CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 gennaio 2017
755.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 26 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 10.20.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI chiede di rinviare ad altra seduta lo svolgimento dell'interrogazione Fragomeli 5-10390, al fine di acquisire tutti gli elementi necessari a predisporre una compiuta risposta.

  Maurizio BERNARDO, presidente, avverte che, alla luce della richiesta del rappresentante del Governo, e concorde il presentatore, l'interrogazione Fragomeli 5-10390 sarà svolta in altra seduta.
  Avverte inoltre che le interrogazioni Capezzone 5-10386 e Savino 5-10388, vertendo Pag. 51sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

5-10386 Capezzone: Iniziative per assicurare l'immediata esecutività delle sentenze emesse dalle commissioni tributarie che abbiano stabilito il pagamento di somme in favore dei contribuenti per importi inferiori a 10.000 euro.
5-10388 Sandra Savino: Attuazione della disciplina che prevede l'immediata esecutività delle sentenze emesse dalle commissioni tributarie che abbiano stabilito il pagamento di somme in favore dei contribuenti per importi inferiori a 10.000 euro.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Simone BALDELLI (FI-PdL) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) ringrazia la Sottosegretaria, dichiarandosi tuttavia insoddisfatto della risposta. Sottolinea, al riguardo, come il tema posto dalla sua interrogazione risulti particolarmente significativo, e riguardi l'applicazione delle norme del decreto legislativo n. 156 del 2015 che hanno introdotto l'immediata esecutività delle sentenze di condanna dell'Amministrazione finanziaria di somme in favore del contribuente, prevedendo che per le somme di importo inferiore a 10.000 euro il pagamento di dette somme non possa essere subordinato alla prestazione di alcuna garanzia. In tale contesto appare dunque del tutto inaccettabile e illegittimo il fatto che l'Agenzia delle entrate, con un proprio atto interpretativo di rango secondario, abbia sostanzialmente violato tale chiaro disposto normativo di rango primario, stabilendo arbitrariamente che anche per il pagamento di somme inferiori a 10.000 euro sia necessario il rilascio di una garanzia.
  Nel prendere atto con forte rammarico di tale circostanza, lamenta come il Governo consenta all'Agenzia delle entrate di sostituirsi al legislatore, ponendo nel nulla una previsione di legge che essa dovrebbe invece limitarsi doverosamente ad applicare, non avendo in alcun modo il potere di modificarla.

  Simone BALDELLI (FI-PdL) prende innanzitutto atto dell'impegno del Governo a emanare il decreto ministeriale a cui il nuovo articolo 69 del decreto legislativo n. 546 del 1992, riformulato dal decreto legislativo n. 156 del 2015, demanda la disciplina della garanzia prevista per l'immediata esecutività delle sentenze di condanna dell'Amministrazione finanziaria al pagamento delle somme in favore del contribuente ove l'ammontare da pagare superi 10.000 euro. Sottolinea, tuttavia, come non possa ritenersi soddisfatto della risposta, la quale non indica alcuna tempistica circa l'adozione di tale provvedimento, lasciando quindi ancora del tutto indefinito un elemento prioritario per la soluzione della vicenda, che vede coinvolti, ormai dal giugno 2016, numerosi contribuenti.
  Evidenzia infatti come la questione sottesa all'interrogazione risulti grave sotto molteplici profili. In primo luogo essa coinvolge un elevato numero di contribuenti ai quali, come ricordato dal deputato Capezzone, viene illegittimamente applicata, in virtù dell'indirizzo espresso dall'Agenzia delle entrate, una previsione, quella che subordina l'immediata esecutività della sentenza alla presentazione di idonea garanzia, il cui ambito di applicazione era stato invece chiaramente limitato dal legislatore solo al pagamento di somme superiori a 10.000 euro; sotto altro aspetto, il comportamento assunto dal Governo rischia di minare il fondamento stesso della compliance fiscale, la quale si basa sul rispetto delle regole e sulla fiducia reciproca tra Stato e cittadini.
  Si dichiara quindi insoddisfatto della risposta, rilevando come l'Esecutivo, con atteggiamento inaccettabile, abbia in tale circostanza violato le regole stabilite dal Pag. 52
legislatore, probabilmente per ridurre o posticipare gli esborsi a proprio carico, omettendo di adempiere a un preciso obbligo normativo: preannuncia quindi l'intenzione del suo gruppo di continuare a vigilare sulla questione posta dall'interrogazione, in particolare verificando attraverso quali modalità e con quale tempistica il Governo intenda intervenire in merito.

  Maurizio BERNARDO, presidente, sottolinea l'importanza della questione posta dalle interrogazioni in titolo e, nel condividerne lo spirito e le motivazioni, preannuncia il proprio impegno a farsi carico di segnalare la questione anche al Viceministro Casero, il quale segue per il Governo tali tematiche.

5-10387 Paglia: Informazioni relative ai nominativi e agli onorari di amministratori, consulenti e advisor di cui si sta avvalendo la società REV Gestione Crediti, nonché circa le azioni adottate e i relativi risultati.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) evidenzia in primo luogo come la risposta del rappresentante del Governo non sia assolutamente esaustiva. Rileva infatti come essa riporti soltanto dati già disponibili sugli organi di stampa e non fornisca invece gli elementi richiesti circa gli onorari degli amministratori, dei consulenti e degli advisor di cui la società REV, incaricata di gestire i crediti deteriorati delle quattro banche sottoposte a procedura di risoluzione, si sta avvalendo nell'attività di recupero crediti, nonché in merito alle azioni adottate dalla società stessa e ai relativi risultati.
  Al riguardo rileva come si tratti di informazioni che potevano agevolmente essere rese note dall'Esecutivo al Parlamento, non potendo addursi motivi di riservatezza per quanto riguarda i compensi dei membri del Consiglio di amministrazione della REV Spa, né in relazione ai compensi previsti per l’advisor industriale KPMG di cui al società stessa si avvale. Evidenzia altresì come i predetti dati abbiano un'evidente rilevanza pubblica, e non possano pertanto essere secretati, in quanto l'ammontare dei crediti deteriorati delle banche sottoposte a risoluzione che sarà possibile recuperare inciderà concretamente anche sugli esborsi a carico lo Stato, riducendo gli oneri pubblici che dovranno essere sostenuti in tale vicenda.
  Chiede quindi che il Governo fornisca quanto prima, anche per le vie brevi, gli elementi di risposta mancanti al quesito posto dalla sua interrogazione, nei termini richiesti dall'interrogazione stessa.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI, in riferimento alla sollecitazione del deputato Paglia, si riserva di integrare i dati forniti nella risposta.

5-10389 Pesco: Iniziative per contrastare operazioni di elusione ed evasione fiscale poste in essere attraverso banche italiane.

  Daniele PESCO (M5S) illustra la propria interrogazione, la quale, prendendo spunto da un articolo pubblicato sul settimanale L'Espresso nel giugno scorso, intende porre all'attenzione del Governo le notizie emerse in relazione a gravi fenomeni di elusione ed evasione fiscale che sono state realizzate grazie all'operato di banche italiane.
  In particolare ricorda come, in base a tali notizie, siano venute alla luce le gravi responsabilità della dirigenza di Banca Intesa la quale, tramite l'utilizzo di trust e fiduciarie aperte in Lussemburgo nel corso degli anni, ha offerto ai propri clienti (attraverso filiali e società partecipate estere) la possibilità di eludere ed evadere il fisco per somme molto ingenti, utilizzando a tal fine lo strumento del segreto bancario e l'anonimato garantito dalle società fiduciarie. Al riguardo rammenta che Banca Intesa risulta già coinvolta nella vicenda relativa al fallimento della compagnia Pag. 53di navigazione Deiulemar e nelle indagini relative al trasferimento di denaro avvenuto dall'Italia al Lussemburgo, effettuato dal Banco Desio a una filiale di Banca Intesa. In tale contesto ricorda in particolare come manager di primo rilievo ancora in servizio presso Banca Intesa, nonché broker internazionali i quali gestiscono attraverso società lussemburghesi il patrimonio in nero di grandi clienti italiani, tra i quali ricorda in particolare la famiglia Giacomini, siano accusati di reati quali il riciclaggio e la frode fiscale.
  Nel sottolineare l'estrema gravità delle vicende richiamate, le quali riguardano l'operato della dirigenza di una delle più importanti banche del Paese, nonché l'esigenza di intervenire in materia, auspica che su di esse il Governo esprima una posizione chiara, posto che, anche nell'ambito del Rapporto sui risultati della lotta all'evasione fiscale presentato al Parlamento in allegato alla Nota di aggiornamento al DEF dal Ministro dell'economia e delle finanze, le vicende descritte non appaiono prese in considerazione, non scorgendosi, quindi, neanche nell'ambito del predetto Rapporto, la volontà dell'Esecutivo di intervenire al fine di contrastare questo grave fenomeno con le modalità opportune.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Daniele PESCO (M5S), nel ringraziare la Sottosegretaria, si dichiara tuttavia insoddisfatto della risposta, la quale evidenzia come il Governo non dia la giusta rilevanza a un fenomeno che coinvolge istituti di crediti di primissimo piano accusati di aver posto in essere, tramite trust e società fiduciarie, diverse tipologie di operazioni finanziarie e comportamenti fraudolenti, ad esempio attraverso investimenti fittizi ovvero mediante pagamenti all'estero per operazioni di inesistenti, favorendo in tal modo l'elusione e l'evasione fiscale di enormi fortune, con grave danno per l'Erario.
  Nel rilevare come la risposta fornita riporti solo la ricostruzione dei comportamenti attuati dai diversi soggetti coinvolti nei casi in cui emergano anomalie riconducibili a ipotesi di evasione fiscale, ribadisce come la risposta stessa sia del tutto insoddisfacente e dimostri della sostanziale inerzia del Governo in materia, laddove è invece necessario intervenire urgentemente per fare chiarezza sulle vicende richiamate dall'interrogazione, anche in considerazione dei rapporti tra il Governo stesso e tali istituti creditizi, i quali risultano interlocutori dell'Esecutivo sul mercato dei titoli pubblici.

5-10391 Busin: Chiarimenti circa la compilazione del nuovo modello di dichiarazione d'intento di acquistare o importare beni e servizi senza applicazione dell'IVA.

  Filippo BUSIN (LNA) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Filippo BUSIN (LNA), nel manifestare la propria delusione per la risposta del Governo, evidenzia come essa, anziché fornire elementi rassicuranti per gli imprenditori e i professionisti coinvolti, fornisca un quadro estremamente negativo e complesso.
  Ritiene infatti che, a fronte di un sistema tributario già pesantemente gravato da complicanze e oneri per le imprese, la previsione dell'obbligo, per coloro che effettuano operazioni di acquisto o importazione non soggette all'IVA, di indicare il plafond complessivo fino al quale si intende effettuare tale genere di operazioni, determinerà ulteriori difficoltà sia per gli esportatori, sia per i fornitori coinvolti nelle predette operazioni, costringendoli a controllare continuamente la capienza di tale plafond complessivo, in quanto, nel caso di sforamento del plafond stesso, essi saranno anche passibili di sanzioni amministrative. Pag. 54
  In linea generale evidenzia come, a fronte dell'intenzione, più volte dichiarata, di valorizzare le imprese italiane ponendole in condizione di concorrere, a parità di condizioni, nel mercato europeo, il Governo continui rendere il quadro normativo in materia di attività di impresa sempre più aggrovigliato e «bizantino», rendendo assurdamente complicato lo svolgimento delle attività imprenditoriali e svantaggiando gli operatori nazionali nel confronto con i loro concorrenti europei.

  Maurizio BERNARDO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.50.

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