo, esulando dalle sue competenze il relativo accertamento, ha disposto l'invio della delibera ai competenti organi dell'Università di Bari affinché promuovano gli adempimenti previsti dagli articoli 6, 13 e 15 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980 e dell'articolo 6, comma 9, della cosiddetta legge Gelmini, con riguardo al collocamento d'ufficio in aspettativa del professore per la durata della carica, del mandato o dell'ufficio nel caso di nomina alla carica di presidente di enti pubblici a carattere nazionale nonché decadenza dall'ufficio del professore ordinario che violi le norme sull'incompatibilità.
  Segnala che la specifica ed approfondita conoscenza della realtà socio-economica del bacino territoriale di competenza dell'Ente medesimo, posseduta dal candidato, ad avviso del ministro medesimo, appare funzionale all'avvio del nuovo Ente ben potendo, in questa fase di start-up del riformato assetto organizzativo, contribuire ad assicurare da subito la piena operatività della neo-istituita Autorità di sistema portuale in oggetto.
  Nell'illustrare brevemente il curriculum del candidato, fa presente che il professor Patroni Griffi, nato il 28 luglio 1966, dopo la laurea in Giurisprudenza, presso l'Università di Bari, ha conseguito il dottorato di ricerca all'Università di Napoli e diversi titoli accademici in alcune Università estere (Lovanio, Dallas e Londra). Dopo aver svolto attività di collaboratore e cultore della materia nell'area degli insegnamenti giuridici presso le Università di Bari, Torino e dell'istituto di diritto comparato di Losanna è divenuto ricercatore all'Università di Bari ove, dal 2000, ha insegnato diritto industriale, diritto dell'ambiente e delle imprese delle aree portuali, diritto commerciale internazionale. Nel 2001 è stato nominato professore associato di materie connesse al diritto commerciale, anche internazionale, e al diritto della navigazione che ha insegnato in diverse Università (Bari, LUISS di Roma, Tirana). Dal 2010 è stato confermato professore ordinario di diritto commerciale. Avvocato abilitato alle giurisdizioni superiori dal 1994, ha svolto numerose collaborazioni con enti e realtà accademiche, anche all'estero, nonché ricoperto diversi incarichi e avuto molteplici esperienze come amministratore di varie società ed enti pubblici, tra i quali la Fiera del Levante di Bari.
  Segnala che il candidato è autore di numerose pubblicazioni scientifiche e ha partecipato, come relatore, a convegni in tema di appalti, concorrenza, diritto bancario e finanziario, diritto fallimentare e delle crisi d'impresa, diritto della navigazione, diritto consolare, diritto ed economia delle fiere, diritto ed economia delle utilities, diritto amministrativo, diritto commerciale e societario.
  Propone, in conclusione, tenuto conto dell'esperienza professionale del candidato, che la Commissione esprima parere favorevole sulla proposta di nomina del Pag. 219professor Ugo Patroni Griffi a presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale.

  Diego DE LORENZIS (M5S), dopo aver preso atto di quanto evidenziato dal relatore in merito all'esperienza da giurista del candidato e del parere reso dall'ANAC sull'assenza di cause di inconferibilità dell'incarico, sottolinea che si tratta dell'ennesima nomina inopportuna che il Governo, anche in questo caso d'intesa con la regione interessata, decide in materia.
  Rimarca che tali nomine devono essere sottratte a logiche di schieramento e di appartenenza politica. Invece, in questo caso, la scelta non è stata effettuata in modo trasparente così da far sorgere il dubbio che sia basata, piuttosto che sui requisiti richiesti dalla legge, su ragioni connesse a vicinanza politica se non a legami di tipo familiare. Pur non avendo rilievi circa la stimabilità del personaggio ritiene comunque che il nominativo in questione non sia il più indicato per fugare i predetti dubbi.
  Ribadisce che il Movimento 5 Stelle è radicalmente contrario al metodo che è stato fin qui seguito e che sembra ben lontano da quanto suggerito dalla norma quando prevede che la scelta avvenga tra soggetti in possesso di specifici requisiti di legge: infatti non gli risulta che siano stati confrontati curricula di candidati diversi, procedendo quindi a una comparazione, e non su criteri arbitrari.

  Mirella LIUZZI (M5S), sottolinea che l'atto di sindacato ispettivo segnalato dall'ANAC, e menzionato nella relazione del collega Alberto Pagani, prende le mosse dalla notizia secondo cui il candidato risulta essere imputato in un processo penale per truffa e falso ideologico, che però non sarebbero sufficienti per impedirgli di ricoprire l'incarico in titolo: sul punto intende rimarcare che è dall'inizio della legislatura che il suo Gruppo, attraverso tutti i possibili strumenti parlamentari, conduce la battaglia per impedire che possano essere nominati coloro che siano coinvolti in reati del genere. Richiama al riguardo un emendamento a suo tempo presentato e respinto durante l'esame della legge di riforma del sistema portuale, nonché un suo ordine del giorno, accolto come raccomandazione.
  Inoltre dal medesimo atto di sindacato ispettivo emerge che il nome del candidato in oggetto è stato associato dagli organi di informazione a diverse cariche presso differenti enti pubblici e società partecipate, come ad esempio la presidenza di Amtab SpA (azienda municipalizzata trasporti autofiloviari baresi) del Comune di Bari, la presidenza di AQP (Acquedotto pugliese) nonché di Amiu Puglia (azienda multiservizi e igiene urbana); le sembra che con la nomina all'esame della Commissione abbia finalmente trovato una collocazione.
  Oltre che a riflettere su quanto appena esposto, invita, quindi, i colleghi a valutare la proposta di nomina in questione non solo sul piano della inopportunità politica, ma anche sul piano della carenza dei requisiti.

  Diego DE LORENZIS (M5S), intende aggiungere alcune riflessioni sulla menzionata delibera dell'ANAC nella parte in cui essa si è dichiarata incompetente a valutare eventuali incompatibilità con il ruolo svolto in ambito universitario. A parte ogni commento circa il reiterato ricorso al mondo accademico per la nomina ad incarichi pubblici, come se in Italia mancassero seri professionisti dotati di adeguati curricula e requisiti, ritiene che non sia stata fatta una seria valutazione politica sulle conseguenze dell'incarico. Sottolinea, infatti, che il nominato avrebbe specifiche competenze sulle aeree demaniali e relative concessioni che potrebbero portare a conflitti di interesse considerato che talune società attive in tali ambiti annoverano tra i propri membri o sono riconducibili a soggetti che hanno legami familiari con il candidato.
  Ritiene del tutto inopportuno che si possa creare una commistione tra le figure del controllore e quelle dei controllati e invita, quindi, la Commissione a trarne le dovute conclusioni, anche considerato che l'espressione del parere sulla nomina, a parte ogni valutazione circa il modo in cui Pag. 220si è formato l'attuale Parlamento e la sua legittimità, è chiamata a svolgere una fondamentale funzione di controllo diffuso da parte del rappresentante eletto, per conto degli elettori, sull'attività del governo.

  Deborah BERGAMINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.