COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 28 febbraio 2017. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Sugli esiti della missione svolta a Pristina, Kosovo, in occasione del Summit of the Foreign Affairs Committees of the Countries of Europe and Balkans (19-21 febbraio 2017).

  Andrea MANCIULLI, presidente, in merito alla missione in titolo rinvia ad una relazione di sintesi predisposta dall'onorevole Tidei e dal deputato Scagliusi, che vi hanno partecipato in rappresentanza della Commissione (vedi allegato 1). Segnala altresì che ad esito del Summit in titolo è stata adottata una Dichiarazione finale congiunta (vedi allegato 2).

  Marietta TIDEI (PD) esprime soddisfazione per gli esiti della missione e sottolinea che è stata molto apprezzata la presenza italiana in ragione del ruolo dell'Italia quale presidenza di turno del Processo di Berlino. Ricorda che per i Paesi dei Balcani Occidentali l'Unione europea resta un riferimento in materia di sviluppo e cooperazione ed evidenzia come dalla Conferenza sia emersa la necessità di una cooperazione regionale più forte come precondizione all'integrazione europea. Riferisce che la delegazione italiana ha potuto registrare il forte ruolo giocato dalla delegazione albanese, la quale è fortemente impegnata in materia di cooperazione regionale. La delegazione ha anche visitato i contingenti italiani nelle missioni KFOR e MSU. Concludendo, evidenzia che rimane ancora aperto il problema dei rapporti con le municipalità serbe e che la liberalizzazione dei visti è rallentata dalla mancata ratifica dell'accordo di delimitazione delle linee di confine con il Montenegro e dalla persistente corruzione. Resta ancora aperta e irrisolta la questione connessa alla lotta contro il terrorismo.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S), esprimendo perplessità riguardo alla politica di allargamento dell'Unione europea, ritiene che l'integrazione del Kosovo, così come Pag. 41l'adesione di altri Paesi candidati, dovrebbe essere preceduta da una sostanziale revisione dei Trattati fondamentali dell'Unione europea. Ciò premesso, riconosce gli sforzi del governo kosovaro per avvicinarsi agli standard richiesti dall'Unione europea, ma sottolinea la persistenza di carenze riguardanti la lotta alla criminalità e al terrorismo. In merito, riferisce di aver proposto, nell'ambito della Conferenza, una maggiore collaborazione tra i servizi di intelligence dei Paesi dell'Unione europea e quelli dei Paesi dei Balcani occidentali nel contrasto al terrorismo e al traffico di armi.

  Maria Edera SPADONI (M5S), ringraziando i colleghi per la relazione sulla missione svolta in Kosovo, auspica che un lavoro analogo possa essere svolto anche in riferimento alle attività della Delegazione italiana presso il Consiglio d'Europa, vista l'importanza dei documenti prodotti in quella sede e anche nello spirito della proposta di legge C. 3929 a prima firma Nicoletti.

  Andrea MANCIULLI, presidente, dichiarandosi d'accordo con la collega Spadoni, anche in qualità di cofirmatario della proposta di legge presentata dal collega Nicoletti, ricorda che, anche in mancanza di una legge specifica, si può decidere di riferire alla Commissione in merito alle attività svolte dalla Delegazione italiana presso il Consiglio d'Europa. Ricorda, infine, che anche la Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO si sta interessando alla questione dei Balcani Occidentali in quanto strettamente collegata al terrorismo, alla radicalizzazione e al fenomeno dei foreign fighters. A tale proposito segnala che il 16 marzo si terrà un evento seminariale riguardante proprio la radicalizzazione nei Balcani.

  La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 13.55.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 768 del 16 febbraio 2017, a pagina 23, seconda colonna, trentasettesima riga, dopo le parole: «Scheda n. 49)» inserire le seguenti: «inserire al punto 1 della scheda tra i Paesi inclusi nell'Area Geografica d'intervento, lo Yemen e la Turchia;».