CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 febbraio 2017
766.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Martedì 14 febbraio 2017. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO.

  La seduta comincia alle 13.30

7-01081 Zanin: Interventi a favore del settore pataticolo.
(Seguito discussione e rinvio).
7-01141 L'Abbate: Interventi a favore del settore pataticolo.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-01081 rinviata, da ultimo, nella seduta del 12 ottobre 2016.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte quindi che sul medesimo argomento è stata presentata anche la risoluzione 7-01141 L'Abbate. Propone pertanto che, in assenza di obiezioni, le risoluzioni siano trattate congiuntamente.

  La Commissione concorda.

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  Massimo FIORIO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 14 febbraio 2017.

Audizione di rappresentanti dell'Unione nazionale tra le Associazioni dei produttori di patate (UNAPA), nell'ambito della discussione della risoluzione 7-01081 Zanin, su interventi a favore del settore pataticolo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.35 alle 14.35.

RISOLUZIONI

  Martedì 14 febbraio 2017. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.40.

7-01171 Antezza: Iniziative in favore degli agricoltori colpiti da calamità naturali.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Prima di cedere la parola all'onorevole Antezza per l'illustrazione, avverte che vi è una parziale sovrapposizione tra i contenuti della risoluzione in esame e quelli del decreto-legge C. 4286, di conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, assegnato all'esame della Commissione in sede consultiva. Avvisa quindi che di tale sovrapposizione si dovrà necessariamente tenere conto nel prosieguo dei lavori.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) domanda quali siano le ricadute sull'esame dell'atto d'indirizzo in titolo che scaturiscono dalla sua parziale sovrapposizione con i contenuti del citato decreto-legge.

  Massimo FIORIO, presidente, precisa che sarebbe opportuno attendere, prima di procedere alla votazione della risoluzione all'esame, il completamento dell’iter di conversione in legge del decreto-legge n. 8 del 2017. Diversamente, l'atto di indirizzo potrebbe essere riformulato dalla presentatrice al fine di espungervi le parti che si sovrappongono alle disposizioni contenute nel decreto-legge.

  Maria ANTEZZA (PD), dopo aver ricordato che la risoluzione a sua prima firma è stata presentata il 31 gennaio scorso, in una data anteriore a quella in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che prevede nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, sottolinea che la sovrapposizione con il decreto-legge si riscontra solo in un impegno della risoluzione. Quest'ultima, del resto, affronta la diversa, seppure connessa temporalmente, problematica dei danni subiti dalle aziende ortofrutticole e zootecniche a causa dell'eccezionale ondata di maltempo che ha di recente colpito il Centro-sud. Ritiene pertanto utile che la Commissione proceda ad esaminare la sua risoluzione e svolga approfondimenti sulle questione in essa trattate che potranno anche fornire utili spunti per l'esame del citato decreto-legge.
  Venendo agli aspetti più significativi del suo atto d'indirizzo, ricorda che, per le calamità in agricoltura, a livello nazionale, Pag. 150opera il fondo di solidarietà nazionale (FSN) di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, il quale ha l'obiettivo di promuovere principalmente interventi di prevenzione per far fronte ai danni alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole, agli impianti produttivi ed alle infrastrutture agricole, nelle zone colpite da calamità naturali o da eventi eccezionali, alle condizioni e modalità previste dalle disposizioni europee vigenti in materia di aiuti di Stato, entro i limiti delle risorse disponibili sul Fondo stesso.
  Tale Fondo è in particolare destinato ad interventi di incentivo alla stipula di contratti assicurativi (interventi ex ante, disciplinati dall'articolo 2) e – per i rischi non inseriti nel piano assicurativo agricolo annuale – ad interventi di ripristino delle infrastrutture connesse all'attività agricola: interventi compensativi-indennizzatori o ex post, (articolo 1, comma 3, lettera b)), nonché interventi di bonifica.
  Osserva che i primi dati evidenziano che gran parte dei danni subiti dalle aziende agricole riguardano le produzioni e le strutture aziendali assicurabili ai sensi del piano assicurativo agricolo 2017 che, in quanto non assicurate, sarebbero escluse dalle agevolazioni previste dal decreto legislativo n. 102 del 2004.
  La risoluzione impegna dunque il Governo, in primo luogo, ad assumere iniziative per incrementare la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, destinata agli interventi compensativi, alla luce dell'eccezionale portata dell'evento calamitoso che ha interessato il Centro-Sud, favorendo l'accesso ai predetti interventi da parte delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità del mese di gennaio 2017, sulla base di una veloce quantificazione e di una prima stima dei danni, anticipandone il ristoro.
  Il secondo impegno che, come anticipato, chiede al Governo l'adozione di misure che risultano già previste dal decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, richiede, in particolare, che siano assunte iniziative per prevedere a favore delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità del mese di gennaio 2017 l'accesso agli interventi per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, anche con riferimento alle aziende agricole che hanno subito danni a colture, produzioni e strutture aziendali assicurabili, che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi, prevedendo la deroga già introdotta con l'articolo 5, comma 1, del decreto-legge n. 51 del 2015.
  La risoluzione impegna poi il Governo a prevedere la deroga al requisito di accesso ai benefici fissato dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 102 del 2004, in modo da consentire alle aziende che hanno subito danni in percentuale inferiore al 30 per cento della produzione lorda vendibile (PLV), di accedere agli interventi compensativi; ovvero a prevedere che la percentuale del 30 per cento della (PLV) sia riferita alla singola coltura e non all'intera produzione dell'azienda, o sia riferita al territorio.
  L'atto d'indirizzo impegna inoltre il Governo a prevedere la proroga delle rate delle operazioni di credito agrario di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, e successive modificazioni, senza il pagamento degli interessi; l'esonero totale – attualmente previsto nella misura massima del 50 per cento – per gli anni 2017 e 2018 dai contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli professionali e degli operai a tempo determinato ed indeterminato; ad assumere iniziative per prevedere un tavolo tecnico con le regioni per ottimizzare i tempi di riconoscimento dello stato di calamità, modificare il decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 e introdurre procedure amministrative semplificate.
  Evidenzia altresì che la risoluzione impegna l'Esecutivo ad effettuare controlli a tappeto nei mercati generali per assicurare la protezione delle produzioni agricole made in Italy dalla contraffazione dell'origine dei prodotti.Pag. 151
  La risoluzione intende poi impegnare il Governo ad intraprendere iniziative affinché la proposta contenuta nel pacchetto di proposte di regolamento della Commissione europea (cosiddetto regolamento omnibus sulla revisione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020) di abbassare la soglia per i fondi di stabilizzazione dei redditi, oltre la quale scatta la possibilità di compensazione, sia estesa anche alle altre tipologie di risk management e, in particolare, alle assicurazioni, che sono attualmente lo strumento di copertura dei rischi più diffuso tra gli agricoltori europei, favorendo il ricorso a formule assicurative di tipo parametrico, maggiormente collegate non solo alle vicende produttive ma anche a quelle climatiche e di mercato. A tal riguardo, sottolinea l'importanza che potrà avere per l'intero settore agricolo nazionale la revisione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, tema che ha costituito, tra gli altri, oggetto della recente audizione del primo vicepresidente della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, De Castro, sulle prospettive di riforma della PAC. Auspica che in tale ambito si arrivi all'abbattimento della soglia di gestione del rischio dal 30 al 20 per cento, che a suo avviso, rappresenta una battaglia di civiltà.
  Rimarca quindi la centralità del tema degli strumenti di gestione del rischio e la necessità che in sede di esame del richiamato regolamento omnibus della Commissione UE si renda più agevole la loro attivazione da parte degli agricoltori. Soprattutto al Sud si registrano, infatti, sofferenze nella loro attivazione dovute a molteplici fattori tra i quali: la riduzione dell'aliquota di aiuto, passata dall'80 al 65 per cento con la revisione della nuova PAC; la mancanza di convenienza dello strumento per l'agricoltore che emerge dal rapporto tra l'entità del riconoscimento del danno da parte delle compagnie assicurative e il costo da questi sostenuto per la polizza, al netto dell'intervento pubblico; l'anticipo del 100 per cento del piano assicurativo a cui è costretto l'agricoltore dal momento che il sostegno pubblico del 65 per cento arriva spesso con notevole ritardo (dopo più di un anno); la complessità e la lentezza delle procedure burocratiche che occorre seguire per attivare tali strumenti.
  Ribadisce, in conclusione, l'utilità dell'esame della risoluzione in titolo al fine di stimolare il Governo nella realizzazione di misure di sostegno concreto alle aziende agricole e zootecniche del Centro-sud che attualmente versano in gravissime difficoltà a causa dei recenti eventi atmosferici calamitosi.

  Mino TARICCO (PD), nel condividere i contenuti della risoluzione in esame, invita la Commissione a riflettere sull'opportunità di rendere la deroga ai requisiti di accesso agli strumenti per la ripresa dell'attività economica e produttiva, stabiliti dal decreto legislativo n. 102 del 2004, in favore delle aziende agricole che subiscono danni a causa di calamità naturali, una misura ordinaria e non di portata eccezionale. In tal modo, verrebbe meno l'esigenza, verificatasi sempre più di frequente negli ultimi anni, di dover predisporre, al verificarsi di ogni singolo evento calamitoso di natura eccezionale, uno specifico intervento normativo per prevedere la deroga in questione. Tra l'altro, questa sorta di deroga «automatica» si applicherebbe anche al verificarsi di quegli eventi calamitosi che non assumono una rilevanza nazionale, e che talvolta non arrivano all'attenzione del Parlamento, ma che comunque incidono profondamente sul settore agricolo a livello locale.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) pur ritenendo ragionevole e di buon senso l'osservazione del collega Taricco, osserva, tuttavia, che, se il tema da discutere è quello dell'individuazione di criteri in presenza dei quali attivare una deroga «automatica» al verificarsi di calamità naturali eccezionali, in realtà si sta surrettiziamente trasformando in strumento ordinario ciò che il legislatore ha previsto come strumento eccezionale.

  Filippo GALLINELLA (M5S) considerati i profili di sovrapposizione tra i contenuti della risoluzione in oggetto, da un lato, e Pag. 152quelli del decreto-legge n. 8 del 2017 e delle risoluzioni in materia di PAC, dall'altro, riterrebbe più opportuno e funzionale al buon andamento dei lavori della Commissione, che l'esame dell'atto di indirizzo all'ordine del giorno si svolgesse dopo la conclusione dell'esame degli atti richiamati. In tal modo, la discussione della risoluzione Antezza potrebbe essere più utilmente svolta anche alla luce degli approfondimenti sulle questioni che si intrecciano con il cosiddetto regolamento omnibus della Commissione UE, prima fra tutte quella della revisione degli strumenti di gestione del rischio, che saranno oggetto anche di audizioni nell'ambito dell'esame delle risoluzioni sulla PAC.
  Si dichiara inoltre contrario alla possibilità di prevedere in termini generali la deroga ai requisiti di accesso agli strumenti di sostegno di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, osservando che le deroghe – per non configurarsi come aiuti di Stato – devono essere concordate con la Commissione UE. Una deroga «a regime» rischierebbe anche di disincentivare il ricorso da parte degli agricoltori agli strumenti assicurativi che invece dovrebbero rappresentare i principali strumenti di gestione dei rischi. La via maestra per predisporre misure di sostegno a favore degli agricoltori resta dunque a suo avviso quella del Piano di sviluppo rurale nazionale.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), pur riconoscendo che il varo del nuovo Piano di sviluppo rurale nazionale fornirà importanti soluzioni agli agricoltori, ritiene urgente dare un sostegno concreto e tempestivo alle aziende agricole che, a causa degli ingenti danni provocati dall'eccezionale ondata di maltempo, rischiano di fallire se non potranno beneficiare in tempi rapidi di misure di sostegno. Sottolinea quindi che l'emergenza maltempo ha creato una situazione drammaticamente eccezionale, che colpisce l'intero settore agricolo, e che eventi di tal genere producono effetti che vanno ben al di là di dinamiche legate alla distribuzione di risorse tra Nord e Sud.

  Filippo GALLINELLA (M5S) precisa che la ragione per la quale ritiene più opportuno discutere la risoluzione in esame dopo l'esame del decreto-legge è unicamente quella di evitare di incorrere nel rischio che gli impegni approvati dalla Commissione possano, in ipotesi, sovrapporsi o, addirittura, andare in senso contrario alle disposizioni contenute nel decreto-legge come risultante dalle modifiche approvate in sede parlamentare.

  Maria ANTEZZA (PD) ribadisce che, al di là dello specifico impegno in cui si prevede la deroga ai requisiti per l'accesso agli strumenti di sostegno, che è già contenuta nel decreto-legge n. 8 del 2017, la risoluzione a sua prima firma affronta altri temi che non sono trattati (né potrebbero esserlo) nel provvedimento d'urgenza e che meritano di essere discussi parallelamente all'esame delle questioni oggetto del decreto.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) nel ribadire la necessità di fare chiarezza sulle condizioni in presenza delle quali è consentito e giustificato il ricorso a strumenti straordinari, osserva che, qualora la straordinarietà diviene ripetitiva, essa diventa ordinarietà, e che a situazioni ordinarie occorre dare risposte con strumenti ordinari.

  Il Sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE fa presente innanzitutto che l'emergenza maltempo, oggetto della risoluzione Antezza, si è verificata mentre era in fase di predisposizione il testo del decreto-legge recante le nuove misure urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017. Osserva inoltre che lo strumento fondamentale di sostegno al comparto agricolo in chiave di prevenzione e di gestione del rischio è rappresentato dal Piano di sviluppo rurale nazionale, a cui si deve affiancare, però, il ricorso agli strumenti assicurativi, ancora troppo poco attivati nel nostro Paese. Ricorda altresì che il ricorso a strumenti eccezionali, quali la deroga ai requisiti di accesso agli strumenti di sostegno di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, deve essere concordato in sede europea.Pag. 153
  Informa poi la Commissione degli sforzi intrapresi dal Governo al fine di favorire una tempestiva liquidazione delle somme in favore degli agricoltori, il cui ritardo nell'erogazione, in passato, era dovuto essenzialmente a ostacoli di carattere burocratico.
  Conclusivamente, condivide l'opportunità di svolgere una riflessione sugli strumenti di gestione del rischio, che appaiono strategici per il futuro del comparto.

  Massimo FIORIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 14 febbraio 2017. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. – Interviene il sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 15.05.

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
(COM(2016)710 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017 (Doc. LXXXVII-bis, n. 5).
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in titolo, avviato nella seduta del 7 febbraio scorso.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Istituzione del Registro delle associazioni nazionali delle città di identità.
C. 3653 Mongiello.