CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 dicembre 2016
741.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 68

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 14 dicembre 2016. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI. – Interviene la ministra della salute, Beatrice Lorenzin.

  La seduta comincia alle 14.40.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502.
Atto n. 358.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 dicembre 2016.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che oggi la Commissione è convocata per il seguito dell'esame sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Atto n. 358), ai fini dell'espressione del parere al Governo.
  Dà quindi la parola alla ministra della salute, on. Beatrice Lorenzin.

  La ministra Beatrice LORENZIN ringrazia, innanzitutto, il presidente Marazziti, la relatrice, on. Carnevali, e tutta la Commissione, compresi gli uffici, per tutto il lavoro svolto, a conclusione di un significativo ciclo di audizioni che hanno consentito la predisposizione del parere che «sugella» l'attesa conclusione dell’iter per l'adozione del decreto del Presidente del Pag. 69Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA).
  Coglie l'occasione della partecipazione alla seduta odierna, senza voler sottrarre troppo tempo al dibattito, per fornire delle sintetiche risposte ad alcuni quesiti che le erano stati cortesemente anticipati in relazione al seguito dell'audizione sull'aggiornamento dei LEA, giù prevista per lo scorso martedì 6 dicembre, che non si è potuta svolgere a causa delle dimissioni del precedente Governo.
  In merito al quesito formulato dalla deputata Miotto, concernente il «destino» degli 800 milioni di euro previsti per i nuovi LEA per il 2016, che non sono stati erogati alle regioni, rappresenta che, nel rispetto di quanto previsto dal comma 555 dell'articolo 1 della legge di stabilità del 2016, l'erogazione alle regioni dei suddetti 800 milioni destinati ai nuovi LEA avverrà solo a seguito dell'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di aggiornamento dei LEA.
  Pertanto, considerato che il perfezionamento del provvedimento in esame dovrebbe intervenire entro la fine del mese in corso, l'erogazione non potrà che avvenire nel 2017, in un'unica soluzione.
  Peraltro, ciò incide solo sull'erogazione dei flussi di cassa per le regioni che, ai sensi della legislazione vigente, devono iscrivere sui loro bilanci l'intero stanziamento di competenza 2016, ivi compresa la quota degli 800 milioni di euro, oggetto di ripartizione all'interno del riparto del Fondo sanitario nazionale 2016, su cui è stata acquisita l'Intesa il 14 aprile 2016. La loro iscrizione contabile, pertanto, concorre alla formazione del risultato di esercizio degli enti del Servizio sanitario regionale dell'anno 2016.
  Precisa inoltre che, come di consuetudine, il Ministero dell'economia e delle finanze impegna ogni anno tutta la quota annuale di Fondo sanitario nazionale (quota indistinta e vincolata) proprio per evitare che vadano in economia le relative somme: ne consegue che le somme non erogate quest'anno non vanno in economia, ma costituiscono residui disponibili nel bilancio statale per la relativa erogazione, che viene effettuata appena si realizzano le condizioni richieste, cioè, nel caso di specie, non appena sarà stato adottato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di aggiornamento dei LEA.
  Richiama, poi, il quesito formulato dalla deputata Lorefice relativo all'elenco delle prestazioni sanitarie eliminate, senza che vi sia una griglia di comparazione tra le prestazioni attualmente inserite nei LEA e le prestazioni che non saranno più garantite, in cui la presentatrice cita, a titolo di esempio, la stima di minori oneri/maggiori entrate pari a circa 16 milioni derivanti dalla riduzione di prestazioni correlate all'ipertensione, senza che siano indicate quali prestazioni non saranno più garantite e quali siano le motivazioni, anche scientifiche, che hanno indotto a ritenere tali prestazioni non più essenziali o «ridondanti».
  In termini generali, reputa opportuno ricordare come il nuovo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) non si limiti ad aggiornare il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001, ma lo sostituisca integralmente divenendo quindi la fonte primaria per quanto concerne le attività, i servizi e le prestazioni garantiti ai cittadini con le risorse pubbliche messe a disposizione del Servizio sanitario nazionale: per tale motivo, non risulta possibile operare una mera comparazione tra i due provvedimenti.
  In particolare, con riferimento all'esenzione per «ipertensione arteriosa» (codice attuale 031) il nuovo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) prevede che venga suddivisa in due codici: 0A31 ipertensione arteriosa (senza danno d'organo) e 0031 ipertensione arteriosa con danno d'organo.
  Tale suddivisione riprende quanto già attuato dalle regioni, anche in ottemperanza alla circolare ministeriale n. 13 del Pag. 702001 che specifica «Qualora esigenze di tipo organizzativo o di controllo lo richiedano, la condizione clinica di minore gravità (ipertensione senza danno d'organo) potrebbe essere identificata dal codice progressivo A31, ottenuto sostituendo il numero 0 iniziale con la lettera A».
  Nello specifico, l'esenzione «0A31 – ipertensione arteriosa (senza danno d'organo)» comprende la condizione «ipertensione essenziale» mentre l'esenzione «0031 – ipertensione arteriosa con danno d'organo» – comprende le seguenti condizioni: «cardiopatia ipertensiva», «nefropatia ipertensiva», «cardionefropatia ipertensiva», «ipertensione secondaria maligna» e «retinopatia ipertensiva».
  Questa suddivisione consente di individuare meglio le prestazioni di specialistica ambulatoriale, incluse nei LEA, da concedere in esenzione per il monitoraggio della patologia, in relazione alle diverse esigenze assistenziali.
  Infatti, i pazienti affetti da ipertensione essenziale, senza documentato danno d'organo, hanno bisogno di prestazioni più semplici rispetto a quelli nei quali l'elevato regime pressorio del sangue ha già provocato danni negli organi bersaglio (cuore, arterie, reni, retina) causando quadri clinici che necessitano di prestazioni più numerose e complesse. Inoltre, il trattamento per le ipertensioni essenziali è principalmente farmacologico (e i farmaci non rientrano nell'esenzione per patologia) e i controlli specialistici sono relativamente rari e quindi poco onerosi.
  Da qui la diversa composizione dei due pacchetti prestazionali, che consente di dare ad ogni paziente ciò di cui ha effettivamente bisogno.
  In altri termini, il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non opera alcun taglio di prestazioni per i pazienti affetti da malattie croniche che, come gli altri assistiti, potranno continuare ad usufruire di tutte le prestazioni contenute nei LEA. Ciò di cui si discute è l'esenzione dal ticket per alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale che lo Stato riconosce ai pazienti affetti da alcune malattie croniche e invalidanti. Resta ferma l'esenzione per motivi di reddito garantita a tutte le persone con meno di 6 anni e con più di 65 anni, con un reddito familiare annuo lordo inferiore a 35.152 euro, ai pensionati con pensione minima ultrasessantenni, ai disoccupati e ai loro familiari a carico. Il decreto legislativo n. 124 del 1998, che rappresenta la norma di riferimento, fissa alcune caratteristiche delle malattie croniche e delle prestazioni da concedere in esenzione: le malattie devono possedere, contemporaneamente, le caratteristiche di cronicità, gravità ed invalidità e il loro trattamento deve risultare particolarmente «oneroso» a causa della quota di partecipazione richiesta, mentre le prestazioni di specialistica ambulatoriale da concedere in esenzione devono essere appropriate per il monitoraggio della patologia. La disciplina delle esenzioni per malattie croniche e invalidanti non comprende le prestazioni necessarie per arrivare alla diagnosi; la tutela per questi pazienti riguarda esclusivamente il follow-up della malattia.
  Per quanto concerne il secondo quesito presentato dalla deputata Lorefice, fa presente che esso è volto a chiedere al Governo perché non si stata valutata l'opportunità, come più volte richiesto dal Movimento 5 Stelle, di non acquistare (e quindi non somministrare) vaccini obbligatori in associazione con vaccini non obbligatori, così da consentire ai cittadini una libera scelta sui trattamenti sanitari e a quali accordi di partenariato pubblico-privato si faccia riferimento nella relazione tecnica.
  Fa presente che in Italia, come è noto, il Calendario nazionale delle vaccinazioni per l'infanzia allo stato prevede, accanto alle vaccinazioni obbligatorie, altre vaccinazioni fortemente raccomandate, perché ritenute altrettanto efficaci in termini di controllo delle malattie che prevengono e, quindi, della tutela della sanità collettiva.
  Com’è noto, le vaccinazioni che nel corso del tempo sono state rese obbligatorie per legge sono: vaccinazione antidifterica (legge 6 giugno 1939, n. 891), vaccinazione antitetanica (legge 5 marzo 1963, n. 292), vaccinazione antipoliomielitica Pag. 71(legge 4 febbraio 1966, n. 51) e vaccinazione antiepatite virale B (legge 27 maggio 1991, n. 165).
  Le altre vaccinazioni, contro pertosse, morbillo, parotite, rosolia, infezioni da haemophilus influenzae b (Hib) – nei nuovi nati – e influenza nei soggetti di età superiore o pari a 65 anni, nonché quelle di più recente introduzione nel Calendario nazionale e nei LEA – con l'Intesa Stato-Regioni del 7 settembre 2016 (contro pneumococco, meningococco C, meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati; HPV negli undicenni; meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti; pneumococco e Zoster nei sessantacinquenni) – sono fortemente raccomandate, cioè sono ugualmente utili ed importanti quanto quelle obbligatorie, ma non sono state imposte per legge in quanto introdotte in un secondo momento, quando è stato intrapreso un percorso culturale per un nuovo approccio alle vaccinazioni che pone in primo piano, quale diritto di ciascun bambino, e non solo, quello di essere protetto dalle malattie prevenibili mediante vaccino.
  Infatti, il Piano sanitario nazionale (PSN) 1998-2000 individua, tra le aree prioritarie di intervento, «la prevenzione mediante vaccini di quelle malattie per le quali i programmi di vaccinazione presentano un rapporto rischio-benefìcio e costo-beneficio favorevole». Esso stabilisce, inoltre, in merito agli obiettivi di copertura vaccinale da raggiungere: «La copertura vaccinale per la popolazione di età inferiore ai 24 mesi, anche immigrata, oltre a quanto già previsto dalla normativa vigente in materia di vaccinazioni obbligatorie, dovrà raggiungere almeno il 95 per cento su tutto il territorio nazionale per Morbillo, Rosolia, Parotite, Pertosse, Haemophilus influenzae».
  Di conseguenza, e proprio in attuazione del citato Piano Sanitario Nazionale 1998-2000, tutte le vaccinazioni summenzionate (obbligatorie e raccomandate) sono state incluse nel Calendario delle vaccinazioni in età evolutiva, dal decreto ministeriale n. 5 del 7 aprile 1999 «Nuovo calendario per le vaccinazioni in età evolutiva».
  Evidenzia, inoltre, come i Piani nazionali non contengano indicazioni sui vaccini da utilizzare tra quelli disponibili in commercio, bensì sulle vaccinazioni da effettuare in base agli obiettivi di salute definiti e concordati con le regioni, e sulla tempistica da seguire per garantire al massimo l'efficacia della risposta vaccinale, salvaguardando la sicurezza e salute dei vaccinati.
  Ferma restando la distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni raccomandate, ove si volesse consapevolmente aderire anche alle vaccinazioni raccomandate, ritiene ragionevole e opportuno che i vaccini combinati, come il vaccino esavalente, possano essere considerati quale prima scelta per l'immunizzazione dei nuovi nati, per gli indubbi vantaggi che essi presentano sia per il bambino candidato alla vaccinazione e i suoi genitori sia per gli operatori dei Servizi vaccinali. In particolare, il vaccino esavalente, con una sola iniezione, rende possibile somministrare contemporaneamente più antigeni, evitando, così, di dover sottoporre il bambino a più iniezioni nel corso della stessa seduta, o di dover fissare ulteriori appuntamenti con il servizio vaccinale, il che comporta il rischio di ritardi nella schedula vaccinale, se non di mancata adesione al suo completamento. Sia i ritardi che il mancato completamento del ciclo vaccinale espongono, infatti, il neonato/bambino al rischio di malattie infettive anche letali.
  D'altronde, non vi è alcuna evidenza scientifica, nella letteratura accreditata, circa presunti effetti dannosi conseguenti alla simultanea somministrazione di più vaccini attraverso formulazioni combinate come l'esavalente. Anzi, i dati disponibili in letteratura indicano l'assenza di effetti dannosi a carico del sistema immunitario dei bambini che vi si sottopongono.
  Da ultimo, osserva che il nuovo Piano nazionale della prevenzione vaccinale (PNPV), riporta in merito quanto segue: «Costo e variabilità delle procedure di Pag. 72acquisto: il costo complessivo dei vaccini inseriti nel calendario vaccinale, secondo il prezzo corrente, a regime e con il raggiungimento dei tassi di copertura presentati più avanti, viene stimato intorno a 570 milioni di euro. Tale cifra, d'accordo con i produttori, con il principio del partenariato pubblico-privato di rilevante contenuto sociale, e in piena trasparenza, potrebbe essere rivista secondo meccanismi negoziali che permettano, ad esempio, di diminuire il costo unitario del vaccino in proporzione al raggiungimento di tassi di copertura progressivamente più elevati. In tal modo, si raggiungerebbe il risultato di incentivare l'obiettivo di copertura anche con una diminuzione del costo di approvvigionamento del vaccino. A tale fine saranno studiate procedure da concertare con le amministrazioni regionali e con i produttori per coordinare al livello nazionale i costi di acquisto, la possibile logistica e i meccanismi attuativi.».

  Elena CARNEVALI (PD), relatrice, nell'illustrare la proposta di parere predisposta (vedi allegato 1), ricorda il corposo e proficuo lavoro svolto dalla Commissione, anche mediante lo svolgimento di numerose audizioni. Manifesta, quindi, soddisfazione per il fatto che dopo numerosi anni (circa quindici) si sia finalmente giunti all'aggiornamento dei LEA, ottenendo un risultato molto importante sotto il profilo della tutela del diritto alla salute.
  Esprime, altresì, particolare apprezzamento per l'introduzione di un meccanismo di aggiornamento periodico degli stessi LEA, attraverso l'attività di un apposito organismo permanente, auspicando che esso possa recepire le condizioni e valutare le osservazioni contenute nella proposta di parere da lei presentata nella fase di primo aggiornamento dei LEA per l'anno 2017, prevista entro il 28 febbraio 2017.

  Mario MARAZZITI, presidente, avverte che i gruppi SI-SEL e MoVimento 5 Stelle hanno presentato delle proposte alternative di parere avvertendo che, in caso di approvazione della proposta di parere formulata dalla relatrice, le proposte alternative presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  La ministra Beatrice LORENZIN, fa presente che a breve dovrà allontanarsi, essendo stata convocata una riunione del Consiglio dei Ministri alle 15.30 e dovendo successivamente recarsi presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato per esprimere il parere del Governo sullo schema di decreto in titolo, in corso di esame anche presso l'altro ramo del Parlamento.
  Nel manifestare particolare apprezzamento per il sostegno ricevuto dalla Commissione Affari sociali nei tre anni e mezzo di lavoro presso il suo dicastero, esprime parere favorevole sulla proposta di parere, con condizioni e osservazioni, testé illustrata dalla relatrice, on. Carnevali. Concorda con le considerazioni positive svolte dalla relatrice in ordine alla previsione di un meccanismo permanente per il costante aggiornamento dei LEA, che consentirà di tutelare adeguatamente il diritto alla salute dei cittadini e di soddisfare al meglio gli interessi dei pazienti, anche sulla scorta delle novità che la ricerca scientifica in campo sanitario potrà conseguire nel tempo.
  Osserva, in conclusione, che il dibattito sui LEA non si esaurisce con il parere che sarà espresso nella seduta odierna, in quanto ulteriori rilievi e proposte di miglioramento che la XII Commissione riterrà di avanzare potranno comunque essere prese in considerazione nel prossimo futuro, sempre tenendo in debito conto le risorse necessarie e il ruolo delle regioni.

  Marialucia LOREFICE (M5S) manifesta soddisfazione per la conclusione dell'esame di un provvedimento importante quale lo schema di dPCM di aggiornamento dei LEA, che i cittadini attendevano da lungo tempo. Nell'auspicare quindi che il definitivo varo del provvedimento non incontri ulteriori ostacoli, rileva tuttavia come il suddetto dPCM presenti diversi profili di criticità, in particolare con riferimento all'eliminazione di alcune prestazioni Pag. 73relative alla ipertensione arteriosa e alla fornitura di plantari e scarpe ortopediche il cui costo, in futuro, sarà a carico dei cittadini. Al riguardo, manifesta il timore che tali scelte siano dettate esclusivamente da motivazioni di carattere meramente economico.
  Procedendo ad illustrare i contenuti della proposta alternativa di parere presentata da lei stessa e da altri deputati del suo gruppo (vedi allegato 2), auspica che vi sia la disponibilità da parte della relatrice a modificare in parte la proposta di parere da lei presentata, che a suo avviso, pur contenendo degli elementi positivi, non è sufficiente, e che vi sia altresì la disponibilità della ministra ad interloquire e a motivare le ragioni di contrarietà alla proposta di parere presentata dal suo gruppo.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che la ministra deve partecipare all'imminente riunione del Consiglio dei ministri.

  Marialucia LOREFICE (M5S) ritiene che il fatto che la ministra debba allontanarsi dopo avere espresso parere favorevole sulla proposta di parere presentata dalla relatrice potrebbe impedire di fatto la possibilità di apportare modifiche e integrazioni alla predetta proposta.

  La ministra Beatrice LORENZIN non esclude che alcuni rilievi contenuti nelle proposte alternative di parere presentate dai gruppi SI-SEL e MoVimento 5 Stelle possano essere presi in considerazione in sede di predisposizione delle future proposte di aggiornamento dei LEA.
  Per quanto riguarda, invece, i rilievi mossi circa la presunta disponibilità delle risorse imposta dal Ministero dell'economia e delle finanze, chiarisce che si è proceduto nel modo opposto, nel senso che prima sono state definite le prestazioni da erogare e, quindi, sono stati individuati gli stanziamenti adeguati al fine di assicurare l'esigibilità di tali prestazioni.
  Osserva infine che, in virtù di uno stanziamento specifico per il Piano nazionale vaccini, previsto dalla legge di bilancio per il 2017, recentemente approvata dalle Camere, si libereranno ulteriori 200 milioni per i LEA, per cui non è affatto escluso che l'elenco delle prestazioni erogabili sia ulteriormente definito.
  Scusandosi con la Commissione, ribadisce che è costretta ad allontanarsi, essendo in procinto di iniziare la riunione del Consiglio dei ministri.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) lamenta l'atteggiamento tenuto dalla ministra Lorenzin, definendolo arrogante, in quanto nella seduta odierna ha abbandonato i lavori della Commissione e in precedenza non ha adempiuto al dovere di svolgere il seguito dell'audizione in materia di aggiornamento dei LEA, ricordando che in quella circostanza il suo gruppo ha anche usato la cortesia di far pervenire le proprie domande preventivamente.

  Giulia DI VITA (M5S) chiede che, in assenza della ministra Lorenzin, sia presente comunque un sottosegretario alla seduta odierna.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che non è ancora intervenuta la nomina dei sottosegretari e che il seguito dell'audizione della ministra Lorenzin, previsto per la scorsa settimana, non si è potuto svolgere a causa delle dimissioni del Governo.

  Marialucia LOREFICE (M5S) stigmatizza l'assenza di un rappresentante del Governo, evidenziando che in tale situazione non è realisticamente ipotizzabile che vengano apportate modifiche alla proposta di parere della relatrice, in quanto il Governo non avrebbe la possibilità di esprimersi sulla nuova proposta di parere.
  Chiede, quindi, alla presidenza di procedere a una breve sospensione della seduta al fine di consentire ai deputati del suo gruppo di esaminare in maniera più approfondita la proposta di parere della relatrice, anche al fine di decidere in quale modo votare rispetto ad essa.

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  Mario MARAZZITI, presidente, riconoscendo ai gruppi di opposizione presenti in Commissione il fatto di tenere, generalmente, un atteggiamento costruttivo, tanto che spesso si è addivenuti all'approvazione di pareri condivisi, anche attraverso modifiche rispetto alle originarie proposte dei relatori, non può non evidenziare come, nel caso di specie, due gruppi di opposizione abbiano presentato, in maniera del tutto legittima, due proposte alternative di parere, manifestando così una chiara volontà.
  Per quanto riguarda la questione sollevata circa la presenza del rappresentante del Governo, precisa che la richiesta di quest'ultima deve essere valutata anche alla luce dello stato procedimentale in cui la Commissione si trova ad operare. Nel caso di specie, si tratta della fase finale, della votazione, in quanto il parere sullo schema di decreto in titolo deve essere espresso entro la giornata di domani, giovedì 15 dicembre.

  Raffaele CALABRÒ (AP-NCD-CpI), alla luce dell'accavallarsi di numerose scadenze connesse alla formazione del nuovo Governo, che hanno determinato il necessario l'allontanamento della ministra Lorenzin, ritiene che la Commissione potrebbe votare oggi la proposta di parere della relatrice, per poi proseguire i propri lavori sul medesimo argomento, finalizzati possibilmente a pervenire alla predisposizione di un atto di indirizzo quale una risoluzione – anche sulla base della disponibilità mostrata della stessa ministra – che contenga gli ulteriori rilievi e integrazioni che dovessero emergere dalla discussione.

  Marisa NICCHI (SI-SEL), pur giudicando complessivamente positivo il lavoro svolto dal Governo in materia di aggiornamento dei LEA, ritiene che vi sia un rilevante problema relativo alla loro effettiva fruibilità, stante il permanere di un problema di risorse economiche e della sostanziale subalternità del ministero della salute rispetto al ministero dell'economia. Illustra, quindi, la proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo (vedi allegato 3), reputando troppo debole la proposta della relatrice che, pur presentando alcuni aspetti condivisibili, manca a suo avviso della necessaria incisività.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, ribadisce la richiesta di sospensione della seduta avanzata dalla collega Lorefice. Ribadisce, quindi, le critiche sull'atteggiamento, a suo avviso scorretto tenuto dalla ministra nei confronti della Commissione, lamenta lo scarso rispetto mostrato dalla maggioranza nei confronti delle proposte di parere alternative, ritenendo che la relatrice avrebbe potuto dimostrare una certa disponibilità a modificare in parte la propria.

  Donata LENZI (PD), facendo presente che l'attuale, difficile situazione politica ha inciso notevolmente sullo svolgimento del dibattito sullo schema di decreto in oggetto, invita i colleghi a riconoscere l'eccezionalità della situazione.
  Richiamando l'intervento svolto dalla collega Nicchi, rileva come la relatrice, in sede di predisposizione della proposta di parere, abbia tenuto conto principalmente di quanto è emerso dalle audizioni, particolarmente importanti con riferimento a un provvedimento da carattere fortemente tecnico-scientifico. Ritiene che sia evidente a tutti come la sospensione dei lavori parlamentari dovuti al referendum costituzionale del 4 dicembre, le dimissioni del Governo Renzi e la formazione del Governo Gentiloni abbiano di fatto impedito lo svolgimento di un'ampia discussione sul tema dei LEA, diversamente da quelle che sono le consuetudini della Commissione Affari sociali.
  Condivide, quindi, la richiesta di procedere a una breve sospensione dei lavori.

  Giulia DI VITA (M5S) lamenta il fatto che oggi si è verificata una situazione di impossibilità di modificare la proposta di parere della relatrice, precisando che il suo gruppo non ha in alcun modo tenuto un atteggiamento ostruzionistico, ritenendo Pag. 75di dover presentare una proposta alternativa di parere anche alla luce dell'importanza del provvedimento in esame, che inciderà sul futuro della sanità del nostro Paese e avrebbe meritato, pertanto, un dibattito più approfondito. Chiede quindi di rinviare a domani il seguito dell'esame del provvedimento, al fine di compiere i necessari approfondimenti e di addivenire all'approvazione del parere alla presenza di un rappresentante del Governo.

  Mario MARAZZITI, presidente, alla luce della richiesta avanzata da ultimo dalla deputata Di Vita, ritiene opportuno convocare immediatamente l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, affinché possano essere adottate le determinazioni sul prosieguo dei lavori.

  La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16.30.

  Mario MARAZZITI, presidente, avverte che in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi si è stabilito, a maggioranza dei partecipanti, di concludere l'esame del provvedimento nella seduta odierna. Si è altresì unanimemente convenuto di proseguire in altre sedute la discussione sui LEA, nell'ottica di approvare una risoluzione in vista della proposta di aggiornamento dei LEA medesimi, che dovrà essere predisposta entro il 28 febbraio 2017.

  Marialucia LOREFICE (M5S) dichiara che il suo gruppo si asterrà in fase di votazione della proposta di parere formulata dalla relatrice, precisando che avrebbe potuto effettuare anche una scelta differente qualora avesse registrato un atteggiamento diverso da parte della ministra Lorenzin e la maggioranza avesse acconsentito al rinvio della conclusione del provvedimento alla giornata di domani.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) ribadisce una forte critica sulle politiche attuate dal Governo, che non garantiscono una reale fruibilità dei LEA da parte dei cittadini, pur apprezzando in parte la proposta di parere da parte della relatrice. Chiede, pertanto, che si proceda alla votazione per parti separate, nel senso di votare la premessa e le osservazioni e successivamente, con una distinta votazione, le condizioni contenute suddetta proposta, sulle quali dichiara il proprio voto favorevole.

  Mario MARAZZITI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la premessa e le osservazioni della proposta di parere formulata dalla relatrice.

  La Commissione approva la premessa e le osservazioni della proposta di parere formulata dalla relatrice.

  Mario MARAZZITI, presidente, pone in votazione le condizioni contenute nella proposta di parere formulata dalla relatrice.

  La Commissione approva le condizioni della proposta di parere formulata dalla relatrice,

  Mario MARAZZITI, presidente, avverte che, stante l'esito delle votazioni effettuate, si intendono precluse le proposte alternative di parere presentate da deputati dei gruppi Sinistra italiana-sinistra ecologia libertà e Movimento 5 Stelle.

  La seduta termina alle 16.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.30 e dalle 16.45 alle 16.50.

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