CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 gennaio 2017
747.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 12 gennaio 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Franca Biondelli.

  La seduta comincia alle 10.15.

5-10157 Lombardi: Trattamento economico e normativo dei lavoratori di Telecom Italia.

  La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Roberta LOMBARDI (M5S), pur ringraziando la sottosegretaria, dichiara di non potersi ritenere soddisfatta della risposta fornita, dalla quale traspare, a conferma di quanto più volte accaduto in occasione dello svolgimento di altre interrogazioni, il ruolo di rimessa giocato dalla politica in passaggi cruciali delle vicende economiche e sociali del Paese. Evitando, infatti, di prendere posizione, gli uffici del Ministero di volta in volta interpellati si limitano a trasmettere il testo dell'interrogazione alle aziende o agli enti coinvolti perché provvedano a stilare la risposta da fornire in Commissione. Venendo all'atto di sindacato in discussione, osserva che la politica ha permesso che la Telecom fosse, prima, svenduta per un piatto di lenticchie e, poi, gonfiata di manager privi delle necessarie competenze ma ben forniti di relazioni e parentele giudicate utili. Nel complesso, a suo avviso, le scelte adottate con la connivenza Pag. 51della politica stanno uccidendo un'azienda che potrebbe essere il fiore all'occhiello del tessuto economico italiano e che, se ben guidata, potrebbe rilanciare l'intero sistema Paese. Stigmatizza il fatto che, in assenza di un piano industriale, i dirigenti della Telecom, invece di puntare a rilanciare l'azienda attraverso la massimizzazione dei ricavi pensino di poter raggiungere i propri obiettivi con la riduzione dei costi, soprattutto di quelli relativi al personale, facendo salvi comunque i premi di produttività loro dovuti, che ammontano ad un totale di 55 milioni di euro. Pertanto, a fronte di restrizioni che potrebbero riguardare – come si evince da un avviso inoltrato alle organizzazioni sindacali nell'ottobre 2016 – il controllo a distanza, l'obbligo di fruizione entro l'anno di permessi e ferie, con la perdita dei giorni non fruiti, la sottoscrizione di un nuovo accordo di secondo livello, la possibilità di demansionamenti fino a due livelli, ben oltre le previsioni del Jobs Act, la riduzione delle ferie, il superamento del salario accessorio dei tecnici, la sospensione degli scatti di produttività, l'assegnazione del premio annui ai soli lavoratori in servizio al 1o ottobre 2016, la modificazione delle modalità di calcolo della pausa mensa nonché la sostituzione della maggiorazione per festività in permessi retribuiti, i dirigenti di Telecom mantengono a livelli ingiustificati l'ammontare dei loro premi di risultato, laddove risulta che ai dipendenti, a giugno 2016, non sarebbe stata corrisposta l'ultima tranche di quelli loro dovuti. La diversità di trattamento diventa, a suo avviso, intollerabile se si pensa che tra i parametri utilizzati per la definizione dell'ammontare dei premi per il personale, ma non per quella riguardante i dirigenti, vi è anche l'addebito degli oneri derivanti dalle sanzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dalla definizione dei rapporti tra l'azienda e gli altri operatori di telefonia nella costruzione della rete a banda larga. Riporta, infine, la preoccupazione espressa dai sindacati che per il finanziamento dei premi di risultato dei dirigenti l'azienda possa fare ricorso anche alle risorse concesse dallo Stato per il finanziamento dei contratti di solidarietà del personale. A tale ultimo proposito, ricorda che la politica ha scelto persino di permettere a Telecom il ricorso ai contratti di solidarietà pur in presenza di utili di impresa, contrariamente a quanto normalmente disposto per altre aziende. Alla luce di tale quadro, pertanto, invita il Governo a condurre una reale attività di vigilanza che, oltre ad evitare l'uso di risorse pubbliche per fini diversi da quelli cui sono destinate, renda effettiva la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e dei futuri pensionati.

5-10167 Giacobbe: Revisione della disciplina in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro nei settori ferroviario, marittimo e portuale.

  La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Anna GIACOBBE (PD) ringrazia la sottosegretaria per la risposta fornita e per i dettagliati riferimenti alla realtà ligure, tra le più rilevanti a livello nazionale. Come affermato anche dalla rappresentante del Governo, il tema della revisione della disciplina in materia di sicurezza e salute sul lavoro nei settori ferroviario, marittimo e portuale è stato a lungo discusso e sarebbe pertanto maturo il tempo perché si giunga alla definizione del nuovo impianto normativo che, tenendo nel giusto conto la specificità di tali settori, sia coordinato con la più ampia cornice della normativa generale, costituita dal decreto legislativo n. 81 del 2008. Chiede, pertanto, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di farsi promotore di un tavolo tecnico cui partecipino anche gli altri Ministeri competenti e i rappresentanti delle associazioni sindacali e dei datori di lavoro, allo scopo di giungere a un testo condiviso che possa fare da riferimento normativo anche per le buone prassi che nel tempo hanno trovato un ampio sviluppo. Solo così, a suo avviso, sarà possibile dare luogo a un'efficace azione di prevenzione per impedire il ripetersi di episodi che, sia pure numericamente in calo, rimangono intollerabili.

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  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 12 gennaio 2017.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.40 alle 10.45.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 12 gennaio 2017.

Audizioni nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 4135, approvato dal Senato, recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.
Rappresentanti del CUP (Comitato unitario permanente degli ordini e collegi professionali).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 10.45 alle 11.25.

Rappresentanti di CNA professioni, Confcommercio professioni e Rete delle professioni tecniche.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.25 alle 12.20.

Rappresentanti di Associazione bancaria italiana (ABI), Alleanza delle cooperative italiane (ACI), e Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.25 alle 13.10.

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