CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 novembre 2016
722.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 10 novembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonio Gentile.

  La seduta comincia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-09990 Galgano: Estensione al territorio umbro-marchigiano del riconoscimento di area di crisi industriale complessa

  Adriana GALGANO (CI) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

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  Adriana GALGANO (CI), replicando, ringrazia per la risposta esauriente. Sottolinea che il territorio umbro-marchigiano, già penalizzato da una devastante crisi economica, è stato dolorosamente colpito dai recenti eventi sismici. Rileva che dal 2010 vi è una grave crisi occupazionale e apprende con sconcerto che le regioni Umbria e Marche non hanno ad oggi presentato istanza per il riconoscimento dell'area di crisi industriale complessa. Si impegna pertanto a sollecitare le istituzioni locali in tal senso, tenendo conto del fatto che la situazione di crisi è stata riconosciuta nell'area del ternano che presenta minori criticità rispetto a quella dell'Appennino marchigiano.

5-09991 Ricciatti: Riconoscimento di area di crisi industriale complessa al territorio di Fabriano.

  Generoso MELILLA (SI-SEL), cofirmatario, rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Generoso MELILLA (SI-SEL), replicando, ringrazia per la risposta esauriente e per la disponibilità manifestata dal Governo al riconoscimento di area di crisi industriale complessa nei confronti di un territorio che, fino a pochi anni fa, era tra i più dinamici e industrializzati a livello nazionale.

5-09992 Benamati: Potenzialità di sviluppo del progetto Divertor Tokamak Test (DTT).

  Gianluca BENAMATI (PD) illustra l'interrogazione in titolo sottolineando che, nell'attuale situazione del programma di fusione internazionale, sembra possibile per l'Italia ospitare l'esperimento DTT che integra ricerche di fisica e tecnologia che accompagnerà ITER durante la sua fase operativa.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gianluca BENAMATI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta dalla quale si evidenzia tuttavia la necessità di un maggiore raccordo tra il MIUR e il MiSE. Aggiunge che l'Italia partecipa ad altri programmi internazionali di fusione con risorse molto consistenti che porteranno alla realizzazione in altri paesi, quali ad esempio il Giappone, di impianti di ricerca. Nella consapevolezza che in Italia vi sono regioni che ospiterebbero queste infrastrutture, auspica che il suo atto ispettivo possa rappresentare il punto di partenza per una chiara ricognizione sulla materia, in quanto l'Enea non può fare fronte con le sue risorse interne alla quota di 500 milioni di euro previsti per la partecipazione italiana. Ritiene che il progetto rappresento un'opportunità per il Paese e che debba essere promosso e sostenuto sia dal Parlamento sia dal Governo.

5-09993 Della Valle: Applicazione della direttiva Bolkestein al settore del commercio ambulante.

  Marco DA VILLA (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Marco DA VILLA (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto. Nel sollecitare una risposta tempestiva agli operatori del settore e alle famiglie coinvolte, sottolinea che ha presentato questa interrogazione per essere informato sull'incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo economico lo scorso 3 novembre. Ricorda che il proprio gruppo aveva chiesto, per il tramite del presidente Epifani, di partecipare alla riunione almeno nella Pag. 186veste di uditori. Alla richiesta era stato opposto un rifiuto da parte del Ministero sulla base dell'indirizzo adottato dalla Ministra Federica Guidi di riservare la partecipazione alle riunioni e ai tavoli di crisi esclusivamente alle parti interessate. Ha invece appreso che un collega della Commissione non solo ha assistito alla riunione dello scorso 3 novembre, ma è anche intervenuto nell'interlocuzione. Stigmatizza pertanto l'accaduto ritenendo intollerabile l'atteggiamento discriminatorio adottato nei confronti di diversi gruppi politici. Preannuncia quindi che il proprio gruppo si sente autorizzato per il futuro a partecipare ai tavoli ministeriali.

  Il sottosegretario Antonio GENTILE, nel riconoscere lo spiacevole episodio – accaduto, peraltro, in assoluta buona fede – assicura che per il futuro si garantirà un rigoroso rispetto dell'indirizzo assunto dal Ministero all'inizio della legislatura.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, sottolinea che, appena informato dell'accaduto, ha scritto una lettera al Ministro Calenda osservando che qualora si ritenesse utile una presenza parlamentare ai tavoli ministeriali, ne dovesse essere preventivamente informato il Presidente della Commissione al fine di garantire una corretta rappresentanza di tutti i gruppi. Assicura che non appena riceverà risposta dal Ministro ne darà tempestiva informazione a tutti i gruppi.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.25.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 10 novembre 2016. — Presidenza del presidente Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 10.40.

Parere parlamentare sul programma di utilizzo, per l'anno 2016, dell'autorizzazione di spesa prevista dal medesimo articolo 3, per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale.
Atto n. 352.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di parere parlamentare in oggetto.

  Lorenzo BECATTINI (PD), relatore, La X Commissione è chiamata ad esprimere un parere sul Programma di utilizzo, per l'anno 2016, dell'autorizzazione di spesa per lo svolgimento di studi e ricerche in materia di politica industriale, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 140 del 1999 (Norme in materia di attività produttive (cosiddetta legge Bersani-bis)), che autorizza, a partire dal 1999, il Ministro dello sviluppo economico, sentite le competenti Commissioni parlamentari, ad avvalersi, mediante appositi contratti, di esperti o società specializzate per lo svolgimento di funzioni di elaborazione, analisi e studio nei settori delle attività produttive.
  Come nelle precedenti occasioni, la richiesta di parere parlamentare non ha per oggetto uno schema di provvedimento, bensì un documento in cui il Ministro sottopone al parere delle competenti Commissioni parlamentari un programma di massima relativo all'utilizzazione delle risorse stanziate dall'articolo 3 citato, in cui si tracciano le linee d'azione che potranno essere prese in considerazione nel 2015, nonché le risorse che si ipotizza di destinare ad esse.
  Per l'anno 2016, l'entità delle risorse riconducibili alle finalità di cui al citato articolo 3 della legge n. 140 del 1999 è stabilita in 105.994 euro, iscritti nello stato di previsione del MISE e assegnati al centro di costo «Direzione generale per la politica industriale e la competitività e le piccole e medie imprese» – Missione 11 «Competitività e sviluppo delle imprese» – Programma 11.5 – «Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale e movimento cooperativo» (capitolo Pag. 1872234). Si ricorda che nel parere espresso lo scorso anno sull'analogo atto n. 199, la Commissione aveva formulato un'osservazione volta a sottoporre alla valutazione del Governo l'opportunità di recuperare le originarie finalità di della legge n. 140 del 1999, anche attraverso un congruo rifinanziamento delle misure previste dall'articolo 3, al fine di sostenere in maniera organica le funzioni di elaborazione, analisi e studio nei settori delle attività produttive oggi essenziali per la definizione di una politica industriale e dei suoi relativi programmi. Si prende atto con soddisfazione che nel 2016 il finanziamento di queste attività è quasi raddoppiato essendo aumentato da circa 58.000 a 106.000 euro.
  La relazione segnala, con riferimento all'utilizzazione delle risorse in questione, che si tratta di spesa corrente da sostenere entro l'anno di competenza e, con riferimento alla gestione contabile-amministrativa, che si tratta di spese che, per loro caratteristica, assicurano una gestione «per dodicesimi», trattandosi di attività che si articolano con regolarità nel corso dell'esercizio. Per tali motivi, la relazione esclude, anche per la corrente annualità, la necessità della redazione di un cronoprogramma.
  Nel rispetto dei vincoli di spesa introdotti dall'articolo 6 (in particolare i commi 1 e 2) del decreto-legge n. 78 del 2010, recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica» che dispongono tra l'altro la gratuità della partecipazione ad organismi collegiali, il programma ipotizza di destinare le risorse all'attuazione di alcune linee programmatiche del Ministero, enunciate nell'atto di indirizzo del 3 luglio 2015, che individua tra le priorità del triennio 2016/2018 l'esigenza di «porre la politica industriale al centro dell'Agenda europea» e, più in particolare, di «sostenere gli investimenti orientati in ricerca, innovazione e digitalizzazione». La relazione specifica, quindi, che, al fine di dare attuazione alle citate priorità politiche, sono state programmate le seguenti attività.

1. Strategia nazionale a favore dello sviluppo delle competenze.

  L'OCSE ha proposto all'Italia di mettere a punto una Strategia nazionale a favore dello sviluppo delle competenze, avvalendosi di uno strumento denominato OECD Skills Strategy, volto ad aiutare i Paesi a mettere in pratica tali strategie e adottare un approccio che includa tutti gli attori importanti a livello nazionale e locale. Il Ministero dell'economia ha accettato la proposta OCSE e ha chiesto la partecipazione, per i rispettivi profili di competenza, del Ministero dell'istruzione, del Ministero del lavoro, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dello sviluppo economico. Nel corso del workshop tenutosi nel mese di ottobre del 2015 presso il MEF, volto ad orientare il lavoro di analisi dell'OCSE verso i reali bisogni del Paese, il MiSE ha manifestato la necessità della partecipazione al progetto Skills Strategy OCSE per la completa definizione del posizionamento strategico dell'Italia rispetto alla trasformazione della produzione industriale in chiave Industry 4.0, al fine di analizzare il sistema delle competenze necessarie per rispondere alle sfide imposte dalla digitalizzazione della manifattura italiana, nonché di individuare una previsione degli scenari di domanda futura da parte delle imprese appartenenti ai settori produttivi maggiormente interessati da Industry 4.0. Il costo per la realizzazione dell'Italian Skills Strategy è pari a 330.000 euro, di cui l'80 per cento a carico della Commissione europea, mentre la quota rimanente è a carico dello Stato partecipante, per un importo pari a 66.000 euro, diviso in parti uguali tra le cinque amministrazioni coinvolte. Il MiSE ha assunto per l'esercizio finanziario 2016 il relativo impegno, pari, per ciascuna amministrazione, a 13.200 euro.

2. Implementazione dei Regolamenti europei.

  In Italia, il processo di implementazione del Regolamento REACH è accompagnato da un accresciuto fabbisogno di Pag. 188competenze multidisciplinari e specialistiche, altamente qualificate, anche perché l'avvicinarsi della scadenza di registrazione (maggio 2018) per le sostanze chimiche prodotte o importate in quantità pari o superiori a una tonnellata/anno (scadenza che riguarda direttamente un grandissimo numero di PMI) richiede specifiche attività di informazione, comunicazione e assistenza. A questo riguardo, la relazione segnala che il MiSE deve fornire il proprio contributo nell'ambito dei processi consultivi avviati dalla Commissione europea nel quadro del Regulatory Fitness and Performance Programme (REFIT), al fine di valutare la pertinenza, la coerenza, l'efficacia, l'efficienza e il valore aggiunto del quadro regolatorio esistente sulla sicurezza delle sostanze chimiche. Si rende, altresì, necessaria la formulazione di analisi e proposte d'intervento sulla filiera produttiva, con particolare riferimento alle criticità poste dal quadro normativo europeo sulla sicurezza delle sostanze chimiche. Allo scopo di sopperire a queste esigenze, si prevede di affidare un incarico individuale di natura occasionale, con contratto di lavoro autonomo, a un esperto di particolare e comprovata specializzazione tecnico-scientifica. Per il conferimento di tale incarico è prevista una spesa massima onnicomprensiva, al lordo degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali, di 44.000 euro, escluse eventuali spese per missioni necessarie per l'espletamento dell'incarico.

3. Piano nazionale Industria 4.0.

  La relazione segnala che la trasformazione digitale del settore manifatturiero, definita come la quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0), rappresenta un'opportunità unica per restituire centralità al settore e per invertire la flessione che ne ha caratterizzato la recente dinamica. Si specifica, in proposito, che le tecnologie digitali rendono possibile l'integrazione verticale e orizzontale dei sistemi, la loro completa integrazione e interoperabilità. Industria 4.0 modifica, infatti, il modo di fare industria attraverso l'introduzione diffusa di soluzioni avanzate che consentono alle aziende di reinterpretare il proprio ruolo, impattando lungo l'intera catena: dalla progettazione del prodotto ai rapporti di fornitura e sub-fornitura, dai processi produttivi gestiti come spazi cyberfisici ai sistemi di logistica e magazzinaggio, fino al contatto digitale con il cliente finale. La relazione si sofferma, quindi, sui molteplici fattori abilitanti (l'accesso alla Rete, la diffusione di tecnologie mobili e di apparati «intelligenti», la conseguente disponibilità di un enorme quantitativo di informazioni, l'economia della condivisione, la dematerializzazione dei processi, le soluzioni in cloud), ricordando, altresì, che nello scorso mese di giugno la X Commissione della Camera dei deputati ha approvato il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva su «Industria 4.0 quale modello applicare al tessuto industriale italiano», che ha rappresentato il punto di partenza del Piano Industria 4.0 presentato dal MiSE nel mese di settembre 2016. Il Piano si articola in misure concrete – alcune delle quali trovano attuazione nel disegno di legge di bilancio, all'esame presso le competenti Commissioni parlamentari – che agiscono sui cosiddetti fattori abilitanti, in una logica di neutralità settoriale e tecnologica. Le direttrici chiave del Piano riguardano il sostegno agli investimenti innovativi delle imprese e la diffusione delle competenze necessarie alla trasformazione. A queste si affiancano le direttrici di accompagnamento relative alle infrastrutture abilitanti e agli strumenti pubblici di supporto. La governance del Piano è affidata a una Cabina di regia (costituita da Presidenza del Consiglio dei ministri, sei Ministeri, università ed enti di ricerca, associazioni datoriali e sindacali, Cassa depositi e prestiti) e a gruppi tematici di lavoro, che si articolano sulla base delle quattro direttrici previste dal Piano.
  Nell'ambito delle attività di gestione e diffusione del Piano, l'Amministrazione ha valutato la necessità di acquisire servizi specialistici per il supporto al Piano Industria 4.0, prevedendo una spesa massima pari a 39 mila euro. La relazione Pag. 189specifica che è stata avviata una procedura di affidamento diretto del servizio, previa indagine di mercato, e definisce altresì le attività di supporto, nonché di assistenza tecnica e organizzativa, in cui il servizio sarà articolato. Dunque, le risorse per l'anno 2016 che la relazione evidenzia di utilizzare per il medesimo anno per gli obiettivi ivi indicati sono pari a 96.200 euro, escluse eventuali spese per missioni necessarie per l'espletamento dell'incarico di cui al punto 2.
  Al Programma di utilizzo per l'anno 2016 è allegata, ai sensi del richiamato articolo 3 della legge n. 140 del 1999, la rendicontazione relativa all'utilizzo dei fondi di competenza nell'anno 2015, nella quale sono indicati i singoli impegni assunti per il capitolo 2234.
  A fronte di uno stanziamento iniziale per il 2015 di 58.677 euro, si dà atto:
   della stipula di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per attività di supporto tecnico-scientifico alle attività di assistenza tecnica, con particolare riferimento al Regolamento europeo REACH sulla sicurezza delle sostanze chimiche, che ha comportato un onere di 25.151,1 euro;
   della predisposizione di uno studio in materia di politiche industriali per il settore delle imprese culturali e creative (ICC), di supporto alle attività del Tavolo istituzionale di settore istituito dal MISE, che ha comportato un onere di 22.000 euro.

  Lo stanziamento iniziale pari a 58.677 euro, pertanto, è stato utilizzato per complessivi euro 47.151,1 ed ha registrato un'economia di gestione di 11.525,9 euro.
  Nel ritenere esaustiva la relazione presentata dal Ministero, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5) auspicando che, considerata l'importanza di studi e approfondimenti nell'ambito della politica industriale e l'esiguità degli stanziamenti, il prossimo anno le risorse a ciò destinate possano essere completamente impegnate.

  Guglielmo EPIFANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.50.

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