CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 febbraio 2017
762.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 104

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 febbraio 2017. – Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d'Israele, dall'altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a Pag. 105Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011.
C. 2714 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Maria IACONO (PD), relatrice, illustra i contenuti del provvedimento in titolo.
  L'Accordo euromediterraneo sul trasporto aereo tra l'Unione europea e Israele, concluso il 10 giugno 2013, risponde all'esigenza di liberalizzare l'accesso al mercato, di creare nuove opportunità di investimento per gli Stati membri e di garantire pari diritti e opportunità ai vettori aerei sia dell'Unione europea sia israeliani. L'entrata in vigore dell'Accordo, destinato a sostituire gli accordi bilaterali esistenti e attualmente in vigore tra gli Stati membri dell'Unione europea e lo Stato d'Israele, contribuirà ad agevolare, come si sottolinea nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, i necessari processi di fusione e di consolidamento di soggetti imprenditoriali dell'Unione in grado di confrontarsi con le dinamiche di mercato mondiali. Ricordo che due analoghi accordi, con il Marocco e la Giordania, fatti a Bruxelles rispettivamente il 12 dicembre 2006 e il 15 dicembre 2010 – i primi stipulati con Paesi non europei sulla scia delle linee-guida inaugurate dalla Commissione europea nel marzo 2005 allo scopo di giungere alla conformità degli accordi bilaterali con la normativa comunitaria in vigore – sono stati ratificati dall'Italia rispettivamente con le leggi n. 158 del 13 ottobre 2009 e n. 8 del 2 febbraio 2012. La finalità dell'Accordo è rappresentata dall'istituzione di uno spazio aereo liberalizzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e lo Stato d'Israele, nel cui ambito i vettori di entrambe le Parti potranno stabilirsi liberamente, fornire liberamente i loro servizi sulla base dei princìpi commerciali, competere su base equa e paritaria, nonché essere soggetti a condizioni regolamentari equivalenti e armonizzate.
  Per quanto concerne la seconda delle intese in esame, l'Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e la Moldova, valgono pienamente le considerazioni generali già formulate con riguardo all'Accordo UE-Israele sul trasporto aereo. L'Accordo si compone di 29 articoli e quattro Allegati: anche in questo caso le disposizioni corrispondono in massima parte a quelle già illustrate nell'esame dell'accordo UE-Israele.
  Passando al contenuto dell'Accordo, del giugno 2011, tra l'Unione europea, gli Stati Uniti, l'Islanda e la Norvegia ed all'Accordo addizionale applicativo tra l'Unione europea, l'Islanda e la Norvegia, l'insieme di tali strumenti è volto ad estendere all'Islanda e alla Norvegia, cui già si applica l'Accordo sui trasporti aerei tra Stati Uniti e Unione europea del 2007, anche la versione di detto accordo come modificata dal Protocollo del 24 giugno 2010. La relazione introduttiva ricorda come Islanda e Norvegia abbiano preso parte come osservatori già alla fase negoziale che condusse poi alla stipula del protocollo del 2010: al termine di tali negoziati fu concordato in merito alla possibilità di una proposta di Islanda e Norvegia di poter accedere anche al protocollo. Viene peraltro evidenziato che entrambi i Paesi, pur non appartenenti all'Unione europea, sono parti integranti – con numerosi altri Paesi del Vecchio Continente – dello spazio aereo comune europeo cui ha dato vita l'accordo ECAA del 9 giugno 2006, ratificato dall'Italia con la legge 4 giugno 2010, n. 91. Per quanto concerne le finalità e la Pag. 106portata dello spazio aereo comune transatlantico – va tra l'altro ricordato anche l'accordo sui trasporti aerei tra il Canada e l'Unione europea del 17 dicembre 2009, ratificato dal nostro Paese con la legge 1o febbraio 2012, n. 6 – cui l'accordo tra Stati Uniti e Unione europea del 2007 e il successivo protocollo di modifica hanno dato vita, valgono le considerazioni già formulate a proposito dell'accordo tra Unione europea e Israele.
  Da ultimo, l'Accordo sul trasporto aereo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d'America, concluso il 30 aprile 2007, costituisce un significativo superamento della precedente – e tuttora vigente – dimensione bilaterale nel campo degli accordi sui servizi aerei. Infatti, oltre ad aprire gradualmente i rispettivi mercati del trasporto aereo – realizzando in prospettiva un mercato unico transatlantico del trasporto aereo –, esso prevede l'allineamento delle relazioni tra gli Stati Uniti e i vari Stati membri della UE nel settore aereo ad alcuni elementi di base della legislazione comunitaria, come la sicurezza dei voli, la tutela della concorrenza, la gestione del traffico aereo, la tutela dei consumatori e dell'ambiente. In tal modo viene inoltre risolto il problema dell'incompatibilità con la pertinente normativa comunitaria di alcuni degli accordi bilaterali con gli USA tuttora in vigore, a suo tempo rilevata dalla Corte di giustizia UE. Si segnala che l'Accordo in oggetto appartiene alla categoria degli accordi cosiddetti «misti», in quanto esso, oltre alle disposizioni più strettamente economico-commerciali, da tempo delegate all'Unione europea, contiene anche ulteriori previsioni di competenza del diritto interno degli Stati membri, dei quali pertanto è necessaria la ratifica. Nel giugno 2010 è stato sottoscritto a Lussemburgo un protocollo di modifica, negoziato dalle Parti in ottemperanza all'obbligo stabilito dall'articolo 21 dell'Accordo del 2007, di avviare una seconda fase negoziale, al fine di progredire nella realizzazione in un mercato transatlantico del trasporto aereo sempre più aperto e integrato, entro 60 giorni a decorrere dal 30 marzo 2008. Lo stesso articolo 21, paragrafo 3, autorizzava le Parti a sospendere in tutto o in parte i diritti di cui all'Accordo stesso, in caso di mancata conclusione di un accordo di seconda fase. Si riserva quindi di formulare una proposta di parere favorevole.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessuno chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.35.

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
COM(2016)710 final.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII-bis, n. 5.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che la Relazione programmatica è esaminata congiuntamente con gli strumenti di programmazione politica e legislativa dell'UE, secondo la procedura prevista dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010 in base alla quale tutte le Commissioni permanenti (per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze) esprimono un parere, mentre l'esame generale è svolto dalla XIV Commissione Politiche dell'UE, che presenta una relazione all'Assemblea. La discussione in Assemblea di norma si Pag. 107conclude con l'approvazione di atti di indirizzo al Governo. Osserva che nella seduta odierna si apre l'unica procedura annuale che consente potenzialmente a tutti gli organi parlamentari – le 14 Commissioni permanenti e l'Assemblea – di esprimersi in modo organico, coerente e, al tempo stesso, approfondito sulle linee di azione del nostro Paese a livello europeo.

  Adriana GALGANO (CI), relatrice, espone in sintesi i contenuti dei documenti in titolo.
  Osserva che I provvedimenti in esame rappresentano una vera e propria «sessione europea di fase ascendente», dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle istituzioni europee e quelle del Governo, introdotta a partire dal 2011 per effetto della combinazione di modifiche legislative e di pronunce della Giunta per il regolamento della Camera. In particolare, la Relazione programmatica è predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012 (che riproduce in larga misura l'articolo 15 della legge n. 11 del 2005). In base a questa disposizione, il Governo presenta ogni anno, entro il 31 dicembre, una relazione recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che intende seguire a livello europeo nell'anno successivo ed entro il 28 febbraio, una Relazione consuntiva, recante indicazione delle attività svolte a livello europeo nell'anno precedente.
  Si segnala che il 25 ottobre 2016 la Commissione europea ha presentato il proprio Programma di lavoro per il 2017, che consta di una comunicazione (COM(2016)710), accompagnata da cinque allegati relativi, rispettivamente, alle nuove iniziative da presentare (allegato I); alle iniziative connesse al programma REFIT (Regulatory Fitness and Performance Programme), che fanno dunque seguito a un riesame dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (allegato II); alle proposte prioritarie in sospeso (allegato III); alle proposte legislative pendenti che la Commissione intende ritirare nell'arco di sei mesi, dunque entro il mese di aprile (allegato IV) e alle disposizioni legislative in vigore da abrogare in quanto superate o obsolete (allegato V).
  La Relazione programmatica è strutturata in cinque parti, nelle quali i capitoli seguono, in generale, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017. La prima parte, che riguarda lo sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali, riporta l'azione che il Governo intende assumere per un rilancio dell'integrazione politica europea e un rilancio dei rapporti con le istituzioni dell'Unione europea. La seconda parte è dedicata alle priorità da adottare nel quadro di politiche orizzontali (come le politiche per il mercato unico dell'Unione) e settoriali quali le strategie in materia di migrazione, politiche per l'impresa, politiche per il rafforzamento di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. La terza parte illustra gli orientamenti del Governo in materia di politica estera e di sicurezza comune, politica di allargamento, vicinato e di collaborazione con Paesi terzi. La quarta parte è dedicata alle strategie di comunicazione e di formazione del Governo in merito all'attività dell'Unione europea e alla partecipazione italiana all'Unione europea con particolare riguardo alle celebrazioni del 60o anniversario dei Trattati di Roma. Infine, la quinta parte completa il quadro con una sezione dedicata al ruolo di coordinamento delle politiche europee, svolto dal Comitato Interministeriale per gli Affari europei e al tema dell'adeguamento del diritto interno al diritto dell'Unione europea, con la consueta finestra sulle attività di prevenzione e soluzione delle procedure di infrazione. Completano il testo quattro Appendici con specifici riferimenti al Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017, al Programma del Trio di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea (valido fino al 30 giugno 2017) e ad un prospetto dedicato alle risorse del bilancio dell'Unione europea per il 2017.
  In relazione alle competenze della Commissione Attività produttive si evidenziano le seguenti priorità indicate nel Programma di lavoro, le eventuali nuove Pag. 108proposte evidenziate nell'ambito degli allegati e quanto intende porre in essere il Governo italiano così come descritto nella Relazione programmatica.
  In cima all'agenda della Commissione europea per il 2017 vi è il completamento dell'attuazione della Strategia per il mercato unico digitale (COM(2015) 192), presentata nel maggio 2015 attraverso la quale l'Esecutivo europeo mira a «liberare il potenziale del commercio elettronico in Europa», sviluppando un'economia digitale in grado di espandere i mercati e creare nuova occupazione attraverso il superamento della frammentazione esistente. La Strategia, secondo la Commissione europea, potrebbe inoltre generare in Europa fino a 250 miliardi di euro di crescita aggiuntiva nel corso del suo mandato. Si ricorda che la X Commissione ha deliberato insieme alla Commissione Trasporti il 18 maggio 2016 il documento finale XVIII, n. 37, in cui tra le numerose osservazioni, alla lettera d) si sollecita che «la circolazione dei dati avvenga in un ambiente che garantisca la massima sicurezza...in particolare, appare assolutamente indispensabile garantire una adeguata tutela dei minori, i cui dati non possono essere oggetto di trasferimento o cessione, in coerenza con gli standard della normativa nazionale». A questo documento la Commissione ha risposto, nell'ambito del dialogo politico, con lettera del 26 agosto 2016.
  Congiuntamente alla Comunicazione COM (2015) 192, le Commissioni IX e X hanno esaminato anche le seguenti comunicazioni:
   COM(2015) 627: «Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che garantisce la portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online nel mercato interno»;
   COM(2015) 633: «Contratti nel settore digitale per l'Europa – Sfruttare al massimo il potenziale del commercio elettronico»;
   COM(2015) 634: «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuto digitale»;
   COM(2015) 635: «Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita online e di altri tipi di vendita a distanza di beni».

  Su queste ultime comunicazioni le Commissioni IX e X hanno approvato i seguenti documenti finali:
   Doc. XVIII, n. 38, che esprime una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2015) 627;
   Doc. XVIII, n. 39, che esprime una valutazione favorevole con una condizione osservazioni sulle COM(2015) 633 e COM(2015) 634. Si ricorda che la condizione, relativa alla previsione che i contenuti digitali possono essere forniti anche in cambio di una controprestazione non pecuniaria consistente nel consenso all'accesso a dati personali, sottolinea la necessità di garantire l'esclusione della configurabilità della pratica del cosiddetto profiling commerciale, ossia dell'insieme delle attività che, attraverso l'elaborazione dei dati conferiti, consentono all'azienda di «etichettare» il cliente, mediante operazioni di classificazione basate sulla selezione dei suoi gusti e preferenze;
   Doc. XVIII, n. 40, che esprime una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2015) 635.

  A tutti questi documenti inviati, oltre che al Senato e al Governo italiano, alla Commissione europea, al Parlamento europeo e al Consiglio dell'Unione europea, la Commissione ha risposto con lettera nell'ambito del dialogo politico tra istituzioni europee e Stati nazionali.
  Nell'ambito della Strategia del mercato unico digitale le Commissioni riunite IX e X hanno inoltre esaminato le seguenti comunicazioni:
   COM(2016) 176: « Priorità per la normazione delle TIC per il mercato unico digitale»;Pag. 109
   COM(2016) 178: «Iniziativa europea per il cloud computing – Costruire un'economia competitiva dei dati e della conoscenza in Europa»;
   COM(2016) 180: « Digitalizzazione dell'industria europea Cogliere appieno i vantaggi di un mercato unico digitale».

  Su queste tre Comunicazioni le Commissioni hanno approvato il Doc. XVIII, n. 48, che ha espresso una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2016) 176, il Doc. XVIII, n. 49, che ha espresso una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM (2016) 178, e il Doc. XVIII, n. 50, che ha espresso una valutazione favorevole con osservazioni sulla COM(2016) 180. Sui documenti approvati, come di consueto, la Commissione europea ha fornito il suo riscontro nell'ambito del dialogo politico.
  Come preannunciato nel Programma di lavoro, la Commissione europea ha presentato:
   un pacchetto REFIT sull'IVA;
   un pacchetto sulla protezione dei dati;
   iniziative in materia di economia dei dati.

  La Commissione europea segnala alcune importanti proposte pendenti sulle quali nel 2017 prevede di collaborare strettamente con il Parlamento europeo e il Consiglio dell'UE al fine di accelerarne l’iter negoziale e di assicurarne ad una rapida adozione. La Commissione annuncia inoltre che lavorerà in stretta collaborazione con i colegislatori al fine di far progredire rapidamente le proposte attuative della Strategia già presentate.
  La Commissione, infine, intende tenere fede alla promessa di abolire le tariffe di roaming internazionale entro il primo semestre del 2017.
  Si tratta in particolare delle proposte legislative in materia di:
   1. Contratti digitali. Il 9 dicembre 2015 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure concernenti il commercio elettronico che mirano a sfruttarne appieno il potenziale. Il pacchetto si compone di tre provvedimenti: una comunicazione concernente i contratti nel settore digitale (COM(633)2015) e due proposte di direttiva riguardanti, rispettivamente, la fornitura di contenuti digitali (COM(634)2015) e le vendite a distanza di beni materiali (COM(635)2015). Le proposte di direttiva hanno lo scopo di armonizzare determinati aspetti dei contratti di fornitura di contenuti digitali e di vendita a distanza di beni. In particolare, le proposte di direttiva recano alcune disposizioni sulla conformità del prodotto e sui rimedi a disposizione dei consumatori in caso di difetto di conformità con le previsioni contrattuali. Ricordo che queste proposte sono state esaminate dalle Commissioni riunite IX (Trasporti) e X (Attività produttive), che il 18 maggio 2016 hanno approvato il documento finale XVIII, n. 39, in cui hanno formulato alcune osservazioni, con particolare riferimento alla necessità che vengano tutelati i dati personali – in particolare dei minori – da pratiche di profilazione commerciale e che l'armonizzazione delle regole a livello europeo non comporti un arretramento del livello di protezione dei consumatori rispetto alle attuali discipline nazionali. Inoltre, si fa riferimento alla necessità di estendere il risarcimento del danno anche alle componenti non patrimoniali dello stesso; di garantire servizi elettronici plurilingue avvalendosi degli strumenti offerti dalla linguistica computazionale, al fine di superare le barriere linguistiche; garantire che i costi di adeguamento alle nuove norme a carico dei fornitori non vengano trasferiti sui consumatori finali. A questo documento la Commissione europea ha risposto, nell'ambito del dialogo politico, con lettera del 17 agosto 2016.
   2. Abbonamenti a contenuti audiovisivi online. Il 9 dicembre 2015 la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento COM(2015) 627, in materia di portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online nel mercato Pag. 110interno. In particolare, la proposta intende garantire che gli abbonati a servizi di contenuti online nell'Unione, quando siano temporaneamente presenti in uno Stato membro diverso da quello di residenza, abbiano accesso a tali servizi e possano fruirne. La proposta è stata esaminata dalle Commissioni riunite IX (Trasporti) e X (Attività produttive) che hanno approvato il documento finale XVIII, n. 38, in cui hanno formulato alcune osservazioni, con particolare riferimento alla necessità di definire puntualmente il concetto di temporaneità della presenza in altro Stato membro sulla base di criteri inequivoci, al fine di evitare incertezze in sede di applicazione della norma, che potrebbe prestarsi a interpretazioni differenti tra diversi Stati membri, inficiando in tal modo l'obiettivo di un approccio comune. A questo documento la Commissione ha risposto, nell'ambito del dialogo politico, con lettera del 12 agosto 2016.

  In merito all'attuazione della Strategia per il mercato unico digitale, nella relazione si dice che il Governo italiano sarà chiamato a portare avanti le azioni per l'attuazione della Strategia e i negoziati già in corso riguardanti le misure adottate nei diversi settori di interesse: in particolare, in materia di portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti on-line, copyright, geoblocking, servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi, nuovo codice delle comunicazioni elettroniche e modernizzazione del quadro dell'audiovisivo.
  Il Governo annuncia, inoltre, che continuerà a seguire con particolare attenzione le azioni e i negoziati in materia di:
   1. Tutela dei consumatori. Il 25 maggio scorso la Commissione europea ha presentato la proposta di revisione del regolamento (CE) 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa che tutela i consumatori COM(2016) 283. La proposta si prefigge di sviluppare meccanismi di cooperazione più efficienti tra le autorità nazionali al fine di ridurre il danno arrecato ai consumatori dalle infrazioni intra-UE (che pregiudicano i consumatori in uno Stato membro ma hanno un elemento transfrontaliero) e diffuse (che riguardano almeno due Stati membri) della normativa UE a tutela dei consumatori. Ricordo che la X Commissione lo scorso 31 gennaio ha approvato il documento finale XVIII, n. 62, in cui tra le altre osservazioni, si sottolinea che l'obiettivo del rafforzamento delle garanzie per i consumatori, che nella proposta si fonda essenzialmente sulle procedure e sugli strumenti di intervento nonché sulla cooperazione tra le autorità nazionali e sui poteri della Commissione europea, deve essere perseguito anche con un'iniziativa delle istituzioni europee per rendere più omogenee le discipline nazionali che tutelano i consumatori, soprattutto sotto il profilo sanzionatorio;
   2. e-Government. La Commissione europea lo scorso 19 aprile ha presentato una comunicazione concernente il Piano d'azione dell'UE per l'e-Government 2016-2020 per accelerare la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni COM(2016) 179, in cui viene proposta una serie di misure da lanciare entro la fine del 2017. In base al Piano, le pubbliche amministrazioni dovrebbero fornire servizi digitali come opzione preferita tramite un unico punto di contatto o uno sportello unico. Il piano si propone, inoltre, di tradurre concretamente il principio «una tantum» per cui le pubbliche amministrazioni dovrebbero evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite. Viene, altresì, affermato il principio della interoperabilità per definizione, per cui i servizi pubblici dovrebbero essere progettati in modo da funzionare in tutto il mercato unico, in virtù della libera circolazione dei dati e dei servizi digitali nell'Unione europea. Viene sottolineata, infine, l'esigenza di accelerare la diffusione dell'identificazione elettronica e dei servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (uso transfrontaliero e intersettoriale dell'identificazione elettronica (eID).

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  La Commissione europea annuncia che nel corso dell'anno valuterà i progressi compiuti nell'attuazione della Strategia al fine di identificare i settori che necessitano di ulteriori sforzi da parte dei colegislatori e di ulteriori misure. La Presidenza maltese annovera il completamento del mercato unico digitale tra le proprie priorità del proprio programma di lavoro e si è impegnata a far avanzare i dossier legislativi presentati nell'ambito della Strategia per il mercato unico digitale presentata dalla Commissione europea. In particolare, darà precedenza al pacchetto di proposte sul commercio elettronico che, oltre alla proposta sui geoblocchi e alla proposta sulla consegna transfrontaliera dei pacchi, comprende anche la proposta riguardante l'esecuzione della normativa che tutela i consumatori. Inoltre, la Presidenza si impegnerà a far progredire i negoziati sulle proposte riguardanti la portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuto digitale, il superamento delle tariffe di roaming, il refarming della banda 700 MHz e il Wi-Fi gratuito in tutti i centri abitati.
  Per quanto riguarda le politiche in tema di Unione dell'energia e cambiamenti climatici priorità della Commissione saranno l'attuazione della Strategia dell'Unione dell'energia, dell'Accordo di Parigi sul clima e dell'Accordo internazionale sulle emissioni degli aeromobili. Come annunciato nel Programma di lavoro, la Commissione europea il 30 novembre scorso ha presentato il pacchetto legislativo «Energia pulita per tutti gli europei», a completamento delle iniziative previste nell'ambito della Strategia dell'Unione dell'energia.
  Il pacchetto persegue i seguenti obiettivi:
   mettere l'efficienza energetica al primo posto;
   conseguire la leadership mondiale nel campo delle energie rinnovabili;
   garantire un trattamento equo ai consumatori.

  Il pacchetto si compone della Comunicazione «Energia pulita per tutti gli europei» – (COM(2016)860) – e di otto proposte legislative in materia di fra le quali si segnalano:
   mercato dell'energia elettrica (COM(2016) 861), COM(2016) 862), (COM(2016) 863) e COM(2016) 864);
   energie rinnovabili (COM(2016) 767);
   efficienza energetica (COM(2016) 761 e COM(2016) 765);
   governance (COM(2016) 759): il Governo italiano, che considera la governance uno strumento fondamentale per il funzionamento dell'Unione dell'energia, intende lavorare affinché si arrivi rapidamente alla definizione di una serie di indicatori precisi e affidabili.

  La Presidenza maltese intenderebbe avviare il dibattito su tutte le proposte del pacchetto «Energia pulita» nell'ambito della riunione del Consiglio TTE-energia che si terrà a giugno 2017. Fanno parte del Pacchetto anche i seguenti documenti:
   Relazione sui prezzi e i costi dell'energia in Europa (COM(2016) 769);
   Rapporto finale sull'indagine sui meccanismi nazionali per la remunerazione delle capacità (COM(2016) 752);
   Comunicazione «Piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile 2016-2019» (COM(2016) 773);
   Comunicazione «Nuovo slancio all'innovazione nel settore dell'energia pulita» (COM(2016) 763): le Commissioni riunite VIII e X hanno iniziato l'esame di questa comunicazione lo scorso 25 gennaio;
   Comunicazione «Una Strategia europea per i sistemi di trasporto intelligenti cooperativi» (COM(2016) 766).

  Le altre iniziative annunciate dalla Commissione europea riguardano l'attuazione della Strategia europea per una mobilità a basse emissioni presentata nel luglio 2016, che mira ad aumentare l'efficienza dei trasporti e a ridurre le emissioni Pag. 112fino a giungere gradualmente ai veicoli a emissioni zero.
  La Commissione europea raccomanda l'esame in via prioritaria da parte del Parlamento europeo e del Consiglio di una serie di proposte pendenti in materia di sicurezza dell'approvvigionamento energetico del gas (COM(2016) 52). I lavori in seno al Consiglio TTE-energia dell'Ue sono stati caratterizzati da divergenze su alcuni punti particolarmente controversi (cooperazione regionale, trasparenza e solidarietà), sui quali nel mese di dicembre è stato possibile raggiungere un compromesso che ha aperto la strada ad un primo mandato negoziale al Consiglio per avviare il confronto con il Parlamento europeo. In tema di cooperazione regionale il Governo italiano sostiene la necessità di un sistema flessibile basato su una valutazione dei rischi e non su una ripartizione regionale predefinita, come proposto dalla Commissione europea. In tema di solidarietà ritiene necessario considerare come «clienti protetti» anche gli impianti di generazione elettrica a gas naturale essenziali per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico italiano e richiede una riflessione approfondita sui meccanismi di intervento, tra cui le compensazioni finanziarie. In materia di trasparenza e scambio di informazioni, richiede lo snellimento di alcuni dati. La proposta è considerata prioritaria dalla Presidenza maltese che su esso mira a raggiungere un accordo politico con il Parlamento europeo.
  La proposta di regolamento (COM(2016) 52) è stata esaminata dalla X Commissione che il 29 giugno 2016 ha approvato il documento finale XVIII, n. 44, nel quale si è fatto riferimento in particolare all'opportunità di stabilire che, una volta realizzate tutte le opere infrastrutturali necessarie per garantire la piena interconnessione delle reti in Europa, la suddivisione in regioni risulterà superata e il principio di solidarietà dovrà trovare attuazione a livello continentale; introdurre un maggior grado di flessibilità in modo da consentire agli Stati membri che lo ritengano opportuno di far parte anche di più regioni contemporaneamente, tenendo conto della situazione infrastrutturale già in essere e dei progetti in corso di realizzazione ai sensi della normativa sulle reti energetiche TEN-E, nonché delle interconnessioni per il tramite di un Paese terzo (es. la Svizzera, attraverso la quale passano importanti rotte di approvvigionamento, come il Transitgas); ricomprendere negli accordi per la concreta applicazione del principio di solidarietà, da concordare tra gli Stati membri interessati, anche i criteri per la determinazione delle eventuali compensazioni finanziarie. La Commissione europea ha risposto a questo documento, nell'ambito del dialogo politico, con lettera del 10 ottobre 2016.
  Tra le proposte relative all'Unione dell'energia sulle quali intende concentrarsi, il Governo annovera anche la proposta direttiva in materia di etichettatura dell'efficienza energetica (COM(2015)341), sulla quale il Consiglio dell'Ue ha adottato una posizione comune nel novembre 2015. Sulla proposta sono al momento in corso i negoziati con il Parlamento europeo e la Presidenza maltese ha annunciato che si impegnerà affinché sia raggiunto un accordo politico tra le due istituzioni. Il Governo sostiene la necessità di garantire un equilibrio tra l'esigenza di aggiornare le classi di prodotto per informare meglio i consumatori e la necessità di garantire ai produttori un lasso di tempo ragionevole nel quale i prodotti stiano stabilmente sul mercato. Il primo ridimensionamento dovrà comunque essere fatto a scadenze ragionevoli che tengano conto della necessità di garantire una corretta stabilità degli investimenti.
  La Presidenza maltese, che incoraggia la cooperazione regionale nell'ambito di tutte le dimensioni dell'Unione dell'energia, cercherà di valorizzare il potenziale offerto dalla regione del Mediterraneo in termini di diversificazione energetica. La cooperazione euro-mediterranea sarà oggetto della riunione ministeriale di alto livello che si terrà a Malta nel maggio 2017.
  Secondo la Commissione europea, la libera circolazione delle merci, delle persone e dei capitali rappresenta la base Pag. 113della potenza economica dell'Europa. Il rafforzamento del mercato unico rimane, pertanto, un obiettivo centrale nell'agenda della Commissione anche per il 2017. Con la Strategia per il mercato unico, presentata nell'ottobre 2015 (COM(2015) 550), la Commissione, infatti, mira a liberare appieno il potenziale del mercato unico e, insieme ad altre strategie, a creare le giuste condizioni per la competitività sostenibile dell'economia, sostenendo l'innovazione, la digitalizzazione e la trasformazione industriale. La Commissione, nell'ambito della tabella di marcia stabilita nella strategia per il mercato unico, ha già presentato un pacchetto servizi per affrontare gli ostacoli ancora presenti sul mercato dei servizi. Le iniziative concrete, adottate il 10 gennaio 2017 (COM(2016) 820; COM(2016) 821; (COM(2016) 822); (COM(2016) 823); (COM(2016) 824), prevedono in particolare una nuova e-card europea dei servizi, la valutazione della proporzionalità delle norme nazionali sui servizi professionali, gli orientamenti per le riforme nazionali in materia di regolamentazione delle professioni e una migliore notifica dei progetti di norme nazionali sui servizi. Inoltre, nell'ambito delle misure volte a sostenere la crescita delle PMI e delle start-up, il 22 novembre 2016 la Commissione ha presentato la Comunicazione «Le nuove imprese leader dell'Europa: l'iniziativa Start-up e Scale-up» COM(2016) 733, con la quale annuncia l'intenzione di adottare una serie d'iniziative per favorire la nascita e la crescita di start-up e di scale-up. Al riguardo, si segnala che anche il programma di lavoro della Presidenza maltese del Consiglio dei ministri dell'UE (1o gennaio-30 giugno 2017) individua come priorità il rafforzamento del mercato unico, in particolare assicurando una maggiore attenzione nella legislazione dell'UE alle norme finalizzate ad affrontare le sfide delle piccole e medie imprese, consentendo lo sviluppo di una più ampia gamma di fonti di finanziamento attraverso l'Unione dei mercati dei capitali.
  In materia di fiscalità, il programma legislativo della Commissione prevede la presentazione di proposte relative all'attuazione del piano d'azione in materia di IVA mediante la revisione della direttiva 2006/112/CE, con particolare riferimento al sistema delle aliquote IVA; ad una migliore cooperazione amministrativa e un pacchetto di semplificazione per ridurre gli oneri per le imprese e le amministrazioni fiscali.
  Per quanto concerne, invece, l'attuazione della Strategia spaziale per l'Europa, la Commissione intende adottare i seguenti provvedimenti: un'iniziativa per garantire alle autorità pubbliche servizi di comunicazione via satellite affidabili, sicuri ed efficienti in termini di costi (GOVSATCOM – comunicazioni satellitari governative); misure per facilitare la commercializzazione di servizi e dati spaziali. Al riguardo, si segnala che il 26 ottobre 2016 la Commissione europea ha adottato la Comunicazione «Strategia spaziale per l'Europa» (COM(2016)705) incentrata su quattro obiettivi strategici: massimizzare i vantaggi dello spazio per la società e l'economia europee, incoraggiando l'uso commerciale dei dati spaziali; promuovere un settore spaziale europeo competitivo e innovativo sostenendo la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo delle competenze, soprattutto per le imprese innovative e le start-up; rafforzare l'autonomia dell'UE nell'accesso e nell'uso dello spazio in un ambiente sicuro e protetto; rafforzare il ruolo dell'Europa come attore globale, promuovendo, al contempo, la cooperazione internazionale. La X Commissione il 6 dicembre 2016 ha avviato l'esame di questa comunicazione. Dopo un ciclo di audizioni che hanno visto la partecipazione dell'Agenzia spaziale italiana, delle principali associazioni delle imprese dello spazio e dell'Agenzia spaziale europea, è ora in fase di elaborazione il documento finale.
  Conformemente all'invito del Consiglio europeo di progredire rapidamente per garantire alle imprese un più facile accesso al finanziamento e sostenere gli investimenti nell'economia reale, la Commissione intende presentare, nei primi mesi del 2017, una relazione che esamini lo stato di attuazione del Piano d'azione Pag. 114per l'Unione dei mercati dei capitali (COM(2015) 468), e individui gli ostacoli rimanenti e le eventuali misure integrative necessarie, che dovrebbero comprendere: un quadro per prodotti pensionistici individuali dell'UE; una revisione del regolamento (UE) n. 648/2012 sulle infrastrutture del mercato europeo (EMIR); un piano d'azione in materia di servizi finanziari al dettaglio; il finanziamento delle imprese mediante capitale proprio, anziché ricorrere al finanziamento a debito; ulteriori atti delegati intesi a facilitare il finanziamento delle società operanti nel settore delle infrastrutture da parte di investitori istituzionali; la costituzione di uno o più fondi di fondi di venture capital per il sostegno degli investimenti innovativi in Europa.
  Per quanto riguarda l'attuazione della Strategia per il mercato unico dei beni e servizi, il Governo nella Relazione programmatica sottolinea che nel 2017 intende impegnarsi per portare avanti tutte le azioni e le attività delineate dalla Commissione nel suo programma di lavoro, influenzandone i lavori e gli orientamenti, e in particolare per:
   dare attuazione alla comunicazione della Commissione in materia di economia collaborativa, mirata a mettere in evidenza le opportunità per i consumatori e per le imprese offerte da tale nuovo modello economico (COM(2016)356);
   migliorare e implementare la direttiva servizi 2006/123/UE, sulla base delle proposte già presentate o in via di presentazione da parte della Commissione, in particolare circa la Carta europea dei servizi, la riforma della procedura di notifica e il cosiddetto passaporto dei servizi;
   introdurre uno strumento di informazione del mercato unico e di uno sportello digitale unico;
   migliorare gli strumenti recentemente introdotti per favorire la mobilità dei professionisti, quali la tessera professionale europea e il meccanismo di allerta;
   supportare le iniziative dell'UE finalizzate alla salvaguardia del cosiddetto cyberspazio ed al contrasto della criminalità online. La Commissione europea ha avviato il programma Connected Europe Facilities (CEF) che punta ad uniformare le dotazioni infrastrutturali degli Stati membri al fine di armonizzare gli strumenti per affrontare efficacemente le minacce cyber;
   dare piena attuazione all'Accordo su un tribunale unificato dei brevetti, fatto a Bruxelles il 19 febbraio 2013, in materia di proprietà industriale;
   migliorare l'applicazione del principio del mutuo riconoscimento alla circolazione dei prodotti: il Governo sarà impegnato nei tavoli negoziali per la discussione delle modifiche al regolamento (CE) n. 764/2008;
   sostenere il processo di modernizzazione degli aiuti di Stato: il 3 giugno 2016 l'Italia e la Commissione europea hanno siglato il documento Common Understanding on strengthening the institutional setup for State aid control in Italy. Tale sottoscrizione sancisce formalmente l'impegno del Governo a rafforzare, già a partire dall'anno 2017, il sistema per il controllo degli aiuti di Stato in Italia;
   favorire il rafforzamento della rete europea SOLVIT, la quale ha dimostrato di essere un valido strumento per la risoluzione di problematiche di cittadini ed imprese causate dalla non corretta applicazione delle norme dell'UE da parte delle pubbliche amministrazioni, evitando anche l'apertura di procedure d'infrazione nei confronti degli Stati membri, e l'espansione della rete Internal Market Information (IMI), strumento informatico multilingue, finalizzato a facilitare la cooperazione amministrativa nel quadro dell'attuazione della legislazione del mercato interno, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.

  Il Governo sottolinea, inoltre, che intende continuare a sostenere la realizzazione dell'Unione dei mercati dei capitali, in particolare nei seguenti settori: finanziamento per l'innovazione, start up e Pag. 115società non quotate, investimenti infrastrutturali, istituzionali e transfrontalieri.
  Per quanto riguarda la politica nel settore del commercio nel Programma di lavoro per il 2017, la Commissione europea ribadisce l'impegno dell'UE a favore di un sistema commerciale aperto e regolamentato, essenziale per la crescita, l'occupazione e la competitività. La Commissione europea indica le seguenti priorità:
   il proseguimento dei negoziati commerciali in corso con gli Stati Uniti, il Giappone, il Mercosur (Mercato comune dell'America meridionale), il Messico, la Tunisia e i paesi dell'ASEAN (Associazione delle nazioni del Sud est asiatico). A proposito dei negoziati sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) con gli Stati Uniti, la Commissione intende adoprarsi per consolidare i progressi negoziali compiuti ed avviare quanto prima un dialogo con la nuova amministrazione americana. Lo scorso 17 gennaio i capi negoziatori della Commissione europea e degli Stati uniti hanno rilasciato una valutazione congiunta dei principali risultati conseguiti nel corso dei 15 round negoziali svolti sinora. Nella Relazione programmatica il Governo sostiene la necessità di non abbandonare i negoziati, verificando con la nuova amministrazione americana l'esistenza di analoga intenzione. Si segnala che l'Italia assieme ad altri 11 Stati membri il 16 settembre scorso aveva inviato una lettera alla Commissione europea esprimendo il proprio sostegno al prosieguo dei negoziati;
   la definizione di nuovi mandati per avviare negoziati commerciali con la Turchia, l'Australia, la Nuova Zelanda e il Cile. Per la Turchia si tratta di avviare il processo per la modernizzazione dell'Unione doganale già esistente con l'UE; per l'Australia e la Nuova Zelanda l'avvio di negoziati per accordi di libero scambio; per il Cile, l'aggiornamento dell'accordo di libero scambio del 2002;
   il proseguimento dei lavori a livello multilaterale in seno all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Nella Relazione programmatica il Governo, indica che intende promuovere l'attuazione delle decisioni della decima conferenza ministeriale che si è svolta a Nairobi nel dicembre del 2015 e in particolare l'entrata in vigore dell'Accordo sulla facilitazione degli scambi e dell'Accordo sulla tecnologia dell'informazione;
   la rapida ratifica dell'accordo economico e commerciale globale (CETA) con il Canada. L'accordo CETA è stato siglato dall'UE e dal Canada lo scorso 20 ottobre, e secondo quanto previsto da una proposta di decisione del Consiglio dell'UE dovrebbe entrare provvisoriamente in vigore nel corso del 2017. La piena entrata in vigore sarà subordinata alla conclusione dell'accordo da parte dell'UE, con decisione del Consiglio e approvazione del Parlamento europeo, e da parte di tutti gli Stati membri sulla base delle pertinenti procedure di ratifica nazionali. Il Parlamento europeo dovrebbe esprimersi sull'accordo CETA in occasione della sessione plenaria del 13-16 febbraio 2017;
   l'aggiornamento e la modernizzazione degli strumenti europei di difesa commerciale. La Commissione considera urgente superare la situazione di stallo in seno al Consiglio dell'UE sulla proposta del 2013 relativa all'ammodernamento degli strumenti di difesa commerciale, tra cui la riforma della regola del dazio inferiore. Si tratta della proposta COM(2013)192 volta a modificare i regolamenti (CE) n. 1225/2009 e n. 597/2009 relativi alla difesa contro le importazioni oggetto rispettivamente di dumping e di sovvenzioni da parte di paesi non membri della Comunità europea. Il 21 ottobre 2016 il Consiglio europeo ha chiesto che sia raggiunto con urgenza un accordo equilibrato sulla posizione del Consiglio per quanto concerne la modernizzazione complessiva di tutti gli strumenti di difesa commerciale. La X Commissione ha avviato l'esame della proposta COM(2013)192 il 6 dicembre 2016. Dopo un ciclo di audizioni che hanno visto la partecipazione del Ministro Carlo Calenda, Pag. 116di Confindustria, di Federacciai e dei sindacati, è in fase di elaborazione il documento finale;
   lo svolgimento di un ruolo di primo piano nell'ambito dei lavori del forum mondiale sull'eccesso di capacità produttiva di acciaio, sotto l'egida del G20. Concepito per affrontare l'eccesso di capacità produttiva dell'industria siderurgica mondiale, il Forum è stato istituito in occasione del vertice dei G20 che si è svolto a Hangzhou, in Cina. Avrà un mandato di tre anni rinnovabile e riferirà annualmente ai ministri del G20; una prima relazione dovrebbe essere presentata nel corso del 2017. La X Commissione, in relazione all'esame della comunicazione della Commissione europea intitolata «Acciaio: mantenere occupazione sostenibile e crescita in Europa.» (COM(2016) 155) ha adottato il 16 luglio 2016 il documento finale Doc. XVIII, n. 45, nel quale in particolare si invita l'Unione europea ad assumere un atteggiamento più deciso e incisivo per reagire alla concorrenza sleale e dannosa praticata da alcuni Paesi. Nel documento si rileva la necessità di una riforma complessiva degli strumenti di difesa commerciale dell'Unione europea per garantire all'industria dell'UE condizioni di effettiva parità con la Cina e con gli altri partner commerciali. La X Commissione concorda con l'obiettivo di istituire gruppi di contatto sull'acciaio con tutti i maggiori paesi produttori, al fine di affrontare sistematicamente le questioni della sovraccapacità globale e delle strategie per superare la concorrenza sleale, ma invita a soprassedere sull'attribuzione alla Cina dello status di economia di mercato finché il paese non dimostri di rispettare le regole del commercio internazionale. Si ritiene necessario il ricorso ad incentivi, cui potrebbe accompagnarsi la revisione della disciplina sugli aiuti di Stato, per interventi di ristrutturazione finalizzati all'adeguamento e non alla chiusura di impianti produttivi e si invita ad utilizzare tutte le risorse a disposizione per fare fronte agli oneri derivanti dai progetti di adeguamento e messa in sicurezza degli impianti esistenti. La Commissione, nell'ambito del dialogo politico, ha risposto con la lettera del 17 novembre 2016.

  Nella Relazione programmatica il Governo – oltre a sottolineare l'importanza dei negoziati in materia di politica commerciale già indicati come prioritari nel programma di lavoro della Commissione europea – indica l'intenzione di stimolare una riflessione sul futuro della politica commerciale dell'Unione europea e sulle modalità con le quali rispondere alla preoccupazioni dell'opinione pubblica mentendo l'efficacia e la credibilità dell'azione dell'UE.
  Il Governo sottolinea, inoltre, le ulteriori seguenti priorità nell'ambito delle relazioni con paesi terzi:
   il rilancio del partenariato strategico tra l'UE e la Russia, che resta fortemente condizionato dalla crisi ucraina;
   il consolidamento del partenariato con la Cina, sostenendo l'impegno negoziale della Commissione europea per una positiva e rapida conclusione dell'Accordo sugli investimenti UE-Cina, nonché sull'accordo sulla tutela delle indicazioni geografiche;
   la ripresa dei negoziati per la conclusione dell'accordo di libero scambio UE-India;
   la rapida ratifica dell'accordo di cooperazione sul partenariato e lo sviluppo dell'Afghanistan;
   la conclusione di accordi di libero scambio con quattro paesi della riva sud del Mediterraneo, Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania, prestando particolare attenzione alla capitolo della liberalizzazione commerciali dei prodotti agricoli;
   il dialogo politico e la cooperazione con i Paesi africani.

  La Relazione programmatica 2017 dà conto delle attività e degli impegni del Governo in ambito europeo indipendentemente dalle 10 priorità della Commissione. Vi sono, quindi, affrontati argomenti che Pag. 117non trovano riscontro nel programma della Commissione. Segue una breve sintesi di tali argomenti. Nell'ambito delle politiche sul clima e l'energia obiettivo prioritario del Governo sarà dare seguito alle decisioni adottate dalla Conferenza di Marrakech (COP22) sui cambiamenti climatici, tenutasi a novembre 2016, nel corso della quale si è discusso su come implementare l'Accordo di Parigi sul clima, siglato nel dicembre 2015 ed entrato in vigore il 4 novembre scorso.
  In tale contesto il Governo intende avanzare il lavoro tecnico per:
   rafforzare i meccanismi di monitoraggio e rendicontazione degli impegni presi sia riguardo alla riduzione delle emissioni che all'assistenza ai Paesi in via di sviluppo;
   individuare le informazioni e le caratteristiche comuni degli impegni nazionali volontari di mitigazione e adattamento;
   determinare le modalità di svolgimento della valutazione globale degli impegni di riduzione delle emissioni;
   definire le modalità per contabilizzare le risorse finanziarie a favore dei Paesi in via di sviluppo.

  La lotta ai cambiamenti climatici costituisce uno degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel settembre 2015 nell'ambito dello storico Summit delle Nazioni Unite ed entrata in vigore il 1o gennaio 2016. L'obiettivo 13 dei diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile (SDGs) esplicita infatti l'esigenza di adottare azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico e i suoi impatti, evidenziando come l'attuazione dell'Accordo di Parigi risulti essenziale per il raggiungimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile. L'Italia, insieme ad altri Stati membri, ha avviato un processo interistituzionale che l'obiettivo di convergere verso l'Agenda 2030 aggiornando la propria Strategia di sviluppo sostenibile.
  Per quanto concerne le politiche in materia di cultura e turismo nella Relazione programmatica il Governo si impegna in particolare a contribuire a dare seguito alle iniziative legislative e non legislative presentate dalla Commissione europea nell'ambito della Strategia per il mercato unico digitale per il biennio 2016-2017.
  Il Governo intende seguire con particolare attenzione i lavori collegati al pacchetto di proposte presentato dalla Commissione europea il 14 settembre del 2016 e relative al diritto d'autore ed alla sua applicazione nell'ambiente on line e nella dimensione transfrontaliera. Il Governo intende impegnarsi affinché il potenziamento delle tecniche e delle procedure per la conservazione dei documenti nati digitali siano inserite tra le finalità prioritarie del Programma quadro di ricerca Horizon 2020. Il Governo intende promuovere la creazione di un'area unica di IVA per le industrie culturali e creative e per la compravendita di opere di arte contemporanea. Infine, il Governo promuoverà l'inserimento nella programmazione europea di una specifica attenzione al sistema museale europeo e un piano per la mobilità internazionale dei giovani artisti. Si sottolinea inoltre l'impegno a dare attuazione al Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo (PST) 2017-2022 nell'ambito del rilancio dell'occupazione, della crescita e degli investimenti, nell'ottica di mantenere la posizione dell'Europa quale destinazione leader nel mondo. Il Governo indica che il PST, in coerenza con quanto previsto dall'Agenda europea per la cultura, il programma quadriennale dell'UE per il 2015-2018, è focalizzato su 4 obiettivi: diversificare l'offerta turistica, accrescere la competitività, innovare il marketing e migliorare la governance del settore. Al riguardo, ricorda che lo scorso 26 gennaio la X Commissione ha reso il parere favorevole con osservazioni sul PST.
  Osserva che intende dedicare particolare attenzione nella proposta di parere alle tematiche connesse al mercato unico digitale e all'interoperabilità delle piattaforme, Pag. 118prevista dagli atti in esame per la pubblica amministrazione ma non per il settore privato delle imprese. Si dichiara sin d'ora disponibile a valutare eventuali contributi dei colleghi. Considerata infine la vastità e complessità delle questioni affrontate chiede di poter presentare la proposta di parere la prossima settimana.

  Chiara SCUVERA (PD) fa presente sugli atti in esame la Commissione politiche dell'Unione europea procederà all'audizione del sottosegretario Sandro Gozi al fine di affrontare alcune specifiche questioni che richiedono un maggiore approfondimento ed aggiornamento. Si tratta ad esempio delle ultime novità relative alla Brexit e alla proposta avanzata dalla cancelliera Merkel di un'Europa a due velocità. Questa esigenza di approfondimento presso la XIV Commissione è stata condivisa dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. Si associa pertanto alla richiesta della relatrice Galgano sulla possibilità di rinviare alla prossima settimana l'espressione del parere.

  Adriana GALGANO (CI), relatrice, sottolinea che per quanto concerne gli ambiti di competenza della X Commissione non ha ritenuto di chiedere lo svolgimento di una specifica attività istruttoria in quanto la X Commissione ha esaminato numerosi atti europei sulle tematiche oggetto dell'odierna relazione, approvando documenti che hanno positivamente alimentato il dialogo politico con le istituzioni europee. Solo per fare un esempio, sulle politiche commerciali la X Commissione sta esaminando le comunicazioni COM(2016) 690 che sollecita gli Stati membri ad approvare con urgenza la proposta di regolamento COM(2013) 192 volta a modernizzare gli strumenti di difesa commerciale, e la proposta di regolamento COM(2016) 721 che prospetta l'introduzione di un nuovo metodo di calcolo del dumping sulle importazioni da Paesi in cui vi sono distorsioni del mercato o in cui lo Stato ha un'influenza pervasiva sull'economia. Ricorda che su queste ultime due comunicazioni la scorsa settimana è intervenuto in audizione il Ministro dello sviluppo economico.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, condivide l'esigenza espressa dai colleghi intervenuti di svolgere un lavoro approfondito sulle questioni di competenza della X Commissione al fine di poter redigere un parere approfondito ed esaustivo alla Commissione di merito.
   Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio: Verso una politica commerciale solida per l'UE nell'interesse della crescita e dell'occupazione.
(COM(2016) 690 final e Allegato).

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2016/1036 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell'Unione europea e il regolamento (UE) 2016/1037 relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri dell'Unione europea.
(COM(2016) 721 final).

(Seguito esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  Ludovico VICO (PD), relatore, presenta una proposta di documento finale (vedi allegato) per la cui formulazione ha tenuto conto dei preziosi contributi offerti dai soggetti intervenuti in audizione: Confindustria, Federacciai, sindacati e Ministro dello sviluppo economico. Sottolinea che il documento esprime una valutazione contraria sugli atti in esame per le motivazioni Pag. 119espresse nelle premesse che evidenziano una diversa posizione tra gli Stati membri in merito alla regola del dazio inferiore che l'Italia intende eliminare, mentre altri Paesi a minore vocazione manifatturiera sono orientati a mantenere con l'obiettivo di acquisire maggiori investimenti dalla Cina. Sottolinea che le misure prospettate dalla Commissione europea appaiono eccessivamente indeterminate e vaghe nei loro riferimenti giuridici e che potrebbero comportare l'apertura di un contenzioso con la Cina, per iniziativa della Cina stessa, davanti al WTO e, pertanto, sarebbe opportuno valutare criteri per la determinazione del dumping più certi e con un minore margine di discrezionalità. Ricorda che il Governo italiano nel corso dei negoziati si è espresso contro un eventuale riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina e per una soluzione legislativa che abbia come base la parte del paragrafo 15 del Protocollo di adesione della Cina al WTO rimasta in vigore anche dopo il 12 dicembre 2016. Ciò comporterebbe, a giudizio del Governo italiano, la piena rispondenza del regolamento antidumping di base dell'UE con le disposizioni antidumping del WTO e permetterebbe di evitare il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina. Si dichiara sin d'ora disponibile a integrare le osservazioni con eventuali contributi dei colleghi.

  Marco DA VILLA (M5S), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, manifesta alcune perplessità sulla scelta di inserire osservazioni alla valutazione contraria recata dalla proposta di documento finale. Riterrebbe più coerente esprimere un parere contrario senza osservazioni inserendo in premessa tutte le considerazioni che il relatore intende evidenziare.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, rileva che le osservazioni evidenziano chiaramente la posizione che il Parlamento italiano intende assumere sugli atti in esame.

  Ludovico VICO (PD), relatore, osserva come non vi sia alcuna contraddizione nella scelta di proporre una valutazione contraria e di specificarla mediante alcune osservazioni che chiariscono meglio la posizione del Parlamento italiano sulle questioni emerse nel corso dell'esame rendendola evidente anche rispetto a quelle di altri Parlamenti nazionali. Ribadisce pertanto che si tratta di una scelta di chiarezza e che le osservazioni formulate mirano a qualificare la posizione italiana nel contesto europeo.

  Adriana GALGANO (CI) esprime un convinto apprezzamento per il documento elaborato dal relatore e ritiene che le osservazioni ivi previste rappresentino la manifestazione di una posizione politica forte da parte del Parlamento italiano.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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