CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 febbraio 2017
763.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 149

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 13.40.

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
(COM(2016)710 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 5).

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 7 febbraio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, Lodolini, nella precedente seduta di esame ha illustrato i provvedimenti in esame e ha quindi formulato una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1), la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

  Daniele PESCO (M5S), nel preannunciare il voto contrario del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere del relatore, rileva innanzitutto come il suo gruppo ritenga del tutto errato l'impianto della proposta stessa e il complesso degli indirizzi che essa è volta a esprimere al Governo.
  Passando alle singole tematiche recate dalla proposta di parere, fa riferimento in primo luogo all'osservazione contenuta alla lettera a), nella quale si evidenzia la necessità che l'Esecutivo, nella partecipazione all'attività degli organismi dell'Unione europea, si adoperi per rappresentare non solo gli specifici interessi del Paese, ma anche le ragioni della costruzione europea, adoperandosi in tal senso, sia sul piano unionale, sia nei rapporti bilaterali con gli altri Stati membri. Nel giudicare la predetta impostazione in modo fortemente negativo, sottolinea come l'azione del Governo, nell'ambito degli organismi dell'UE, debba avere come obiettivo soltanto il perseguimento degli interessi del Paese e, segnatamente, la tutela dei principi costituzionali sui quali esso si fonda, rispetto ai quali la normativa europea appare spesso in conflitto.
  In questa prospettiva critica altresì il contenuto dell'osservazione di cui alla lettera b), nella quale si evidenzia la necessità di tenere conto, con anticipo, della progressiva riduzione dei programmi di quantitative easing da parte della Banca centrale europea. Nel ritenere la predetta riduzione difficilmente ipotizzabile, sottolinea inoltre come il Governo debba occuparsi del sostegno all'economia reale del Paese e adottare le necessarie misure per aumentare gli affidamenti bancari a beneficio delle imprese, anziché affidarsi agli strumenti posti in essere dall'Unione europea nei confronti del sistema bancario, i quali si sono rivelati del tutto inefficaci.
  Rileva inoltre come il riferimento, contenuto nella proposta di parere, alla necessità di completare l'Unione economica e fiscale sembri preludere a esiti molto preoccupanti, nel senso di un'integrazione che, favorendo gli interessi di alcuni Paesi, conduca a una ulteriore rinuncia, da parte dell'Italia, alla propria sovranità e autonomia in ambito fiscale, anche attraverso la creazione di un Ministro europeo delle finanze, secondo un'impostazione rispetto alla quale il suo gruppo si dichiara totalmente contrario.
  In tale contesto lamenta come la questione, assolutamente centrale, della lotta all'evasione fiscale, che dà a luogo a gravi fenomeni, quali la fuga di ingenti capitali all'estero verso paradisi fiscali, sia solo accennata nella proposta di parere, anziché essere affrontata con decisione. Al riguardo sottolinea come tutta l'azione del Pag. 150Governo, a partire dalla riforma del sistema delle cosiddette liste dei Paesi black list, sia andata nella direzione di indebolire progressivamente i presidi normativi previsti dall'ordinamento italiano a contrasto dei fenomeni dell'evasione e dell'elusione fiscale e come, quindi, risulti del tutto contraddittorio inserire nella proposta di parere dichiarazioni d'intenti di tenore opposto a quanto realizzato finora dall'Esecutivo.
  Con riferimento alle ulteriori osservazioni, contenute alle lettere d) ed e) della proposta di parere, nelle quali si sottolinea l'esigenza di realizzare il disegno dell'Unione bancaria europea, completando la definizione di un Sistema europeo di garanzia dei depositi (EDIS), fa presente come sia di tutta evidenza che le misure adottate in tale materia in ambito europeo, tra le quali cita quelle introdotte dalla direttiva BRRD sulla procedura di bail-in, sostanzialmente attuata nei confronti delle quattro banche poste in risoluzione nel novembre del 2015, siano state estremamente penalizzanti per l'Italia. In tale quadro reputa prioritario che i Governi europei giungano a una revisione dell'impianto complessivo dell'Unione bancaria, anziché continuare nella direzione di un suo completamento e rafforzamento attraverso lo strumento del Sistema europeo di garanzia dei depositi. In particolare evidenzia come anche il predetto meccanismo potrebbe comportare svantaggi per il Paese, posto che non sono chiari i meccanismi e i vincoli ai quali sarà condizionato l'accesso al Fondo stesso e quali saranno dunque gli ulteriori impegni che saranno richiesti al nostro Paese.
  Ribadisce quindi il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) esprime in primo luogo la propria perplessità su taluni aspetti della proposta di parere.
  Con particolare riferimento all'osservazione contenuta alla lettera b), chiede invece su quali basi sia stata formulata l'ipotesi, che pure considera saggiamente lungimirante, della progressiva riduzione dei programmi di quantitative easing da parte della Banca centrale europea e, soprattutto, quali misure si intenderebbe intraprendere nel caso in cui la predetta evenienza di riduzione del QE si rivelasse realistica.
  In linea generale rileva il disallineamento tra gli indirizzi sottoposti al Governo attraverso la proposta di parere e la realtà attuale dell'Unione europea. Sottolinea infatti come, anziché discutere di misure antidumping, lotta all'evasione o tassazione delle rendite finanziarie, temi i quali sarebbero certamente meritevoli di attenzione da parte delle Autorità europee, i Governi dell'UE stiano procedendo in una direzione del tutto diversa, che preannuncia la fine della costruzione dell'Unione europea, quale fino a oggi prospettata.
  Nel rilevare come la proposta di parere formulata dal relatore rischi quindi di essere la riproposizione, del tutto inattuale rispetto al contesto attuale dell'UE, degli intenti già espressi dalla maggioranza in occasione dell'esame dei provvedimenti in esame svolto negli anni precedenti, ritiene che questa debba invece essere l'occasione per stimolare l'Esecutivo ad assumere impegni precisi sui temi di attualità del processo di cambiamento in atto nell'Unione europea.
  Alla luce delle considerazioni svolte, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Carlo SIBILIA (M5S), nel condividere le considerazioni del deputato Pesco, sottolinea in primo luogo come la proposta di parere prenda le mosse da presupposti errati. In particolare, con riferimento all'osservazione contenuta alla lettera b), rileva come la progressiva riduzione del quantitative easing da parte della Banca centrale europea costituisca una previsione che non trova conferma nelle affermazioni del Presidente della BCE, Draghi, il quale ha annunciato l'estensione della predetta misura fino al dicembre 2017 e, ove ne ricorra la necessità, al 2018.Pag. 151
  Nel ritenere condivisibili taluni spunti contenuti nella proposta di parere, tra cui cita la prospettata necessità di rafforzare l'azione di contrasto al fenomeno dell'evasione fiscale, ritiene tuttavia prioritario valutare se le predette valutazioni abbiano un effettivo impatto sull'azione dell'Esecutivo in ambito europeo. Nel rilevare come i leader dei maggiori Governi europei si siano espressi di recente in favore di un'Europa «a due velocità», rispetto alla quale anche il Governo italiano si è dichiarato favorevole, ritiene che le osservazioni contenute nella proposta di parere rischino infatti di ridursi a mere dichiarazioni d'intenti, senza nessuna ricaduta sull'azione dell'Esecutivo, così svilendo il ruolo del Parlamento rispetto agli atti europei in esame.

  Girolamo PISANO (M5S) evidenzia come la proposta di parere formulata dal relatore sia del completamente distonica rispetto a quanto affermato dal Governo, attraverso il Ministro dell'economia, nel corso dell'audizione svolta ieri presso il Senato.
  Al riguardo ricorda infatti che il Ministro si è espresso in senso favorevole a un ulteriore rafforzamento dei vincoli europei e, conseguentemente, a una limitazione ancora maggiore della sovranità statale. In particolare rammenta come, con riferimento ai rapporti con l'Europa, il Ministro Padoan, sebbene si sia dichiarato convinto che il Fiscal compact andrebbe rivisto alla luce del fatto che l'austerità non è più il tema centrale che l'UE deve affrontare, rispondendo a una domanda sull'Europa «a due velocità» evocata dalla Cancelliera tedesca Merkel, abbia sostenuto che l'Italia deve far parte del primo gruppo dei Paesi europei, così confermando l'atteggiamento totalmente succube del Governo rispetto alle politiche dell'UE.
  A tale proposito giudica molto grave che l'Esecutivo perseveri in questa direzione, senza prendere atto del fatto che gli strumenti di politica monetaria e fiscale stabiliti dall'Unione europea in termini omogenei per tutte le aree dell'Unione stessa, si siano dimostrati fallimentari e non debbano più essere attuati. Sottolinea infatti come sia necessario, per il rilancio delle aree più svantaggiate e, in particolare per le regioni meridionali del Paese, che le misure economiche e fiscali tengano conto delle forti disparità che caratterizzano lo sviluppo industriale ed economico delle regioni stesse, al fine di compensare le sperequazioni tra i diversi Paesi dell'area euro, definendo politiche economiche e monetarie differenziate in base alle diverse condizioni economiche in cui si trovano le diverse aree del continente.
  Conferma quindi il convinto voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore e nomina il deputato Lodolini quale relatore presso la XIV Commissione.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 14.

Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
C. 259 e abb.-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis del Regolamento e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 febbraio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, Carella, nella precedente Pag. 152seduta ha illustrato il provvedimento e ha quindi formulato una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2), la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

  Renzo CARELLA (PD), relatore, sottolinea come, nel corso dell'iter del provvedimento, sono state recepite entrambe le condizioni contenute nel parere espresso dalla Commissione Finanze nel corso dell'esame in prima lettura alla Camera del provvedimento.
  Ritiene pertanto opportuno esprimere parere pienamente favorevole sull'intervento legislativo.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante i criteri e le modalità di nomina degli arbitri, il supporto organizzativo alle procedure arbitrali e le modalità di funzionamento del collegio arbitrale per l'erogazione, da parte del Fondo di solidarietà, di prestazioni in favore degli investitori.
Atto n. 373.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, in considerazione dell'impossibilità, per il relatore, Ginato, di partecipare alla seduta odierna, ritiene opportuno rinviare il seguito dell'esame ad una seduta da convocare la prossima settimana.

Schema di decreto ministeriale per l'individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali da effettuare nell'anno 2017.
Atto n. 386.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale, rinviato nella seduta del 7 febbraio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, Fragomeli, nella precedente seduta di esame ha illustrato il provvedimento e ha quindi formulato una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3), la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.10.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 8 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-01130 Villarosa: Estensione del meccanismo di rimborso in favore dei risparmiatori acquirenti di obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche poste in risoluzione ai soggetti che non abbiano acquistato direttamente tali titoli dalle predette banche.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00221).

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  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 1o febbraio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, avverte che il primo firmatario della risoluzione, Villarosa, come preannunciato in occasione della precedente seduta di discussione dell'atto di indirizzo, ne ha riformulato l'impegno (vedi allegato 4), nel senso suggerito dal rappresentante del Governo.

  Il Viceministro Luigi CASERO, alla luce della riformulazione della risoluzione, esprime su di essa una valutazione positiva.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) ringrazia il Viceministro e chiede di porre in votazione la sua risoluzione, come riformulata.

  Michele PELILLO (PD) preannuncia l'astensione del proprio gruppo sulla risoluzione, come riformulata.

  La Commissione approva la risoluzione, come riformulata, che assume il numero 8-00221.

7-01176 Bernardo: Iniziative per rafforzare il contrasto ai fenomeni di riciclaggio dei capitali.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Maurizio BERNARDO, presidente, illustra la propria risoluzione, la quale sottopone al Governo la questione delle iniziative da adottare per rafforzare il contrasto ai fenomeni di riciclaggio dei capitali.
  Al riguardo ricorda innanzitutto che la Commissione Finanze ha svolto un ampio ciclo di audizioni sulle tematiche del riciclaggio, anche con riferimento alle tematiche ai servizi di money transfer, nell'ambito delle quali è stato possibile compiere una panoramica sulle questioni attinenti a tale materia. Evidenzia quindi come la risoluzione rappresenti una sintesi dei contenuti fondamentali emersi nel corso di tale ciclo di audizioni, con l'obiettivo di fornire utili indicazioni al Governo relativamente alle iniziative da adottare in questo campo.
  Passando agli aspetti di merito, rileva come sia emerso il fatto che il riciclaggio e le problematiche a esso collegate costituiscano una minaccia molto significativa per il Paese nel suo complesso e per l'economia, anche in considerazione degli intrecci tra le attività di riciclaggio e l'azione delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e come la rilevanza sistemica del problema del riciclaggio risulti amplificata dall'eccessivo uso del contante che ancora caratterizza l'economia nazionale, nonché dalle dimensioni dell'evasione tributaria, con la quale spesso il riciclaggio risulta connesso.
  Sottolinea quindi come la natura complessa e il carattere spesso transnazionale dei fenomeni di riciclaggio rendano necessario affrontarlo seguendo un approccio integrato, tenendone presenti non solo i risvolti criminali, ma anche le ricadute fortemente negative che esso determina sul piano delle entrate tributarie, sul funzionamento dei mercati, in primis di quelli finanziari, nonché sulle possibilità di sviluppo economico del Paese.
  In tale contesto la risoluzione evidenzia come uno degli strumenti privilegiati per affrontare il problema del riciclaggio sia l'utilizzo degli strumenti di prevenzione, tra i quali è fondamentale la collaborazione attiva degli intermediari finanziari e dei professionisti e, a tale proposito, evidenzia l'incremento, negli ultimi anni, delle segnalazioni di operazioni sospette a fini antiriciclaggio, a dimostrazione di una crescente consapevolezza circa l'obbligo di collaborazione attiva gravante sugli intermediari e sui professionisti compresi nel sistema. Ritiene tuttavia fondamentale migliorare ulteriormente il coinvolgimento di tutti i soggetti privati chiamati a collaborare, nonché la qualità e significatività delle segnalazioni effettuate.
  Rammenta quindi che, nel rapporto di mutual evaluation redatto nel 2015, il Pag. 154Gruppo d'azione finanziaria internazionale (GAFI) ha valutato positivamente il sistema di prevenzione del riciclaggio esistente in Italia, caratterizzato da un'architettura istituzionale equilibrata e condivisibile e da una chiara distinzione di ruoli tra l'Unità di informazione finanziaria (UIF) presso la Banca d'Italia e i due organismi competenti a svolgere gli approfondimenti investigativi, costituiti dalla direzione investigativa antimafia (DIA) e dal nucleo speciale di polizia valutaria del Corpo della Guardia di Finanza.
  Rileva peraltro l'opportunità di rendere ancora più efficiente tale sistema, affinando le tecniche di vigilanza, analisi e investigazione, nonché applicando in modo generalizzato le best practice elaborate per consentire il pieno sfruttamento del patrimonio informativo e rafforzando la collaborazione tra le diverse autorità competenti.
  In tale contesto si pone l'esigenza di dedicare particolare attenzione a quei fenomeni che possono favorire la mancata tracciabilità delle transazioni finanziarie, richiamando segnatamente alcune problematiche che possono interessare il settore del money transfer, della compravendita di oro e della moneta virtuale.
  Ricorda infatti che, sebbene la collaborazione attiva al meccanismo di contrasto al riciclaggio fornita dagli intermediari operanti nel settore del money transfer abbia portato a un numero elevato di segnalazioni sospette, permangono criticità nell'individuazione dei fenomeni di riciclaggio.
  Nel rilevare quindi come un'occasione preziosa per intervenire in tale materia sia costituita dal prossimo recepimento nell'ordinamento nazionale della IV direttiva antiriciclaggio (direttiva 2015/849/UE) e come l'azione di contrasto al riciclaggio debba essere realizzata attraverso un approccio strategico, che passi attraverso un orientamento condiviso su questo tema, sia in ambito comunitario sia in ambito internazionale, la risoluzione impegna il Governo:
   in linea generale, a perseguire un punto di equilibrio tra l'esigenza di contrastare efficacemente il fenomeno del riciclaggio dei flussi di capitali di provenienza illecita con quella di assicurare la libera circolazione dei capitali e la libera prestazione dei servizi finanziari all'interno dell'Unione europea, salvaguardando comunque la trasparenza e l'integrità del sistema finanziario;
   ad assumere iniziative per la tempestiva e piena attuazione nell'ordinamento nazionale della predetta IV direttiva antiriciclaggio;
   ad assumere iniziative per prevedere, in tale quadro, l'introduzione di un adeguato sistema di enforcement di tale normativa, basato anche su sanzioni proporzionate alla gravità dei comportamenti;
   ad assicurare massima collaborazione e sinergia tra le diverse amministrazioni nazionali, mantenendo altresì una chiara distinzione di ruoli tra l'Unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d'Italia e gli organismi, costituiti dalla direzione investigativa antimafia e dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, chiamati a svolgere i relativi approfondimenti investigativi;
   a tale ultimo riguardo, ad assumere iniziative per prevedere il coinvolgimento delle Agenzie fiscali ai fini del contrasto al riciclaggio, in particolare attraverso lo scambio delle informazioni rilevanti raccolte dalle Agenzie con le altre amministrazioni competenti;
   ad adottare tutte le iniziative utili, sia in sede bilaterale sia in sede multilaterale, per incrementare la cooperazione operativa e gli scambi di informazione con le diverse amministrazioni nazionali;
   ad assumere iniziative per favorire, innanzitutto a livello dell'Unione europea ma anche a livello internazionale, la massima omogeneizzazione delle diverse discipline nazionali vigenti; Pag. 155
   a rafforzare tutti gli strumenti di prevenzione, rendendo ancora più efficaci i meccanismi di collaborazione, da parte degli intermediari finanziari e dei professionisti nel meccanismo di segnalazione delle operazioni sospette;
   per quanto riguarda specificamente il settore dei money transfer, ad assumere iniziative per assicurare l'applicazione di un regime normativo antiriciclaggio uniforme per tutti gli operatori del mercato italiano;
   a dedicare particolare attenzione a migliorare la collaborazione degli agenti operanti nel settore del money transfer rispetto al meccanismo di segnalazione delle operazioni sospette, nonché a rafforzare i controlli in questo campo, assumendo iniziative per prevedere, nell'ambito del recepimento della già citata IV direttiva antiriciclaggio, l'introduzione di criteri oggettivi in base ai quali introdurre obblighi di comunicazione delle operazioni;
   a stabilire, per gli operatori di money transfer che intendano operare in Italia, l'obbligo di fornire alle diverse autorità responsabili informazioni su tutti i loro punti vendita sul territorio nazionale e di istituire un punto di contatto in Italia, sottoposto alla vigilanza delle autorità italiane;
   ad assumere iniziative per prevedere un efficace apparato di sanzioni, a carico degli intermediari e dei loro punti vendita, da modulare in base alla tipologia e gravità delle irregolarità e violazioni;
   ad adottare iniziative per definire un assetto di competenze nel settore della vigilanza e del controllo sui money transfer che attribuisca all'Unità di informazione finanziaria il compito di vigilare sulle società e sui punti di contatto degli operatori comunitari operanti in Italia, alla Guardia di Finanza il compito di controllare le reti di vendita, all'Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (OAM) la gestione di una banca dati delle informazioni riguardanti i punti vendita e al Ministero dell'economia e delle finanze il compito di irrogare le sanzioni a carico delle società e dei punti vendita;
   ad adottare iniziative per stabilire requisiti professionali per tutti i collaboratori esterni degli intermediari che esercitano attività di money transfer e a contrastare, in tale settore, i fenomeni del frazionamento artificioso delle operazioni di trasferimento del denaro e dell'utilizzo di prestanome;
   ad assumere iniziative per uniformare, a livello dell'Unione europea, il quadro normativo in materia di servizi di pagamento;
   ad adottare iniziative per definire maggiormente le modalità applicative degli obblighi antiriciclaggio sussistenti in capo agli agenti di pagamento comunitari che svolgono la loro attività in Italia;
   ad adottare tutte le iniziative di competenza al fine di eliminare completamente il fenomeno dei «paradisi» fiscali e finanziari, eradicando in tale contesto la pratica delle triangolazioni con i predetti paradisi;
   ad incrementare le risorse, soprattutto professionali, a disposizione delle diverse amministrazioni coinvolte nel sistema di contrasto al riciclaggio.

  Auspica quindi che la risoluzione possa essere sottoscritta dal numero più alto possibile di gruppi, al fine di approvare un atto di indirizzo il più possibile condiviso, che possa fungere da guida rispetto alle iniziative da adottare in tale delicato campo di azione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad una seduta da convocare nel corso della prossima settimana.

  La seduta termina alle 14.15.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni concernenti la comunicazione e la diffusione delle competenze di base necessarie per la gestione del risparmio privato.
C. 3666 Bernardo, C. 3662 Paglia e C. 3913 Nastri.

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