CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 ottobre 2016
713.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 7

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 25 ottobre 2016 – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 12.55.

Indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 3500 Bindi, recante disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia.
(Deliberazione).

  Donatella FERRANTI, presidente, sulla base di quanto convenuto dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi ed essendo stata acquisita l'intesa con la Presidente della Camera ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, propone lo svolgimento di un'indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento, in relazione alla proposta di legge C. 3500 Bindi, recante disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia.
  Comunica che, nel corso dell'indagine conoscitiva, la Commissione procederà alle audizioni del Viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, in qualità di Presidente della Commissione centrale per la definizione Pag. 8e applicazione delle speciali misure di protezione, di Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia ed antiterrorismo, e dei Procuratori della Repubblica delle città con alto tasso di criminalità organizzata.

  La Commissione approva la proposta della presidente.

  La seduta termina alle 13.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 25 ottobre 2016. – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 13.

Indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 3500 Bindi, recante disposizioni per la protezione dei testimoni di giustizia.
Audizione di Federico Cafiero de Raho, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, di Giovanni Colangelo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, di Francesco Greco, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, di Franco Lo Voi, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, e di Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

(Svolgimento e conclusione).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione Francesco LO VOI, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Federico CAFIERO DE RAHO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Giovanni COLANGELO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Francesco GRECO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, e Michele PRESTIPINO GIARRITTA, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma.

  Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Davide MATTIELLO (PD), relatore, Giulia SARTI (M5S), Donatella FERRANTI, presidente e Sofia AMODDIO (PD).

  Rispondono ai quesiti posti Francesco GRECO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Michele PRESTIPINO GIARRITTA, Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma, Giovanni COLANGELO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, e Federico CAFIERO DE RAHO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.

  Donatella FERRANTI, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 25 ottobre 2016. – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.50.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla cooperazione e mutua assistenza amministrativa in materia doganale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, fatto a Hanoi il 6 novembre 2015.
C. 4039 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuseppe GUERINI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esaminare, nella seduta odierna, il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla cooperazione e mutua assistenza amministrativa Pag. 9in materia doganale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica socialista del Vietnam, fatto a Hanoi il 6 novembre 2015 (A. C. 4039).
  Rammenta che l'Accordo italo-vietnamita sulla cooperazione e mutua assistenza amministrativa in materia doganale, firmato a Hanoi il 6 novembre 2015, il primo sulla materia tra le due Parti contraenti, è teso alla predisposizione di un appropriato quadro giuridico cui ricondurre ogni forma di cooperazione amministrativa nel settore doganale tra le amministrazioni competenti del Governo della Repubblica italiana e del Governo della Repubblica socialista del Vietnam. Concluso in esito ad iniziativa italiana, l'accordo in esame è finalizzato a prevenzione, accertamento e repressione delle infrazioni doganali potenzialmente correlate agli intensi rapporti commerciali tra Italia e Vietnam.
  Con riferimento al contenuto dell'Accordo italo vietnamita, segnala che lo stesso si compone di un preambolo e 14 articoli.
  Nel passare agli aspetti di stretta attinenza della Commissione giustizia, fa presente che rilevano, in particolare, le disposizioni di cui all'articolo 1e all'articolo 2. Con riferimento all'articolo 1, osserva che lo stesso specifica l'esatto significato dei termini utilizzati nel testo dell'Accordo, precisando che la voce «Amministrazioni doganali» si riferisce, per il Vietnam, al Dipartimento Generale delle Dogane del Ministero delle Finanze, e per l'Italia all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nell'ambito delle competenze previste dalla legislazione nazionale. Con l'articolo 2, inoltre, viene delineato il campo di applicazione dell'Accordo, che è limitato esclusivamente alla reciproca assistenza amministrativa e non copre l'assistenza in campo penale (paragrafo 3); il paragrafo 4, in particolare, salvaguarda gli obblighi doganali dell'Italia in ragione della sua appartenenza all'Unione europea, nonché per la presente o futura adesione ad intese intergovernative europee nelle stesse materie.
  Per quanto attiene al contenuto del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'Accordo, fa presente che lo stesso si compone di cinque articoli. Gli articoli 1 e 2 contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo in oggetto. L'articolo 3 dispone in materia di competenze del Corpo della guardia di finanza, mentre l'articolo 4 reca la copertura finanziaria. L'articolo 5, infine, dispone l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Ciò premesso, propone di esprimere sul provvedimento in esame parere favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta del relatore.

Disciplina del cinema e dell'audiovisivo.
C. 4080 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Walter VERINI (PD), relatore, fa presente che la proposta di legge A.C 4080 – trasmessa alla Camera dei deputati l'11 ottobre 2016 – risulta dalla approvazione, il 6 ottobre 2016, dell'A.S. 2287, presentato dal Governo e collegato alla manovra di bilancio 2015-2017, modificato durante l'esame parlamentare.
  Segnala che il provvedimento consta di 41 articoli, organizzati in 7 Capi, e rammenta che il Capo I (artt. 1-9) riguarda le disposizioni generali; il Capo II (artt. 10-11) riguarda l'organizzazione; il Capo III (artt. 12-27) riguarda il finanziamento e la fiscalità; il Capo IV (artt. 28-31) riguarda interventi straordinari e altre misure per il rilancio del settore; il Capo V (artt. 32-36) riguarda la riforma e la razionalizzazione della normativa vigente; il Capo VI (articolo Pag. 1037) riguarda il controllo e le sanzioni; il Capo VII (artt. 38-41), infine, riguarda le disposizioni transitorie e finali.
  Osserva che l'intervento normativo è finalizzato, da un lato, a definire i principi fondamentali dell'intervento pubblico a sostegno del cinema e dell'audiovisivo, in quanto attività di rilevante interesse generale, dall'altro a disciplinarne le modalità.
  Tra le principali novità, segnala le seguenti: viene istituito nello stato di previsione del Mibact, a decorrere dal 2017, il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l'audiovisivo, alimentato, a regime, con gli introiti erariali derivanti dalle attività del settore. Il finanziamento non può essere inferiore a 400 milioni di euro annui; si introduce un sistema di contributi automatici per le opere di nazionalità italiana, a valere sull'istituendo Fondo, che modifica la procedura attuale che prevede l'attribuzione dei finanziamenti previa verifica della Commissione per la cinematografia (di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 28 del 2004); si introducono contributi selettivi, sempre a valere sul Fondo, destinati, in particolare, alle opere prime e seconde, alle opere realizzate da giovani autori, alle opere di particolare qualità artistica, alle imprese di nuova costituzione e alle microimprese; si prevedono apposite sezioni del medesimo Fondo destinate a finanziare, rispettivamente, il Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e il Piano straordinario per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo; si introducono misure di rafforzamento della disciplina del tax credit per il settore cinematografico e audiovisivo; si prevede la costituzione di una sezione speciale nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese destinata a garantire operazioni di finanziamento alle imprese per la realizzazione di prodotti audiovisivi e cinematografici; in sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l'audiovisivo; si delega il Governo a rivedere le disposizioni vigenti in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico, di promozione delle opere europee da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi, in particolare introducendo procedure più trasparenti ed efficaci, di rapporti di lavoro nel settore.
  Nel soffermarsi sui profili di stretta competenza della Commissione Giustizia, fa presente che rilevano le disposizioni di cui all'articolo 33, che conferisce una delega al Governo per la riforma delle disposizioni legislative in materia di tutela dei minori nella visione di opere cinematografiche e audiovisive. In particolare, si intende superare il sistema attuale, che prevede un controllo preventivo di tutti i film destinati alla proiezione in pubblico e all'esportazione, introducendo un meccanismo basato sulla responsabilità degli operatori del settore cinematografico e audiovisivo in ordine alla classificazione dei film prodotti e sulla vigilanza successiva da parte delle istituzioni.
  Rammenta che la delega è esercitata attraverso l'adozione, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di uno o più decreti legislativi, emanati secondo le modalità indicate dall'articolo 36 della proposta di legge. I principi e criteri direttivi per l'esercizio della delega sono così individuati: responsabilizzazione degli operatori cinematografici in materia di classificazione del film prodotto; uniformità di classificazione (dei film) con gli altri prodotti audiovisivi, inclusi i videogiochi, al fine di garantire sia la tutela dei minori che la libertà di manifestazione del pensiero e dell'espressione artistica; istituzione presso il Ministero per i beni e le attività culturali di un organismo di controllo della classificazione, disciplinando composizione, modalità di nomina, compiti, modalità di funzionamento; soppressione delle Commissioni per la revisione cinematografica di cui alla legge n. 161 del 1962; definizione del procedimento per l'accertamento degli illeciti amministrativi che conseguono alla violazione della classificazione e dei termini entro cui tale accertamento può intervenire; previsione di un sistema sanzionatorio degli illeciti amministrativi accertati; abrogazione e Pag. 11modifica della normativa vigente incompatibile con il nuovo sistema di classificazione.
  Rileva che l'articolo 37 affida al Ministero per i beni e le attività culturali la vigilanza sull'applicazione della legge, rinviando ai decreti attuativi la definizione delle modalità di controllo e dei casi di revoca e decadenza dei contributi. Stabilisce fin d'ora, peraltro, che, in caso di dichiarazioni mendaci o di falsa documentazione prodotta per il riconoscimento dei contributi, ciò comporta, oltre alla revoca e alla restituzione dei contributi concessi, anche l'esclusione per 5 anni dall'accesso ai medesimi contributi del beneficiario e di ogni altra impresa che comprenda soci, amministratori e legali rappresentanti di un'impresa esclusa. Il Ministero provvede a ciò nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  Fa presente che l'articolo 41 prevede che le disposizioni recate dal testo si applicano a decorrere dal 1o gennaio 2017, salvo alcune, per le quali, si applicherà dunque l'ordinario termine di 15 giorni relativo alla vacatio legis.
   Segnala, in particolare, che tra le disposizioni destinate ad entrare in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione del provvedimento, figurano quelle di cui agli articoli 33 (disposizioni in materia di tutela dei minori) e 37 (in materia di vigilanza e sanzioni).
  Ciò premesso, propone di esprimere sul provvedimento in titolo parere favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta del relatore.

  La seduta termina alle 14.55.

RISOLUZIONI

  Martedì 25 ottobre 2016. – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.55.

7-01070 Ferraresi: Sul trattato di estradizione e di mutua assistenza giudiziaria tra l'Italia e gli Emirati arabi uniti, sottoscritto il 16 settembre 2016.
7-01121 Mattiello: Sul trattato di estradizione e di mutua assistenza giudiziaria tra l'Italia e gli Emirati arabi uniti, sottoscritto il 16 settembre 2016.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  Donatella FERRANTI, presidente, ricorda che nella scorsa seduta la risoluzione 7-01121 Mattiello è stata abbinata alla risoluzione 7-01070 Ferraresi, che i presentatori hanno già illustrato. Ricorda, altresì, che nella prima seduta il Governo è intervenuto in merito alla risoluzione presentata dal deputato Ferraresi. Invita, quindi, il rappresentante del Governo ad esprimere il parere di competenza sulle due risoluzioni, avvertendo che le stesse saranno poste in votazione in base all'ordine di presentazione.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE osserva che, con le risoluzioni oggi in esame, i proponenti richiamano l'attenzione sull'importanza dell'adozione di strumenti di cooperazione giudiziaria internazionale idonei a fronteggiare la criminalità organizzata, anche nella prospettiva di scongiurare lacune della rete di cooperazione capaci di consolidare situazioni di sostanziale impunità in determinate aree geografiche. L'omogeneità dei temi proposti e degli impegni richiesti suggerisce una trattazione unitaria delle stesse.
  Al riguardo, evidenzia, preliminarmente, che il potenziamento degli strumenti di cooperazione giudiziaria rappresenta, da tempo, una priorità per il Governo, nella consapevolezza del valore cruciale che essi rivestono per l'effettività dell'intervento giudiziario nel contrasto delle forme più gravi di criminalità. Ricorda, infatti, che il Governo si è seriamente impegnato sul versante europeo, realizzando significativi sforzi per recepire le normative europee e colmare, così, il Pag. 12gap che si era prodotto negli ultimi quindici anni, provocando sia costose procedure di infrazione, sia, soprattutto, ostacoli alle autorità di contrasto nell'utilizzo di efficaci ed importanti strumenti di lotta alla criminalità.
  Ricorda, altresì che, nella consapevolezza dell'importanza sempre crescente di tali strumenti, presso il Ministero della giustizia è stata istituita una commissione ad hoc, proprio con lo scopo di fornire un contributo tecnico-scientifico ai lavori parlamentari che hanno condotto al varo della riforma del Libro XI del codice di procedura penale, di cui alla legge 21 luglio 2016, n. 149. Secondo la medesima ispirazione, numerose sono le iniziative che sono state adottate, aventi l'obiettivo di ampliare la rete di cooperazione giudiziaria con Paesi terzi di importanza strategica.
  Sotto tale profilo, a suo avviso, meritano di essere ricordate le misure che hanno esteso e reso più efficiente la rete della cooperazione internazionale, attraverso il ripristino della figura dei magistrati di collegamento, in Paesi cruciali per la criminalità organizzata ed il terrorismo: alla nomina del magistrato di collegamento in Francia, è seguita, recentemente, quella del magistrato di collegamento in Albania ed è in corso la procedura di selezione per il magistrato di collegamento con il Marocco; inoltre, è stata avviata un'intensa campagna di negoziati per la conclusione di Trattati bilaterali con diversi Stati, tra i quali anche gli Emirati Arabi Uniti.
  Ciò premesso, in relazione alla parte premissiva della risoluzione 7-01070 Ferraresi, propone di riformulare il primo capoverso nei termini seguenti: « il Ministro della giustizia ha firmato in data 16 settembre 2015 con il suo omologo emiratino Sultan bin Saeed Al Badi due accordi bilaterali di estradizione e di mutua assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Emirati Arabi Uniti».
  Esprime, quindi, sul secondo e terzo capoverso della premessa parere favorevole, proponendo, invece, la soppressione del quarto capoverso della stessa.
  Propone, inoltre, di riformulare il quinto capoverso della parte premissiva nei termini seguenti: «In particolare, i trattati bilaterali conclusi con quest'ultimo Paese in materia di assistenza giudiziaria penale ed in materia di estradizione – preme ribadirlo – sono stati avviati e sottoscritti proprio su iniziativa italiana, nella consapevolezza dell'importanza strategica che riveste detto Paese, sotto molteplici aspetti, fra i quali il rischio di reinvestimento speculativo di capitali di origine illecita e il pericolo di costituire un rifugio per persone ricercate dalle autorità italiane;», mentre esprime parere favorevole sul sesto capoverso della medesima premessa.
  Quanto alla restante parte premissiva dell'atto di indirizzo in discussione, ne propone la riformulazione nei termini seguenti: «Con particolare riferimento alla vicenda processuale di Amedeo Matacena, è importante sottolineare che l'accordo bilaterale in materia di estradizione con gli Emirati Arabi non risulterebbe, in nessun caso, applicabile, posto che la richiesta di estradizione nei confronti del Matacena fu avanzata in data precedente all'avvio dei negoziati, per fatti commessi anteriormente. In particolare, la prima domanda di estradizione è stata avanzata in data 13 settembre 2013 e trasmessa alle competenti autorità emiratine il 23 settembre successivo, per via diplomatica. La seconda domanda di estradizione è stata sottoscritta in data 14 giugno 2014 e trasmessa alle competenti autorità emiratine il 3 luglio 2014. Inoltre, in risposta alle osservazioni formulate dalle autorità emiratine in relazione alla prima richiesta, è stata inviata una ulteriore domanda di estradizione il 23 luglio 2015; pertanto, l'estradizione di Amedeo Matacena non può che fondarsi su altre Convenzioni internazionali, di cui entrambi gli Stati siano parte, ovvero sulla «cortesia internazionale», come avvenuto sinora; infatti, le due domande di estradizione sono state Pag. 13fondate l'una sulla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, adottata con risoluzione dell'Assemblea Generale A/RES/55/25 del 15 novembre 2000, e l'altra sulla cortesia internazionale; entrambe le richieste sono ancora al vaglio delle autorità emiratine e sono tuttora in corso le interlocuzioni attraverso i canali diplomatici, dai quali si ricevono puntuali e costanti flussi informativi».
  Quanto alla parte premissiva della risoluzione 7-01121 Mattiello, esprime sulla stessa parere favorevole, ad eccezione del sesto capoverso della stessa, del quale propone la seguente riformulazione: «il Ministro Orlando, sin da subito, aveva reso noto l'interesse del Governo italiano in merito ad una pronta operatività dei due accordi».
  Nel passare all'esame della parte dispositiva degli atti di indirizzo 7-01070 Ferraresi e 7-01121 Mattiello, esprime parere favorevole sul primo capoverso di entrambe le risoluzioni, purché riformulato nei termini seguenti: «presentare con urgenza, il disegno di legge per l'autorizzazione alla ratifica dei trattati di estradizione e di mutua assistenza giudiziaria tra l'Italia e gli Emirati Arabi Uniti, sottoscritti dalle parti il 16 settembre 2015, ricercando le soluzioni maggiormente compatibili con la tutela dei principi costituzionali».
  Esprime, inoltre, parere favorevole sul secondo capoverso della risoluzione Ferraresi, ove riformulato nei seguenti termini: «accelerare le procedure di entrata in vigore di tutti i trattati di cooperazione stipulati e sottoscritti dal Governo».
  Esprime, infine, parere favorevole sul secondo capoverso della risoluzione Mattiello e sul terzo capoverso della risoluzione Ferraresi, se riformulati nei seguenti termini: «nelle more della ratifica del trattato, a valutare se sussistano i presupposti per agire in via diplomatica al fine di ottenere l'estradizione di Amedeo Matacena».

  Vittorio FERRARESI (M5S) si riserva di accettare o meno le riformulazioni testé proposte dal sottosegretario Migliore in relazione alla parte premissiva della risoluzione a sua firma, soltanto all'esito di una più approfondita valutazione. Con riferimento alla parte dispositiva, accetta la riformulazione del primo e del secondo capoverso, mentre non concorda in ordine alla riformulazione del terzo capoverso testé proposta dal rappresentante del Governo. In proposito, rammenta che il sottosegretario Ferri, nella seduta del 13 ottobre scorso, aveva assicurato che il Governo avrebbe adottato, in via diplomatica, tutte le iniziative necessarie ad ottenere l'estradizione di Amedeo Matacena. Rammenta, altresì, come lo stesso sottosegretario Ferri abbia fatto menzione di alcuni problemi di carattere interpretativo riferiti all'articolo 3 del Trattato del 16 settembre 2015, nel quale, peraltro, non si fa riferimento alcuno alla questione della pena di morte.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE precisa che, contrariamente a quanto asserito dal deputato Ferraresi, il trattato del 16 settembre 2015 fa riferimento alla questione relativa alla pena capitale. Quanto al terzo capoverso della parte dispositiva della risoluzione 7-01070 Ferraresi, fa notare come la sua formulazione risponda ad esigenze di mera «cortesia» istituzionale, dal momento che, assicura, il Ministero degli affari esteri, a breve, avanzerà agli Emirati Arabi una formale richiesta di estradizione.

  Donatella FERRANTI, presidente, osserva, anche tenuto conto di quanto dichiarato dal sottosegretario Ferri nella seduta del 13 ottobre scorso, come il secondo capoverso della risoluzione 7-01121 Mattiello e 7-01070 Ferraresi potrebbero essere ulteriormente riformulati nel termini seguenti: «nelle more della ratifica del trattato, ad agire in via diplomatica al fine di ottenere l'estradizione di Amedeo Matacena».

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE, concorda con l'ipotesi di riformulazione appena suggerita dalla presidente e la Pag. 14propone ai presentatori delle due risoluzioni.

  Davide MATTIELLO (PD) concorda con la riformulazione dell'atto di indirizzo 7-01121 a sua firma, testé proposta dal rappresentante del Governo.

  Vittorio FERRARESI (M5S) richiama l'attenzione sulla necessità che nel secondo capoverso della parte dispositiva della risoluzione a sua firma di faccia esplicito riferimento ai trattati di cooperazione stipulati tra lo Stato italiano e gli Emirati Arabi Uniti. Propone, quindi, che il predetto capoverso, sia riformulato nei termini seguenti: «accelerare le procedure di entrata in vigore stipulati e sottoscritti dal Governo con gli Emirati Arabi Uniti».

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE esprime parere favorevole sulla riformulazione testé proposta dal deputato Ferraresi.

  Vittorio FERRARESI (M5S), all'esito della discussione testé svoltasi, ribadisce di accettare la riformulazione del primo capoverso della parte dispositiva della risoluzione a sua firma, proposta dal rappresentante del Governo, e di accettare l'ulteriore riformulazione del terzo capoverso della medesima. Ribadisce, inoltre, che sulle riformulazioni della parte premissiva dello stesso atto di indirizzo proposte dal sottosegretario Migliore si riserva si effettuare una più approfondita valutazione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI