CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 novembre 2016
721.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 131

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 novembre 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo, Antimo Cesaro, ed il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 11.35.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
C. 4127-bis (per le parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 novembre 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita dal circuito chiuso. L'ordine del giorno porta il seguito dell'esame in sede consultiva del disegno di legge recante bilancio di previsione dello stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (C. 4127-bis Governo), ai sensi degli articoli 120, comma 3, e 121 del Regolamento, per le parti di competenza. Ieri la deputata Coscia ha svolto la relazione. È in distribuzione un nuovo fascicolo di emendamenti; comunica, inoltre, che saranno proposte diverse riformulazioni, i cui testi sono pure in distribuzione. Sono stati successivamente sottoscritti dagli onorevoli Iacono e Di Lello l'emendamento 52.1 Malpezzi, dagli onorevoli Ghizzoni e Piccoli Nardelli l'articolo aggiuntivo 59.0.1 Crimì, dal deputato Di Lello il 74.8 Carocci e dall'onorevole Matarrese l'articolo aggiuntivo 82.0.1 Molea.

  Gianluca VACCA (M5S) rileva che le norme di competenza della Commissione riguardano soprattutto l'ambito universitario, mentre risultano più contenuti la parte inerente alla scuola e l'ambito di Pag. 132interesse dei beni e attività culturali. Evidenzia l'incremento degli stanziamenti relativi al MIUR, anche se caratterizzati da alcuni significativi tagli, quale quello di 300 milioni relativo al secondo ciclo di istruzione. Accoglie favorevolmente la presenza, nel disegno di legge, della norma sulla contribuzione studentesca universitaria, di cui all'articolo 36, ricordando il lungo e proficuo lavoro della Commissione che ha condotto all'introduzione della no tax area. Ritiene tuttavia che la norma possa essere migliorata nei contenuti e nella forma: preannuncia, pertanto, la presentazione di emendamenti volti a modificarne alcuni aspetti critici, specialmente quelli relativi alla previsione di crediti formativi troppo alti che potrebbero alterarne le finalità. Esprime, al contrario, ferma contrarietà sui contenuti dell'articolo 38 relativo alle borse di studio nazionali per il merito e la mobilità. Ritiene completamente sbagliata l'impostazione dell'articolo – che sembra creare un sistema parallelo di borse di studio rispetto alla normativa vigente – e che introduce un sistema premiale con scarse risorse e criteri troppo severi. Critica, inoltre, la previsione di borse di studio per la mobilità, in quanto il meccanismo incentiverebbe un esodo di studenti dalle università ritenute meno prestigiose, verso atenei più appetibili per la maggiore spendibilità del titolo rilasciato. Rispetto all'istituzione di una sezione del FFO destinata a finanziare i dipartimenti universitari di eccellenza, è perplesso: si tratta di un ulteriore appesantimento burocratico dell'accesso ai canali di finanziamento che continuano a sovrapporsi. Ritiene insufficienti sia le risorse destinate al Fondo per il finanziamento delle attività di ricerca, sia quelle finalizzate alla realizzazione del progetto «Human Technopole». Infine, in merito all'articolo 52, che incrementa l'organico dell'autonomia, considera le disposizioni la risposta del Governo alla risoluzione presentata diverso tempo fa dal suo Gruppo: una risposta comunque poco chiara e che non definisce il numero di unità di personale interessate dalla norma.

  Manuela GHIZZONI (PD) si riallaccia a quanto esposto dal collega Vacca, ma deve avvertire che le misure relative al diritto allo studio universitario, contenute nel disegno di legge di bilancio, devono essere colte nel loro complesso. Si tratta di un impianto, forse migliorabile, basato su quattro pilastri. In primo luogo, l'articolo 36 del disegno di legge, per la prima volta, istituisce la no tax area per gli studenti appartenenti a famiglie a basso reddito, con ciò rispondendo all'esigenza di favorirne l'accesso all'università. Una seconda esigenza, cui viene incontro la disposizione dell'articolo 39, è quella della lotta all'abbandono universitario, tanto che vengono finanziati, per la prima volta a regime, l'orientamento e il tutoraggio degli studenti. Un terzo filone dell'intervento legislativo, cioè l'articolo 37, affronta alcune problematiche del diritto allo studio, che è di competenza regionale, da un lato, stabilizzando definitivamente l'incremento di 50 milioni del fondo integrativo statale per le borse di studio stabilito solo per il 2016; dall'altro, dando immediata attuazione ad una norma del decreto legislativo n. 68 del 2012 che stabilisce che il riparto del fondo statale sulla base del fabbisogno regionale. In questo modo ritiene che cresca sensibilmente il tasso di copertura degli idonei con borsa. Ricorda poi di aver presentato l'emendamento 4127-bis/VII/37.4 in una formulazione volta ad attivare finalmente l'Osservatorio nazionale sul diritto allo studio istituito dal medesimo decreto legislativo. Purtroppo questa parte, poiché di carattere ordinamentale, è risultata inammissibile. Si riserva pertanto di presentare un ordine del giorno al proposito. In quarto e ultimo luogo, la legge affronta il tema del supporto agli studenti universitari provenienti da famiglie non abbienti e particolarmente talentuosi e meritevoli. Deve rammentare che l'articolo 34 della Costituzione non solo statuisce il diritto dei capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i gradi più alti degli studi, ma stabilisce che la Repubblica deve rendere effettivo tale diritto con borse di studio, assegni alle famiglie o altre provvidenze che devono essere attribuite per Pag. 133concorso. È proprio quello che fa l'articolo 38 di questo disegno di legge istituendo nuove borse di studio per il merito e la mobilità e quindi scongiurando il rischio, paventato già da don Milani, di fare parti uguali tra disuguali. Concludendo al riguardo, fa menzione del contenuto degli articoli da 43 a 45 che istituiscono e finanziano un fondo per i dipartimenti universitari di eccellenza, quale sezione apposita distinta nel fondo per il finanziamento ordinario delle università statali, istituendo per la prima volta un canale separato per la premialità senza che il premio per un ateneo debba coincidere con una sanzione per un altro. Per tutti questi motivi, crede che la legge di bilancio di quest'anno costituisca un indubbio passo avanti sul sostegno ai diritti degli studenti e al sistema universitario.

  Maria Grazia ROCCHI (PD) riprendendo l'intervento del collega Vacca sull'incremento dell'organico delle scuole, sostiene che le disposizioni che istituiscono il passaggio dall'organico di fatto a quello dell'autonomia sono figlie di una lunga stagione di «pressing», iniziata prima dell'approvazione della legge n. 107 del 2015. Sottolinea la distorsione del sistema provocata dalle due tipologie di organico, che ha determinato il fenomeno del continuo ricorso a contratti a tempo determinato: fenomeno ormai non più fisiologico, ma patologico. L'articolo 52, con le risorse allocate, permette finalmente di ridurre in modo consistente l'altissimo numero di supplenze che da sempre ha caratterizzato il sistema scolastico italiano e consente alle scuole di effettuare un'autentica programmazione didattica ed educativa.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) considera le norme sulla scuola, contenute nel disegno di legge, l'effetto della fretta con cui si è giunti all'approvazione della legge n. 107, che ha lasciato irrisolti molti problemi, primo tra tutti quello dell'adeguamento tra organico di fatto e organico di diritto. Ritiene che le norme contenute nel disegno di legge non offrano una risposta adeguata, come raccontano le numerose testimonianze da lei raccolte, provenienti dai dirigenti scolastici che reputano di difficile attuazione l'unificazione degli spezzoni in un'unica cattedra. Troverebbe più appropriato investire le risorse stanziate per risolvere l'annosa questione della carenza di dirigenti scolastici amministrativi, per l'assunzione dei quali è stato bandito un concorso nel 2010, che non è mai stato svolto. Si dichiara d'accordo sull'articolo 38, anche se non comprende le ragioni che hanno indotto a dare un nome diverso alla Fondazione per il merito. È perplessa circa i criteri previsti per la selezione dei 400 beneficiari delle borse di studio che, oltre ai requisiti reddituali, prendono in considerazione la votazione, escludendo altre forme di valutazione, quali la partecipazione a concorsi come il certamen o le olimpiadi della matematica. Esprime una posizione analoga in relazione alle norme sull'università e preannuncia la presentazione di emendamenti volti a dare certezza alle scuole paritarie in materia di finanziamenti.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) esprime, per prima cosa, la sua più genuina solidarietà per le popolazioni terremotate del Centro Italia, nelle quali garantire il diritto allo studio resta pur sempre una priorità. Fatto un breve cenno all'incontro che si è svolto nell'Aula della Camera dei deputati lo scorso lunedì 7 novembre – organizzato dalla Presidente Boldrini e dall'ANCI – cui hanno preso parte alcuni presidenti di commissione e diverse centinaia di sindaci, sottolinea l'impegno del Governo in tema di edilizia scolastica, le spese per la quale sono ormai escluse dal patto di stabilità. Crede che un modo proficuo di usare le risorse disponibili su questo terreno sia di cofinanziare i mutui BEI. Conclude sottolineando come spesso i comuni bandiscano in questo campo appalti con il metodo del ribasso d'asta e pensa che i risparmi dovuti alle aggiudicazioni con il ribasso debbano essere conservati alle necessità dell'edilizia scolastica e non stornati ad altri fini.

  Simone VALENTE (M5S) esprime perplessità in merito alla linea politica del Pag. 134Governo sulla tutela dei beni culturali che emerge dall'impostazione del disegno di legge. Stigmatizza la destinazione di risorse alle realtà museali più importanti, quelle che creano business, mentre si trascurano i musei più piccoli e che costituiscono circa il 90 per cento del patrimonio museale italiano. Sarebbe invece auspicabile investire sulla «cultura diffusa» attraverso la gratuità dell'accesso ai piccoli musei che verrebbero così portati alla conoscenza di un maggior numero di persone. Ritiene opportuna anche l'incentivazione dei servizi aggiuntivi all'interno dei musei, portando al loro interno attività didattiche e di ricerca. Sottolinea la riduzione di 43 milioni degli stanziamenti in favore dei siti archeologici ed evidenzia l'incremento, anche se contenuto, del FUS, per il quale andrebbero rivisti i criteri di riparto. In merito alle attività sportive, ribadisce quanto già sostenuto recentemente nel corso dello svolgimento di interrogazioni, circa la necessità di incentivare lo svolgimento dello sport di base, dell'attività fisica nelle scuole, piuttosto che sostenere finanziariamente solo lo svolgimento di «grandi eventi».

  Maria COSCIA (PD) ringrazia i colleghi per la ricchezza del dibattito; esprime parere favorevole sugli emendamenti 13.1, 15.1, 25.1, 36.1, 37.1, 37.2, 37.4, 37.5, 38.2, 40.3, 41.2, 41.3, 41.4, 45.1, 52.1, 52.0.1, 53.4, 53.8, 59.0.1, 60.1, 61.1, 74.1, 74.2, 74.6, 74.7, 74.8, 74.10, 74.12, 78.7, 82.2, 82.1, 82.4, TAB A/1. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti 36.7, 37.3, 38.1, 38.3, 38.4, 38.5, 39.1, 39.2. Crede che potrebbero essere ritirati, poiché eventualmente assorbiti dall'approvazione dell'emendamento 40.3, gli articoli aggiuntivi 40.0.1 e 40.03. Invita, altresì, al ritiro degli emendamenti 53.7, 71.0.1, 78.2, 78.3, 78.4, 78.5, 78.6, 78.8, 82.3 e dell'articolo aggiuntivo 82.0.1. Ricorda che gli emendamenti ritirati o respinti potranno essere presentati alla Commissione Bilancio.

  Il Sottosegretario Antimo CESARO esprime parere conforme, salva la riformulazione degli emendamenti 15.1 e 61.1.

  Il Sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI esprime parere conforme, salva la riformulazione degli emendamenti 25.1, 36.1, 37.2, 38.2, 52.0.1, 53.4 e 53.8.

  La seduta, sospesa alle 13.05, è ripresa alle 13.20.

  La Commissione approva l'emendamento 13.1 Ascani, sottoscritto dalla deputata Manzi; indi con distinta votazione approva l'emendamento 15.1 Vignali, come riformulato. Approva altresì gli emendamenti 25.1 Ventricelli e 36.1 Ghizzoni, come riformulati.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dà per assorbiti gli emendamenti 36.2, 36.3 e 36.5 Vacca e avverte che il firmatario ha ritirato l'emendamento 36.7.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento 37.1 Vacca e, come riformulato, l'emendamento 37.2 Vacca. Respinge poi l'emendamento 37.3 Vacca. Con distinte votazioni approva gli emendamenti 37.4 Ghizzoni e 37.5 Vacca. Indi, respinge l'emendamento 38.1 Vacca e approva l'emendamento 38.2 Ghizzoni, come riformulato.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti 38.3 e 38.4 Centemero, 38.5 Vignali, 39.1 e 39.2 Centemero.

  La Commissione approva l'emendamento 40.3 Ghizzoni e, dopo che sono stati dati per assorbiti gli articoli aggiuntivi 40.01 e 40.02 Centemero, approva, con ulteriori distinte votazioni, gli emendamenti 41.1, 41.2 e 41.3 Ghizzoni e 41.4 Ascani, nonché l'emendamento 45.1 Ghizzoni.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, mette quindi ai voti l'emendamento 52.1 Malpezzi, che viene approvato, e avverte che è stato ritirato l'emendamento 52.3 Mongiello.

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  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 52.01 Mongiello, come riformulato, sottoscritto altresì dalla deputata Manzi.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che è stato ritirato l'emendamento 53.1 Iori e che risulta assorbito l'emendamento 53.3 D'Ottavio. Dà comunicazione che la deputata Sgambato ha ritirato la propria firma dall'emendamento 53.4, che viceversa è stato sottoscritto dalla deputata Malisani.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL), comunica che non parteciperà alla votazione sull'emendamento 53.4.

  La Commissione lo approva, come riformulato.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dà conto del ritiro degli emendamenti 53.5 Cimbro e 53.7 Vignali.

  La Commissione con distinte votazioni approva gli emendamenti 53.8 Carocci, come riformulato, 53.9 Blazina, l'articolo aggiuntivo 59.01 Crimì, nonché gli emendamenti 60.1 Ghizzoni e 61.1 Bonaccorsi, come riformulato.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che è stato ritirato l'articolo aggiuntivo 71.01 Vignali.

  La Commissione con distinte votazioni approva gli emendamenti 74.1 Manzi, 74.2 Rampi, 74.6 Rocchi, 74.7 Rocchi 74.8 Carocci e 74.10 Santerini.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dà per precluso l'emendamento 74.11 Santerini e mette ai voti l'emendamento 74.12 Malisani.

  La Commissione lo approva, mentre respinge l'emendamento 78.2 Luigi Gallo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dà conto del ritiro degli emendamenti 78.3, 78.4, 78.5 e 78.6 Centemero.

  La Commissione approva l'emendamento 78.7 Centemero.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti 78.8 Centemero e 82.3 Vignali.

  La Commissione approva l'emendamento 82.2 Rampi.

  Maria COSCIA (PD), relatrice, sottoscrive a nome di tutti i deputati del suo gruppo, l'emendamento 82.1 Piccoli Nardelli.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 82.1 Piccoli Nardelli e 82.4 Bonaccorsi.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo 82.01 Molea è stato ritirato, e mette ai voti l'emendamento Tab.A/1 Narduolo, sottoscritto altresì dalla collega Malisani.

  La Commissione lo approva.

  Maria COSCIA (PD), relatrice, avanza una proposta di riferire favorevolmente alla Commissione Bilancio e di accompagnare tale relazione con gli emendamenti testé approvati (vedi allegati 1 e 2).

  Simona Flavia MALPEZZI (PD) sottolinea il carattere organico e coerente delle misure contenute nel provvedimento. Evidenzia che gli interventi sulla cultura hanno una portata minore in ragione della recente approvazione di importanti provvedimenti in materia. Il disegno di legge reca disposizioni sull'Università che consentono di concretizzare il lavoro svolto dalla Commissione su numerosi fronti, non ultimo dei quali la delega per la formazione iniziale della legge n. 107. Richiama le norme che incrementano l'organico dell'autonomia delle scuole e quelle sull'alternanza scuola-lavoro che hanno raccolto le sollecitazioni avanzate dalla Commissione. Preannuncia il voto favorevole del Gruppo PD sulla relazione.

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  Elena CENTEMERO (FI-PdL), esprimendo la propria contrarietà sulle norme sulla scuola, che mancano di aderenza alla realtà, preannunzia la presentazione di emendamenti volti a risolvere le criticità segnalate proprio dal mondo della scuola. Sottolinea la mancanza di disposizioni volte a risolvere la cronica carenza di dirigenti scolastici amministrativi e rimarca la necessità per l'Università di una maggiore equità in termini di platea dei beneficiari di borse di studio e di attenzione agli atenei nei territori più svantaggiati.

  Gianluca VACCA (M5S) apprezza che il lavoro del suo Gruppo sia stato citato e preso in considerazione nel dibattito. Pensa che talune disposizioni ricomprese nel disegno di legge abbiano carattere sostanzialmente ordinamentale, ciò che comporta un significativo impatto sull'Università. Nell'impostazione complessiva e nelle parti di competenza permangono profili di dissenso, come per esempio la proroga del programma «Scuole belle». Annuncia il voto contrario del Gruppo M5S.

  La Commissione approva la proposta di relazione.

  La seduta termina alle 13.55.

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