CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 febbraio 2017
762.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 17

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 7 febbraio 2017. — Presidenza del presidente della VIII Commissione Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 12.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2015/652 che stabilisce i metodi di calcolo e gli obblighi di comunicazione ai sensi della direttiva 98/70/CE relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e della direttiva (UE) 2015/1513 che modifica la direttiva 98/70/CE, relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel, e la direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili.
Atto n. 369.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 1o febbraio 2017.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che non è stato trasmesso parere espresso dalla Conferenza unificata lo scorso 2 febbraio e che pertanto le Commissioni non sono ancora in grado di deliberare la proposta di parere.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore per la VIII Commissione, illustra la proposta di parere predisposta insieme alla collega Bargero (vedi allegato 1) manifestando sin d'ora disponibilità ad integrarla sulla base di eventuali rilievi dei colleghi.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) interviene per sollevare alcune osservazioni sulla proposta di parere, anche con riferimento al lavoro di approfondimento svolto dai componenti del M5S in Commissione Ambiente. In primo luogo stigmatizza il fatto che, nello schema di recepimento delle direttive e nella proposta di parere, si sia andati oltre gli intendimenti del legislatore europeo, introducendo distorsioni alla gerarchia dei rifiuti e definendo il recupero energetico prioritario rispetto alla prevenzione dei rifiuti e al compostaggio dell'organico. Pag. 18Rileva inoltre come nel testo ci si limiti alla riduzione delle emissioni della sola anidride carbonica, a differenza di quanto contenuto nella direttiva (UE) 2015/1513, che si riferisce invece a tutti i gas climalteranti. Aggiunge che – nonostante nel testo della direttiva non sia prevista alcuna deroga per il digestato – tale misura viene introdotta dallo schema del Governo e citata anche nella proposta di parere, che si configura dunque come un parere di maggioranza. Con riferimento all'introduzione di una nuova definizione, vale a dire quella del digestato agroindustriale, chiede se l'intento del provvedimento sia promuovere l'utilizzo dei biocarburanti, diffondere nell'ambiente il maggior numero possibile di rifiuti o produrre energia impoverendo ulteriormente il terreno e impedendo la già scarsissima produzione di compost in Italia. Ritiene che il provvedimento vada in senso contrario all'economia circolare – considerato che definisce la digestione anaerobica una forma di riciclaggio, nel caso in cui il digestato sia utilizzato come fertilizzante – e rileva la necessità di un approfondimento. Segnala il rischio che, in presenza di impianti anaerobici, si sia costretti – come avvenuto per gli inceneritori – a continuare a produrre rifiuti per consentirne il funzionamento. Quanto al compostaggio aerobico in loco, segnala che secondo l'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (ERSAF) in tal modo si potrebbe arrivare a produrre in maniera organica circa il 90 per cento dei fertilizzanti, invertendo completamente l'attuale proporzione. Considerato che l'agricoltura arriva ad emettere anche il 30-35 per cento delle emissioni, ritiene che con un intervento simile non si possa che peggiorare la situazione.
  Nel considerare del tutto fuorviante e pretestuoso il riferimento alle discariche, dal momento che il pre-trattamento dei rifiuti è un obbligo, ritiene che debba essere incentivata la produzione di rifiuto organico di buona qualità da utilizzare a fini agronomici. Ricorda inoltre che il metano utilizzato nelle centrali a biogas o a biometano produce in fase di combustione emissioni 400 volte superiori rispetto all'anidride carbonica, come evidenziato anche da uno studio del Joint Research Center relativo alla Lombardia e realizzato nel 2010, che disincentivava l'uso dei biocarburanti.
  Nel sottolineare che l'obiettivo del provvedimento appare la deroga alla produzione di digestato, rileva che, a differenza di quanto riportato nella proposta di parere, nel testo della direttiva (UE) 2015/1513 non si dichiara in alcun modo che i residui di colture agricole hanno emissioni di gas ad effetto serra pari a zero.
  Sottolineata la difficoltà di considerare dal punto di vista scientifico l'impatto ambientale del ciclo vita, ritiene che bisognerebbe concentrarsi sulle direttive europee su cui è aperta una procedura di infrazione nei nostri confronti, a cominciare da quella relativa alla direttiva 2000/60/CE sullo stato chimico delle acque superficiali, senza contare gli impianti a biogas che utilizzano cromo esavalente. A proposito di sostanze dannose, richiama gli illeciti utilizzi negli impianti dell'olio di palma, la cui produzione sta determinando l'impoverimento di molti territori ed una conseguente immigrazione incontrollata. Da ultimo, nel chiedere che non vengano previsti incentivi – sull'esempio della Germania che non incentiva gli inceneritori – ricorda che l'uso del biometano ad oggi non è autorizzabile, dal momento che la Commissione europea non si è ancora espressa sulla sua sicurezza.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore per la VIII Commissione, nell'esprimere la propria perplessità per l'intervento del collega, chiarisce che per quanto riguarda il tema del digestato non si può ipotizzare un intervento di modifica dell'allegato allo schema di decreto del Governo, dal momento che esso riprende esattamente il contenuto dell'allegato IX della direttiva (UE) 2015/1513, il cui ampliamento è peraltro oggetto di esame da parte del Parlamento europeo, all'interno di una proposta di direttiva presentata lo scorso Pag. 1930 novembre e volta a modificare la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili. Nel rilevare pertanto che l'intervento sarà eventualmente possibile in una fase successiva, chiede al Governo di tenere conto dell'orientamento indicato. Sottolinea inoltre l'intento di eliminare alcune discrasie dello schema di decreto, con il rinvio ad un decreto attuativo per le modalità di assolvimento dell'obbligo di comunicazione e riduzione della CO2 in base ai valori (misurati o calcolati) disponibili e ai parametri di emissione resi disponibili da ISPRA.

  Ermete REALACCI, presidente, con riferimento alla questione del digestato, ricorda che il tema è posto anche dalla Commissione XIII, che tra i rilievi avanzati chiede che venga valutata l'opportunità di precisare che anche i prodotti inizialmente destinati al consumo alimentare e poi risultati non conformi alla normativa in materia possono essere considerati residui dell'industria agroalimentare, ai fini dell'alimentazione di impianti a biogas.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), in merito alla quantità di emissioni prodotte dalla combustione di biometano e biogas, ribadisce la necessità di chiarimenti da parte di un soggetto specializzato, ritenendo che non si possa affermare che le emissioni siano pari a zero.

  Ermete REALACCI, presidente, rileva che occorre analizzare l'intero ciclo di vita, valutando la quantità di emissioni prodotte in fase di combustione in relazione alla quantità di anidride carbonica immagazzinata in precedenza.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) stigmatizza comunque il fatto che l'argomento non sia stato approfondito.

  Cristina BARGERO (PD), relatrice per la X Commissione, desidera precisare come, in riferimento ai residui di colture agricole e della lavorazione, nella proposta di parere si faccia riferimento a emissioni di gas serra pari a zero sia nelle premesse che nella parte dispositiva; in quest'ultima ed in particolare alla lettera g) delle osservazioni si propone di inserire all'Allegato V-bis 1 una specifica metodologia di calcolo o di misura nell'ambito del decreto di cui all'articolo 4, comma 1 dello schema di decreto in esame.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) ribadisce che, mentre nel testo della direttiva si fa riferimento a emissioni climalteranti, nella proposta di parere sono citate esclusivamente le emissioni di anidride carbonica. In ogni caso, preannuncia un'attenta valutazione della proposta di parere sottoposta dai relatori, che potrebbe indurre considerazioni diverse.

  Ermete REALACCI, presidente, invita i colleghi a sottoporre ai relatori eventuali suggerimenti, ai fini di un'integrazione della proposta di parere oggi illustrata.
  Nessuna altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.30.

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