CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 febbraio 2017
762.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 145

RISOLUZIONI

  Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. – Interviene il sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 15.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il deputato Lello Di Gioia è entrato a far parte della Commissione.

7-01165 Gallinella: Iniziative in materia di Politica agricola comune.
7-01169 Oliverio: Iniziative in materia di Politica agricola comune.
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni in oggetto.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Propone quindi che le risoluzioni, vertendo sullo stesso argomento, siano trattate congiuntamente.

  La Commissione concorda.

  Filippo GALLINELLA (M5S) nell'illustrare la risoluzione a sua prima firma, segnala in primo luogo la centralità del dibattito odierno in Commissione, anche in considerazione dell'avvio, il 2 febbraio scorso, da parte della Commissione europea, di una consultazione pubblica di tre mesi sulla politica agricola comune dopo il 2020, prima della conclusione della quale Pag. 146è necessario che la Commissione porti delle proprie idee sul tema.
  A tale proposito, osserva, ad esempio, che, come noto, il pagamento a titolo di «sostegno accoppiato» che la norma comunitaria riserva ai settori in crisi e la cui erogazione è subordinata a precise condizioni, nel nostro Paese è stato utilizzato più come una redistribuzione di risorse tra regioni, piuttosto che come contributo a determinati tipi di agricoltura o settori agricoli che rivestono particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali, e che si trovano in difficoltà e che le deroghe alle così dette condizionalità greening riguardano con diverse declinazioni i soggetti con superfici aziendali fino a 10 e a 15 ettari di superfici.
  Reputa quindi evidente la necessità, per la programmazione Pac post 2020, di ripensare le due componenti del «greening» e dell'aiuto accoppiato al fine di procedere ad una riallocazione di risorse che consenta una maggior efficacia di tali misure.
  Suddividendo infatti la Superficie agricola utilizzata (Sau) nazionale in «superficie svantaggiata», sulla quale non si applicherebbero condizionalità greening e «superficie non svantaggiata», che invece resterebbe soggetta al solo obbligo di avvicendamento colturale, si libererebbero risorse destinate ad incrementare il pagamento base che, nelle aree svantaggiate, faciliterebbe l'insediamento di lungo periodo, mentre nelle altre renderebbe meno complessa, dal punto di vista burocratico, la gestione dell'azienda agricola.
  La soppressione dell'aiuto accoppiato, pur mantenendo il principio del sostegno alle colture in difficoltà, consentirebbe invece di allocare le relative risorse su un fondo dedicato a finanziare interventi in caso di gravi squilibri di mercato, di emergenze dovute ad epizoozie, fitopatie, calamità naturali e ad erogare contributi finalizzati al rilancio dei settori strategici in difficoltà (olivicolo, cerealicolo, zootecnico, e altro).
  Reputa poi necessario che, al fine di superare quello ostacolo alla competitività per l'agricoltura italiana rappresentato dalla frammentarietà del tessuto produttivo, sia necessario introdurre misure che incentivino l'aggregazione delle filiere.
  Dopo aver sottolineato che ogni futura azione deve necessariamente tenere conto delle tre componenti fondamentali della produzione agricola come attività produttiva di reddito per l'agricoltore, come attività volta alla produzione alimentare e come attività a spiccata valenza ambientale, auspica che il dibattito in Commissione possa essere vivo e produttivo, dichiarando la piena disponibilità del suo gruppo ad una proficua discussione.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) prima di illustrare i contenuti della risoluzione a sua prima firma, sottoscritta da tutti i deputati del gruppo PD in Commissione, evidenzia come la stessa sia in qualche modo nata sui campi, essendo stata redatta tenendo conto delle esigenze rappresentate dagli agricoltori che, sottolinea, devono essere ascoltati in tutte le sedi ove sia possibile acquisire il loro contributo.
  Nel merito, osserva, in primo luogo, che la politica agricola comune (PAC) è stata oggetto negli ultimi anni di profonde revisioni tese a rendere il comparto più competitivo ed autonomo rispetto a strumenti di intervento pubblico diretto, e maggiormente rispondente ad un'attività produttiva sostenibile per l'ambiente. Il comparto si è visto, quindi, esposto a profondi cambiamenti. L'abbandono del controllo della produzione attraverso l'abolizione delle quote, la riduzione degli interventi a sostegno del mercato, la globalizzazione dei mercati e gli accordi di libero scambio hanno esposto il settore a situazioni di turbolenza e volatilità dei prezzi nei mercati agricoli, con ridotti, se non nulli, margini di profitto, per gli agricoltori.
  Gli strumenti configurati con la nuova PAC 2014-2020 hanno richiesto un lavoro di sperimentazione ed adattamento alla realtà nazionale ed, in taluni casi, sono risultati insufficienti o non adeguati a fronteggiare situazioni di gravi crisi in cui si sono trovati alcuni specifici comparti.Pag. 147
  Ricorda in proposito che il Presidente Juncker, nel discorso sullo stato dell'Unione, ha associato il tema dell'agroalimentare ad un dato a lungo trascurato: il numero delle imprese e delle persone impiegate nel settore primario ammonta a 44 milioni. Il modello agroalimentare europeo ed italiano dovrà, quindi, ripartire dal fattore «umano» per confermare i propri valori distintivi, basati sulla sostenibilità ambientale, sulla sicurezza alimentare, e sulla distintività delle produzioni che possa fornire un'informazione completa al consumatore sull'origine delle produzioni.
  Rammenta quindi che il 14 settembre 2016 la Commissione ha presentato il riesame intermedio del quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2014-2020: esso si sostanzia nel pacchetto di modifiche regolamentari contenute nella proposta del cosiddetto regolamento Omnibus che, per l'agricoltura, prevede la modifica di tutti e quattro i regolamenti di base della politica agricola comune: il regolamento 1307/2013 sui pagamenti diretti (agricoltore attivo, giovani, sostegno accoppiato), il regolamento 1305/2013 sullo sviluppo rurale (gestione del rischio, strumento di stabilizzazione del reddito), il regolamento 1308/2013 sull'organizzazione comuni di mercato unica (settore ortofrutticolo e contingenti tariffari) e il regolamento 1306/2013 orizzontale (disciplina finanziaria, disimpegno automatico, sanzioni amministrative).
  La proposta contenuta nel regolamento «Omnibus», pur non potendo configurarsi come una revisione di medio termine, ipotesi peraltro esclusa dallo stesso commissario Hogan, dà avvio ad una riflessione complessiva sulle scelte da compiere anche in vista di una riforma complessiva della Politica agricola comune dopo il 2020.
  In proposito, ricorda che con la Pac 2014-2020 il regime dei pagamenti diretti ha subito modifiche sostanziali, tra cui spiccano: la previsione di diverse tipologie di pagamento, alcune obbligatorie e altre facoltative, rispetto al previgente regime di pagamento unico; l'introduzione della figura dell'agricoltore attivo come prerequisito per essere beneficiario della politica agricola comune che ha permesso di indirizzare i fondi a disposizione verso coloro che vivono di agricoltura, escludendo, al contempo, rendite fondiarie ingiustificate; la regionalizzazione del pagamento e la convergenza verso un valore unitario nazionale (VUN), concretizzatesi per l'Italia con la scelta di una «regione unica» a livello nazionale; l'introduzione del greening, un pagamento obbligatorio volto, da un lato, a garantire la sostenibilità ambientale della produzione agricola e, dall'altro, ad assicurare agli agricoltori la remunerazione per la produzione di beni pubblici.
  Senza entrare nel merito delle principali innovazioni contenute nella proposta di regolamento, osserva come la perdita di potere negoziale lungo la filiera e l'ampliamento della forbice tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo si possano considerare come un fattore strutturale. Il ruolo e la posizione dei produttori nella filiera agroalimentare continuano a destare grande preoccupazione. Questa situazione di debolezza della produzione agricola minaccia, non solo gli agricoltori, ma tutta la filiera, e non solo nella sua capacità di soddisfare le esigenze dei consumatori, ma anche rispetto ad altri obiettivi in campo economico, ambientale e sociale.
  In questo quadro, la risoluzione presentata reca un complesso di impegni al Governo, tra i quali menziona quello di assumere iniziative affinché, nella definizione delle ipotesi di distribuzione delle risorse tra i Paesi membri del pagamento di base, siano considerate, in aggiunta al parametro della superficie agricola utilizzata, (Sau) altre variabili in grado di rappresentare il contributo che l'azienda fornisce all'economia e all'occupazione, quale il livello di occupazione e il valore aggiunto, con particolare attenzione alle aree rurali dove il rischio di abbandono è molto alto e dove l'agricoltura rappresenta un'importante fonte di reddito per la popolazione locale; di assumere iniziative per migliorare la competitività del settore agricolo Pag. 148e aumentare la percentuale di valore che esso rappresenta nella filiera agro-alimentare; di assumere iniziative affinché per la programmazione della politica agricola comune oltre il 2020 le misure di gestione del rischio siano rese più efficaci; di intervenire presso le competenti sedi comunitarie per valutare la possibilità che l'attuale componente «accoppiata» dei pagamenti diretti possa svolgere più un ruolo anticiclico, agganciato all'andamento dei prezzi, che di aiuto settoriale; di assumere iniziative per rafforzare le attuali organizzazioni comuni di mercato; di intervenire nelle sedi europee per rendere la normativa comunitaria sulla consulenza compatibile ed applicabile anche in Italia, di assumere iniziative per prevedere un'applicazione diversificata delle norme a seconda della dimensione e della localizzazione aziendale, così come adottata per esempio per l'applicazione del greening; di adoperarsi affinché la norma sull'agricoltore attivo non venga rimessa in discussione e sia consentita agli Stati membri la necessaria flessibilità nell'applicazione della stessa; di mantenere alta l'attenzione sul ricambio generazionale, con politiche a servizio dei giovani che facilitino non solo l'ingresso di quest'ultimi nel settore agricolo, ma anche attività di formazione e consulenza che li accompagnino nello sviluppo continuo della propria azienda e nel mantenimento della stessa una volta avviata.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. – Interviene il sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 15.30

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
(COM(2016)710 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII-bis, n. 5.

(Parere alla XIV Commissione).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti in titolo.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Mino TARICCO (PD), relatore, rileva preliminarmente che il Programma di lavoro della Commissione europea si pone in una linea di continuità rispetto ai programmi degli anni precedenti, ribadendo l'impegno a favore delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici presentati dal presidente Juncker nel luglio 2014.
  In tale quadro, la Commissione europea – a partire dal titolo del Programma di lavoro, Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende – sottolinea l'esigenza di dare risposte prioritarie ai cittadini europei su alcuni temi specifici: la disoccupazione, con particolare attenzione al lavoro giovanile, nell'ambito di una ripresa economica ancora in fase iniziale; la gestione dei flussi migratori, che hanno messo a dura prova le frontiere esterne dell'Unione; la difesa dalla minaccia terroristica, anche affrontando la situazione di instabilità nel vicinato orientale e meridionale; l'avvio e la conduzione dei negoziati per la Brexit.
  Il Programma di lavoro si suddivide nei seguenti 10 capitoli, corrispondenti ad altrettante priorità politiche: Un nuovo impulso all'occupazione, alla crescita e agli investimenti; Un mercato unico digitale Pag. 149connesso; Un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici; Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida; Un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa; Commercio: un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti; Uno spazio di giustizia e diritti fondamentali basato sulla fiducia reciproca; Verso una nuova politica della migrazione; Un ruolo più incisivo a livello mondiale; Un'Unione di cambiamento democratico.
  Il Programma reca inoltre 5 allegati, nei quali sono indicati le nuove iniziative legislative che saranno proposte dalla Commissione europea nell'arco del 2017, quelle ritenute prioritarie e quindi meritevoli di essere adottate in tempi brevi, quelle pendenti che la Commissione intende ritirare nell'arco di sei mesi (entro aprile 2017), in quanto non più coerenti con le priorità politiche del Programma e, infine, un elenco di atti normativi in vigore da abrogare in quanto obsoleti.
  Per quanto attiene alle parti del Programma di lavoro della Commissione europea di interesse per la Commissione Agricoltura, segnala che, tra le misure volte a favorire la crescita, sono annunciate iniziative rilevanti nell'ambito dell'attuazione del piano d'azione sull'economia circolare, con particolare riferimento all'utilizzo, al riutilizzo e al riciclaggio delle materie plastiche (iniziativa non legislativa, prevista per il quarto trimestre del 2017), ad un quadro di monitoraggio dell'economia circolare (iniziativa non legislativa, terzo trimestre) e a misure riguardanti l'acqua, da presentare in diversi momenti nel corso dell'anno.
  A tal proposito, con specifico riferimento alla revisione della direttiva quadro sulle acque, fa presente che il Governo italiano nella Relazione programmatica auspica l'inclusione di aspetti quantitativi, oltre che qualitativi, per favorire una migliore efficienza della risorsa idrica ed una sua più razionale allocazione.
  Rileva quindi che la Commissione ha dichiarato di considerare prioritaria l'approvazione, tra le altre, della proposta, ancora in sospeso, concernente il pacchetto sull'economia circolare (COM(2015)614, COM(2015)593, COM (2015)594, COM(2015)595, COM(2015)596) che interviene sui rifiuti, sugli imballaggi, sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e sulle discariche.
  In tema di energia, evidenzia che le priorità della Commissione europea saranno l'attuazione della «Strategia dell'Unione dell'energia», dell'Accordo di Parigi sul clima e dell'Accordo internazionale sulle emissioni degli aeromobili.
  Sottolinea che, come annunciato nel Programma di lavoro, la Commissione europea il 30 novembre scorso ha presentato il pacchetto legislativo «Energia pulita per tutti gli europei», a completamento delle iniziative legislative previste nell'ambito della Strategia dell’’Unione dell'energia.
  Tale pacchetto persegue gli obiettivi di mettere l'efficienza energetica al primo posto; conseguire la leadership mondiale nel campo delle energie rinnovabili; garantire un trattamento equo ai consumatori. Esso si compone di una Comunicazione e di otto proposte legislative in materia di mercato dell'energia elettrica ((COM(2016)861), (COM(2016)864), (COM(2016)862) e (COM(2016)863)), di energie rinnovabili (COM(2016)767), di efficienza energetica ((COM(2016)761 e COM(2016)765)) e di governance (COM (2016)759).
  Fa presente che le altre iniziative annunciate dalla Commissione europea riguardano l'attuazione della Strategia europea per una mobilità a basse emissioni presentata nel luglio 2016, che mira ad aumentare l'efficienza dei trasporti e a ridurre le emissioni fino a giungere gradualmente ai veicoli a emissioni zero.
  Rileva inoltre che nell'ambito delle iniziative REFIT, previste nell'Allegato II al Programma di lavoro, la Commissione ha annunciato la revisione delle norme in materia di trasporto combinato di merci, che sarà realizzata nel quarto trimestre 2017.Pag. 150
  Evidenzia che la Commissione europea ha raccomandato l'esame in via prioritaria da parte del Parlamento europeo e del Consiglio di una serie di proposte pendenti in materia di sicurezza dell'approvvigionamento energetico del gas ((COM(2016)52) e (COM(2016)53)), di riforma del sistema di scambio quote di emissione (sistema ETS) (COM(2015)337), di riduzioni annuali vincolanti di gas a effetto serra (condivisione degli sforzi – Effort sharing) (COM(2016)482) e di inclusione delle emissioni di gas a effetto serra risultanti dall'uso del suolo e dalla silvicoltura (LUFUF) (COM(2016)479).
  Osserva, infine, che nell'ambito delle politiche in materia di conservazione della biodiversità il Governo sarà impegnato a rafforzare l'applicazione della direttiva Habitat e della direttiva Uccelli, nonché a dare attuazione alla Strategia nazionale per la biodiversità secondo le indicazioni programmatiche formulate nell'ambito della revisione intermedia condotta nel maggio 2016.
  La Relazione programmatica del Governo è strutturata in cinque parti, nelle quali i capitoli seguono, in generale, il Programma di lavoro della Commissione europea.
  Per quanto attiene alle parti di competenza della Commissione, segnala che il Capitolo 10 della Relazione è dedicato agli impegni che il Governo intende assumere in relazione ai settori dell'agricoltura e della pesca.
  La Relazione programmatica si sofferma, in particolare, su una serie di temi tra i quali: il monitoraggio dei negoziati europei di revisione del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020; la riduzione degli oneri burocratici che gravano sulle imprese agricole; la semplificazione della normativa europea sui pagamenti diretti; il rafforzamento delle politiche a favore dei giovani in agricoltura; la promozione di iniziative normative in materia di etichettatura dei prodotti alimentari; l'attivazione completa delle misure del Programma nazionale per lo sviluppo rurale; la riforma della Politica comune della Pesca.
  Per quanto concerne il Quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (QFP), fa presente che, secondo quanto è previsto nella Relazione, il Governo si impegna a seguire i negoziati volti alla revisione del Quadro stesso con l'obiettivo di tutelare gli interessi nazionali, prima di tutto evitando che venga prevista una riduzione delle risorse finanziarie destinate alla Politica agricola comune (PAC).
  Secondo quanto emerge dalla Relazione, infatti, il Governo considera il comparto agricolo come strategico per l'economia nazionale e, proprio per questo, intende promuovere, anche in occasione del processo di revisione della PAC, interventi che sgravino le imprese agricole da una serie di oneri burocratici. La semplificazione della normativa europea dovrebbe riguardare, inoltre, il meccanismo dei pagamenti diretti e gli strumenti per favorire lo sviluppo rurale. Il Governo riserverà particolare attenzione alla proposta della Commissione sul QFP post 2020, prevista per il 2017, con l'obiettivo di promuovere l'utilizzo coerente delle risorse naturali, un modello agricolo in grado di assicurare la sicurezza alimentare, in termini di food safety e food security e un adeguato sostegno al reddito degli agricoltori al fine di consentire il perseguimento dei diversi impegni ambientali connessi alla PAC, migliorando altresì gli strumenti di gestione del rischio.
  In relazione alle proposte di modifica del quadro giuridico relativo ai regolamenti della Politica Agricola Comune (PAC) espresse nel documento COM (2016) 605 finale del 14 settembre 2016, nell'ambito dello sviluppo rurale, osserva che il Governo intende chiedere all'Unione europea un'ulteriore semplificazione per quanto riguarda le materie delle assicurazioni agevolate, per allargare la potenziale platea dei beneficiari della consulenza aziendale, strategica per la riorganizzazione di un sistema di assistenza tecnica alle imprese agricole, che consenta loro di rispondere velocemente alle sfide del mercato globale sempre più competitivo.
  Rileva che la Relazione si sofferma, inoltre, sulla necessità di assicurare degli Pag. 151interventi che garantiscano un adeguato sostegno al reddito degli agricoltori. In quest'ottica, l'Esecutivo ritiene necessario implementare le politiche a favore dei giovani in agricoltura anche attraverso l'introduzione di misure innovative che assicurino il ricambio generazionale e il sostegno dell'occupazione.
  Per quanto concerne, invece, i programmi europei ed internazionali, nella Relazione emerge che, nell'ambito di Horizon 2020, potranno essere predisposti dei bandi specifici per i consorzi internazionali di ricerca.
  Il Governo, inoltre, al fine di rafforzare le proprie posizioni a livello internazionale, sta seguendo con attenzione, secondo quanto riportato nel documento programmatico, l'organizzazione del G7 agricolo, che si terrà in Italia il 14 e 15 ottobre prossimi, e la Ministeriale agricola G20 che avrà luogo in Germania.
  Al contempo, sempre a livello internazionale, il Governo si impegna a monitorare l'evoluzione dei negoziati commerciali già avviati con alcuni Paesi, tra i quali il Giappone, il Messico, il Cile, e con i Paesi del Mercosur, oltre ai nuovi negoziati che saranno avviati, in particolare, con l'Australia e la Nuova Zelanda. Il filo conduttore di tali negoziati dovrà essere, secondo l'impostazione del Governo, quello di garantire la tutela dei prodotti agroalimentari italiani con particolare riguardo alla protezione delle indicazioni geografiche.
  A tale riguardo evidenzia che, in diversi passaggi della Relazione, emerge che l'Esecutivo, con riferimento alle indicazioni geografiche (IIGG), intende proseguire nel contrasto dei fenomeni di contraffazione che stanno producendo un grave danno economico per tutto il comparto. Per questo, tra le varie iniziative, il Governo ritiene utile agire in occasione della revisione delle direttive in materia di proprietà intellettuale e di vendite a distanza di beni materiali, oltre a proseguire con l'ottenimento della registrazione e della protezione rafforzata nelle diverse sedi multilaterali.
  Per quanto concerne una serie di misure attuative di dettaglio, segnala che, con riguardo alle misure di protezione delle piante contro gli organismi nocivi, a seguito dell'adozione del nuovo regolamento, il Governo avvierà i lavori per la predisposizione dei provvedimenti applicativi in ambito nazionale. Al contempo, fa presente che sempre nei primi mesi del 2017, verranno predisposti i provvedimenti attuativi della normativa in materia di mangimi e di alimenti e della normativa sulla salute e sul benessere degli animali.
  Rimarca che, al fine di rispondere alla richiesta della Commissione europea di rafforzare il controllo, sarà altresì potenziato il programma di audit presso i punti di ingresso nazionali all'importazione di vegetali e di prodotti vegetali, anche al fine di armonizzare le procedure dei controlli su tutto il territorio nazionale. Nel settore dei fertilizzanti, continueranno inoltre i lavori per la revisione della proposta di regolamento relativa alla messa a disposizione sul mercato di prodotti fertilizzanti recanti la marcatura CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 1069/2009 e (CE) n. 1107/2009.
  Sottolinea che alcuni ulteriori passaggi della Relazione sono dedicati alle iniziative per affrontare la gestione delle crisi dei mercati agricoli con particolare riguardo ai settori del latte, delle carni suine e dell'ortofrutta: in questi ambiti si intende incentivare l'introduzione di sistemi che favoriscano maggiormente le assicurazioni, la gestione del rischio e la difesa dei redditi.
  Il Governo, inoltre, continuerà la propria azione negoziale di rafforzamento della posizione degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare, considerato obiettivo essenziale da raggiungere per assicurare la sostenibilità a lungo termine delle diverse filiere, anche attraverso un aumento della trasparenza, una più equilibrata distribuzione degli utili e l'eliminazione delle pratiche commerciali sleali.
  Per quanto riguarda il settore ortofrutticolo, fa presente che nella Relazione si sottolinea che verrà dedicata particolare attenzione all'adozione di una nuova strategia Nazionale per l'ortofrutta, mentre, Pag. 152per quanto concerne il settore vitivinicolo di qualità, emerge che il Governo intende impegnarsi ad evitare modifiche sostanziali alla legislazione attualmente vigente (si tratta del regolamento CE n. 607 del 2009) in materia di etichettatura e di prodotti vitivinicoli di qualità.
  In merito all'agricoltura biologica, osserva che nel corso del 2017 il Governo intende porre ulteriore attenzione al tema della tracciabilità dei prodotti e alla promozione di accordi di reciproca equivalenza tra Unione Europea e Paesi terzi.
  Segnala altresì l'obiettivo di seguire attentamente i lavori della Commissione europea con riguardo alla revisione della normativa in materia di restituzioni all'esportazione FEAGA (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In quest'ottica, il Governo intende promuovere tutte le iniziative volte a semplificare le disposizioni normative vigenti per assicurare una più rapida erogazione dei fondi ai soggetti beneficiari.
  Ritiene inoltre opportuno evidenziare che il Governo si impegna, nel corso del 2017, ad adottare ogni iniziativa utile volta a garantire che sul mercato, anche a tutela dei consumatori, possano giungere prodotti sicuri e di elevata qualità.
  Per quanto concerne infine il comparto della pesca, rimarca che nella Relazione emerge l'impegno ad incidere, nell'ambito dei lavori di riforma della Politica comune della pesca (PCP), con particolare riguardo all'implementazione dell'obbligo di dichiarazione e sbarco delle catture. A livello internazionale, inoltre, emerge nella Relazione che si darà seguito all'attività volta al rinnovo di alcuni accordi tra l'Unione Europea e i Paesi terzi che interessano anche la flotta italiana.
  Da ultimo, ricorda che, nel corso di quest'anno, il Governo si impegna a seguire l'esame della proposta di regolamento che istituisce un quadro comune dell'Unione per la raccolta, la gestione e l'uso di dati nel settore della pesca e della proposta di regolamento relativa alle misure tecniche della pesca.

  Massimo FIORIO (PD), presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.