CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 marzo 2017
776.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 79

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 2 marzo 2017. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 13.05.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-10721 Catalano: Misure per contrastare l'abusivismo nel settore del noleggio con conducente per trasporto di persone.

  Ivan CATALANO (CI), illustra l'interrogazione in titolo ricordando che essa muove dal fatto che per diversi giorni, il Pag. 80servizio di taxi delle principali città italiane, e soprattutto di Roma, è stato paralizzato da un'illegittima astensione collettiva dal lavoro, che ha determinato disagi incalcolabili a residenti e turisti. L'interruzione è stata occasionata dalle proteste contro il fenomeno dell'abusivismo del settore del noleggio con conducente.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Ivan CATALANO (CI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto giacché, se è vero che la risposta non si è sbilanciata in merito alle soluzioni proposte, è anche vero che rende noto che il tavolo di discussione è stato allargato anche a chi non si è imposto con la forza scendendo in piazza e interrompendo il pubblico servizio.
  Sottolinea l'importanza di non sfavorire quanto recato dalle nuove tecnologie e invita il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a farsi, anzi, parte attiva per assecondare il loro sviluppo riportando al suo interno tutte le informazioni per gestire appieno la questione.
  Ritiene che sia necessario arrivare a definire con certezza la materia sottolineando che si tratta di due attività ben distinte – quella del servizio taxi e quella del servizio di noleggio con conducente –, e che chi svolge l'una non può surrettiziamente svolgere l'altra.
  Segnala, tuttavia, anche l'esigenza di tenere fermo il concetto di pubblico servizio. Quindi, ricordando che non gli è noto che i recenti fatti in cui vi è stata una sua interruzione abbiano portato a provvedimenti per contestare il reato di interruzione di pubblico servizio, ritiene che sia necessario discriminare chi nel corso della sua attività si macchi di simile reato rispetto a chi svolge correttamente il suo ruolo.

5-10722 Spessotto: Tutela degli interessi nazionali in seno ai lavori della Commissione intergovernativa per il miglioramento della circolazione delle Alpi del Sud e per la convenzione ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia.

  Fabiana DADONE (M5S), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo rimarcando che in essa vengono riportate precise critiche, avanzate dal dottor Roberto Focherini – che, in qualità di unico rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha partecipato agli incontri più recenti della Commissione intergovernativa (CIG) tra Italia e Francia per il miglioramento della Circolazione delle Alpi del Sud e della relativa commissione per la convenzione ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia –, riguardanti la redazione, da parte del presidente della Commissione intergovernativa, di una proposta di convenzione ferroviaria.
  Tale convenzione sarebbe dannosa per lo Stato italiano e comunque non condivisa nei termini proposti dal rappresentante ministeriale. Essa, secondo quanto da lei appreso, comporterebbe alti costi e danni economici allo Stato italiano in quanto, sottolinea, lo Stato non dovrebbe essere tenuto a mantenere, gestire, ristrutturare e sviluppare le linee ferroviarie di altre nazioni.
  Conclude rimarcando che con l'interrogazione in titolo si intende conoscere quali iniziative intenda adottare con urgenza il Ministro interrogato in merito alle segnalazioni inviate dal dottor Roberto Focherini e al fine di tutelare gli interessi dello Stato Italiano, oltre che dei territori interessati dalla tratta ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Fabiana DADONE (M5S), replicando in qualità di cofirmataria, preso atto di quanto dichiarato dal rappresentante del Pag. 81Governo, si riserva di condurre le verifiche necessarie.
  Intende peraltro segnalare che, al momento, ritiene ancora attendibile quanto denunciato visto che non sono state prese le distanze da chi tale denuncia ha avanzato.
  Ricorda, comunque, che le realtà territoriali interessate hanno chiesto più volte di essere coinvolte ai tavoli aperti sulla materia nonché di conoscere quale fosse lo stato dell'arte della questione. Sottolinea, inoltre, che le predette realtà territoriali, ivi compresi il comune e la provincia di Cuneo nonché la regione Piemonte, cui la denuncia era pervenuta per mail, sono rimaste in qualche modo stupite che non vi siano stati chiarimenti da parte del Governo.
  Esprime l'auspicio che la trattativa in favore di questa linea ferroviaria vada avanti, considerato anche quale impegno è stato profuso dai comitati presenti sul territorio. Evidenzia che i 29 milioni di euro per la ripresa dei lavori di manutenzione, di cui ha parlato il sottosegretario, sono stati, infatti, il frutto del lavoro dei comitati del territorio con il contributo dell'azione di esponenti dell'opposizione e della maggioranza.
  Ricordato che il sottosegretario ha riferito che la trattativa è ad oggi sospesa, informa tuttavia che dalla regione Piemonte è stato reso noto che il 15 marzo è previsto un tavolo di discussione. Il suo auspicio è che si riesca a pervenire ad una nuova convenzione e che essa, considerata la precedente, non sia ulteriormente dannosa per lo Stato italiano.
  Conclude esprimendo la speranza che l'esito delle verifiche da lei annunciate non evidenzino, contrariamente a quanto riferito, che la persona citata in precedenza era effettivamente l'unico rappresentante del Ministero e che denunce che sono poi state fatte rispondono, effettivamente, al vero.

5-10723 Biasotti: Sui criteri e le motivazioni sottostanti alla scelta di individuare il porto di Catania quale sede dell'Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo segnalando che il fatto cui ne è alla base ha suscitato fortissime proteste sul territorio.
  Sottolinea che la decisione di allocare a Catania gli uffici amministrativi dell'Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale invece che ad Augusta è stata assunta all'oscuro dei cittadini ed è sembrata un vero e proprio sopruso viste le dimensioni che il porto di Augusta ha in termini commerciali: ricorda, infatti, che quest'ultimo è definito porto core mentre quello di Catania, di dimensioni ben più ridotte, non lo è.
  Ritiene che quando il decreto legislativo n. 169 del 2016 prevede la facoltà per le regioni di suggerire che la sede sia allocata in altro porto rispetto a quelli definiti core, non sia altro che la predisposizione di un cavillo per rendere possibile quanto successo al porto di Augusta per il tramite delle due note della regione Sicilia che, peraltro, contengono palesi falsità come ad esempio definire il porto di Catania porto core.
  Rimarca che la decisione presa è frutto di ben altre decisioni politiche e ritiene che tutto ciò non sia altro che la traduzione di meri interessi politici di determinate cordate del Partito democratico siciliano e di quegli esponenti catanesi che hanno libero accesso presso il Ministro Delrio.
  Ricorda che ha presentato un'altra interrogazione, la n. 4/15624, che chiede di rendere noti i bilanci dei due porti in oggetto. A suo avviso sarà quindi reso palese che mentre il porto di Augusta ha forti attivi, quello di Catania ha solo debiti dovuti a costose ristrutturazioni ingiustificate. Considerando il territorio di cui fa parte Augusta quanto ha già dovuto subire in passato, non è disposta a subire ulteriori «scippi». Conclude avvertendo che per gli atti di cui all'interrogazione in titolo si riserva di proporre formale richiesta di accesso.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

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  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta ricevuta considerato che, nell'interrogazione, è stato chiesto di rendere note l'attività di istruttoria e le motivazioni che hanno indirizzato la scelta del porto di Catania quale sede dell'autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale e che su questo la risposta tace.
  Peraltro la risposta fornita contiene due informazioni che ritiene non veritiere nonché l'ammissione di un fatto quantomeno irregolare. Le informazioni che non rispondono a verità riguardano la possibilità prevista dalla legge di trasferire la sede dell'Autorità di sistema portuale da un porto core ad un porto non core, possibilità che non le risulta, e la dichiarata difficoltà per il porto di Augusta di rappresentarne la sede amministrativa, cosa senza senso se solo si pensa che lo stesso porto di Augusta, visto il suo considerevole peso commerciale, ha tutti i giorni rapporti con le più grandi società multinazionali operanti nel settore, ad esempio le società petrolifere internazionali. Quanto all'involontaria ammissione, intende riferirsi alla data di presentazione delle note del Presidente della regione Sicilia: se la prima fosse giunta in agosto, come lascia intendere la risposta fornita dal sottosegretario di Stato, essa sarebbe intervenuta in un momento in cui, presumibilmente, non era ancora vigente il decreto legislativo di riforma delle Autorità portuali. A parte il fatto che non si capisce perché se non è così rilevante ospitare gli uffici amministrativi dell'Autorità di sistema portuale Catania abbia fatto di tutto per aggiudicarseli, è convinta altresì che le motivazioni addotte non siano minimamente credibili perché affermare che il porto di Augusta non sarebbe nelle condizioni di ospitarne gli uffici è semplicemente assurdo, tanto che le sembra di intuire che sia così anche per il medesimo sottosegretario, pur costretto a riferire in questi termini.

5-10724 Attaguile: Sullo stato di avanzamento delle procedure per la realizzazione dell'aeroporto nella Valle del Mela (ME).

  Angelo ATTAGUILE (LNA), illustra l'interrogazione in titolo con la quale si intende conoscere di quali elementi disponga il Governo circa gli sviluppi in merito alla realizzazione dell'aeroporto nella Valle del Mela (Messina) e in particolare se risulti esser stato predisposto un progetto dettagliato da sottoporre all'Enac per una sua valutazione.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Angelo ATTAGUILE (LNA), replicando, pur ringraziando per le informazioni ricevute, continua a ritenere molto importante la presenza di un aeroporto nel territorio di Messina e della Valle del Mela in quanto, di fatto, in Sicilia vi sono solo due veri aeroporti – Palermo e Catania – che però, orientati come sono ai collegamenti con i territori di loro interesse, non risultano rispondere alle esigenze messinesi in vista dello sviluppo di un piano turistico dedicato. Ricorda, infatti, che deve essere anche tenuto conto del turismo con le isole Eolie che, specie in estate, dà luogo ad un'attività turistica ed economica rilevante.
  Conclude confermando l'intenzione di tornare a discutere sulla questione qualora dovessero presentarsi occasioni favorevoli quali, ad esempio, il consolidamento della proposta da parte della multinazionale indiana ricordata nell'interrogazione in titolo.

5-10725 Tullo: Sull'accesso al mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale da parte di raggruppamenti d'imprese.

  Emiliano MINNUCCI (PD), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo ricordando che essa muove dalla Pag. 83recente approvazione, presso la Commissione affari costituzionali del Senato, di un emendamento che introduce modifiche sostanziali alla disciplina che regola l'accesso al mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale, con particolare riferimento allo svolgimento di tali servizi in forma di raggruppamento di imprese.
  Sottolinea che la nuova disposizione prescrive un termine di 90 giorni a decorrere dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto entro il quale le aziende operanti nel settore dovranno adeguarsi – pena la decadenza dell'autorizzazione per lo svolgimento del servizio – dandone comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, nei successivi 90 giorni, deve effettuare le opportune verifiche e che per effetto della disposizione, le autorizzazioni sui servizi automobilistici di linea sulle tratte interregionali potranno essere concesse solo a raggruppamenti di imprese guidati da «operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada».
  Segnala altresì che nel corso dell'esame alla Camera del suddetto articolo, è stato accolto come raccomandazione un ordine del giorno del collega Boccadutri, fortemente critico in merito alla disposizione introdotta che lede il diritto di libera attività di impresa e concorrenza, pregiudica la certezza del diritto e legittimo affidamento degli operatori economici sulla normativa vigente – sulla cui base le aziende costruiscono e programmano i loro investimenti – e viola la concorrenza nel settore dei servizi automobilistici regionali di competenza statale, riducendo l'offerta di servizi ai passeggeri. Peraltro i conseguenti disagi per l'utenza sembrano colpire soprattutto i più giovani, come sembrano dimostrare i molti commenti postati sui social network.
  Pur dichiarandosi consapevole che l'amministrazione e la politica si trovano ad affrontare fenomeni totalmente nuovi ritiene, tuttavia, che non sia opportuno innalzare barriere. Conclude chiedendo di conoscere quali urgenti iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di competenza, per garantire l'accesso al mercato delle linee interregionali da parte di riunioni di imprese, anche attraverso la promozione di opportune modifiche della norma in questione, nel pieno rispetto dei diritti degli utenti ad accedere a servizi più efficienti a costi vantaggiosi, secondo i più elevati standard di sicurezza internazionali e assicurando piena tutela ai lavoratori del settore.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Emiliano MINNUCCI (PD), replicando in qualità di cofirmatario, si dichiara pienamente soddisfatto della risposta ricevuta dal rappresentante del Governo.

  Michele Pompeo META, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.45.

RISOLUZIONI

  Giovedì 2 marzo 2017. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

  La seduta comincia alle 13.45.

7-01175 Crivellari: Implementazione del piano Poste 2020, deterioramento della qualità del servizio postale e modello di relazioni industriali di Poste italiane.
7-01179 Franco Bordo: Misure volte a garantire il servizio postale universale, suo potenziamento e iniziative a salvaguardia dei suoi punti di accesso.
(Discussione e rinvio)

  La Commissione inizia la discussione delle abbinate risoluzioni.

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  Michele Pompeo META, presidente, come richiesto, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

  Diego CRIVELLARI (PD) nell'illustrare la risoluzione a sua firma, richiama il ruolo fondamentale che l'azienda Poste Italiane riveste, non solo per la sua dimensione oggettiva, ma anche per la sua funzione sociale che deriva dalla tradizionale diffusione capillare sul territorio italiano.
  Tale peculiare connotazione impone di valutare ogni decisione politica e di mercato che attiene a Poste con riguardo agli interessi diretti dei cittadini e, in questo ambito, particolare cautela deve essere prestata alle scelte riferite alla possibile dismissione di ulteriori quote azionarie, così come alla prefigurata ristrutturazione dell'azienda.
  A suo giudizio occorre quindi affrontare in una visione ampia ed unitaria il tema della governance aziendale, quello della partecipazione dei lavoratori e quello del modello di organizzazione. Nello stesso tempo si deve iniziare a considerare l'ufficio postale come presidio e interfaccia tra cittadini e pubblica amministrazione, in funzione della sempre più intensa digitalizzazione del Paese.
  Prende atto che il piano strategico 2015-2019 ha obiettivi ambiziosi, in termini di investimento nel digitale, della ridefinizione del servizio universale e nella previsione di un forte incremento di addetti (pari a 8.000 assunzioni). Tuttavia deve anche constatare che negli ultimi mesi – a fronte di progetti di riorganizzazione in atto – si registra un deterioramento della qualità del servizio, percepito sia dagli utenti sia dal personale dipendente e dalle loro organizzazioni sindacali.
  La risoluzione vuole quindi stimolare l'Esecutivo a seguire con il massimo impegno la stesura dell'imminente nuovo piano industriale, allo scopo di un rapido superamento delle situazioni descritte e di favorire una strategia di rilancio dell'azienda.

  Michele Pompeo META, presidente, comunica che il collega Bordo, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, si è riservato di intervenire per illustrare la sua risoluzione in una successiva seduta.

  Arianna SPESSOTTO (M5S) informa i colleghi che anche la sua parte politica ha inteso presentare nei giorni scorsi una risoluzione, di cui è prima firmataria – che le risulta essere in corso di assegnazione – in merito alle questioni concernenti il servizio postale universale e la governance di Poste Italiane. Reputa quindi opportuno illustrarne i principali contenuti, ai fini di una prossima discussione congiunta con le risoluzioni poste all'ordine del giorno della seduta odierna.
  Anche l'atto di indirizzo che ha sottoscritto muove le premesse dall'esigenza che sia assicurato un adeguato livello del servizio postale universale, di cui Poste Italiane è affidataria a fronte di una cospicua erogazione di pubblico denaro. Invece, soprattutto a seguito del cosiddetto «recapito a giorni alterni» in situazioni e ambiti territoriali particolari, i disservizi sono notevoli, anche in conseguenza del sovraccarico dei magazzini, come rilevato anche in pronunce del giudice amministrativo. Ciò a fronte di un ingiustificato aumento delle tariffe praticate.
  Inoltre, si pone in evidenza come Poste Italiane risulti altresì al centro di uno scandalo legato ai controlli di qualità falsati, vicenda che ha ricevuto, a partire dal gennaio 2014, ampio risalto mediatico.
  Ma l'aspetto che assume, in questo contesto, maggiore rilevanza strategica ed anche politica riguarda le scelte che – a distanza di due anni dall'avvio del processo di privatizzazione – il Governo è chiamato a compiere circa le modalità operative attraverso le quali si provvederà alla vendita di quote della società. Negli ultimi giorni, da indiscrezioni di stampa, si apprende la volontà del Governo di continuare la strada delle privatizzazioni e Pag. 85restano fondate le preoccupazioni circa un possibile scorporo di Poste italiane spa con la creazione di una cosiddetta good company, oggetto della privatizzazione e una cosiddetta bad company dedita al servizio universale postale a carico dello Stato.
  Infine, la risoluzione critica il piano strategico 2015-2019 presentato da Poste, in quanto la prevista progressiva chiusura di ben 455 uffici postali a livello nazionale e la riduzione degli orari di apertura in circa 608 uffici chiarisce la volontà di puntare su servizi finanziari in genere, anziché garantire il servizio universale, a scapito delle esigenze della collettività.
  Sulla base di questi ragionamenti, la parte dispositiva della risoluzione reca l'impegno del Governo a bloccare una ulteriore operazione di privatizzazione di Poste italiane spa, nonché ad intervenire per innalzare il rapporto tra qualità e costi del servizio postale universale. Gli ulteriori impegni riguardano la revisione del piano industriale, al fine anche di rivedere il meccanismo di recapito a giorni alterni, a non ridimensionare eccessivamente la presenza sul territorio di sportelli postali e, infine, a far luce sullo scandalo dei controlli di qualità falsati.
  Altri spunti recati nella risoluzione ai riferiscono invece all'opportunità di potenziamento della logistica e della digitalizzazione dei processi, anche per garantire una presenza di Poste in settori remunerativi e in rapida crescita, come ad esempio la consegna dei pacchi legati all’e-commerce.

  Michele Pompeo META, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle proposte di risoluzione ad una successiva seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.

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