CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 gennaio 2017
754.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 51

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e internazionali Vincenzo Amendola.

  La seduta comincia alle 14.30.

Commemorazione di Giulio Regeni.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che oggi ricorre il primo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano che, nell'ambito di un lavoro di analisi sul campo per conto dell'Università di Cambridge, è stato rapito a Il Cairo il 25 gennaio 2016 ed il cui corpo, orrendamente torturato e quasi irriconoscibile, è stato ritrovato il 3 febbraio successivo. Ricorda altresì che oggi è anche il sesto anniversario delle proteste di piazza Tahrir.
  Rileva come in questi giorni siano emersi nuovi riscontri probatori che evidenziano la rete di connivenze tra servizi segreti, polizia egiziana ed una nebulosa di sindacalisti che Giulio frequentava per le sue finalità di ricercatore e che ne ha provocato la morte per ragioni ancora da chiarire, al di là delle rappresentazioni giornalistiche o di quelle di comodo, ormai ben note.
  Come presidente di questa Commissione, a nome della quale intende esprimersi, rivolge un pensiero innanzitutto alla famiglia di Giulio, ai suoi coraggiosi e forti genitori e alla sorella: nella consapevolezza che il loro dolore non può essere attenuato in alcun modo, essi hanno la solidarietà di tutto il Paese e del Parlamento italiano, su questo del tutto unito. Sottolinea come i genitori di Giulio Regeni hanno dato una straordinaria prova di dignità.
  Ricorda che già ieri, nell'Aula del Senato e anche in occasione dell'audizione programmatica presso le Commissioni esteri, il Ministro degli Esteri Alfano ha rivolto parole di cordoglio alla famiglia di Giulio, ribadendo il fermo impegno suo e del Governo alla ricerca della verità e dei responsabili, non solo materiali, di questo efferato assassinio.
  Oggi a Fiumicello si raccoglie la comunità di famigliari e amici. Al di là di questo, il miglior modo di celebrare Giulio è quello di coloro che si sono impegnati, come ha ricordato il Ministro Alfano in occasione del question time della scorsa settimana sollecitato dalla Presidente del Comitato per i diritti umani, onorevole Pia Locatelli, a istituire borse di studio intitolate a Giulio e che offriranno opportunità di studio a giovani egiziani.
  Si devono registrare alcuni progressi nella qualità della collaborazione da parte delle autorità giudiziarie egiziane. È questo il piano sul quale si lavora e che rappresenta il presupposto per ogni sviluppo ulteriore sul terreno dei rapporti bilaterali, inevitabilmente danneggiati da questo tragico episodio. Evidenzia come tale circostanza provochi dispiacere per l'amicizia storica che lega l'Italia e l'Egitto, due grandi Paesi del Mediterraneo, e determini uno sforzo sincero e genuino da parte di molte persone di buona volontà, sia da parte italiana sia da parte egiziana, per una ripresa di dialogo a livello politico e diplomatico. Qui non è in questione, tuttavia, l'amicizia tra i due popoli, che è indiscussa, né la consapevolezza dell'importanza strategica e del ruolo politico dell'Egitto nel Medio Oriente. Sottolinea però che le relazioni internazionali si fondano su elementi che rinviano ad un valore fondamentale: la fiducia e l'affidabilità degli attori. Il diritto internazionale non è un diritto cogente, ha per fonte le consuetudini ed è attuato spontaneamente dalla Comunità degli Stati, secondo i principi e i valori scolpiti nella Carta dell'Onu e nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Questa è la partita in atto ed è compito delle autorità egiziane riparare la frattura apportata a questi valori attraverso Pag. 52un unico strumento valido a tal fine, che è la verità, che è poi presupposto del rispetto e del reciproco riconoscimento.
  Precisa poi che la scelta riguardante l'invio del nuovo ambasciatore italiano è da valutare in quest'ottica. Da un lato è compito della diplomazia, come strumento di politica estera, contribuire alla soluzione dei problemi. Tuttavia ci sono consuetudini nel linguaggio della diplomazia internazionale che vanno considerate e l'invio dell'ambasciatore dopo una crisi è sempre da intendersi come sintomo di un superamento di essa, che in questo caso non è ancora avvenuto e che contiamo tutti possa avvenire al più presto. Si associa pertanto a quanto detto dalla collega Locatelli in Aula.
  Giudica molto importanti le dichiarazioni di ieri del presidente della Commissione esteri del Parlamento egiziano, onorevole Ahmed Said, a margine della sua audizione presso il Parlamento europeo, che ha sostenuto che il caso giungerà a conclusione tra uno o due mesi, soprattutto grazie ai progressi compiuti nelle indagini svolte dalla magistratura egiziana. Nei mesi scorsi in un incontro proprio con Ahmed Said fa presente di avere avuto modo di ribadire che le circostanze della morte del giovane studente italiano, le efferate violenze da lui subite per mano di professionisti della tortura, mettono in evidenza che la piena normalizzazione del rapporto tra Roma e Il Cairo non potrà che avvenire sulla base della individuazione dei colpevoli e sul ripristino della verità.
  Conclude osservando che negli ultimi tempi sono giunti segnali che potranno auspicabilmente significare un cambiamento di rotta da parte delle autorità egiziane, da verificarsi nei prossimi giorni. In ogni caso deve essere motivo di riflessione per tutti che esso sta avvenendo a livello giudiziario, fra la Procura di Roma e quella del Cairo: questo è il canale di comunicazione che ha consentito di fare qualche passo avanti. È comunque necessario perseverare nelle molteplici iniziative per il pieno raggiungimento della verità rispetto ad una questione che presenta un alto valore simbolico sul piano internazionale per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. L'Italia si attende su questo pieno sostegno in ogni sede multilaterale.
  Propone, infine, che la Commissione osservi un minuto di silenzio.

  La Commissione osserva un minuto di silenzio.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) ringrazia il presidente Cicchitto per aver voluto commemorare la figura di Giulio Regeni, che rimane nel suo cuore e nelle sua mente. Sottolinea l'importanza di essere con continuità accanto alla sua famiglia nella ricerca della verità. Rileva che il contenuto del filmato diffuso in questi giorni conferma che il giovane ricercatore svolgeva il suo compito con serietà ed onestà. La minuscola telecamera impiegata per filmarlo a sua insaputa dimostra che l'esponente sindacale con cui Giulio Regeni era in contatto si rivela un collaboratore dei servizi egiziani. Rimane ancora difficile comprendere pienamente gli sviluppi di un caso che presenta una concatenazione di eventi che lascia presupporre una catena di comando e con informazioni che vengono rilasciate con una sorta di meccanismo ad orologeria. Dichiara di essere stata colpita in passato da alcune dichiarazioni rese sugli organi di informazione dal presidente Cicchitto rispetto al ruolo poco chiaro giocato dai docenti dell'università britannica per la quale Giulio svolgeva le sue ricerche: effettivamente non è spiegabile il loro comportamento omissivo di fronte alla richiesta di collaborazione da parte della magistratura italiana, fino alla attuale irreperibilità della docente incaricata di una funzione di tutoraggio diretto nella ricerca condotta dal giovane italiano. Al di là delle ricostruzioni da spy story, quello che interessa è la ricerca della verità, anche al fine di assicurare i responsabili alla giustizia. Quanto alla possibilità di inviare nuovamente il nostro ambasciatore a Il Cairo, dichiara che gli ambasciatori servono nelle situazioni difficili. Sottolinea che non si tratterebbe di dare un segnale che la crisi Pag. 53è risolta ma di cogliere tutta l'utilità derivante dalla presenza in loco del nostro rappresentante diplomatico per acquisire ulteriori elementi e comprendere meglio cosa è successo un anno fa, con fermezza e senza fare venir meno la necessaria solidarietà alla famiglia di Giulio Regeni. Accoglie con favore la proposta di istituire borse di studio per ricordare la memoria del ricercatore tragicamente scomparso.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) ringrazia il presidente Cicchitto per aver offerto alla Commissione la possibilità di ricordare Giulio Regeni e di fare il punto su una vicenda che presenta anche un alto valore simbolico. Rileva come il giovane ricercatore, così come Valeria Solesin e Fabrizia Di Lorenzo, uccise negli attentati di Parigi e Berlino, rappresentino in maniera emblematica una generazione colpita dalle difficoltà della globalizzazione e dalle conseguenze negative delle storture nell'incontro tra civiltà. Giulio era un ragazzo normale, nato in un piccolo centro, ma che aveva per orizzonte il mondo. Per questo trova particolarmente importante l'istituzione di una borsa di studio a nome di Giulio Regeni per permettere a giovani egiziani di studiare presso il Collegio del mondo unito di Duino, da lui frequentato negli ultimi anni del liceo. È essenziale che non manchino giovani impegnati come Giulio a promuovere conoscenza e la costruzione di ponti tra le culture. Ritiene essenziale proseguire la ricerca della verità, superando tutti i tentativi di infangare la memoria della vittima e di depistaggio, verità che deve giungere alla fine di un percorso condiviso con le autorità egiziane. Il video recentemente rilasciato rappresenta un importante tassello e mostra la correttezza dell'operato di Giulio Regeni nel suo ruolo di ricercatore. Noi dobbiamo verità a Giulio che ha avuto il merito di rappresentarci la verità sull'Egitto. La vicenda del giovane italiano ha infatti portato all'attenzione dell'opinione pubblica la brutalità della repressione condotta dal regime egiziano, con oltre 34.000 arresti, un migliaio di sparizioni forzate, violenze, torture e repressioni continue dei diritti fondamentali che ne mostrano anche l'estrema fragilità. Ciò deve rappresentare un punto di riflessione per la politica estera italiana, posto che dopo le primavere arabe del 2011 gli autoritarismi non possono più essere il prezzo da pagare in nome della stabilità.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S), nel ringraziare a sua volta il presidente Cicchitto per avere offerto un momento di riflessione e discussione lontano dal clamore mediatico, auspica che ci possa essere un più ampio spazio di confronto in Assemblea, tramite un informativa del Governo, possibilmente con la presenza del Presidente del Consiglio Gentiloni, data l'importanza dei legami storici e le implicazioni per la sicurezza nazionale, incluso lo scenario libico, delle relazioni tra Italia ed Egitto. Assicura che in tale circostanza il suo gruppo saprebbe svolgere il proprio ruolo con responsabilità contribuendo allo sforzo di tutte le forze politiche per il raggiungimento della verità. In questa sede si limita a segnalare che le considerazioni duramente critiche della capogruppo del Partito Democratico Lia Quartapelle nei confronti del regime egiziano non appaiono in linea con l'atteggiamento di pieno favore assunto dall'allora Presidente del Consiglio Renzi nei confronti del Presidente al Sisi, manifesta la totale disponibilità del suo gruppo a collaborare per fare chiarezza in una vicenda caratterizzata da contraddizioni e violenze.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, precisa che ogni organo del Parlamento deve fare la sua parte e che la Commissione non ha competenze per quanto concerne i lavori presso l'Assemblea.

  Guglielmo PICCHI (LNA), nell'assicurare il pieno impegno anche del suo gruppo per il raggiungimento della verità su Giulio Regeni, concorda che la gestione autoritaria e violenta del potere da parte di al Sisi ne evidenzia tutta la sua fragilità. Segnala che occorre tuttavia evitare una nuova destabilizzazione dell'Egitto, Paese fondamentale in quell'area geopolitica, Pag. 54correndo il rischio che dopo quanto accaduto con le primavere arabe si verifichino altre situazione disastrose.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) manifesta tutto il proprio sconcerto per il fatto che si possa immaginare una sorta di baratto tra diritti umani e stabilità geopolitica.

  Giuseppe Stefano QUINTARELLI (CI) ricordando che il video diffuso in questi giorni segnala l'utilizzo di tecnologie assai sofisticate da parte dei servizi di sicurezza egiziani, esprime il proprio apprezzamento per la decisione assunta dal Governo italiano di sospendere l'autorizzazione all’export di tali apparecchiature verso l'Egitto da parte di aziende italiane.

  Il sottosegretario Vincenzo AMENDOLA, associandosi agli interventi svolti e convenendo sulla compostezza e sulla dignità dei genitori di Giulio Regeni, richiama quanto detto dal Ministro Alfano rispondendo nei giorni scorsi al question time presentato dall'onorevole Locatelli. Richiama, quindi, le parole pronunciate oggi dal Presidente della Repubblica, che correttamente ha evidenziato come la tragedia di Giulio Regeni rappresenti una ferita per l'intera comunità nazionale. Condivide le parole del presidente Cicchitto circa l'importanza dei valori in politica estera, che è una commistione di principi ed interessi e che rappresenta un esercizio da condurre sempre con compostezza e ponderazione dei rischi. Ricorda, a tal proposito, che una delegazione della Commissione, composta oltre che dal presidente Cicchitto, anche dall'allora componente di questa Commissione, Paolo Gentiloni, e dallo stesso Di Battista, si è recata in missione in Egitto nel 2013 anche al fine di incontrare il Presidente al Sisi, potendo così subito sperimentare tutta la complessità della situazione politica egiziana. È un fatto che oggi la cooperazione tra le Procure dei due Paesi stia producendo dei risultati. Peraltro, la nostra Ambasciata a Il Cairo continua ad essere operativa e ha proprio oggi, a sua volta, osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Giulio Regeni. Sottolinea che il Presidente Mattarella ha ribadito l'auspicio per una collaborazione a tutto campo ed efficace, rappresentando una posizione che il Governo italiano ha sempre mantenuto, nella conferma del rapporto di amicizia che ci lega al popolo egiziano. Rispetto a questa posizione potremo desistere solo con il pieno ripristino della verità, come insistentemente dichiarato dal Presidente Gentiloni anche nel suo precedente ruolo di Ministro degli Affari esteri. Conclude sottolineando come la vicenda di Giulio Regeni rappresenti una questione davvero complicata. Tuttavia, in questo giorno triste, la memoria di Giulio Regeni unisce tutte le istituzioni del Paese, malgrado le differenze di visione tra le forze politiche.

Istituzione della «Giornata della lotta contro la povertà».
Testo unificato C. 197 Pisicchio e C. 3397 Marazziti.

(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Fucsia FITZGERALD NISSOLI (DeS-CD), relatrice, segnala che con l'entrata in vigore del provvedimento, la Giornata nazionale si celebrerebbe nel nostro Paese il 17 ottobre di ogni anno, in concomitanza con la Giornata internazionale contro la povertà, istituita con una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1992. In tale occasione sarebbero previste cerimonie, iniziative e incontri volti a sensibilizzare l'opinione pubblica alla solidarietà civile nei confronti degli indigenti e la popolazione, in particolare quella in età scolare, sui temi della lotta all'esclusione sociale e alla povertà.
  Segnala che le competenze della Commissione derivano essenzialmente da un doppio profilo: quello legato alla previsione dell'obiettivo di creare consapevolezza circa il bisogno di sradicare la povertà in tutte le forme e in tutti gli Stati e quello derivante dal citato legame con l'iniziativa Pag. 55assunta in sede di Nazioni Unite il 22 dicembre 1992, accogliendo una richiesta avanzata da alcune organizzazioni non governative.
  Ricorda che lo sradicamento della povertà è un tema che le Nazioni Unite hanno posto al centro della propria azione soprattutto a partire dalla definizione nell'anno 2000, dell'Agenda 2015 con l'adozione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e poi con l'adozione dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che, lo ricordo, è un programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell'ONU.
  Esso ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in un grande programma d'azione per un totale di 169 «target» o traguardi. Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l'eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni.
  Al mondo, quasi il 13 per cento della popolazione mondiale vive con meno di 1,90 dollari al giorno, cioè in condizioni di povertà assoluta. In valori assoluti, in condizione di povertà estrema vivono 902 milioni di persone, circa quindici volte la popolazione italiana. Il 42, 7 per cento di queste persone vive nell'Africa Subsahariana.
  Quanto all'Italia, secondo i dati pubblicati nel 2016 dall'ISTAT per l'anno precedente, si stima che le famiglie italiane in condizione di povertà assoluta siano pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4 milioni e 598 mila, il numero più alto dal 2005. Di questi ultimi più di un milione sono minori.
  L'obiettivo di eliminare la povertà estrema in tutto il mondo entro il 2030 coinvolge l'Italia anche come promotrice di iniziative e di solidarietà verso i Paesi più poveri, nei quali è impegnata mediante lo strumento della cooperazione allo sviluppo, sia sul piano bilaterale sia su quello multilaterale, soprattutto attraverso l'Unione europea.
  Tuttavia, molto resta da fare sul piano interno per ridurre almeno della metà la percentuale di persone che vivono in povertà in tutte le sue dimensioni in base alla definizione nazionale. Inoltre, fra i sotto-obiettivi più significativi per l'Italia rientra quello di applicare, a livello nazionale, sistemi adeguati e misure di protezione sociale per tutta la popolazione, così da raggiungere, entro il 2030, una sostanziale copertura delle persone povere e vulnerabili rispetto ai livelli minimi di intervento.
  Segnala che dal 10 al 19 luglio avrà luogo a New York il prossimo vertice delle Nazioni Unite per il monitoraggio e la collaborazione internazionale sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell'Agenda 2030. Il tema al centro del dibattito nell’High Level Political che si terrà a New York sarà proprio incentrato sul primo degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, ovvero lo «Sradicare la povertà e promuovere la ricchezza in un mondo che cambia». Il vertice annuale dell'Onu, il cui compito fondamentale è quello di coordinare il network di controllo e revisione a livello globale, in linea con l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sullo sviluppo sostenibile e la applicazione dell'Agenda 2030, avrà quest'anno per il primo anno un tema circoscritto e si riproporrà di concentrarsi su alcuni goal in particolare. Sarebbe opportuno che la Commissione, attraverso i rappresentanti del Comitato permanente istituito sui temi dell'Agenda 2030, potesse prendere parte all'evento anche per valorizzare il perdurante impegno parlamentare di questa Commissione su tali temi.
  Questo impegno si interseca con le responsabilità dell'Italia nell'ambito della presidenza italiana del G7, nel quale i temi dello sviluppo sostenibile dovranno trovare spazio, anche in considerazione del sostegno assicurato dal nostro Paese alle agenzie dell'ONU, basate sul nostro territorio Pag. 56che operano sui temi connessi alla lotta contro la povertà (FAO, IFAD, WFP, Bioversity).
  Tutto ciò premesso, anche alla luce dell'indagine conoscitiva in corso di svolgimento sui temi dell'Agenda 2030 e della lotta alla povertà e della istituzione di un Comitato permanente ad hoc, propone l'espressione di un parere favorevole, anche ai fini di un eventuale trasferimento del provvedimento alla sede legislativa, secondo quanto la Commissione competente ha già preannunciato.

  Il sottosegretario Vincenzo AMENDOLA si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice, in quanto ritiene ipocrita l'istituzione di una giornata di lotta contro la povertà senza assumere adeguate iniziative legislative, come quelle proposte dal Movimento 5 Stelle, a partire dal reddito di cittadinanza, per contrastare concretamente tale fenomeno.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 25 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e internazionali Vincenzo Amendola.

  La seduta comincia alle 15.10.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Slovenia sulla linea del confine di Stato nel tratto regimentato del torrente Barbucina/Cubnica nel settore V del confine, fatto a Trieste il 4 dicembre 2014.
C. 4109 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 novembre 2016.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Difesa e Bilancio.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Gianni Farina, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti accordi: a) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Praga l'8 febbraio 2011; b) Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012; c) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Malta in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007; d) Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Podgorica il 26 settembre 2013; e) Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 febbraio 2015; f) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e Pag. 57tecnologia, fatto a Bratislava il 3 luglio 2015; g) Accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Slovenia, fatto a Roma l'8 marzo 2000.
C. 3980 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che per quanto riguarda l'Accordo, di cui alla lettera a) del provvedimento in titolo, la proposta di legge C. 2004 Di Stefano, riguardante l'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Praga l'8 febbraio 2011, è stata approvata definitivamente ed è divenuta la legge 1o dicembre 2016, n. 241. Nelle more dell’iter di esame di tale proposta presso il Senato il Governo ha tuttavia presentato alla Camera dei deputati il provvedimento in titolo, la cui calendarizzazione ha necessariamente dovuto tenere conto dell'andamento dei lavori presso l'altro ramo del Parlamento.
  Ciò premesso, sarà pertanto necessario provvedere durante questo iter, mediante un apposito emendamento, alla soppressione della lettera a) del provvedimento in titolo.

  Marco FEDI (PD), relatore, ricorda che il disegno di legge all'esame della Commissione riguarda la ratifica e l'esecuzione di sette distinti accordi bilaterali di cooperazione in materia culturale, scientifica, tecnologica e dell'istruzione conclusi in un arco temporale compreso tra marzo 2000 e luglio 2015.
  Il primo di questi accordi, quello tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, è stato già oggetto di autorizzazione legislativa alla ratifica, intervenuta con la legge 1o dicembre 2016, 241, a seguito della presentazione di un'iniziativa legislativa del collega Di Stefano.
  In linea con quanto ricordato dal presidente Cicchitto, preannuncia pertanto la presentazione di proposte emendative intese ad adeguare il testo all'approvazione della richiamata legge n. 241 del 2016.
  Per quanto attiene all'Accordo di cooperazione con il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012, segnala che esso consegue all'intensificazione delle relazioni commerciali bilaterali ed all'incremento degli scambi culturali nel quadro di una rinnovata cooperazione politica testimoniata anche dall'attività di un gruppo di collaborazione bilaterale che riunisce parlamentari italiani ed emiratini.
  L'Accordo italo-maltese in materia di cooperazione culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007, è invece finalizzato a promuovere e favorire iniziative, scambi e collaborazioni in ambito culturale, tenendo conto della comune appartenenza di Italia e Malta all'Unione europea, che delinea un quadro politico di riferimento del tutto differente rispetto a quello sotteso al precedente Accordo concluso alla Valletta il 28 luglio 1967, che viene abrogato. L'Accordo, quindi, oltre ad aggiornare il quadro di riferimento delle relazioni bilaterali in ambito culturale, è volto ad impedire i trasferimenti illeciti di beni culturali, assicurando, altresì, la protezione dei diritti d'autore e della proprietà intellettuale, in ottemperanza delle norme internazionali e nazionali.
  Il terzo Accordo ricompreso nel disegno di legge C. 3980 è quello di cooperazione scientifica e con il Governo del Montenegro, sottoscritto nella capitale montenegrina il 26 settembre 2013. Premesso che la materia in esame non è attualmente regolata da accordi bilaterali specifici, sottolinea che l'Accordo persegue l'obiettivo di costituire, promuovere, sostenere ed aggiornare iniziative comuni in campo scientifico e tecnologico, anche tenendo conto degli specifici programmi dell'Unione europea e di altri organismi internazionali quali l'InCE. Lo Pag. 58scopo principale dell'Accordo è quindi il consolidamento e l'armonizzazione dei legami e della comprensione reciproca, fornendo al contempo una risposta efficace alla forte richiesta di innovazione tecnologica in Montenegro. Il Montenegro – che ha lo status ufficiale di Paese candidato all'ingresso nell'UE – considera l'Italia un punto di riferimento cruciale nel proprio percorso di avvicinamento all'Unione europea e percepisce il nostro Paese come interlocutore di importanza strategica anche in virtù dei contenuti scientifico-tecnologici che contraddistinguono le relazioni bilaterali.
  Per quanto attiene all'Accordo tra Italia e Senegal nel campo della cooperazione culturale, scientifica e tecnica, fatto a Roma il 17 febbraio 2015, premette che tra i due Paesi è attualmente in vigore un accordo di collaborazione culturale, scientifica e tecnica risalente al 1974. Il nuovo Accordo di collaborazione in materia culturale è stato negoziato per sostituire il precedente Accordo che non conteneva clausole per la valorizzazione della diaspora senegalese in Italia, formule di collaborazione interuniversitaria e un sostegno più deciso all'insegnamento dell'italiano in Senegal. La domanda culturale e di conoscenza del Sistema Italia in Senegal è in progressivo aumento, molte manifestazioni culturali sono organizzate a Dakar dalle istituzioni italiane ed inoltre molti senegalesi parlano l'italiano grazie alle loro esperienze di studio e di lavoro in Italia. L'italiano è materia curricolare, come seconda o terza lingua straniera (opzionale), nelle scuole medie e nei licei, oltre ad essere insegnato in alcune scuole professionali senegalesi.
  L'Accordo italo-slovacco cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologica, concluso nella capitale slovacca il 13 luglio 2015 si propone invece di fornire un quadro di riferimento adeguato alle iniziative di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica, in considerazione della varietà e della qualità dei rapporti bilaterali esistenti tra i due Paesi.
  L'Accordo sostituisce le precedenti intese in materia (Accordo culturale con la Repubblica socialista cecoslovacca, firmato a Praga il 18 maggio 1971, e Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica federativa ceca e slovacca in materia di cooperazione scientifica e tecnologica firmato a Roma il 30 novembre 1990) resesi obsolete, oltre che per il cambiamento del quadro politico, anche per l'evoluzione della collaborazione in campo culturale, scientifico e tecnologico. Ricorda che la Repubblica Slovacca è divenuta Stato membro dell'Unione europea a partire dal 2004 e, pertanto, partecipa a pieno titolo alle politiche di cooperazione culturale e scientifica perseguite in tale ambito. L'esigenza di sottoscrivere un nuovo accordo deriva anche dal crescente interscambio e dalle numerose iniziative intraprese sul piano culturale, scientifico e tecnologico, che necessitano quindi di un inquadramento organico e aggiornato. L'Accordo si propone di favorire, da una parte, un ulteriore rafforzamento dei rapporti bilaterali fornendo nel contempo una risposta efficace alla fortissima richiesta di lingua e cultura italiana nella Repubblica slovacca e, dall'altra, di incoraggiare l'avvio di strette collaborazioni in un settore sempre più cruciale come quello della ricerca scientifica e tecnologica.
  Infine, l'Accordo di collaborazione italo-sloveno nei settori della cultura e dell'istruzione, fatto a Roma l'8 marzo 2000, sostituirà, dal momento della sua entrata in vigore, una vecchia risalente al 1960, risalente quindi agli anni della Federazione iugoslava. L'Accordo è volto a favorire l'integrazione a livello europeo e regionale, anche incoraggiando la partecipazione bilaterale nel contesto di programmi multilaterali promossi dall'Unione europea, nonché di specifiche iniziative di cooperazione regionale. L'Accordo mira altresì ad agevolare le relazioni culturali tra le minoranze dell'una e dell'altra parte dei rispettivi confini dello Stato.
  Conclude con l'auspicio di una rapida adozione di questo provvedimento di ratifica.

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  Il sottosegretario Vincenzo AMENDOLA si associa alle considerazioni del relatore.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S) preannuncia la posizione favorevole del suo gruppo sul provvedimento in titolo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti per lunedì 30 gennaio alle ore 11. Non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo euromediterraneo nel settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, e il Governo dello Stato d'Israele, dall'altro, fatto a Lussemburgo il 10 giugno 2013; b) Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica moldova, fatto a Bruxelles il 26 giugno 2012; c) Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, con Allegato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011, e Accordo addizionale fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, riguardante l'applicazione dell'Accordo sui trasporti aerei fra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da un lato, gli Stati Uniti d'America, d'altro lato, l'Islanda, d'altro lato, e il Regno di Norvegia, d'altro lato, fatto a Lussemburgo e Oslo il 16 e il 21 giugno 2011.
C. 2714 Governo.
(Esame e rinvio)

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Maria Chiara CARROZZA (PD) relatrice, segnala che la prima delle intese in esame, l'Accordo euromediterraneo sul trasporto aereo tra l'Unione europea e Israele, concluso il 10 giugno 2013, risponde all'esigenza di liberalizzare l'accesso al mercato, di creare nuove opportunità di investimento per gli Stati membri e di garantire pari diritti e opportunità ai vettori aerei sia dell'Unione europea sia israeliani.
  L'entrata in vigore dell'Accordo, destinato a sostituire gli accordi bilaterali esistenti e attualmente in vigore tra gli Stati membri dell'Unione europea e lo Stato d'Israele, contribuirà ad agevolare, come si sottolinea nella relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, i necessari processi di fusione e di consolidamento di soggetti imprenditoriali dell'Unione in grado di confrontarsi con le dinamiche di mercato mondiali. Rammenta, in proposito, che due analoghi accordi, con il Marocco e la Giordania, fatti a Bruxelles rispettivamente il 12 dicembre 2006 e il 15 dicembre 2010 – i primi stipulati con Paesi non europei sulla scia delle linee-guida inaugurate dalla Commissione europea nel marzo 2005 allo scopo di giungere alla conformità degli accordi bilaterali con la normativa comunitaria in vigore – sono stati ratificati dal nostro Paese con la legge n. 158 del 13 ottobre 2009 e con la legge n. 8 del 2 febbraio 2012.
  La finalità dell'Accordo è rappresentata dall'istituzione di uno spazio aereo liberalizzato tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e lo Stato d'Israele, nel cui ambito i vettori di entrambe le Parti potranno stabilirsi liberamente, fornire liberamente i loro servizi sulla base dei princìpi commerciali, competere su base equa e paritaria, nonché essere soggetti a condizioni regolamentari equivalenti e armonizzate.
  Per quanto concerne la seconda delle intese in esame, l'Accordo sullo spazio aereo comune tra l'Unione europea e la Moldova, valgono pienamente le considerazioni generali già formulate con riguardo all'Accordo UE-Israele sul trasporto aereo. Con riferimento al contenuto, l'Accordo si compone di 29 articoli e quattro Allegati: anche in questo caso le disposizioni corrispondono in massima parte a quelle già illustrate nell'esame dell'accordo UE-Israele.
  Venendo all'Accordo, del giugno 2011, tra l'Unione europea, gli Stati Uniti, l'Islanda e la Norvegia ed all'Accordo addizionale applicativo tra l'Unione europea, Pag. 60l'Islanda e la Norvegia, l'insieme di tali strumenti è volto ad estendere all'Islanda e alla Norvegia, cui già si applica l'Accordo sui trasporti aerei tra Stati Uniti e Unione europea del 2007, anche la versione di detto accordo come modificata dal Protocollo del 24 giugno 2010.
  La relazione introduttiva ricorda come Islanda e Norvegia abbiano preso parte come osservatori già alla fase negoziale che condusse poi alla stipula del protocollo del 2010: al termine di tali negoziati fu concordato in merito alla possibilità di una proposta di Islanda e Norvegia per poter accedere anche al protocollo. Viene peraltro evidenziato che entrambi i Paesi, pur non appartenenti all'Unione europea, siano parti integranti – con numerosi altri Paesi del Vecchio Continente – dello spazio aereo comune europeo cui ha dato vita l'accordo ECAA del 9 giugno 2006, ratificato dall'Italia con la legge 4 giugno 2010, n. 91. Per quanto concerne le finalità e la portata dello spazio aereo comune transatlantico – va tra l'altro ricordato anche l'accordo sui trasporti aerei tra il Canada e l'Unione europea del 17 dicembre 2009, ratificato dal nostro Paese con la legge 1o febbraio 2012, n. 6 – cui l'accordo tra Stati Uniti e Unione europea del 2007 e il successivo protocollo di modifica hanno dato vita, valgono le considerazioni già formulate a proposito dell'accordo tra Unione europea e Israele.
  Da ultimo, l'Accordo sul trasporto aereo tra la Comunità europea e gli Stati Uniti d'America, concluso il 30 aprile 2007, costituisce un significativo superamento della precedente – e tuttora vigente – dimensione bilaterale nel campo degli accordi sui servizi aerei. Infatti, oltre ad aprire gradualmente i rispettivi mercati del trasporto aereo – realizzando in prospettiva un mercato unico transatlantico del trasporto aereo –, esso prevede l'allineamento delle relazioni tra gli Stati Uniti e i vari Stati membri della UE nel settore aereo ad alcuni elementi di base della legislazione comunitaria, come la sicurezza dei voli, la tutela della concorrenza, la gestione del traffico aereo, la tutela dei consumatori e dell'ambiente. In tal modo viene inoltre risolto il problema dell'incompatibilità con la pertinente normativa comunitaria di alcuni degli accordi bilaterali con gli USA tuttora in vigore, a suo tempo rilevata dalla Corte di giustizia UE.
  Segnala che l'Accordo in oggetto appartiene alla categoria degli accordi cosiddetti «misti», in quanto esso, oltre alle disposizioni più strettamente economico-commerciali, da tempo delegate all'Unione europea, contiene anche ulteriori previsioni di competenza del diritto interno degli Stati membri, dei quali pertanto è necessaria la ratifica. Nel giugno 2010 è stato sottoscritto a Lussemburgo un protocollo di modifica, negoziato dalle Parti in ottemperanza all'obbligo stabilito dall'articolo 21 dell'Accordo del 2007 di avviare una seconda fase negoziale, al fine di progredire nella realizzazione in un mercato transatlantico del trasporto aereo sempre più aperto e integrato, entro 60 giorni a decorrere dal 30 marzo 2008. Lo stesso articolo 21, par. 3, autorizzava le Parti a sospendere in tutto o in parte i diritti di cui all'Accordo stesso, in caso di mancata conclusione di un accordo di seconda fase.
  Auspica conclusivamente una rapida conclusione dell’iter di approvazione del provvedimento che non presenta oneri per la finanza pubblica.

  Il sottosegretario Vincenzo AMENDOLA si associa alle considerazioni della relatrice.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.40.