CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 gennaio 2017
751.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 9.35.

Decreto-legge 243/2016: Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno.
C. 4200 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 gennaio 2017.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri ha svolto la relazione, in sostituzione del relatore Vico impegnato a partecipare alle audizioni che, anche nella giornata odierna, si stanno svolgendo presso la Commissione Bilancio.

  Andrea VALLASCAS (M5S), in attesa dell'arrivo del relatore Vico, chiede di sospendere brevemente la seduta.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, accede quindi alla richiesta del deputato Vallascas e sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 9.40, è ripresa alle 10.20.

  Davide CRIPPA (M5S) lamenta l'incongruenza che le questioni relative al completamento Pag. 54della procedura di cessione dei complessi aziendali del gruppo Ilva siano trattate in sede primaria dalla Commissione Bilancio dal momento che, nel corso della presente legislatura (ma anche in quella precedente), queste materie sono state sempre assegnate alla Commissione Attività produttive. Lamenta altresì che la decisione di rinviare al prossimo 25 gennaio la deliberazione della proposta di parere vanificherà l'obiettivo di dare indicazioni efficaci alla Commissione Bilancio che ha fissato il termine per la presentazione degli emendamenti nella giornata del prossimo 23 gennaio. La deliberazione della proposta di parere nella giornata odierna avrebbe infatti consentito di recepire nelle proposte emendative il contenuto di eventuali osservazioni o condizioni.

  Gianluca BENAMATI (PD) condivide l'osservazione del collega Crippa in merito all'assegnazione alla Commissione Bilancio di una materia da sempre trattata dalla Commissione Attività produttive. Da questo punto di vista ritiene opportuna la partecipazione del relatore Vico alle audizioni in corso presso la V Commissione e ricorda che il presidente Epifani, su indicazione dell'ufficio di presidenza della Commissione, ha scritto alla Presidente della Camera chiedendo la riassegnazione del provvedimento in esame alla competenza congiunta delle Commissioni V e X.

  Marco DA VILLA (M5S) precisa che la deliberazione della proposta di parere è stata rinviata alla prossima settimana su richiesta del gruppo PD.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che lo scorso 11 gennaio, su richiesta dei rappresentanti dei gruppi in Commissione, ha inviato una lettera alla presidente Boldrini con la richiesta di modificare l'assegnazione del provvedimento in esame, in considerazione del fatto le disposizioni recate dall'articolo 1 del decreto, che integra i contenuti del programma finalizzato al trasferimento dei complessi aziendali del gruppo ILVA, investono direttamente materia che è stata più volte oggetto di attenzione da parte della Commissione Attività produttive. Nella medesima lettera ha sottolineato come nella legislatura in corso la Commissione abbia esaminato in sede referente, congiuntamente alla Commissione VIII, altri sei provvedimenti d'urgenza relativi alla complessa situazione industriale dell'Ilva, ritenendo conseguentemente opportuno che della materia e dei relativi sviluppi normativi essa fosse coerentemente investita in via primaria anche in questa occasione. Come già comunicato ai colleghi, sottolinea che la Presidente Boldrini, rispondendo anche ad una analoga richiesta del Presidente della Commissione Ambiente, non ha ritenuto di modificare l'assegnazione del provvedimento rilevando che esso reca interventi in materie diverse, riconducibili – oltre che alla competenza della Commissione Bilancio – alle specifiche competenze di almeno altre cinque Commissioni permanenti (VII, VIII, X, XI e XII); i predetti interventi sono unificati dalla comune finalità di fronteggiare specifiche «situazioni critiche» in alcune aree del Mezzogiorno, anche tramite lo stanziamento di apposite risorse finanziarie. La Presidente ha pertanto ritenuto di confermare l'assegnazione già effettuata in coerenza sia con le previsioni della circolare del 16 ottobre 1996, che attribuisce alla Commissione Bilancio la competenza sulla materia degli interventi nelle aree depresse, sia con la prassi costante secondo la quale i provvedimenti plurisettoriali, che non possono essere ricondotti alla competenza per materia di una o due Commissioni, sono assegnati alla I Commissione se le norme da essi recate hanno carattere ordinamentale, ovvero alla V Commissione se – come nel caso in esame – hanno carattere prevalentemente economico-finanziario.
  Con riferimento alla questione sulla deliberazione della proposta di parere, ricorda che nell'ufficio di presidenza di ieri non è stata sollevata nessuna obiezione alla proposta del gruppo PD di procedere alla sua votazione nella prossima settimana.Pag. 55
  Nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 19 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 9.40.

Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa che tutela i consumatori.
COM(2016) 283.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 novembre 2016.

  Chiara SCUVERA (PD), relatrice, illustra la proposta di documento finale (vedi allegato 1).

  Davide CRIPPA (M5S) osserva che nella proposta di documento finale manca la parte relativa alle sanzioni da attuare nell'interesse dei consumatori. Ritiene invece che questo aspetto dovrebbe essere sottolineato con forza nella proposta di documento che sarà trasmessa alle istituzioni europee, anche alla luce dei recenti avvenimenti relativi ai test di omologazione di autovetture che producono emissioni inquinanti di ossidi di azoto. Ricorda che alcuni giorni fa il tribunale di Hildesheim, località in bassa Sassonia, ha condannato la casa automobilistica Volkswagen a rimborsare a un cliente le somme per l'acquisto di un'auto coinvolta nel «dieselgate» e osserva che in Italia nulla è stato fatto al riguardo. Sottolinea quindi la necessità di un'uniformità e una coerenza normativa a livello europeo nella materia della tutela dei consumatori in modo da consentire sanzioni omogenee all'interno dei Paesi dell'Unione. A questo fine, in Italia sarebbe soprattutto necessario introdurre una normativa sulla class action.
  Ritiene ultronea l'osservazione alla lettera a) della proposta di documento in cui si segnala l'esigenza che il Governo italiano continui a partecipare attivamente alle ulteriori fasi negoziali in quanto ciò rientra nelle sue competenze. Osserva invece che si dovrebbe inserire una condizione volta a prevedere un omogeneo sistema sanzionatorio delle frodi diffuse perpetrate a danno dei consumatori europei, in mancanza del quale sarebbe del tutto vanificata l'efficacia di una modifica del sistema di cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa che tutela i consumatori.

  Gianluca BENAMATI (PD) osserva che l'aspetto evidenziato dal collega Crippa sulla possibilità di un diverso sistema sanzionatorio delle frodi commerciali – derivante dai diversi ordinamenti civili e penali dei singoli Paesi – all'interno del territorio europeo rappresenta un dato di fatto che, tuttavia, non attiene all'efficacia della cooperazione tra le diverse autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa che tutela i consumatori. Sottolinea che l'atto in esame riguarda l'operatività delle Autorità nazionali, mentre l'approfondimento sulle singole legislazioni nazionali – pur condivisibile nel merito – non è oggetto della proposta di regolamento in esame. Condivide quindi i contenuti della proposta di documento presentata dalla collega Scuvera incentrata sui contenuti dell'atto in esame. Osserva infine che l'ordinamento italiano, pur carente di alcuni strumenti quali la class action, presenta un buon livello di tutela dei consumatori.

  Chiara SCUVERA (PD), relatrice, nel ringraziare i colleghi intervenuti, ritiene che la questione della normativa sostanziale per la tutela dei consumatori posta dal collega Crippa richiami la l'importanza di realizzare un'efficace integrazione europea Pag. 56a livello economico e sociale in grado di consentire un sistema omogeneo di tutela dei consumatori nei singoli Stati membri. Rileva tuttavia che l'oggetto della proposta di regolamento è il coordinamento tra le autorità competenti sulle misure di esecuzione per le violazioni sulla normativa sostanziale a tutela del consumatore. Osservato che la proposta di regolamento in esame risponde al duplice obiettivo di superare le significative discrasie e differenze tuttora esistenti nell'assetto giuridico della materia fra i diversi Paesi membri e di promuovere una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali competenti nel settore, rileva che le forme di coordinamento tra le autorità competenti ad eseguire quella normativa sono ancora insufficienti ad assicurarne l'efficacia. Concorda con il collega Crippa che si debba sottolineare con maggiore convinzione la necessità di armonizzazione dei sistemi giuridici e sanzionatori. Si riserva di valutare l'inserimento della condizione proposta dall'onorevole Crippa sull'efficacia della tutela dei consumatori. Ritiene invece di mantenere l'osservazione alla lettera a) della proposta di documento – pur nella consapevolezza che si tratta chiaramente di una competenza del Governo – al fine di sottolineare che la riforma è volta al rafforzamento della cooperazione tra autorità nazionali evitando sovrapposizioni e interferenze di competenze che potrebbero irrigidire il sistema. Assicura che terrà conto delle osservazioni e integrazioni che saranno proposte dai colleghi al documento presentato.

  Marco DA VILLA (M5S) chiede di chiarire i soggetti cui sarà trasmesso il documento in esame. Osserva altresì che nell'audizione dei rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico era emersa l'esigenza di armonizzare il sistema sanzionatorio a livello europeo. Ritiene pertanto importante richiamare questo aspetto nella proposta di documento finale.

  Gianluca BENAMATI (PD) ricorda che già in altre occasioni si è chiarito che il Governo, gestendo la fase negoziale, è tra i destinatari del documento che sarà deliberato dalla Commissione. Ritiene si possa inserire nelle premesse l'auspicio e l'opportunità di un sistema sanzionatorio armonizzato a livello europeo.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, fa presente che il documento finale che sarà approvato dalla Commissione, sarà trasmesso ai sensi dell'articolo 127, comma 2, del regolamento, al Presidente del Senato e al Presidente del Consiglio. Sarà altresì trasmesso, come di consueto, al sottosegretario di Stato con delega agli affari europei, al Presidente del Parlamento europeo, al Presidente della Commissione europea e al Presidente del Consiglio dell'Unione europea.
  Nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 19 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI. – Interviene la sottosegretaria di Stato ai beni e alle attività culturali e al turismo, Dorina Bianchi.

  La seduta comincia alle 10.40.

Schema del piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, per il periodo 2017-2022.
Atto n. 372.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema in oggetto.

  Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE), relatore, illustra i contenuti del Piano strategico per lo sviluppo del turismo per il periodo 2017-2022 è adottato ai sensi dell'articolo 34-quinquies del decreto-legge n. 179/2012, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, Pag. 57n. 221. Si tratta del primo Piano strategico per il turismo presentato alle Camere per l'espressione del parere.
  Il Piano, finalizzato a promuovere un'azione coordinata e un indirizzo strategico nel settore turistico, è stato approvato all'unanimità, il 14 settembre 2016, dal Comitato permanente per lo sviluppo del turismo, con il coordinamento della Direzione Generale Turismo del MiBACT e con la partecipazione delle istituzioni pubbliche, degli operatori di settore, degli stakeholders e delle comunità. Il successivo 15 settembre, la Conferenza Stato regioni ha espresso parere favorevole sul Piano che, come evidenziato dalla Conferenza medesima, rappresenta un documento pienamente condiviso da tutti gli operatori del settore, predisposto con l'apporto dei diversi livelli istituzionali pubblici coinvolti e dei rappresentanti delle categorie private. In relazione a ciò, è utile sottolineare che il PST, caratterizzato da un orizzonte temporale di sei anni (2017-2022), declina, a livello nazionale, un nuovo «sistema organizzato» per il miglioramento della competitività turistica dell'Italia: le amministrazioni competenti, centrali e regionali, e tutti gli operatori del turismo italiano, pubblici e privati, hanno contribuito, attraverso una pluralità di strumenti di condivisione, sia di confronto diretto, sia di natura digitale, alla definizione del Piano e alle sue fasi successive, attraverso un metodo aperto e partecipato. Strumento centrale di tale strategia è costituito dall'attivazione di tavoli di concertazione interistituzionali permanenti fra Amministrazioni centrali (MIT; MATTM; MiSE; MAECI; MIPAAF; MIUR), regioni, altri enti territoriali e stakeholder su argomenti di specifico interesse per il settore, nonché rappresentanze economiche e altri attori che condividono responsabilità ed esprimono interessi collettivi o imprenditoriali nel campo delle politiche del turismo e della valorizzazione.
  Il Piano, come già evidenziato, intende promuovere una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio del Paese, basata sul rinnovamento e ampliamento dell'offerta turistica delle destinazioni strategiche e sulla valorizzazione di nuove mete e nuovi prodotti, per accrescere il benessere economico, sociale e sostenibile e rilanciare così, su basi nuove, la leadership dell'Italia sul mercato turistico internazionale. A tale fine, esso segue una struttura logica articolata in 4 obiettivi generali:

   innovare, specializzare e integrare l'offerta nazionale (al fine di renderla sostenibile e competitiva);

   accrescere la competitività del sistema turistico (al fine di creare le condizioni favorevoli per il consolidamento e il rilancio della filiera allargata del turismo);

   sviluppare un marketing efficace e innovativo (al fine di omogeneizzare gli standard di qualità percepita dai mercati e veicolare il complesso dei valori distintivi dell'offerta nazionale in maniera coordinata sia verso i target interni che verso quelli internazionali);

   realizzare una governance efficiente e partecipata nel processo di elaborazione e definizione del piano e delle politiche turistiche. A tal proposito la nuova ENIT è il principale soggetto attuatore del Piano strategico.

  Per l'individuazione delle linee di intervento e delle azioni secondo le quali si sviluppano, il Piano identifica tre principi trasversali: sostenibilità, innovazione e accessibilità/permeabilità (fisica e culturale) quali elementi strategici che agiscono in modo trasversale su tutti gli obiettivi e gli interventi del PST. Tali principi potranno essere tradotti in criteri guida per la valutazione del merito delle azioni che verranno definite e implementate dai programmi annuali nel quadro di riferimento costituito dal Piano. In particolare, la sostenibilità nel turismo è declinata non solo in termini strettamente ambientali ma anche con riferimento allo sviluppo economico, alla mobilità intermodale e dolce, alla sostenibilità economica e territoriale, Pag. 58alla fruizione del patrimonio, alla creazione e all'innovazione di prodotti turistici, all'uso delle risorse finanziarie, all'autenticità e identità.
  L'innovazione afferisce all'introduzione di nuovi fattori che comportino benefici, tangibili e intangibili, per tutti i portatori di interesse del settore turistico. In questo senso, l'innovazione interessa una vasta area di ambiti che vanno dalle destinazioni turistiche, ai prodotti, alle tecnologie, ai processi, ai modelli di business e organizzativi, ai profili professionali e agli strumenti e alle pratiche manageriali, estendendosi a marketing, comunicazione, processi operativi, qualità dei servizi e dei prodotti.
  All'innovazione del processo organizzativo e del prodotto si collega la sfida della digitalizzazione, considerata la frontiera di un cambiamento irreversibile all'interno del quale operare. In tal senso assume particolare rilevanza la Strategia per la crescita digitale 2014-2020 promossa dal Governo italiano, nonché il lavoro svolto dallo stesso MiBACT con il laboratorio TdLAB, sintetizzato nel Piano Strategico per la Digitalizzazione del Turismo Italiano, le cui indicazioni sono raccolte dallo stesso Piano in esame.
  Con riguardo all'accessibilità, si fa riferimento all'esistenza di condizioni che: contribuiscano a ridurre l'isolamento di territori periferici o poco serviti in cui siano presenti risorse valorizzabili; favoriscano la fruizione turistica per tutti senza distinzioni di età, salute o di altro tipo; rendano possibile ai visitatori di comprendere ed interpretare la storia, la complessità e la varietà del patrimonio visitato. Al riguardo il Piano evidenzia l'opportunità di effettuare a monte una mappatura e un'analisi dello stato attuale dell'accessibilità in Italia, basato su dati coerenti con i mercati e i target del turismo accessibile.
  Gli obiettivi generali del Piano sono a loro volta articolati in:
   obiettivi specifici;
   linee di intervento strategico (che individuano gli ambiti operativi finalizzati al raggiungimento di ciascun Obiettivo specifico)
   azioni, che saranno inserite nell'ambito delle linee di intervento strategico e che, secondo quanto previsto dall'articolo 4 del citato decreto ministeriale 8 agosto 2014, dovranno essere sistematizzate all'interno dei programmi attuativi annuali di cui al citato articolo 34-quinquies, comma 3, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, che ne specificheranno modalità organizzative e gestionali, nonché tempistica, eventuali costi e relative fonti finanziarie, e garantiranno il perseguimento degli obiettivi specifici e generali del PST.

  Per quanto riguarda gli obiettivi specifici delineati nell'ambito di ciascun obiettivo generale nonché delle principali linee di intervento, si citano di seguito quelli maggiormente significativi:
   valorizzare in modo integrato le aree strategiche di attrazione turistica e i relativi prodotti anche attraverso una mappatura permanente delle destinazioni turistiche regionali e dei relativi prodotti nonché attraverso il sostegno alla qualificazione dell'offerta dei grandi attrattori e delle destinazioni turistiche mature, in ottica di sostenibilità;
   valorizzare in modo integrato le destinazioni turistiche emergenti tramite la valorizzazione degli interventi regionali e dei Distretti Turistici;
   ampliare, innovare e diversificare l'offerta tramite il recupero e riutilizzo sostenibile dei beni demaniali a uso turistico nonché tramite l'individuazione di nuove destinazioni e prodotti che permettano ampliamento, innovazione e diversificazione del sistema di offerta turistica nazionale (progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, nonché per la progettazione e la realizzazione di ciclo stazioni);
   digitalizzare il sistema turistico italiano mediante l'infrastrutturazione per la Pag. 59fruizione «in mobilità» di servizi (banda larga, ultra larga, wi-fi, accesso unico);
   adeguare la rete infrastrutturale per migliorare l'accessibilità e l'intermodalità tramite il Piano straordinario della mobilità turistica che è in corso di elaborazione e tramite Progetti strategici per la mobilità ai fini turistici (ciclovie nazionali, cammini, servizi ferroviari turistici, mobilità slow);
   accrescere la cultura dell'ospitalità e sviluppare competenze adeguate alla evoluzione del mercato mediante lo sviluppo di nuove professionalità nel turismo anche ai fini del rafforzamento dell'occupabilità;
   sviluppare e qualificare le imprese del turismo tramite una serie di linee di intervento quali: la definizione di misure di sostegno alle imprese del turismo e di riduzione della pressione fiscale e contributiva per l'aumento della competitività dell'offerta, gli investimenti produttivi, la sostenibilità e la destagionalizzazione; incentivi all'aggregazione degli operatori turistici e all'integrazione dei servizi anche per lo sviluppo e il consolidamento delle reti di imprese; sviluppo della cooperazione pubblico-privata per il miglioramento e l'ampliamento della gamma di prodotti turistici; potenziamento del sistema di incentivi per la digitalizzazione delle imprese del turismo;
   definire un quadro normativo, regolamentare e organizzativo funzionale allo sviluppo tramite: il coordinamento normativo e raccordo operativo degli strumenti di sostegno finanziario alle imprese del turismo e dei trattamenti fiscali nel settore; tramite strumenti finalizzati all'emersione e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro non dichiarati, irregolari e dell'evasione contributiva; tramite la definizione di un sistema nazionale di classificazione delle strutture ricettive nonché tramite la normativa e controllo per il contrasto di attività svolte in maniera abusiva e di sleale concorrenza;
   rafforzare i posizionamenti e l'attrattività del brand Italia e facilitare azioni di promozione sul mercato interno, mediante tra l'altro: la promozione unitaria e coordinamento immagine del brand Italia; la promozione integrata del made in Italy e delle sue filiere di eccellenza; il rafforzamento del brand Italia attraverso la promozione del patrimonio culturale immateriale; l'armonizzazione dei piani di promozione regionali in coerenza con progetti di valenza interregionale;
   rafforzare la digitalizzazione dei servizi di promozione e commercializzazione tramite la differenziazione degli strumenti digitali in coerenza con i singoli mercati, e il potenziamento delle infrastrutture digitale per la commercializzazione dell'offerta;
   promuovere la gestione integrata e partecipata, l'aggiornamento continuo del Piano e le scelte degli operatori in direzione della sostenibilità e dell'innovazione e ampliare l'informazione e la disponibilità di dati sul turismo in Italia;
   assicurare la sorveglianza delle politiche e dei piani di sviluppo e valorizzazione turistica tramite la Costruzione di un sistema di sorveglianza sui risultati e gli impatti del PST, con relativa tabella riassuntiva dei target quantitativi.

  In conclusione, il Piano strategico considera il turismo una straordinaria opportunità che l'Italia intende cogliere e sviluppare in un'ottica di accompagnamento agli obiettivi della strategia «Europa 2020», quale motore di crescita economica, di sviluppo e di occupazione, nonché di rafforzamento della coesione sociale e territoriale.
  In considerazione del termine di scadenza per l'espressione del parere fissato al prossimo 30 gennaio, si riserva di presentare nella seduta del prossimo mercoledì 25 gennaio una proposta di parere sull'atto in esame invitando i colleghi a fargli pervenire eventuali osservazioni e contributi. Anticipa sin d'ora che intende inserire nella proposta di parere un'osservazione che richiami il modello Industria Pag. 604.0, oggetto di una recente indagine conoscitiva della Commissione, anche con riferimento alle imprese del turismo.

  Mattia FANTINATI (M5S), nel concordare con il relatore sul fatto che il turismo rappresenta un motore dell'economia del Paese, osserva che il Piano in esame appare sicuramente efficace dal punto di vista della comunicazione, ma non altrettanto sul versante dell'operatività. Sottolinea che è stato presentato a solo un anno dalla scadenza naturale della legislatura pur delineando un orizzonte sulle politiche del turismo per i prossimi sei anni. Rileva che per l'elaborazione del documento all'esame della Commissione sono stati impegnati circa un milione e mezzo di euro e auspica che siano offerti ai parlamentari e ai cittadini strumenti per misurare il ritorno di un così cospicuo investimento. Chiede quindi quali siano stati gli esiti del cosiddetto Piano Gnudi elaborato dal precedente Governo. Nel concordare sull'opportunità di investire nel digitale anche nel settore turistico, stigmatizza le operazioni sinora attuate con riferimento in particolare ai siti Verybello.it e al portale Italia.it che hanno rappresentato un enorme spreco di denaro pubblico. Osserva infine che sarebbe stato opportuno svolgere audizioni con le categorie interessate dal Piano strategico in esame.

  Ignazio ABRIGNANI (SC-ALA CLP-MAIE), relatore, esprime apprezzamento per l'evidente e profonda modifica nell'approccio delle politiche di rilancio del turismo da parte del Ministro Franceschini. In particolare, valuta positivamente la scelta di valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale italiano, testimoniata dall'impostazione del decreto «Art-bonus», elemento che marca la differenza rispetto ai ministri che lo hanno preceduto. Questo approccio rappresenta, a suo giudizio, l'unica strada percorribile per il potenziamento di un settore strategico per l'economia nazionale.

  Tiziano ARLOTTI (PD) osserva come il Piano strategico per lo sviluppo del turismo presentato nel gennaio 2013 dal Ministro Gnudi abbia rappresentato una sorta di masterplan per l'elaborazione del documento in esame. In questo contesto, ritiene che il Piano strategico presentato dal Ministro Franceschini contenga l'individuazione di obiettivi assolutamente fondamentali, primo fra tutti quello della destinazione e valorizzazione del territorio e dei suoi beni culturali. Considerato l'esito del recente referendum costituzionale, ritiene debba essere rafforzato il ruolo della Conferenza Stato-regioni e della Conferenza unificata per evitare una dispersione di potenzialità e risorse destinate a obiettivi strategici del Piano in esame.
  Ricorda l'importanza di misure già avviate come lo strumento dell'Art-bonus che finalmente riesce a coniugare la necessità di valorizzare contestualmente cultura e turismo così come le misure relative al tax credit inserite nell'ultima legge di bilancio. Altro obiettivo strategico è rappresentato dalla destagionalizzazione delle politiche di sostegno e valorizzazione del turismo e in questo senso sono state già intraprese azioni positive da regioni come il Veneto e l'Emilia-Romagna. Sottolinea più in generale che l'obiettivo di una valorizzazione del territorio debba prevedere una cabina di regia che coordini azioni e interventi. Altro elemento essenziale è rappresentato dalla digitalizzazione dell'offerta turistica sempre più richiesta dai consumatori. Esprime quindi apprezzamento per le misure di tax credit per la digitalizzazione di cui hanno usufruito oltre 5 mila operatori del settore e per le misure di sostegno alla ristrutturazione delle strutture ricettive.
  Evidenzia, altresì, la rilevanza di misure volte a contrastare il fenomeno della concorrenza sleale nel settore turistico su cui si sofferma il Piano strategico in esame. Al riguardo ritiene che la proposta di legge in materia di home restaurant appena licenziata dall'Assemblea della Camera dei deputati, rappresenti un primo intervento normativo che, nell'ambito della sharing economy, procede senz'altro in tale auspicabile direzione. Sottolinea anche la Pag. 61necessità di modificare la disciplina dei voucher particolarmente utilizzati nei lavori stagionali ricordando che su questo tema sarà impegnata dalla prossima settimana la Commissione Lavoro.
  Espresso un convinto apprezzamento per i contenuti del Piano strategico in esame, sottolinea la necessità di garantire prospettive alle attività turistiche (si tratta di circa 900 strutture ricettive) nelle aree duramente colpite dal terremoto e dagli avversi fenomeni meteorologici.

  Gianluca BENAMATI (PD), dopo aver ascoltato gli interventi del relatore e dei colleghi intervenuti, ritiene opportuno svolgere alcune considerazioni di carattere politico. Sottolinea l'evidente cambio di passo che si è avuto a partire da questa legislatura in tema di politiche del turismo che sono state poste al centro dell'azione di Governo, marcando la differenza rispetto a quanto avvenuto in passato. Sottolinea quindi con soddisfazione che gli interventi in materia di valorizzazione dei beni culturali evidenziano un elemento di espansione del turismo oltre le realtà stagionali, ritenendo che questa scelta continuerà ad essere un modello per il futuro. Si tratta di interventi che uniti alle misure per la digitalizzazione, la destagionalizzazione e il tax credit testimoniano una nuova impostazione delle politiche sul turismo. Sottolinea che il quesito sul Titolo V posto nel recente referendum costituzionale era volto, tra l'altro, a restituire al livello centrale le funzioni di promozione e sviluppo del turismo, anche se non intende riaprire in questa sede un dibattito sugli esiti del referendum. Per tali ragioni ritiene che il Piano strategico in esame rappresenti una delle azioni messe in campo dal Governo a sostegno del turismo e un prezioso punto di partenza per le scelte future che potranno essere realizzate in linea di continuità anche da Governi successivi.

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI desidera innanzitutto ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito e ribadisce la strategicità delle scelte compiute dal Ministro Franceschini nel porre al centro dell'azione del Governo le politiche di rilancio del turismo e valorizzazione dei beni culturali. Osserva che nel 2015 il contributo totale del comparto turistico all'economia italiana è stato di 171 miliardi di euro, pari al 11,8 per cento del Pil e al 12,8 per cento dell'occupazione. (elaborazioni CISET-Irpet 2016). I dati degli arrivi complessivi (italiani e stranieri) sul territorio nazionale sono saliti del 50 per cento tra il 2001 e il 2015. Il 52 per cento degli arrivi totali è di provenienza italiana, il 70 per cento degli arrivi internazionali è di provenienza europea (Confturismo-CISET, Cernobbio 2016). Nel biennio 2016-2018 si prevede una crescita di oltre il 3 per cento degli arrivi, grazie soprattutto al movimento extraeuropeo (+5,8 per cento) (previsioni Confturismo-CISET, Cernobbio 2016 ). Riguardo agli investimenti, il flusso dovrebbe crescere con una media annua dell'1,8 per cento nei prossimi dieci anni, per attestarsi su un valore di 10,9 miliardi nel 2026 (il 3,4 per cento del totale).
  Sottolinea che il MiBACT nell'elaborazione di questo Piano ha tenuto nella massima considerazione il Piano precedentemente elaborato dal ministro Gnudi. Ricorda quindi la rilevanza del lavoro svolto nell'ambito degli Stati generali di Pietrarsa per le cui risultanze rinvia alla nota che consegna agli atti della Commissione (vedi allegato 2). Nel comprendere alcune preoccupazioni manifestate dal deputato Fantinati in merito alla fattibilità degli obiettivi presentati, sottolinea che il Piano costituisce un punto di partenza per le iniziative attuare nei prossimi sei anni. Per un'analisi dettagliata degli obiettivi strategici e dei dati relativi alle azioni già intraprese dal Governo rinvia quindi alla nota deposita agli atti della Commissione.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.40.

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