CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 novembre 2016
717.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 109

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 3 novembre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.

Disciplina dell'attività di ristorazione in abitazione privata.
Testo unificato C. 3258 Minardo, C. 3337 Cancelleri, C. 3725 Basso e C. 3807 Ricciatti.

(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare – ai fini del prescritto parere – il testo unificato delle proposte C. 3258 Minardo, C. 3337 Cancelleri, C. 3725 Basso e C. 3807 Ricciatti, recante disciplina dell'attività di ristorazione in abitazione privata, assegnato in sede referente alla X Commissione, come risultante al termine dell'esame degli emendamenti.
  Rileva preliminarmente che nell'ordinamento giuridico non esiste una disciplina specifica per l'attività di ristorazione in abitazione privata; tuttavia la risoluzione n. 50481 del 10 aprile 2015, emanata dal Ministero dello sviluppo economico, è intervenuta a chiarire che «l'attività di cuoco a domicilio», anche se esercitata con modalità innovative, comportando il pagamento di un corrispettivo in denaro si esplica quale attività economica in senso proprio; di conseguenza non può considerarsi un'attività libera e non assoggettabile ad alcuna previsione normativa.
  Su tali presupposti il testo unificato, composto da 7 articoli, disciplina l'attività di ristorazione esercitata da persone fisiche in abitazione privata – anche definita home restaurant – e fornisce strumenti atti a garantire la trasparenza, la tutela dei consumatori e la leale concorrenza, nell'ambito dell'economia della condivisione (articolo 1, comma 1). La finalità della proposta è quella di valorizzare e favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualità, privilegiando l'utilizzo di prodotti tipici del territorio (comma 2 dell'articolo 1). Tale attività si avvale di piattaforme tecnologiche, che regolano l'incontro degli utenti, consentendo la registrazione del servizio, la sua eventuale cancellazione nonché il relativo pagamento. Le prescrizioni per i gestori delle piattaforme tecnologiche, fissate dall'articolo 3, prevedono tra l'altro che: le informazioni relative alle attività degli utenti siano tracciate e conservate, nel rispetto delle vigenti norme sulla privacy, e siano messe a disposizione degli enti di controllo competenti; le transazioni di denaro siano operate mediante le piattaforme digitali ed esclusivamente attraverso sistemi di pagamento elettronico; ogni attività di home restaurant debba essere registrata sulla piattaforma tecnologica almeno mezz'ora prima della sua fruizione; siano previste modalità di registrazione univoche dell'identità; il gestore verifichi che gli utenti operatori cuochi siano in possesso dei requisiti di cui alla presente legge per lo svolgimento dell'attività di home restaurant e che siano coperti da idonee polizze assicurative.
  Non rientrano nell'oggetto della proposta le attività svolte in ambito privato o comunque da persone unite da stretti vincoli, quali parenti o amici (articolo 4, comma 1). Le modalità e i requisiti per lo svolgimento dell'attività espressamente previste sono (articolo 4, commi 2-6): l'utilizzo della propria organizzazione familiare e di parte di una unità immobiliare ad uso abitativo, fornita dei requisiti previsti dalle leggi e dai regolamenti vigenti, per un numero massimo di 500 coperti per anno solare e proventi annui non superiori a 5000 euro; il possesso dei requisiti di onorabilità di cui all'articolo 71, commi 1 e 2 del decreto legislativo n. 59 del 2010; il rispetto delle procedure previste dall'attestato dell'analisi dei rischi e controllo dei punti critici (HACCP) ai sensi del regolamento (CE) n. 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari; la comunicazione al comune competente della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Come previsto dall'articolo 5 gli immobili destinati ad attività di home restaurant devono soddisfare i requisiti di abitabilità ed igiene ai sensi della normativa vigente. Tale attività non può essere esercitata nelle unità immobiliari ad uso abitativo in cui siano esercitate attività turistico-ricettive in forma non imprenditoriale o attività di locazione per periodi inferiori a trenta giorni, e viceversa. Il medesimo articolo 5 stabilisce che l'utilizzo dell'immobile per attività di home restaurant non comporta la modifica della destinazione d'uso. L'articolo 6 prevede che l'esercizio Pag. 111dell'attività di home restaurant, in caso di assenza della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), comporta la cessazione dell'attività medesima e il pagamento di una sanzione amministrativa (prevista dall'articolo 10, comma 1, della legge n. 287 del 1991). L'articolo 7 reca la clausola di invarianza finanziaria.
  Con riferimento alle parti di competenza della Commissione Ambiente, ricorda che, ai fini dell'esercizio dell'attività di home restaurant, si richiede che le unità immobiliari utilizzate rispettino le caratteristiche di abitabilità previste dalla normativa vigente (articolo 5, comma 1) e che i soggetti interessati comunichino al comune competente la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) (articolo 4, comma 5), l'assenza della quale comporta la cessazione dell'attività e il pagamento di una sanzione amministrativa. Segnala a tale proposito che la citata risoluzione del MISE prevede per l'attività di home restaurant la presentazione della SCIA o l'autorizzazione, se trattasi di attività svolte in zone vincolate: tale ultima previsione non è contemplata nel testo trasmesso per il parere.
  Ciò premesso, propone di esprimere sul provvedimento in oggetto parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1) tesa a invitare la commissione di merito a valutare, all'articolo 4, comma 1, l'opportunità di limitare l'esclusione dall'ambito di applicazione della legge solo alle attività svolte da persone unite da vincoli di parentela.

  Ermete REALACCI, presidente, segnala che la questione di maggiore rilevanza, vale a dire l'eventualità che l’home restaurant possa rappresentare una forma di concorrenza sleale rispetto alle attività di ristorazione assoggettate a procedura amministrativa, è presa in considerazione dal relatore nella proposta di parere.
   Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con un'osservazione formulata dal relatore.

D.L. 193/2016: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili.
C. 4110 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 2 novembre 2016.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, secondo gli accordi intercorsi, l'espressione del parere è prevista per la giornata di martedì 8 novembre e che l'inserimento all'ordine del giorno della seduta odierna era volto a consentire eventuali interventi da parte dei colleghi. Pertanto, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di martedì 8 novembre.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
C. 4127-bis Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Ermete REALACCI, presidente, rileva che la Commissione è chiamata a esaminare il disegno di legge recante bilancio di previsione dello stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019 (C. 4127-bis Governo), ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza.
  A questo riguardo, ricorda che la recente riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n. 163, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, ha apportato alcune significative innovazioni alla vigente disciplina contabile, che troveranno per la prima volta attuazione nel corso della presente sessione di bilancio.
  In questo quadro, comunica che la Presidente della Camera ha trasmesso ai Pag. 112Presidenti delle Commissioni permanenti un documento, adottato all'unanimità dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, della V Commissione, in cui si individuano alcune linee guida di carattere procedurale che potrebbero costituire un valido ausilio nell'applicazione delle disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati, come interpretate nel parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010, soprattutto per quanto riguarda le modalità di esame del disegno di legge di bilancio nelle Commissioni nonché i criteri sulla emendabilità dello stesso alla luce della mutata disciplina contabile.
  In particolare, come emerge dal citato documento, ai sensi della nuova disciplina contabile i contenuti dei due disegni di legge (stabilità e bilancio), che sulla base della legislazione previgente dovevano essere presentati dal Governo alle Camere, sono ora accolti in un unico provvedimento, il disegno di legge di bilancio, composto da due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Sulla base di questa nuova articolazione della manovra, tutte le disposizioni regolamentari aventi ad oggetto l'esame del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio dovranno pertanto intendersi riferite, rispettivamente, alla prima e alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio.
  Ai fini dell'esame presso le Commissioni di settore, le parti di competenza di ciascuna di esse dovranno pertanto essere individuate, con riferimento ad entrambe le sezioni, secondo le medesime modalità con cui tale individuazione avveniva in passato in ordine al disegno di legge di stabilità e, soprattutto, al disegno di legge di bilancio.
  Avverte che, per quanto riguarda l'VIII Commissione, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione saranno esaminate anche le Tabelle relative agli stati di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero dell'economia e delle finanze, contenute nella seconda sezione.
  L'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Possono essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza sono trasmesse alla Commissione bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) possono partecipare ai lavori della Commissione bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
  La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. A tale proposito, fa notare che, come emerge dal documento in precedenza citato, il regime di presentazione degli emendamenti nelle Commissioni di settore e in Assemblea non subirà sostanziali mutamenti, nel senso che gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione con compensazione a valere su parti di competenza di altre Commissioni potranno essere presentati sia nella presente Commissione sia direttamente presso la Commissione bilancio. La stessa regola sarà peraltro applicabile anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza della VIII Commissione, posto che la regola della previa presentazione presso la Commissione competente per materia è stata nel corso del tempo superata in via di prassi a causa della difficoltà di individuare, in modo inequivoco, le parti di competenza con riferimento al disegno di legge di bilancio e, soprattutto, al disegno di legge di stabilità. Pag. 113
  Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso la Commissione sarà effettuata dalla Presidenza prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, come recentemente modificata.
  In particolare, rileva che, come risulta dal predetto documento, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda infine che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo potranno essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, segnala che la Commissione avvia oggi l'esame del disegno di legge di bilancio annuale per il 2017 e pluriennale 2017-2019, per le parti di competenza dell'VIII Commissione.
  Ricorda che il contenuto del disegno di legge all'esame risulta differentemente articolato rispetto a quello degli anni scorsi in quanto, con la riforma operata dalla legge n.163 del 2016 sulla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, la legge di bilancio e la legge di stabilità sono ora ricompresi in un unico provvedimento, che è suddiviso in due sezioni: la prima sezione svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità, mentre la seconda sezione assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio.
  Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per un'analisi dettagliata del contenuto del disegno di legge, dà conto sinteticamente delle disposizioni di competenza e di interesse della Commissione partendo da quelle della prima sezione.
  Segnala che l'articolo 2, commi 1-2, interviene in maniera articolata sulla disciplina vigente riguardante le detrazioni per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica, recupero edilizio e misure antisismiche. Si tratta di una materia rispetto alla quale la nostra Commissione ha sempre riservato una particolare attenzione attraverso l'approvazione di atti di indirizzo ed emendamenti volti alla stabilizzazione delle predette misure. Ricorda, inoltre, l'attività che la Commissione sta svolgendo in merito alla prevenzione del rischio sismico nell'ambito dell'indagine conoscitiva in corso. Il disegno di legge dispone, in particolare, la proroga fino al 31 dicembre 2017 della misura della detrazione al 65 per cento per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. ecobonus). Per gli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari del singolo condominio, la misura della detrazione al 65 per cento è prorogata fino al 31 dicembre 2021. La misura della detrazione è ulteriormente aumentata nel caso di interventi che interessino l'involucro dell'edificio (70 per cento) e di interventi finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale e estiva e che conseguano determinati standard (75 per cento). Fa presente che i condomini possono cedere la detrazione ai fornitori che hanno Pag. 114effettuato gli interventi nonché a soggetti privati, con la possibilità che il credito sia successivamente cedibile. Le detrazioni sono usufruibili anche dagli IACP, comunque denominati, per gli interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica.
  L'articolo 2 dispone, inoltre, la proroga fino al 31 dicembre 2017 della misura della detrazione al 50 per cento per gli interventi di ristrutturazione edilizia.
  Per quanto riguarda invece gli interventi relativi all'adozione di misure antisismiche, a decorrere dal 1o gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2021 si prevede una detrazione del 50 per cento, ripartita in cinque quote annuali di pari importo nell'anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. Rispetto alla normativa vigente, l'agevolazione si applica non solo agli edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2), ma anche agli edifici situati nella zona sismica 3. Nel caso in cui dalla realizzazione dei predetti interventi derivi una riduzione del rischio sismico, che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore, la detrazione di imposta spetta in misura pari al 70 per cento della spesa sostenuta, percentuale che è elevabile all'80 per cento ove dall'intervento derivi il passaggio a due classi di rischio inferiori. Tali misure sono ulteriormente incrementate al 75 per cento e all'85 per cento qualora gli interventi siano realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali. Anche in questo caso i soggetti beneficiari possono optare per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi nonché a soggetti privati, con la possibilità che il credito sia successivamente cedibile. Tra le spese detraibili per la realizzazione degli interventi relativi all'adozione di misure antisismiche, a decorrere dal 1o gennaio 2017, rientrano anche le spese effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immobili.
  Ricorda, inoltre, che, nell'ambito delle nuove disposizioni, si demanda l'adozione delle linee guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni, nonché le modalità per la attestazione, da parte di professionisti abilitati, della efficacia degli interventi effettuati, a un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottarsi entro il 28 febbraio 2017, sentito il Consiglio Superiore dei lavori pubblici.
  L'articolo 21 prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo destinato a finanziare interventi in materia, tra l'altro, di trasporti e viabilità, infrastrutture, difesa del suolo e dissesto idrogeologico, prevenzione del rischio sismico, edilizia pubblica, compresa quella scolastica. Il Fondo ha una dotazione di 1.900 milioni di euro per l'anno 2017, 3.150 milioni per l'anno 2018, 3.500 milioni per l'anno 2019 e 3.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032. Il riparto del Fondo sarà operato con successivi provvedimenti.
  L'articolo 57 istituisce un fondo, con risorse per 45 milioni di euro per l'anno 2017, per la realizzazione di interventi relativi all'organizzazione e allo svolgimento del vertice tra i sette maggiori Paesi industrializzati (G7), anche al fine di procedere ad adeguamenti di natura infrastrutturale.
  Ulteriori disposizioni per l'emergenza sismica sono contenute nell'articolo 51 e riguardano lo stanziamento delle risorse per gli interventi di riparazione, ricostruzione e assistenza alla popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016 e per la ripresa economica nei territori interessati. A tale scopo, si autorizza la spesa di: 100 milioni di euro per l'anno 2017 e 200 milioni di euro annui dall'anno 2018 all'anno 2047, per la concessione del credito d'imposta maturato in relazione all'accesso ai finanziamenti agevolati, di durata venticinquennale, previsti per la ricostruzione privata (lettera a)); 200 milioni di euro per l'anno 2017, 300 milioni di euro per l'anno 2018, 350 milioni di euro per l'anno 2019 e 150 milioni di euro per l'anno 2020 per la concessione dei contributi per la ricostruzione pubblica (lettera b)). Le regioni colpite dagli eventi sismici possono destinare, nell'ambito dei pertinenti programmi cofinanziati dai fondi Pag. 115strutturali 2014/2020, ulteriori risorse, incluso il cofinanziamento nazionale, per un importo pari a 300 milioni di euro.
  Sul fronte della razionalizzazione degli acquisti pubblici, segnala che l'articolo 60 reca una serie di misure di efficientamento della spesa attraverso l'individuazione di nuovi strumenti di acquisto centralizzato sulla base di uno studio svolto dal MEF, tramite Consip, la sperimentazione su due ministeri (lo stesso MEF e il Ministero dell'Interno, oltre alle loro rispettive articolazioni territoriali) e due categorie merceologiche (energia elettrica e servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto) in cui il MEF procede come acquirente unico. Si prevede, inoltre, l'estensione del Programma di razionalizzazione degli acquisti per i beni e servizi di particolare rilevanza strategica. Fa presente, inoltre, che, ai sensi del comma 9, le amministrazioni pubbliche sottoposte all'obbligo di ricorrere a Consip o agli altri soggetti aggregatori possono procedere, in caso di motivata urgenza, qualora non siano disponibili i relativi contratti di Consip S.p.A. o degli altri soggetti aggregatori, allo svolgimento di autonome procedure di acquisto, dirette alla stipulazione di contratti aventi durata e misura strettamente necessaria. L'Autorità nazionale anticorruzione rilascia il codice identificativo per la gara.
  Segnala inoltre che l'articolo 65, che detta norme di finanza pubblica per il rilancio degli investimenti, reca talune disposizioni di interesse per i settori di competenza della Commissione. In base al comma 5, si precisa che le risorse accantonate nel fondo pluriennale di spesa dell'esercizio 2015, per finanziare le spese contenute nei quadri economici relative a investimenti per lavori pubblici e quelle per procedure di affidamento già attivate, se non utilizzate possono essere conservate nel fondo pluriennale vincolato di spesa dell'esercizio 2016 anziché confluire nel risultato di amministrazione, a condizione che l'ente finanzi opere per le quali disponga del progetto esecutivo degli investimenti redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma di spesa e a condizione che il bilancio di previsione 2017 – 2019 sia approvato entro il 31 gennaio 2017.
  Si disciplina inoltre l'assegnazione di spazi finanziari agli enti locali e alle regioni. Nello specifico, l'articolo 65, comma 23, assegna agli enti locali spazi finanziari per il triennio 2017-2019 nel limite complessivo di 700 milioni annui, di cui 300 milioni di euro destinati ad interventi di edilizia scolastica. Quanto agli interventi diversi dall'edilizia scolastica la procedura prevede che, entro il 15 febbraio di ciascun anno (15 marzo nel 2017), con decreto del Ministero dell'economia è determinato l'ammontare dello spazio finanziario attribuito a ciascun ente locale tenendo conto dei seguenti criteri di priorità: a) interventi di edilizia scolastica non soddisfatti dagli spazi finanziari; b) investimenti finalizzati all'adeguamento sismico degli immobili; c) investimenti finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico. Per queste ultime due tipologie, gli investimenti devono risultare finanziati con avanzo di amministrazione, per i quali gli enti dispongono del progetto e del cronoprogramma della spesa. Una procedura analoga trova applicazione anche nei confronti delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano, nei cui confronti il comma 33 assegna spazi finanziari nel limite complessivo di 500 milioni per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. Entro il 15 febbraio di ogni anno (15 marzo nel 2017) con decreto del Ministero dell'economia vengono attribuiti gli spazi finanziari agli enti interessati, secondo il seguente ordine prioritario: a) investimenti finalizzati all'adeguamento antisismico degli immobili; b) investimenti finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico, in entrambi i casi finanziati con avanzo di amministrazione, per i quali gli enti dispongono del progetto e del cronoprogramma della spesa (commi 36 e 37).
  L'articolo 77 istituisce un Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile destinato al rinnovo del parco autobus dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, alla promozione e al miglioramento della qualità dell'aria con tecnologie Pag. 116innovative. Per il perseguimento degli obiettivi del Piano è incrementata la dotazione del Fondo finalizzato all'acquisto, alla riqualificazione elettrica o al noleggio dei mezzi adibiti al trasporto pubblico locale e regionale, istituito dall'articolo 1, comma 866, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) per l'anno 2019 di 200 milioni di euro e per gli anni dal 2020 al 2033, di 250 milioni di euro per ciascun anno.
  Segnala, infine, che l'articolo 80 istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un fondo con una dotazione finanziaria di 70 milioni di euro per il 2017 e di 180 milioni per il periodo 2018-2030 per l'acquisto e l'ammodernamento dei mezzi strumentali in uso, tra l'altro, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
  Con riferimento alle tabelle del disegno di legge di stabilità, segnala che le tabelle A e B recano rispettivamente, come sempre, gli stanziamenti dei fondi speciali, rispettivamente, di parte corrente e di conto capitale. Per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'accantonamento previsto nelle due tabelle A (Fondo speciale di parte corrente) e B (Fondo speciale di conto capitale) reca importi, destinati genericamente all'attuazione di interventi diversi, pari, rispettivamente, per ciascun anno del triennio 2017-2019, a 10 milioni, 15 milioni e 15 milioni di euro (tabella A) ed a 20 milioni, 30 milioni e 40 milioni di euro (tabella B). Per il Ministero dell'ambiente, l'accantonamento previsto dalla tabella A, pari a 10,5 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018 ed a 8,5 milioni per il 2019, è destinato alla copertura degli oneri conseguenti all'A.C. 1533-B («Interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche», approvato dal Senato, con modificazioni, il 26 ottobre scorso), nonché all'attuazione di interventi diversi. La tabella B registra un accantonamento di 60,7 milioni di euro per il 2017, 80,7 milioni per il 2018 e 50,7 milioni per il 2019. La relazione illustrativa segnala che l'accantonamento in questione è preordinato alla copertura finanziaria del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di Parigi collegato alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015 (A.S. 2568, approvato definitivamente ma non ancora pubblicato nella G.U.) nonché per il finanziamento di interventi di bonifica e ripristino dei siti inquinati, per gli interventi a favore della difesa del suolo e per interventi diversi.
  La stessa relazione segnala che l'accantonamento relativo al MEF comprende le risorse destinate alla copertura finanziaria dei provvedimenti relativi al sostegno e alla valorizzazione dei «piccoli comuni» (A.S. 2541, risultante dall'approvazione dell'A.C. 65) e ai criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi (A.S. 580-B).
  Prima di passare ai contenuti di sintesi della seconda sezione, relativa al disegno di legge di bilancio, segnala che tale parte del disegno di legge, rispetto al passato, ha un contenuto sostanziale, in quanto può incidere direttamente – attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni – sugli stanziamenti previsti a legislazione vigente, integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della prima sezione, ossia quelli della «vecchia» legge di stabilità. Pertanto, in tale sezione, le previsioni di spesa a legislazione vigente tengono conto dell'aggiornamento delle dotazioni finanziarie relative alle spese per oneri inderogabili e di fabbisogno, delle rimodulazioni compensative tra fattori legislativi (o tra fattori legislativi e fabbisogno) proposte dalle Amministrazioni e disposte ai sensi dell'articolo 23, comma 3, lettera a), della legge di contabilità nonché dei rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie di spesa previste a legislazione vigente relative ai fattori legislativi, ai sensi dell'articolo 23, comma 3, lettera b), della medesima legge. In quest'ultimo caso, si tratta delle variazioni di autorizzazioni legislative che prima erano operate con le tabelle c, D ed E della legge di stabilità.
  Ricorda che le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione Pag. 117Ambiente si rinvengono, in via prevalente, nelle missioni 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica» e 19 «Casa e assetto urbanistico» dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (d'ora in poi MIT), nonché nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (d'ora in poi MATTM). Ulteriori stanziamenti di interesse sono contenuti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (d'ora in poi MEF), con particolare riguardo alla missione «Soccorso civile», al cui interno è collocato il programma «Protezione civile».
  Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), lo stanziamento di competenza del disegno di legge di bilancio integrato per il 2017 delle due missioni 14 e 9 presenta una spesa per complessivi 5.105,4 milioni di euro, in diminuzione del 5,6 per cento rispetto alle previsioni assestate del 2016 e dell'1,3 per cento rispetto al dato del bilancio per il 2016 pari a 5.170,6 milioni di euro.
  Nel disegno di legge del bilancio integrato per il 2017, lo stanziamento relativo alla missione 14 risulta pari a 4.856,5 milioni di euro in aumento (+70,6 milioni di euro) rispetto al dato del bilancio a legislazione vigente e in diminuzione (-204 milioni di euro) rispetto al dato assestato del 2016.
  Nella relazione illustrativa si sottolinea che la riduzione della missione 14 «Infrastrutture pubbliche e logistica» per lo stato di previsione del MIT, riguarda, principalmente, il programma 14.10 «Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità», per effetto della conclusione di uno degli interventi di finanziamento per la realizzazione del sistema MO.S.E. di Venezia.
  Nell'ambito di tale missione, il 98,6 per cento delle risorse è concentrato nel programma 14.11 (Sistemi stradali, autostradali ed intermodali) con 2.834,3 milioni di euro (pari al 58,3 per cento delle risorse complessive della missione 14)) e nel programma 14.10 (opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità) con 1.958,1 milioni di euro (pari al 40,3 per cento delle risorse complessive della missione 14).
  Di particolare rilevanza, rispetto allo scorso esercizio, nel Programma 14.11, il capitolo 7002 (Fondo per gli investimenti dell'ANAS) con una dotazione pari a 2.164,4 milioni di euro, con un aumento di 50 milioni rispetto al dato a legislazione vigente pari a 2.114,4 milioni, in cui confluiscono tutte le risorse destinate all'ANAS.
  Per quanto riguarda la missione 19, che presenta uno stanziamento di competenza di 248,9 milioni di euro per il 2017, ,lo stanziamento, allocato complessivamente nel programma 19.2 (Politiche abitative, urbane e territoriali), risulta invariato rispetto al dato del bilancio a legislazione vigente per il 2017 e in diminuzione rispetto al dato assestato del 2016. Ricordo, inoltre, che nello stato di previsione del MEF è presente la missione 14 (Infrastrutture pubbliche e logistica) e la missione 19 (Casa e assetto urbanistico), che contengono, rispettivamente il programma 14.8 (Opere pubbliche e infrastrutture), per interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica, e il programma 19.1 (Edilizia abitativa e politiche territoriali), in cui l'autorizzazione di spesa relativa al Fondo di garanzia per la prima casa si esaurisce nel 2016.
  Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente, rispetto al 2016, il disegno di legge prevede spese finali per 637,5 milioni di euro in riduzione rispetto al dato assestato di 183,3 milioni di euro, pari al 22,3 per cento. Lo scostamento, a livello di spese finali, tra il dato a legislazione vigente e quello risultante dal ddl di bilancio integrato per il 2017 è pari a 4 milioni di euro (inferiore all'1 per cento) e deriva da misure di efficientamento della spesa del Ministero pari a 4 milioni di euro per il 2017 ai sensi dell'articolo 61 del disegno di legge.
  Lo stanziamento complessivo del Ministero è principalmente allocato (per una quota pari all'87,2 per cento) nella missione 18 «Sviluppo sostenibile e tutela del Pag. 118territorio e dell'ambiente». Considerando anche la missione 17, composta dall'unico programma 17.3, che contiene le risorse principalmente destinate all'ISPRA, la quota di risorse sale al 97 per cento dello stanziamento di competenza complessivo del Ministero.
  La diminuzione nello stanziamento complessivo di competenza dell'intero Ministero rispetto al dato assestato 2016 (-179 milioni di euro, pari al 21,5 per cento) è quasi interamente concentrata nel programma 18.12 «Gestione delle risorse idriche, tutela del territorio e bonifiche».
  La relazione illustrativa sottolinea che tale diminuzione deriva dal fatto che sono «oggetto di autorizzazioni di spesa a scadenza nel 2016 le risorse relative al piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani, nonché agli interventi di messa in sicurezza del territorio contro il dissesto idrogeologico (complessivamente –150 milioni rispetto alle previsioni assestate)».
  Se si considera la somma degli stanziamenti che, nei vari stati di previsione, compongono la missione 18, rispetto al dato assestato 2016, si registra un incremento (pari circa al 9 per cento) dovuto alla creazione del nuovo programma 18.17 «Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare», istituito nello stato di previsione del Ministero della difesa in attuazione dell'articolo 7 del D.Lgs. 177/2016 che ha disposto l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri.
  Ricorda, infine, che nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2) è collocata la missione 8 «Soccorso civile», di interesse della Commissione Ambiente. Tale missione si compone di due soli programmi: il programma 8.4 «Interventi per pubbliche calamità» ed il programma 8.5 «Protezione civile».
  Le spese finali della missione 8 del MEF sono pari a 2.363,6 milioni di euro, costituite prevalentemente da spese in conto capitale. Se si considerano anche i 542,6 milioni di oneri di rimborso del debito pubblico, rispetto al 2016, il disegno di legge in esame prevede, per la missione 8 del MEF, una riduzione della dotazione di competenza rispetto al dato assestato di 320,8 milioni di euro, pari al 9,9 per cento, in gran parte da attribuire alla cessazione dell'onere previsto dall'articolo 1, comma 440, della L. 208/2015, che ha previsto, per il solo 2016, un'autorizzazione di spesa di 190 milioni di euro per soddisfare le ulteriori esigenze delle popolazioni delle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna colpite dal sisma del maggio 2012.
  Le disposizioni normative della sezione I non hanno effetti sugli stanziamenti contenuti nella missione del MEF, ad eccezione dei 200 milioni di euro che, per il 2017, sono allocati nel capitolo 8006 che accoglie le somme da destinare alla ricostruzione dei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016. Ulteriori effetti riguardano, per il medesimo capitolo, gli anni successivi: 300 milioni di euro per il 2018 e 350 milioni per il 2019. Si tratta degli effetti derivanti dalle autorizzazioni di spesa disposte dall'articolo 51, comma 1, lettera b), del disegno di legge in esame.
  Segnala, infine, che le risorse necessarie per la copertura delle misure di sostegno fiscale, che derivano dallo stanziamento operato dall'articolo 51, comma 1, lettera a), del presente disegno di legge sono allocate nel capitolo 7824 del programma 11.9 «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità».

  Ermete REALACCI, presidente, nel ringraziare la relatrice per il lavoro svolto, invita a valutare l'ipotesi di presentare eventuali emendamenti direttamente presso la Commissione di merito.
  Passando al merito, ricorda preliminarmente come la previsione di un'agevolazione fiscale anche per gli interventi antisismici rappresenti una priorità per la Commissione Ambiente, che ne ha proposto all'unanimità la stabilizzazione nella legge di stabilità 2015. Su tale argomento, avanza alcuni rilievi. In primo luogo, evidenzia che il provvedimento del Governo Pag. 119differenzia i tempi per il recupero dei costi sostenuti, dal momento che prevede che la detrazione sia ripartita in 10 rate annuali per l'ecobonus e in 5 rate annuali per gli interventi antisismici. Rileva a tale proposito l'opportunità di allineare i tempi delle due agevolazioni. In secondo luogo, sottolinea come andrebbe prevista, al fine di incentivare la dismissione delle parti in amianto dei fabbricati, l'agevolazione fiscale del 65 per cento anche a tale tipologia di interventi. Ritiene in terzo luogo opportuno intervenire in tema di certificazioni sismiche, nel senso di prevedere che – diversamente da quanto stabilito dal Governo – le spese effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immobili siano detraibili in ogni caso, anche indipendentemente dall'esecuzione di misure antisismiche sul fabbricato. In quarto luogo, rileva l'opportunità di inserire tra le spese detraibili gli interventi sul verde volti alla qualificazione degli immobili. Infine ritiene necessario – in una sede diversa dalla legge di bilancio – un intervento normativo volto ad agevolare i meccanismi decisionali nell'ambito dei condomini, favorendo la deliberazione di interventi sulle parti comuni.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nel concordare con le proposte avanzate dal presidente, fa presente che per incentivare gli interventi sui condomini, che sono di regola finanziariamente rilevanti, sarebbe necessario migliorare l'accesso al credito per le imprese, con l'istituzione di un apposito fondo.

  Alessandro BRATTI (PD) evidenzia tre aspetti su cui preannuncia la presentazione di emendamenti. Il primo riguarda gli interventi di bonifica da agenti inquinanti. A tale proposito ritiene che per i comuni che dispongono delle risorse finanziarie necessarie, andrebbe previsto lo scomputo delle spese sostenute per tali interventi ai fini del rispetto dei vincoli di bilancio, analogamente a quanto previsto per gli interventi sull'edilizia scolastica. In secondo luogo, in merito al problema dell'amianto, sottolinea gli ingenti costi per lo smaltimento, che avviene prevalentemente all'estero. Preannuncia dunque una proposta volta a favorire l'installazione di almeno una discarica per regione, specializzata nello smaltimento dell'amianto. Infine, ritiene che le regioni dotate dei necessari finanziamenti devono poter essere autorizzate ad assumere personale per garantire il corretto funzionamento delle agenzie regionali per la protezione ambientale.

  Serena PELLEGRINO (SI-SEL), nel condividere sostanzialmente tutte le osservazioni dei colleghi, invita ad una riflessione sul tema dell'amianto, rilevando che le attività di smaltimento espongono inevitabilmente i lavoratori ai rischi derivanti dalle polveri disperse nell'aria, oltre che comportare costi elevati per l'intera filiera. Suggerisce al contrario di incentivare interventi volti alla messa in sicurezza in loco delle parti di amianto presenti negli immobili, posticipandone lo smaltimento al fine vita del fabbricato.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) concorda con i colleghi sulla necessità di porre attenzione al tema dell'amianto e auspica che si possa procedere in tempi brevi all'esame della proposta di legge presentata dal suo gruppo ed assegnata in sede referente alle Commissioni riunite Ambiente ed Affari sociali. Nel ricordare che l'Italia spende ogni anno 100 milioni di euro per lo smaltimento dell'amianto all'estero, in particolare in Germania, segnala che di molto inferiore sarebbe la spesa per installare una discarica specializzata. Nel concordare con la proposta del collega Bratti di dotare ogni regione di una discarica, preannuncia la presentazione di un emendamento in tal senso, eventualmente anche utilizzando la leva della defiscalizzazione a fini di incentivo di tali interventi.

  Raffaella MARIANI (PD), nel rilevare l'importanza delle previsioni relative agli interventi antisismici, segnala la necessità che vengano al più presto approvate le nuove norme tecniche per le costruzioni Pag. 120da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, per evitare di vanificare le agevolazioni previste dalla futura legge di bilancio.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), ad integrazione del suo intervento precedente, segnala la necessità di prevedere stanziamenti adeguati volti a promuovere il buon funzionamento delle agenzie ambientali, garantendo un livello uniforme di prestazioni.

  Enrico BORGHI (PD), dopo aver invitato i colleghi a concentrare il dibattito sulla proposta di parere che verrà formulato dalla relatrice e a presentare gli emendamenti direttamente presso la Commissione di merito, rileva un'esigenza di approfondimento in merito alle regole sull'ammissibilità degli emendamenti, allo scopo di fugare eventuali dubbi. A titolo esemplificativo, nel ricordare che non sono considerati ammissibili gli emendamenti di contenuto «localistico», evidenzia come, sulla base di tale presupposto, eventuali emendamenti diretti a prevedere interventi in favore dei comuni terremotati, pur legittimi, rischierebbero di essere qualificati come localistici. Intervenendo sul merito, nel rilevare con favore che il Senato sta concludendo l'esame del provvedimento sui piccoli comuni, chiede alla relatrice di valutare l'ipotesi di istituire un fondo di 100 milioni annui per il periodo dal 2017 al 2032, decurtando il fondo per investimenti e sviluppo infrastrutturale previsto dall'articolo 21 del disegno di legge di bilancio.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) ricorda che, a seguito dei recenti eventi sismici, si porrà anche il problema dello smaltimento dei rifiuti da demolizione e delle rocce da scavo. A tale proposito, oltre a sollecitare il Governo ad adottare il decreto sulle terre e rocce da scavo, propone che vengano introdotte misure incentivanti anche per quanto riguarda lo smaltimento di tali categorie di materiale.

  Ermete REALACCI, presidente, con riferimento ai rilievi del collega Carrescia, fa notare come le misure da lui auspicate dovrebbero essere più propriamente prese in considerazione nel corso dell'esame dei cosiddetti «decreti terremoto».
  Ribadisce l'invito a presentare emendamenti direttamente in sede di Commissione Bilancio, concentrandosi sul parere, che dovrebbe costituire la struttura di sostegno alle proposte emendative della Commissione Ambiente. Ritiene che alcune delle osservazioni avanzate dai colleghi e volte a fornire un indirizzo politico al Governo dovrebbero trovare spazio più propriamente in ordini del giorno. Ricorda ai colleghi che in ogni caso il termine per la presentazione di eventuali emendamenti è fissato, secondo quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per le ore 10 di martedì 8 novembre.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) invita a valutare l'opportunità di presentare su alcuni specifici temi emendamenti condivisi dai diversi gruppi.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, segnala che sarà sua cura inserire gli argomenti condivisi nella proposta di parere, che verrà messa a disposizione dei colleghi in tempo utile per consentire il dibattito nella giornata di mercoledì 9 novembre. Ai fini della predisposizione della proposta di parere, invita dunque i colleghi a farle pervenire per le vie brevi ulteriori indicazioni.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 3 novembre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 15.

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  Ermete REALACCI (PD), presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-09926 Zaratti: chiarimenti in merito alla mancata istituzione dell'area protetta della Costa teatina.

  Gianni MELILLA (SI-SEL) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Gianni MELILLA (SI-SEL), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta fornita dalla sottosegretaria, non comprendendo le motivazioni in base alle quali il Governo non ottemperi a quanto disposto da un commissario nominato dallo stesso Governo. Ritiene infatti che vi sia un abuso politico, considerato che la regione non vanti alcuna competenza e sia intervenuta in evidente violazione di norme di legge. Conclude sottolineando come possa essere legittimo riconsiderare l'idea di istituire il parco nazionale in questione, ma in tal caso sarà necessario farlo attraverso una legge che abroghi la precedente che ha previsto l'istituzione del parco medesimo.

5-09927 Borghi: chiarimenti in merito alla mancata autorizzazione all'incremento del livello massimo di regolazione del Lago Maggiore.

  Francesco PRINA (PD) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Francesco PRINA (PD), replicando, evidenzia la drammaticità di quanto avvenuto il 1o novembre scorso, quando il livello del Lago Maggiore si è abbassato di 80 cm rispetto al livello registrato nello stesso periodo l'anno scorso, con conseguenti 150 milioni di metri cubi in meno di acqua. Si tratta di una situazione che potrebbe essere contrastata solo da abbondanti piogge. Conclude evidenziando come sia in possesso di uno studio circa la non pericolosità per i comuni rivieraschi dell'innalzamento a 1,50 metri del livello di regolazione del Lago. Auspica pertanto che il richiamato innalzamento possa avvenire subito e non nei prossimi tre anni.

5-09928 Matarrese: iniziative di competenza volte a valutare e risolvere l'inquinamento dell'aria nel quartiere Japigia di Bari.

  Salvatore MATARRESE (CI) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Salvatore MATARRESE (CI), replicando, rileva la stranezza dell'assenza di alcuna rilevazione da parte delle Forze dell'ordine in ordine alle cause dell'inquinamento in questione. Fa presente come potrebbe verificarsi nel sottosuolo una combustione che produca inquinamento. Auspica quindi un'azione sistematica da parte delle Forze dell'ordine per verificare la natura strutturale o meno di quanto sta accadendo nel quartiere Japigia.

5-09929 Pastorelli: iniziative per completare il passaggio alle Autorità di bacino distrettuali e garantirne la piena operatività.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

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  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P), replicando, evidenzia come dalla risposta della sottosegretaria emerga chiaramente che vi sia stato un ritardo di 5-6 mesi nell'emanazione del decreto con cui sono disciplinati l'attribuzione e il trasferimento alle Autorità distrettuali del personale e delle risorse delle Autorità di bacino. Con riferimento all'Autorità di bacino del fiume Arno, fa notare come, in assenza di figure con responsabilità apicali, difficilmente l'espletamento delle attività può svolgersi normalmente. Conclude riservandosi di monitorare la situazione.

5-09930 Zolezzi: intendimenti del Governo in merito alla verifica della qualità dell'aria, del suolo e delle acque nel comune di Montichiari.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Alberto ZOLEZZI (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto. Nell'evidenziare come nel suolo sia stato rinvenuto acido solforico che, unito al carbonato di calcio, può generare acido solfidrico, rileva che i sintomi registrati siano da ascrivere anche ad intossicazione da acido solfidrico. Ritiene che vi sia un approccio superficiale da parte degli enti di controllo. Conclude sottolineando l'importanza di limitare in futuro pressioni ambientali.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.35.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 3 novembre 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 15.35.

5-09910 Realacci: sullo stato di attuazione del progetto di rete fognaria nel Salento.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Ermete REALACCI (PD) presidente, fa notare come i reflui, anche se dotati delle caratteristiche necessarie per lo scarico a mare, producano conseguenze ben diverse in caso di scarico in zone marine protette. Ritiene necessario adottare atti che consentano procedure di infrazione.
  Dichiara quindi concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.45.

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