CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 febbraio 2017
760.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 57

SEDE REFERENTE

  Giovedì 2 febbraio 2017. — Presidenza della vicepresidente Deborah BERGAMINI.

  La seduta comincia alle 13.15.

Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica.
C. 2305 Decaro, C. 73 Realacci, C. 111 Bratti, C. 2566 Cristian Iannuzzi, C. 2827 Scotto e C. 3166 Busto/A.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato in Commissione nella seduta dell'Assemblea del 19 ottobre 2016.

Pag. 58

  Deborah BERGAMINI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

  Deborah BERGAMINI, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame delle proposte di legge recanti «Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica» (C. 2305 Decaro, C. 73 Realacci, C. 111 Bratti, C. 2566 Cristian Iannuzzi, C. 2827 Scotto e C. 3166 Busto/A), rinviato in Commissione nella seduta del 19 ottobre 2016 dell'Assemblea, non essendo stata prodotta la relazione tecnica sugli oneri finanziari del provvedimento richiesta dalla V Commissione Bilancio.
  L'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, nella riunione dello scorso 25 gennaio, ha convenuto all'unanimità sull'opportunità di riprenderne l'esame in questa sede, su richiesta del relatore, in relazione a sopravvenuti elementi di valutazione che renderebbero a suo avviso possibile il prosieguo dell'esame del progetto di legge e che invita il relatore medesimo ad illustrare alla Commissione in sede plenaria.

  Paolo GANDOLFI (PD), relatore, evidenzia come la richiesta formulata all'Ufficio di presidenza, di riprendere l'esame del provvedimento deriva dall'entrata in vigore della legge di bilancio per il 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232), i cui contenuti incidono, per certi versi, sulla materia della mobilità ciclistica, in quanto reca risorse che egli ritiene possibile destinare all'attuazione del provvedimento sulla mobilità ciclistica.
  Sicuramente, tra queste, è utile menzionare l'incremento dell'autorizzazione di spesa per il sistema nazionale di ciclovie turistiche, con priorità per alcuni percorsi (ciclovia del Sole, ciclovia VENTO, ciclovia dell'acquedotto pugliese, GRAB di Roma), già a suo tempo statuita dalla legge di stabilità per il 2016. Con un emendamento approvato alla Camera, su indicazione di questa Commissione, la citata autorizzazione di spesa è stata infatti integrata per 13 milioni di euro per l'anno 2017, 30 milioni di euro per l'anno 2018 e 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024.
  Segnala quindi che il positivo risultato conseguito si riflette non solo nell'aumento della disponibilità di risorse che la Commissione era riuscita a destinare alle ciclovie lo scorso anno, ma anche nella più ampia modulazione temporale della previsione di spesa. Quest'ultima, non essendo più limitata al triennio, risulta conseguentemente più idonea a coprire oneri di carattere pluriennale, quali sono quelli derivanti dall'attuazione della proposta di legge in esame.
  Un ulteriore strumento di copertura degli oneri potrebbe essere individuato inoltre nel Fondo – ovviamente per la quota parte da indirizzare verso la mobilità sostenibile – di cui all'articolo 1, comma 140, della citata legge di bilancio 2017.
  Su queste basi è possibile, a suo avviso, aprire una interlocuzione proficua con il Governo e con le forze politiche per un sollecito iter della proposta di legge. In tal senso si è già fatto carico di richiedere al ministero competente di produrre documenti che consentano una più puntuale quantificazione degli oneri.
  Con l'occasione, ritiene anche opportuno verificare l'utilità di intervenire su alcune porzioni del testo che richiedono di essere affinate.
  Si riferisce, ad esempio, all'inopportunità di appropriarsi dell'etichetta di «Bicitalia», senza specificare – come invece sembra preferibile – che la rete ciclabile nazionale assume tale denominazione per effetto del provvedimento in esame.
  Inoltre, appare utile porre nuovamente attenzione all'elencazione delle definizioni recate nel comma 2 dell'articolo 2, alcune delle quali non sono impiegate negli articoli successivi (corsia ciclabile o ciclopedonale; sentiero ciclabile o percorso natura; strada senza traffico e strada a basso traffico). Al riguardo, trattandosi di una Pag. 59normativa che ha l'ambizione di costituire una «cornice», anche con funzioni classificatorie, ciò che si riferisce alle ciclovie dovrebbe trovare comunque spazio definitorio nel provvedimento indipendentemente dalla ricorrenza della nozione nel seguito del testo. Tuttavia, per alcune delle definizioni occorre in ogni caso evitare ambiguità o sovrapposizioni come le nozioni già recate nel codice della strada (con riguardo, in particolare, alle richiamate aree pedonali, zone a traffico limitato o residenziale).
  Infine, invita i colleghi a valutare eventuali interventi migliorativi del testo in relazione al ruolo programmatorio degli enti locali, ed ai relativi strumenti di pianificazione, al fine di massimizzare l'obiettivo di una pianificazione coordinata ed armonica della rete ciclabile sull'intero territorio nazionale.

  Deborah BERGAMINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, ricordando che nella seduta già fissata per la settimana successiva si concluderà l'esame preliminare, al fine di adottare il testo base e fissare il termine per la presentazione degli emendamenti.

  Non essendovi obiezioni così rimane stabilito.

  La seduta termina alle 13.25.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 2 febbraio 2017. — Presidenza della vicepresidente Deborah BERGAMINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 13.30.

  Deborah BERGAMINI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-10458 Tullo: Sistemi di tracciabilità delle autorizzazioni per i trasporti e i veicoli eccezionali e possibile riduzione della loro massa massima consentita.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo, che trae origine dal tragico evento rappresentato dal crollo del cavalcavia della strada provinciale 49 al chilometro 41+200 della strada statale 36.
  In tale occasione si è avuta la dimostrazione che in materia autorizzatoria si intrecciano competenze statali e locali che rendono poco chiara la normativa di riferimento. Ritiene che sia quindi opportuno che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti prenda in considerazione la scelta di adottare nuovi sistemi che rendano possibile il monitoraggio dei veicoli e dei trasporti eccezionali in quanto gli attuali limiti di massa trasportabile, che arrivano a 108 tonnellate, potrebbero non essere coerenti con la capacità delle strada percorse, anche per alcuni tratti.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), replicando in qualità di cofirmatario, ringrazia il sottosegretario per l'ampia risposta ricevuta che, tuttavia, non trova del tutto soddisfacente giacché il nucleo dell'interrogazione andava inteso nella richiesta di adozione di una piattaforma digitale per il monitoraggio dei veicoli e dei trasporti eccezionali, come già avviene in molti Stati europei.
  Ritiene, inoltre, che le dichiarate difficoltà a disporre di informazioni sullo stato delle strade in tempo reale a livello centralizzato dovrebbero essere considerate una sfida piuttosto che un impedimento, anche considerato che, su altre materie, vi sono dicasteri che hanno realizzato piattaforme digitali per la condivisione di dati Pag. 60con i comuni. Conclude avvertendo che le attuali tecnologie rendono possibile un efficace sistema di controllo che eviti, peraltro, che la mancata trasmissione di un fax tra uffici provinciali possa costituire un alibi in caso di disastri.

5-10459 Biasotti: Responsabilità per la mancata attuazione del progetto riguardante il porto turistico di Sant'Erasmo a Palermo.

  Gabriella GIAMMANCO (FI-PdL), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo. Ricorda che nel 2011 è stata approvata un'intesa fra il comune di Palermo e l'autorità portuale sul nuovo piano regolatore portuale che riguardava il progetto del porto di Sant'Erasmo al fine di valorizzarlo in funzione di porto turistico per circa 260 posti barca, negozi specializzati, servizi di assistenza ai diportisti, sistemi di raccolta delle acque reflue e degli oli di scarico.
  Segnala che era previsto che l'opera sarebbe costata 16 milioni di euro, metà stanziati dall'assessorato regionale al turismo grazie ai fondi europei, l'altra metà a carico di una società che si era aggiudicata l'appalto. Evidenzia che da quella data non si sono registrati passi in avanti. Sottolinea, invece, che con il nuovo sindaco Orlando non solo tutto è fermo ma qualcosa sembra andare in senso opposto vista la dichiarazione dell'assessore comunale alla cittadinanza sociale del 29 settembre 2016 che ha comunicato che in quei luoghi sorgerà un dormitorio pubblico di 40 posti letto. Evidenzia, infine che, nel frattempo, un gruppo di persone di etnia Rom si è insediato con i camper in quello spazio.
  Conclude rimarcando che si avrebbe così non solo un danno dovuto alla mancata realizzazione del progetto ma anche un aumento del degrado, ciò che rende necessario conoscere se il Ministro sia a conoscenza dell'iter a cui è stato sottoposto il progetto del 2011 e se l'autorità portuale abbia avuto responsabilità nella sua mancata attuazione.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Gabriella GIAMMANCO (FI-PdL), replicando in qualità di cofirmataria, ribadisce che la realizzazione del progetto, anche in considerazione degli effetti sull'indotto, sarebbe di grande importanza per il turismo siciliano nel suo complesso. Rileva, con disappunto, che non solo esso è caduto nel dimenticatoio ma che, come sembra sempre accadere in questi casi, le proiezioni di spesa sono più che raddoppiate. Augurandosi che l'iter possa riprendere positivamente, si riserva di intervenire ancora se i ritardi dovessero ulteriormente proseguire.

5-10460 Bruno: Adozione di misure per evitare le frequenti chiusure al traffico del tratto Cesena nord-Pieve Santo Stefano della E45 a causa del maltempo.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P), in qualità di cofirmatario, per l'illustrazione dell'interrogazione in titolo rinvia alla lettura del testo.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P), replicando in qualità di cofirmatario, ringrazia il sottosegretario per la risposta fornita che ricostruisce fedelmente quanto accaduto in quei giorni. Ritiene, tuttavia, di dover sottolineare che il concetto di sicurezza che si deve affermare è più ampio di quanto delineato e deve essere approfondito da parte dei responsabili amministrativi nonché oggetto di indirizzo parlamentare. Ritiene che sia opportuno comprendere se tutti gli strumenti posti in essere siano stati e siano efficaci, sottolineando, peraltro, che quelli elencati nella risposta data dal sottosegretario non hanno comunque Pag. 61evitato la chiusura al traffico della strada in oggetto.
  Avverte che è indispensabile ripensare il sistema di protezione e sicurezza nel suo complesso in modo che possa coinvolgere tutti i soggetti attori, compresa ANAS. Conclude ricordando che il progetto di legge sul riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile, in discussione al Senato, può rappresentare una buona occasione e si dichiara intenzionato ad utilizzare ogni strumento a sua disposizione per realizzare quanto segnalato.

5-10461 Franco Bordo: Recenti aumenti degli abbonamenti per l'alta velocità ferroviaria e misure di incentivazione all'utilizzo del trasporto pubblico locale.

  Franco BORDO (SI-SEL), per l'illustrazione dell'interrogazione in titolo rinvia al testo depositato.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Franco BORDO (SI-SEL), replicando, si dichiara non soddisfatto dalla risposta del Governo che, tuttavia, rappresenta, quanto meno, la conferma che i fatti riportati nell'interrogazione sono avvenuti: si è trattato, ritiene, di consistenti aumenti del costo degli abbonamenti per i pendolari – fino al 35 per cento in più – decisi unilateralmente da Trenitalia che solo grazie alle proteste degli utenti e delle associazioni dei consumatori sono stati, almeno provvisoriamente e in breve tempo, parzialmente ridotti. La celerità della parziale retromarcia, a suo avviso, dimostra che tali aumenti non fossero in realtà ben motivati.
  Sottolinea, inoltre, che l'alta velocità ferroviaria è stata realizzata con finanziamenti pubblici, anche se è corretto affermare che si tratta di linee commerciali. Tuttavia, si chiede come possa essere concretamente possibile per quei pendolari che percorrono distanze di medio raggio vedere soddisfatta la propria domanda di trasporto, in considerazione della marcata diminuzione dei treni Intercity e interregionali avvenuta negli ultimi anni – scelta evidentemente fatta per favorire l'utilizzo dell'alta velocità – se non attraverso gli unici treni che viaggiano in certi orari su certe tratte cioè, appunto, quelli dell'alta velocità.
  Pur considerando positivamente la rimodulazione provvisoria degli aumenti degli abbonamenti, conclude invitando il Governo a difendere le ragioni dei pendolari in occasione dell'apertura dell'annunciato tavolo di confronto in materia.

5-10462 Catalano: Sproporzione tra sanzioni pecuniarie e accessorie previste dall'articolo 85, comma 4, del codice della strada in materia di noleggio con conducente.

  Ivan CATALANO (CI), illustra l'interrogazione in titolo. Ricorda che l'articolo 85, comma 4, del codice della strada, in materia di noleggio con conducente, prevede violazioni soggette a sanzioni pecuniarie, nonché alla sanzione accessoria della sospensione della carta di circolazione per un periodo che arriva fino a otto mesi, ciò che provoca notevole danno economico alle imprese che subiscono un arresto delle attività e considerato anche che, pure se impugnata, la sanzione accessoria continua a dispiegare i suoi effetti – e tanto più gravosa quanto più si dilatano i tempi della giustizia, anche a fronte di eventi come, ad esempio, lo sciopero dei giudici di pace dello scorso dicembre.
  Sottolinea che il medesimo articolo elenca, altresì, altre possibili violazioni definite in termini talmente ampi e generali da essere di difficile compatibilità, a suo avviso, con il principio di tassatività. Segnala, inoltre, che a causa di incertezze interpretative sulla legge n. 21 del 1992 gli operatori del noleggio con conducente si trovano in una situazione di totale incertezza rispetto alla normativa applicabile, sentendosi rimessi all'arbitrio del singolo agente accertatore o tribunale. Pag. 62
  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Ivan CATALANO (CI), replicando riferisce di essere al corrente delle iniziative in corso menzionate dal sottosegretario nonché delle disposizioni che i ministeri dell'Interno e delle Infrastrutture e dei trasporti hanno diramato per consentire un'applicazione omogenea della normativa in questione. Tuttavia, ribadisce, di fatto che applicazioni disomogenee continuano a essere attuali. Ritiene che il punto centrale della questione sia rappresentato dalla non proporzionalità della sanzione accessoria – anche rispetto alla sanzione pecuniaria – e dalla mancata sua sospensione in caso di impugnazione. Rileva che si tratta di un settore in crescita il cui sviluppo è tuttavia frenato dalle incertezze, anche interpretative, cui ha fatto riferimento. Conclude ritenendo che sarebbe opportuno uniformare la normativa di riferimento, anche attraverso il conferimento di delega al Governo.

5-10463 Attaguile: Motivi della recente, annunciata scelta di Catania, come sede dell'Autorità del sistema portuale del Mare di Sicilia orientale, in luogo di Augusta.

  Angelo ATTAGUILE (LNA), illustra l'interrogazione in titolo. Ricorda che il decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169, ha inteso provvedere alla «riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali» con l'obiettivo di riorganizzare i porti italiani in 15 autorità di sistema portuale, centri decisionali strategici con sedi nelle realtà maggiori, ovvero nei porti definiti core dall'Unione europea. Rimarca che lo schema allegato al suddetto decreto aveva individuato nella città di Augusta la sede di autorità di sistema portuale per la Sicilia orientale, tenuto anche conto che lo stesso porto di Augusta, oltre ad essere inserito nelle reti TEN-T, è l'unico porto core del sistema Sicilia orientale.
  Segnala che il Ministro Delrio ha recentemente reso noto che sede dell'Autorità del sistema portuale del mar di Sicilia orientale sarà Catania, smentendo così la previsione originaria di Augusta, nonostante le caratteristiche dello scalo megarese, il suo ruolo di principale porto petrolifero italiano, la sua centralità lungo le rotte del traffico internazionale del Mediterraneo e la gestione economica virtuosa che ha portato ad un significativo avanzo di bilancio. Conclude chiedendo di conoscere quali siano le motivazioni che hanno portato il Ministro a ritenere più appropriata la sede di Catania per l'Autorità di sistema portuale piuttosto che quella di Augusta (inizialmente designata), nonostante le indiscutibili caratteristiche riconosciute a questo porto a livello nazionale ed europeo nonché se non ritenga di dover sospendere tale decisione in attesa di una valutazione più attenta ed analitica della situazione.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Angelo ATTAGUILE (LNA), replicando, comunica di aver ascoltato quanto riferito dal Ministro Delrio in sede di question time nella seduta di mercoledì 1o febbraio 2017 alla Camera dei deputati, ma quanto ascoltato non lo ha convinto.
  Ritiene che le decisioni assunte siano effetto di un'operazione politica dettata dal colore dei partiti che governano le due città in questione: cioè dal fatto che il sindaco di Catania è un rappresentante del Partito Democratico mentre quello di Augusta appartiene al MoVimento 5 Stelle. Ritiene, inoltre, che quanto riferito circa le richieste della regione Sicilia confermi che l'operazione costituisce l'ennesimo esempio di scelta di potere con finalità clientelari, caratteristica che sembra contraddistinguere l'attuale governo regionale siciliano.

5-10464 Spessotto: Ritardi nella realizzazione dell'anello ferroviario di Palermo e iniziative per farvi fronte.

  Riccardo NUTI (M5S), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in Pag. 63titolo. Sottolinea come i costi inizialmente previsti siano in realtà esplosi e che la società Tecnis s.p.a., titolare di un appalto bandito da Italferr s.p.a. per conto di Rfi s.p.a. per la costruzione dell'anello ferroviario di Palermo, abbia avanzato una richiesta di risarcimento dei danni da anomalo andamento delle lavorazioni, ridotta produttività e improduttivo prolungamento del vincolo contrattuale, per un importo di quasi 44 milioni di euro, ciò che gli appare paradossale. Segnala che, secondo i dati disponibili al 31 gennaio 2016, dopo un anno e sei mesi dalla data di consegna dei lavori, avvenuta nel luglio 2014, i cantieri sono andati avanti per soli 6 mesi, cumulando 12 mesi di ritardo.
  Ricorda che la convenzione 20/2009 stipulata tra Italferr e Tecnis relativa all'appalto in questione, prevede, all'articolo 30, la possibilità da parte dell'appaltante di procedere alla risoluzione di diritto dell'appalto in caso di gravi inadempienze e che, inoltre, le condizioni generali di contratto per gli appalti di lavori delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, richiamate nella convenzione medesima, prevedono all'articolo 60 e seguenti, la possibilità di rescissione di diritto per sospensione o rallentamento dei lavori da parte dell'appaltatore, nonché per mancata esecuzione totale o parziale dei lavori appaltati entro il termine o i termini intermedi previsti in contratto e/o nel cronoprogramma – condizioni entrambe non rispettate da Tecnis.
  Sottolineato che i predetti ritardi contribuiscono a drammatizzare le già difficili condizioni di disagio tra la popolazione residente di Palermo, in particolare nei pressi dei cantieri, e dei commercianti che continuano a chiudere le proprie attività, e ribadite le possibilità di risoluzione e rescissione precedentemente ricordate, conclude chiedendo di conoscere quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo al fine di garantire la realizzazione dell'anello ferroviario di Palermo nel rispetto dei tempi previsti.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Riccardo NUTI (M5S), replicando in qualità di cofirmatario, prende atto dei dati relativi alle cause di ritardo segnalati dal sottosegretario – i quali sembrerebbero imputare alla Tecnis s.p.a. solo una loro minima parte – ma segnala che ha notizia che la predetta società sembra mettere ben poco impegno stando a quanto riferito in materia di orario dei suoi dipendenti e di qualità degli strumenti impiegati.
  Ricorda che tra le cause di risoluzione di diritto dell'appalto la legge prevede anche il mancato pagamento delle maestranze, cosa che sembra essere avvenuta. Inoltre, ricorda che la convenzione del 2009, agli articoli 7 e 8, prevedeva invarianza dei prezzi, mentre nel contratto di aggiornamento, all'articolo 11, si parla di nuovi prezzi.
  Rimarcato che la responsabilità è diffusa su più soggetti ed enti, ma che le conseguenze ricadono solo sui cittadini e i commercianti, conclude invitando il Governo ad intervenire su RFI e sulle autorità competenti per trovare una soluzione e auspica che il comune di Palermo sia messo in condizione di offrire un sostegno ai commerciati.

  Deborah BERGAMINI (FI-PdL), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni per lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci.
C. 1964 Oliaro ed altri.

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